Numero 15

Roma, 18 aprile 2016

 

Migranti: gli altri Paesi affrontano il problema e noi?

Carissimi colleghi, in questo editoriale voglio affrontare la questione relativa alla costruzione da parte dell’Austria di una barriera al Brennero per limitare l’accesso dei migranti provenienti dall’Italia.
L’Austria e il Brennero altro non sono che il collo di un imbuto: se si tappa, quell’imbuto si riempie ed è ciò che succederà in Italia. La bottiglia dice: basta, non ne voglio più. Non sarà un problema della polizia, è un problema dell’Italia dal momento che queste persone arriveranno perché noi non abbiamo la capacità di respingerli. Basti pensare che il numero degli immigrati è aumentato del 55% nei primi tre mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il vero problema è che gli altri sanno fare i loro interessi e noi non li sappiamo fare, Renzi in testa. Poi, che l’atteggiamento arrogante e spocchioso del premier
possa in qualche modo irritare questo ci sta sicuramente; diciamo che va a corroborare la situazione non favorevole per il nostro Paese. Se l’Austria vuole chiudere le frontiere al Brennero è un problema per l’Italia. Due anni fa, quando feci la prima visita a Pozzallo, dissi che bisognava stare attenti perché altrimenti si rischiava di innestare dei meccanismi di esodo biblico che non avremmo avuto la possibilità di gestire. La gente, tutta, ha il diritto di difendersi. Questo è un problema equiparabile a un delinquente che sta entrando in casa mia e io ho il diritto di difendermi. È un gesto di legittima difesa da parte di una nazione che non vuole essere invasa. Fino a quando il problema era dell’Italia, dall’Europa c’era chi mostrava
sdegno accusandoci di mancanza di umanità su alcuni episodi, vedi Lampedusa. Ricordo che nello stesso momento, la Spagna usava la mitraglia per fermare il flusso dal Marocco alle proprie coste. Loro usavano la mitraglia e noi? Prepariamoci, colleghi, ad un’estate calda su questo fronte che ci farà patire, sguarnirà il territorio e menomerà ulteriormente la capacità di prevenzione e repressione dei reati. Perché ci saranno meno pattuglie per controllare il territorio e meno colleghi nell’attività investigativa.Saremmo curiosi, nell’avvicinarsi della memoria della Strage di Capaci nel quale tutti i "papaveri" del nostro Paese si stracceranno le vesti sul fronte antimafia, di sapere la statistica degli arresti in questo settore negli ultimi 5 anni. Sono convinto che è in caduta libera non perché i colleghi siano meno capaci ma perché sono sempre meno e con meno mezzi. Il fatto che si voglia chiudere il posto di polizia di frontiera nel porto di Gioia Tauro, base logistica privilegiata dei traffici della ndrangheta, è tutto dire.
I love polizia

Il Percorso della Memoria, della Verità e della Giustizia

Continua la protesta del SAP, giunta oggi al 61°+28 giorni di sciopero della fame dei suoi poliziotti contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza e contro una serie di azioni repressive illecite, che si sono concretizzate in vari procedimenti disciplinari. Bisogna partire dal presupposto che il sistema della sicurezza è uno dei più importanti e deve essere reso più forte e maggiormente in grado di contrastare le minacce e i pericoli attuali, primo fra tutti il terrorismo. Questo aspetto non è stato preso in minima considerazione dagli organismi di rappresentanza e dalle gerarchie dell’Amministrazione, che sono diventati i Nemici della Verità e della Giustizia. Proprio per combattere questi Nemici, il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli ha deciso di promuovere "Il Percorso della Memoria, della Verità e della Giustizia" da Piazza San Pietro fino alla Grotta del Santuario a Monte Sant’Angelo dal 15 al 28 maggio. Si tratta di un tragitto di oltre 400 chilometri, che ha l’obiettivo di coinvolgere poliziotti e cittadini affinché condividano il forte messaggio che il SAP ha lanciato al Paese attraverso le sue denunce. L’idea è nata martedì 5 aprile durante la visita di Tonelli al Santuario di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia, che si trova in provincia di Foggia. In questo periodo siamo talmente in difficoltà, che può essere opportuno invocare un aiuto dall’alto. E quindi, quale momento migliore per invocare questa grazia se non nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, e in un periodo come quello del Giubileo.

Sarà anche un Percorso della Memoria perché il SAP vuole legarlo al ricordo della Strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua

moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Quest’anno si celebrerà il 24esimo anniversario. In tale occasione, vengono commemorate tutte le vittime del dovere: dagli uomini in divisa ai magistrati, dai religiosi ai giornalisti e tutti coloro che hanno dedicato la propria vita a servire l’Italia per il suo progresso materiale e spirituale.

Come detto, il Percorso inizierà domenica 15 maggio da Piazza San Pietro e proseguirà nelle province di Roma (Albano e Artena), Frosinone (Anagni, Alatri, Abbazia di Casamari, Roccasecca, Cassino), Campobasso (capoluogo molisano e Campodipietra) e Foggia (San Marco La Catola, Lucera, San Severo, San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo).

Il SAP si sta attivando per organizzare una raccolta fondi per consentire ai partecipanti di sostenere le spese del Percorso. Sarà un’esperienza straordinaria e un momento di riflessione, per legare dei rapporti umani. In definitiva, un momento di grandissima elevazione sotto tutti i punti i vista.

Regolamento UOPI. Documento generico e impreciso

Un documento generico, impreciso e fumoso. Così il SAP ha definito la Bozza di Regolamento delle Unità Operative di Primo Intervento (U.O.P.I.) in ambito aeroportuale, portuale e nelle frontiere terrestri, che è stata trasmessa l’11 aprile dal Ministero dell’Interno.Il SAP ha ritenuto opportuno integrare con alcune note questa Bozza.

Innanzitutto, non è dato conoscere, vista la sua classificazione di "riservato", il contenuto della circolare che dispone la creazione delle U.O.P.I. presso le Questure.

In secondo luogo, non vengono determinati con precisione uffici e località dove saranno costituite e ubicate queste Unità, come non si comprende la consistenza numerica nelle diverse sedi. Inoltre, nella composizione delle squadre non si evince se vi sia un responsabile, né il ruolo di appartenenza e le qualifiche degli operatori.

Oltretutto, l’intero protocollo d’intervento non può essere esaurito in 4 articoli generici.

E non risultano in alcun modo indicate le procedure di selezione dei dipendenti, i contenuti e le modalità del citato corso di formazione. Nella parte riguardante l’addestramento al tiro e alle tecniche operative non viene specificato il tipo di addestramento destinato al personale e al suo mantenimento. Si spiega solo che l’addestramento al tiro deve essere realizzato almeno con cadenza mensile.

Produttività 2015: confermato il taglio del 20%

La "produttività collettiva" scenderà da 5,40 euro giornalieri percepiti nel 2014 a 4,30 euro (4,28 euro considerando il margine di accantonamento per le prevedibili correzioni) calcolati per l’anno 2015 con un taglio del 20%. E’ quanto emerso durante la riunione di lunedì scorso prima della firma sull’accordo per il premio produzione e per le altre voci del secondo livello di contrattazione. In realtà, non è emerso niente di nuovo rispetto a quanto già ampiamente anticipato dal SAP.

Il Segretario Nazionale Michele Dressadore e il Vice Presidente Rosario Indelicato hanno avuto conferma dal carteggio consegnato dal Direttore delle Relazioni Sindacali Vice Prefetto

Ricciardi e dalla responsabile del TEP Carlini che la "produttività collettiva" subirà un taglio di quasi 250 euro lordi medi. Prevista per giugno, salvo intoppi, la liquidazione delle somme spettanti ad ognuno.

Restano invariati tutti gli altri importi: per ogni turno di reperibilità 17,50 euro, per i servizi in alta montagna 6,40 euro e per il cambio turno 8,70 euro (per i Reparti Mobili 50,83 euro mensili forfettari).

Alla faccia di chi sostiene che questo sia un anno di miglioramenti per la retribuzione dei poliziotti! Il giochetto di elencare gli aumenti e nel contempo nascondere o minimizzare le troppe decurtazioni non funziona. perché alle esangui tasche dei colleghi poco importa come si aggiungono o come si tolgono i soldi, bensì quanto poco ci trovino quando devono mettervi mano per le quotidiane onerose necessità familiari e personali. Con buona pace di quei rappresentanti del personale che tanto si affannano per assicurare che ci stanno pagando meglio.

Ricordiamo che mercoledì 20 aprile alle 12 è in programma la firma dell'Accordo per l'utilizzo delle risorse previste dal Fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali per l'anno 2015, alla presenza del Ministro dell'Interno.

La battaglia del SAP inizia a dare i primi frutti.

Le iniziative di informazione e denuncia del nostro Sindacato, nonostante la censura dilagante e le ritorsioni che hanno colpito alcuni suoi dirigenti, dopo lo stanziamento delle risorse nella Legge di Stabilità, hanno finalmente portato l’Amministrazione a stipulare contratti per l’acquisto di 13.000 giubbetti antiproiettile.

L’auspicio del SAP è che questi dispositivi, fondamentali per la sicurezza degli operatori e che verranno distribuiti progressivamente in sostituzione di quelli notoriamente scaduti, abbiano caratteristiche tali da resistere al fuoco delle armi lunghe, ormai ampiamente utilizzate non solo dai gruppi terroristici e dalle nuove leve della camorra e della criminalità organizzata in genere, oltre che da quella comune come nel recente assalto del caveau della Mondialpol a Sassari nel mese scorso.

E’ di vitale importanza però, come dimostrato dal servizio de "La Gabbia" di Gianluigi Paragone del 13 aprile pubblicato sul nostro sito, che i nuovi GAP siano dotati di lastre di metallo o di materiale ugualmente duraturo al fine di resistere alla penetrazione dei proiettili di armi lunghe. Perché altrimenti esporremmo i colleghi a dei rischi inutili per un risparmio irrisorio.

Ed è comunque indegno pensare che si debba tagliare per logiche di spending review su dei dispositivi di sicurezza come i GAP. Abbiamo inviato una nota al Dipartimento per chiedere rassicurazioni in proposito.

CONCORSO VICE ISPETTORI: …. Scontata la crescita delle ORECCHIE DA MERCANTE

Nella lettera del SAP al Capo della Polizia, pubblicata sul SAP FLASH del 21 marzo 2016, avevamo scritto " Certamente ora è più semplice e comodo attendere che gli obblighi vi derivino dall’esterno, probabilmente dall’Autorità Giudiziaria, ma con le macroscopiche anomalie emerse ciò sarebbe un comportamento da vigliacchi e comunque non in linea con il

principio costituzionale del buon andamento".Non ci eravamo illusi che potevate ravvedervi dalle vostre posizioni, nonostante vi sia stata mostrata l’anomalia statistica delle valutazioni,

nonché le assolute illogicità nell’applicazione dei criteri di correzione, oggettivamente dimostrate con l’accesso agli atti.

Ed infatti è arrivata la vostra risposta, ad oltre 70 colleghi che richiedevano la revisione della valutazione in autotutela, confidando ancora nella vostra onestà intellettuale, una ricorrezione

del loro elaborato. Risposta in linea con il vostro solito stile arrogante della serie: "NOI NON SBAGLIAMO MAI".

Ci incuriosisce molto capire come tale atto "verbale n. 237", benché costitutivo di nuova determinazione della commissione, seppur confirmatoria, non debba essere considerato nuovo ed autonomo procedimento amministrativo.

E’ nostro parere che il valore di tale atto costituisca nuova violazione di interesse legittimo, tutelabile dal giorno della notificazione all’interessato.

Scrivo questa lettera oggi 15 aprile 2016, anniversario dell’affondamento del Titanic, sul quale la sua orchestra ha continuato a suonare musica sincopata, fino all’ultimo secondo, senza

badare che, da lì a poco, tutto sarebbe stato risucchiato dal mare.

Avevamo creduto fin dalle prime ore che la risposta di giustizia sarebbe arrivata dai Tribunali Amministrativi (contiamo già ordinanze positive in tale senso), ma molto probabilmente questa situazione sarà meritevole di essere esposta anche al Tribunale Ordinario, se non all’opinione pubblica.

Usando il motto dell’associazione dei colleghi di "Tutela & Trasparenza" che sosteniamo dal primo minuto: #NONSIMOLLANIENTE !!! ….Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur.