Roma, 24 novembre 2014
Orari in deroga, vittoria SAP !
Le mail dell'on. Stefano Dambruoso di Scelta Civica (Questore della Camera e membro della maggioranza) e degli on. Nicola Molteni e Guido Guidesi della Lega Nord (esponenti dell'opposizione) ci consegnano un risultato importantissimo. L'approvazione dell'emendamento del SAP in merito agli orari in deroga è una vittoria prima di tutto dei colleghi, del loro diritto a svolgere orari di servizio giusti e ci restituisce quel fondamentale diritto a trattare con l'Amministrazione che qualcuno voleva scippare. Noi facciamo fatti e andiamo avanti.
La battaglia non è finita!
Le nostre priorità: chiusura uffici, legge stabilità e regole di ingaggio
L'Esecutivo Nazionale SAP che si è svolto a Rimini dal 17 a118 novembre scorsi ha confermato e rilanciato l'azione della Segreteria Generale, corroborando soprattutto chi - come me - ha l'onore e l'onere di guidare il primo sindacato autonomo della Polizia di Stato che, in linea con la sua storia più vera ed autentica, sta combattendo da febbraio una battaglia su tutti i fronti per impedire la chiusura di uffici e presidi realizzando una vera riforma della sicurezza che riduca le Forze di Polizia, per sbloccare finalmente il tetto stipendiale e i contratti fermi da cinque anni, per introdurre nel nostro ordinamento disposizioni di legge che tutelino davvero i colleghi impegnati in ordine pubblico come nei servizi territoriali. Tutto questo, voglio ribadirlo, lo abbiamo condotto sempre e solo in solitaria.
Le responsabilità del movimento sindacale sono chiare: tutti gli elementi che abbiamo valutato e giudicato nelle scorse settimane e che ci hanno fatto "meritare" l'appellativo di Sappinocchio sono risultati totalmente veritieri. Noi però non possiamo perdere tempo in beghe da sindacativi.
C'è da combattere, come stiamo facendo, per impedire la chiusura di uffici e presidi: siamo mobilitati in tutta Italia con le nostre Segreterie Regionali e Provinciali per opporci ad un piano che è stato deciso in primavera dal nuovo Governo e soprattutto dal ministro Alfano, messo nel cassetto dopo le nostre proteste e per via delle elezioni europee, ritirato fuori come uno degli altissimi prezzi pagati - col fondamentale avallo della Consorteria - per ottenere quello sblocco stipendiale che ci siamo guadagnati a partire dal prossimo gennaio. Solo noi ci stiamo opponendo alla riduzione delle nostre sedi di Specialità, convinti come siamo che l'unica vera riforma sia quella della riduzione delle Forze di Polizia.
Una riforma che l'Esecutivo Renzi presto o tardi, grazie al nostro fondamentale impulso, farà propria. Ormai siamo riusciti a far arrivare alla comunità del Paese il nostro progetto che da mesi portiamo avanti in tutta Italia con l'operazione #piazzapermanente e il nostro camper che raccoglie le firme per la petizione www.poliziaunita.it. Nelle prossime due settimane saremo in Calabria e in Sicilia.
Non basta. C'è da lottare, come abbiamo fatto e come faremo ancora per la legge di stabilità e i provvedimenti collegati: lo sblocco stipendiale ci sarà, lo abbiamo sempre sostenuto nonostante la disinformazione perniciosa della Consorteria, ma ce lo pagheremo con i nostri soldi, con tagli a uomini, mezzi, indennità e straordinari. E ce ne accorgeremo presto, purtroppo. Noi stiamo cercando - anche in questo caso in solitaria - di far pagare ai colleghi il minor prezzo possibile.
Non meno importante, infine, la questione delle regole di ingaggio sulle quali questa settimana abbiamo avuto grande visibilità mediatica (si veda il nostro sito internet). Si tratta di una schifezza intollerabile che espone i colleghi in maniera devastante. Per questo abbiamo contattato tutti i principali partiti politici in Parlamento per fermare lo scempio. E se sarà necessario, alzeremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il livello della lotta e della mobilitazione.
Una cosa è strasicura: noi non molliamo!
Sicurezza: Sap, nuove regole ingaggio poco chiare e pericolose
Proposta inaccettabile del Dipartimento di Ps (ANSA) - ROMA, 20 NOV - "Non possiamo accettare le regole di ingaggio proposte dal Dipartimento della pubblica sicurezza e se non ci saranno modifiche abbandoneremo il tavolo di lavoro ministeriale. Avevamo chiesto poche norme ma chiare, che dovevano avere forza di legge, capaci di garantire sia gli operatori di polizia sia i cittadini.Se il nuovo regolamento entrerà in vigore cosi' com'è, ci ritroveremo invece una congerie di norme che dicono tutto e il contrario di tutto, senza garantire nessuno, né i poliziotti e tanto-meno i cittadini". Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap. "Si parla molto spesso di 'approccio basato sul dialogo' anche laddove si è in presenza di soggetti facinorosi e violenti", afferma Tonelli, facendo riferimento alle indiscrezioni di questi giorni. "Peraltro - continua - si dice che 'molte modalità di intervento non vanno intese in maniera rigida, ma come modelli di riferimento modificabili ed adattabili alle circostanze in caso concreto'. Che vuol dire? Tutto e niente. In ordine pubblico, poi, si introduce sul modello inglese una distanza di sicurezza tra operatori e manifestanti di 15 metri, salvo poi aggiungere che 'l'inosservanza di tale limite attiva soltanto il passaggio della squadra dallo stato di riposo a quello di preallarme e non determina alcuna reazione delle unità operative'. Ci rendiamo conto del pericolo di questa disposizione? Vogliono che i poliziotti siano carne da macello restando fermi come belle statuine?". "Non è finita qui - aggiunge il segretario del Sap -, perché le regole di ingaggio contengono anche indicazioni divertenti, peccato però che stiamo parlando di una cosa seria e non di una commedia da operetta. In caso di intervento con un soggetto in preda ad allucinazioni a causa di problemi psichiatrici a per l'assunzione di sostanze stupefacenti, magari armati, gli operatori 'si avvicinano con cautela e si spostano in maniera concordata e sincronizzata'. Ma che cos'é, un balletto? Senza contare che 'nel caso di elevata potenzialità offensiva del soggetto, con gli operatori in palese svantaggio, questi notiziano la sala operativa e congelano la scena in attesa dell'arrivo del personale medico'. Congelare? Come faremo a impedire che il soggetto riversi la sua furia offensiva su se stesso e su altri?''. "Rigettiamo al mittente questa assurda proposta sulle regole di ingaggio - conclude Tonelli - che forse il nostro Dipartimento ha voluto predisporre per assecondare o, almeno, non irritare certi ambienti istituzionali, politici, giornalistici e il partito dell'anti polizia solitamente molto aggressivi nei nostri confronti". (ANSA)
Agenti e Assistenti per prendere le denunce, il Dipartimento insiste!
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza insiste nella sua assurda idea che anche gli Agenti e gli Assistenti debbano raccogliere e ricevere denunce. Anzichè accelerare sui concorsi interni per Sovrintendenti ed Ispettori, che servirebbero almeno in parte a compensare un gravissimo e colpevole ritardo decennale, si pretende di sfrut-
tare la "base" per mansioni superiori non pagate. C'e' una mancanza gravissima e colpevole di ufficiali di polizia giudiziaria, si vogliono chiudere centinaia e centinaia di presidi e uffici di polizia e qual è la risposta del "superiore" Ministero? Caricare di lavoro Agenti e Assistenti. Siamo alla follia. Sia chiaro: non lo consentiremo!
Genova, l'alluvione e i Poliziotti dimenticati...
E' passato più di un mese dall'alluvione di Genova, sono state settimane pesantissime per i colleghi e lo sono ancora. Infrastrutture allagate e inutilizzabili, una trentina di macchine perse oltre a una quindicina di moto e scooter. Il SAP da subito si è mosso nei confronti del Dipartimento per alleviare le sofferenze e i problemi del personale, per altro impegnato nei soccorsi. Quello che manca, da parte dei nostri
vertici, è una vicinanza concreta alle donne e agli uomini in divisa che a Genova – e non solo – si sentono abbandonati. Tutto questo mentre ogni giorno le questioni di criminalità e sicurezza non accennano a diminuire nel capoluogo ligure. Anzi, tutt'altro. Al Capo della Polizia chiediamo, con forza, un autorevole e forte intervento per la Questura e i colleghi di Genova! Abbiamo bisogno di fatti.
CHIUSURA UFFICI POLIZIA, INTERROGAZIONI PARLAMENTARI DEL SEN. MAURIZIO GASPARRI E DELL' ON. NICOLA MOLTENI
Cominciano a trovare accoglienza le fortissime sollecitazioni che il Sindacato Autonomo di Polizia, grazie anche all'impegno delle Segreterie Regionali e Provinciali, sta rivolgendo ai parlamentari di tutti i principali partiti politici e gruppi per contrastare la scellerata chiusura di uffici e presidi di polizia in Italia.
Tra i primi a rispondere all'appello, dobbiamo darne pubblicamente atto, il Senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia e l'onorevole Nicola Molteni della Lega Nord.
Hanno presentato delle interrogazioni disponibili nell'area NEWS DEGLI AMICI sul nostro sito internet.