Roma, 3 novembre 2014
Il SAP non molla 190
Editoriale del Segretario Generale
La legge di stabilità, arrivata dopo un lungo e travagliato percorso al vaglio del Parlamento, conferma quello che abbiamo sostenuto fin da luglio e anche prima: lo sblocco salariale ci sarà. Il problema resta sempre quello: dov'è la fregatura? Leggendo e analizzando con obiettività il testo che ora dovrà essere approvato da Camera e Senato - non lasceremo nulla di intentato per modificarlo - si capisce e si conferma quel che abbiamo paventato e temuto: lo sblocco sarà finanziato in gran parte con nostri soldi, pertanto con una mano si prende da una tasca (del poliziotto) e con l'altra si toglie da un'altra tasca (sempre dello stesso poliziotto).
Innanzitutto, per i dirigenti non vi sarà alcun tipo di sblocco, sia per quel che riguarda l'incremento annuale Istat e sia per quel che concerne la progressione automatica degli stipendi. Inoltre, per il 2015 saranno sottratti 119 milioni di euro al Riordino delle carriere, la stessa cifra viene tolta anche per il 2014 più un residuo di 13 milioni relativo agli anni 2012 e 2013. In totale 251 milioni che, divisi per i circa 400.000 operatori dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, fanno 627 euro a testa in meno. Mica noccioline. Sino a dicembre 2018, poi, l'ammontare dell'indennità di vacanza contrattuale sarà ferma a quella in godimento al 2013. Ancora, fino a dicembre 2015 non vi saranno assunzioni, con un risparmio stimato in 27 milioni di euro. Uno stop di un anno che avrà conseguenze pesanti sulla mobilità interna del personale, sui trasferimenti da una provincia all'altra, sulla funzionalità di uffici e reparti che già oggi sono sotto organico. Non solo. La legge di stabilità prevede pure - come abbiamo denunciato per primi nella nostra analisi di due Flash fa, salvo poi essere "seguiti" e ricopiati 7 giorni dopo dalla Consorteria che, evidentemente, deve rifarsi la verginità dopo aver appoggiato e favorito una delle manovre finanziarie più penalizzanti della storia della Repubblica per il nostro comparto -l'azzeramento degli Accordi Nazionali Quadro entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge. Una revisione che dovrà tenere conto delle misure di spending review.
Che cosa vuol dire? Significa in buona sostanza che anche in questo settore ci sarà un pesante taglio della spesa corrente perchè entreranno in vigore presupposti più stringenti per gli straordinari, le indennità, i cambi turno, le reperibilità, i riposi compensativi che potranno essere utilizzati senza limitazioni anziché pagare gli stessi straordinari. Anche per quel che riguarda gli orari in deroga, quindi i nostri servizi quotidiani, le cose sono destinate a peggiorare perché l'Amministrazione si limiterà soltanto a informare i sindacati che non avranno, in materia, potere contrattuale. Peggiorerà in particolare la situazione dei colleghi cinquantenni, in considerazione anche dell'aumento dell'età media del personale. Per chiudere il quadro, ecco la chiusura dei 267 presidi a cui si aggiungeranno altri uffici di Specialità, della Frontiera, dei Commissariati. Questo è il prezzo che paghiamo per lo sblocco del tetto salariale. Un prezzo che non vogliamo corrispondere e che qualcuno, in periodo di disdette e tesseramenti, vuol nasconderci. A questo proposito lanciamo un chiaro avviso alla Consorteria: non costringeteci a riaprire la polemica interna sul mercimonio delle tessere. Non lasceremo correre e se necessario porteremo la questione in Parlamento e in tutte le sedi necessarie.
Tornando alle cose che contano, quali passi adesso dobbiamo fare? Il SAP 2.0 continua la propria mobilitazione attraverso l'operazione #piazzapermanente, con interventi quotidiani presso il Dipartimento e sui media per sensibilizzare il Governo. Non escludiamo altre azioni e iniziative eclatanti. Soprattutto, grazie alla fitta rete di amici e contatti che il SAP ha coltivato in ogni partito politico, lavoriamo già in queste ore per far modificare la legge di stabilità in Parlamento. Affinché lo sblocco salariale non sia l'ennesima fregatura a danno delle donne e degli uomini in divisa.
NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA'
Il Siulp attacca i poliziotti anche sulle Spy Pen, il SAP invece sta e resta dalla parte dei colleghi!
SAP, SPY PEN CONSENTITA DALLA LEGGE: SPERIMENTAZIONE CONTINUERA'
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - "La 'spy pen' è uno strumento di verità, e la legge ci consente di distribuirla ai nostri iscritti. Se fossi nei panni del segretario del Siulp mi vergognerei per le sue dichiarazioni che lo fanno sembrare un appartenente al partito dell'anti-polizia". Gianni Tonelli, segretario del Sap, sindacato autonomo di polizia, commenta così all'Adnkronos quanto dichiarato da Felice Romano, sulla distribuzione di micro telecamere agli agenti di polizia.
"E' da oltre un anno - prosegue Tonelli - che abbiamo avviato questa iniziativa: se il dipartimento fosse stato contrario ce lo avrebbe fatto sapere, invece la sperimentazione, avviata con 160 telecamere, ora verrà estesa anche alle volanti". Per Tonelli, le dichiarazioni di Romano servono "a distrarre dalle responsabilità negli errori di gestione della vicenda dello sblocco salariale".
Il vero obiettivo di questa campagna, spiega ancora il segretario del Sap, è quello di "fornire uno strumento di difesa per i nostri agenti, contro ogni asino che, ragliando, può portarci alla sbarra. Romano dice di voler ricorrere all'Authority per la privacy: vorrei sapere se l'intenzione è quella di andare contro i colleghi".
Potersi difendere, insiste ancora Tonelli, "è un nostro diritto. I filmati sono utilizzati di continuo, nei processi, contro gli agenti: perchè Romano non denuncia al Garante anche i magistrati?".
SIULP, GRAVE SILENZIO DIPARTIMENTO PS SU SPY PEN' Roma, 29 ott. (AdnKronos) –
"Un'organizzazione sindacale di Polizia sta distribuendo ai propri iscritti una 'spy pen, cioè uno strumento per videoregistrazioni, sostenendo che si tratta di uno strumento a tutela degli agenti contro il partito cinti-Polizia". E' la denuncia di Felice Romano, segretario generale del Siulp, che sottolinea "il silenzio dei vertici del Dipartimento di Pubblico Sicurezza su una questione così delicata". "Da circa tre mesi -spiega infatti Romano- il Siulp ha rappresentato ai massimi livelli del Dipartimento della Pubblica sicurezza un fatto gravissimo che, oltre a violare i regolamenti interni relativi alla foggia della divisa e all'utilizzazione degli strumenti non autorizzati, viola le norme che disciplinano l'acquisizione di immagini e di conversazioni e che tutelano la privacy". Infatti, argomento il Siulp, "mentre per l'utilizzo della microcamera sull'uniforme di ordine pubblico, il Dipartimento ha tardato la sperimentazione giustificandosi" con il sostenere che "era necessario acquisire il parere preventivo dell'Authority a garanzia della privacy, da mesi assistiamo a una campagna di informazione con la quale un'organizzazione sindacale di Polizia sta distribuendo un'apparecchiatura per la videoregistrazione di immagini e suoni a tutti i poliziotti senza specificare se la stessa è stata autorizzata dal Dipartimento, se verrà utilizzata nel rispetto delle norme che tutelano la privacy, sia dei cittadini sia degli stessi poliziotti, chi è il responsabile di questa operazione e che fine faranno i dati acquisiti visto che, ad oggi, il Dipartimento ha sostenuto che non ha dato nessuna autorizzazione in merito". ll segretario generale del Siulp annuncia che "se non verrà immediatamente chiarita la legittimità dell'utilizzo della 'spy pen', nonostante il senso di responsabilità" si vedrà "costretto a formalizzare una denuncia all'Authority della privacy per comprendere se lo strumento posso essere legittimamente utilizzato dai singoli poliziotti senza alcune preventiva autorizzazione e senza indicare la finalità e le modalità di conservazione dei dati acquisiti". "Mi auguro -rimarca Romano- che dopo tanta inerzia il Dipartimento della Pubblica sicurezza con questo appello pubblico prenda atto che è giunto il momento di intervenire per ristabilire il rispetto delle norme e delle leggi ma anche la tutela della privacy dei poliziotti e dei cittadini".Scontri a Roma, non vogliamo essere ancora "cretini"
SAP, ORA VERTICI DIPARTIMENTO PS DIFENDANO POLIZIOTTI
Uso telecamere avrebbe evitato baggianate e strumentalizzazioni (ANSA) - ROMA, 29 OTT - «Tutti i poliziotti italiani si aspettano una netta presa di posizione dei vertici de! Dipartimento della Pubblica Sicurezza in loro difesa: un silenzio equivarrebbe a considerare ancora una volta tutti gli agenti dei 'cretini'». È quanto afferma dopo gli scontri con gli operai dell'acciaieria di Terni il segretario de! Sap Gianni Tonelli, sottolineando che i disordini ci sono stati «perchè qualcuno all'interno della manifestazione, probabilmente esasperato, è andato al di là del consentito e ha reso necessaria una carica d'alleggerimento». Secondo i! Sap, in questo come in altri casi, l'uso delle telecamere in dotazione agli agenti «sarebbe stato essenziale.Tutti gli operatori su strada dovrebbero averne una in dotazione, così finirebbero anche queste baggianate». Le ragioni di chi protesta per difendere il posto di lavoro, prosegue, «vanno comprese, ma chiunque manifesta deve sempre farlo nel rispetto del dettato costituzionale, cioè pacificamente e senza armi». Ecco perché sono «vergognose le strumentalizzazioni dei vari Landini, Airaudo, Furlan che attaccano la polizia per partito preso». «Evidentemente -conclude - la sceneggiata del sindaco di Terni che un anno fa sí è inventato una manganellata della Polizia, salvo poi dover riconoscere che si era trattato dell' ombrellata di un manifestante, non ha insegnato nulla. Aspettiamo di conoscere i fatti nel dettaglio. Una cosa è sicura: noi siamo e restiamo senza se e senza ma dalla parte dei colleghi».
Passaggio al Mef, incontro al Dipartimento
II SAP, in data 30 ottobre 2014, con i Segretari Generali Aggiunti Ernesto Morandini e Francesco Quattrocchi e la Responsabile dell'Ufficio Studi Stefania Musto, assieme alle altre sigle, ha incontrato il Vice Capo Pref. Piantedosi — accompagnato dal Dr. Ricciardi (Direttore dell'Ufficio per le Relazioni Sindacali), dalla Dr.ssa Carlini del TEP e dal Dr. Bui della Segreteria del Dipartimento, per discutere del transito dall'attuale sistema di gestione delle competenze al cd. cedolino unico per le Amministrazioni Pubbliche: si tratta dell'elaborazione dello stipendio, straordinario e indennità da parte del MEF.
Attualmente tale servizio è affidato ad una società esterna con un costo annuo di quasi 3 milioni di euro. Quindi il passaggio consentirebbe un grosso risparmio gestionale.
L'Amministrazione ha assicurato che i colleghi da tale cambiamento non subiranno alcun nocumento, addirittura (testuali parole della delegazione dell'Amministrazione) "non se ne dovranno neanche accorgere", difatti è stato previsto un periodo di due mesi di gestione parallela tra il vecchio e il nuovo sistema. Il resoconto integrale dell'incontro è disponibile sul nostro sito internet nazionale.