Roma, 6 ottobre 2014
Non c'è spazio per gli indugi
editoriale della Segreteria Generale
E' arrivato il momento delle scelte e lo vogliamo dire con chiarezza alla vigilia dell'incontro col Premier Renzi.
Sul tappeto, ad oggi, ci sono poco più di 800 milioni di euro.
La cifra è stata più volte confermata dagli esponenti del Governo e della maggioranza che in questi giorni e in queste settimane si sono affrettati a cantare le lodi di un "accordo raggiunto" tra Ministri e rispettive Amministrazioni per il superamento del blocco del tetto stipendiale.
Negli incontri che abbiamo avuto questa settimana con autorevoli esponenti del Movimento Cinque stelle e di Forza Italia, è venuto fuori quel che temevamo e cioè che queste risorse sono circa la metà di quanto servirebbe.
Il 7 ottobre, quindi, il Presidente del Consiglio avrà quindi l’obbligo di illustrarci come intenda aumentare le coperture.
La situazione è molto delicata perché tantissimi colleghi che hanno maturato il primo o il secondo assegno di funzione negli anni del blocco o che hanno avuto avanzamenti di qualifica rischiano di non prendere un euro a gennaio.
Un problema ancor più rilevante per coloro che matureranno il diritto all’assegno di funzione o all’avanzamento di qualifica nel 2015 o nel 2016: per loro è praticamente sicura la mancata corresponsione del dovuto.
Questo nessuno lo dice. Anzi.
La Consorteria – in periodo di vacche magre e di tesseramenti – fa credere il contrario, nella speranza che la "fregatura" ai colleghi arrivi solo dopo il 31 ottobre, così da mettersi al riparo da eventuali disdette. Avete capito il giochino, cari amici?
Per altro, questi 800 milioni previsti verranno coperti per circa 430 milioni da nuovi tagli alle spese di bilancio ministeriali. Quindi, nonostante qualcuno voglia negare l’innegabile, avremo riduzioni di appostamenti per indennità, straordinari, fondo produttività, buoni pasto, divise, mezzi, pulizie.
La questione del tetto stipendiale è solo la punta di un iceberg di un’Amministrazione che ormai è arrivata al collasso: non solo blocco degli stipendi e contratti fermi, vogliamo parlare del mancato Riordino delle carriere e della previdenza complementare che penalizza soprattutto i più giovani di servizio? E a proposito di giovani, il premier Renzi sa che in Polizia – ma anche nelle altre Forze dell’Ordine – ce ne sono ormai pochissimi, visto che l’età media è 47 anni e il 60 per cento delle donne e degli uomini in divisa di anni ne ha oltre 50?
Abbiamo ad oggi un clamoroso sotto organico di 18.000 nella sola Polizia di Stato, una carenza che pesa in gran parte, almeno al 60 per cento, sui servizi operativi. Senza contare che abbiamo 12.000 Ispettori e 8.000 Sovrintendenti in meno, ci sono cioè 20.000 colleghi che subiscono un pesantissimo danno economico perché oggi potevano rivestire la qualifica di Sovrintendente e Ispettore, cosa che è stata loro negata!
Dobbiamo renderci conto delle conseguenze pratiche
dell’affermazione tanto osannata dalla Consorteria: "Troveremo le risorse per il
tetto stipendiale anche tra le pieghe di bilancio", cioè utilizzando quei 400
milioni che abbiamo più volte citato. Questo incide pure sui concorsi, cari
colleghi.
Ma non ve lo vogliono dire.
La pubblicazione del diario della prova scritta del bando per Vice Ispettore viene ancora rinviata e, dietro i motivi "tecnico – burocratici", si nascondono i problemi legati ai tagli delle risorse che sono stati già fatti e che si uniranno alle nuove sforbiciate previste. Lo stesso problema c’è per il "concorsone" interno da Vice Sovrintendente, una questione che tratteremo nella prevista riunione dell’8 ottobre sulla riapertura dei termini.
Questa mancanza di "sottufficiali" in Polizia produce effetti
devastanti per il sistema e soprattutto per la sicurezza dei cittadini: uffici
denunce chiusi o con turnazione ridotta, difficoltà nelle indagini di polizia
giudiziaria, problemi per i turni di volante e quant’altro. L’Amministrazione
è al collasso.
Non c’è più tempo da perdere e su tutto rimane la madre di tutte la battaglie,
quella della riduzione delle Forze di Polizia sulla quale sfideremo il Governo
sul terreno delle cose concrete.
Alcune ipotesi giornalistiche in questi giorni hanno riaperto il dibattito, un dibattito che – mai dimenticarlo – nasce e si sviluppa solo e soltanto grazie alla battaglia del SAP e non certo per caso.
Il giorno 8 ottobre, all’indomani dell’incontro col premier Renzi, centinaia di assemblee sindacali sono già state convocate nelle Questure, nei Reparti Mobili e nei principali uffici delle nostre province per spiegare al personale come stanno le cose, per condividere scelte e decisioni con gli iscritti e i colleghi.
La nostra strada la tracceranno, come sempre, gli aderenti e i poliziotti.
Noi siamo e restiamo mobilitati, saremo in piazza
Montecitorio a Roma fino al 7 ottobre e con l’operazione #piazzapermanente
legata alla petizione www.poliziaunita.it stiamo girando l’Italia in camper, con
migliaia di cittadini che condividono le nostre preoccupazioni e appoggiano le
nostre proposte.
Dall’incontro col premier dipendono molte cose, ma – ripetiamo – il problema
retributivo non è l’aspetto centrale per fotografare il malessere che esiste tra
chi svolge la nostra professione. Lo abbiamo scritto e detto più volte.
Se chi ci governa non lo comprende, è un problema. Non tanto per noi, quanto per loro. Il SAP, come sempre, non farà sconti a nessuno.
L’ultima di Manconi: ‘rieducare’ i Poliziotti
POLIZIA. SAP: MANCONI COME STALIN VUOLE 'RIEDUCARE NEMICO CLASSE' TONELLI: NON CI SERVONO CORSI DI PACIFISMO MA STIPENDI DIGNITOSI
(DIRE) Roma, 1 ott. - - "I corsi di pacifismo che il senatore Manconi vorrebbe far fare ai poliziotti italiani ricordano le 'rieducazioni del nemico di classe' che Stalin imponeva nella Russia sovietica".
Lo dice Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, uno dei maggiori sindacati di polizia, a proposito del disegno di legge depositato da Luigi Manconi in Senato, assieme ad altri colleghi del Pd e alcuni M5s ed ex-M5s, per istituire corsi di non violenza per la polizia. "Il ddl che il presidente della Commissione diritti umani ha depositato- sottolinea Tonelli- assieme a un manipolo di parlamentari, tra cui il noto leader no tav Marco Scibona, ben noto agli archivi delle forze dell'ordine, e' la triste conferma di quel che denunciamo da sempre e cioe' che in parte del mondo istituzionale e' fortissimo il partito dell'anti polizia e di coloro che odiano le divise. In Italia non ci sono troppi agenti violenti; purtroppo invece ci sono troppi politici come Manconi che trasudano odio da ogni poro per i servitori dello Stato e che parlano e agiscono, a spese del contribuente, senza conoscere la realta' delle cose".
Il segretario del Sap continua: "Il senatore Manconi puo'
contare su appoggi mediatici importanti, come e' noto, a partire dal Tg3. Per
Manconi, ex leader di Lotta Continua e protagonista anche di scontri violenti
negli anni di piombo, ogni occasione e' buona per sparare a zero contro le donne
e gli uomini in divisa.
Il senatore conosce le nostre scuole di polizia e i nostri corsi di
perfezionamento, che prevedono tra l'altro la materia dei diritti umani? Da chi
dovremmo andare a scuola di pacifismo? Forse dai suoi amici No Tav o dagli
antagonisti che mettono a ferro e fuoco le nostre citta'?".
E ancora: "Lo sa, il senatore Manconi, che dall'inizio dell'anno ben 4.000 poliziotti sono rimasti feriti a seguito di interventi a fronte di pochissime, presunte segnalazioni di nostri abusi, il piu' delle volte inesistenti e montati ad arte sui media? A Manconi e ai suoi amici diamo un consiglio, per il loro bene e per il nostro: stiano alla larga dai problemi delle forze di polizia, si occupino dei problemi del Paese se ne sono capaci. A noi non servono corsi di pacifismo, ma risorse per avere una formazione migliore, mezzi adeguati, uffici dignitosi e stipendi all'altezza del rischio che corriamo". (Mar/ Dire) 18:13 01-10-14 NNNN
"Concorsone" Sovrintendenti
Anche in questo caso, carta canta. Mentre i soliti "pataccari" di turno rivendicano meriti non propri.
Da subito il SAP, anche con l'apertura di uno sportello on line dedicato ancora disponibile sul nostro sito e con una serie di interventi disponibili pubblicamente tra le news del portale www.sap-nazionale.org, si era mosso per risolvere la delicata questione di tanti colleghi esclusi dal 'concorsone' interno per Vice Sovrintendenti.
Il Dipartimento, facendo seguito alle nostre richieste, ha convocato una riunione per la giornata dell' 8 ottobre.
Una riunione nella quale tratteremo a 360 gradi tutte le problematiche relative a questo importante bando.
Ispettori e Ruolo Direttivo Speciale
Il SAP prosegue con forza la battaglia per gli Ispettori e
per il Ruolo Direttivo Speciale.
Nell'area news, sono presenti gli interventi che abbiamo fatto, ricordando anche
che è sempre attivo lo sportello on line dedicato.
Una battaglia nella quale crediamo e sulla quale non molliamo!
Servizi di montagna, esame congiunto
Come da nostra si è svolto il 2 febbraio ’esame congiunto sulla bozza di regolamento per l’attività dei servizi di sicurezza e soccorso in montagna, il cosiddetto ‘servizio piste’. Il SAP era presente con il Segretario Nazionale Michele Dressadore. Purtroppo già in premessa la parte pubblica ha comunicato che il ritardo maturato non consente di emanare il regolamento in tempo per poterlo applicare già dalla stagione invernale. Maggiori dettagli nell’area news
Parola
di Edward
Zac zac! Proseguono i tagli e stavolta dalle parti del Viminale vogliono portarli avanti addirittura in sordina.
Si riparte con la cancellazione di 267 presidi di polizia - zac zac! - e
forse anche un pò di commissariati e uffici.
Dal Ministero dell'Interno sono partite nuove richieste di
parere ai dirigenti, come avvenne la scorsa primavera quando riuscimmo impedire
lo scempio previsto della spending review. Con una differenza, peró: stavolta il
Dipartimento non ha lasciato tracce per queste richieste di parere, che a quanto
pare sono arrivate ai signori dirigenti forse con qualche piccione viaggiatore.
E altri tagli sono in arrivo - super zac! - per pagare le nostre retribuzioni
dopo 4 anni di blocco salariale, per altro non a tutti: meno straordinari, meno
fondo produttività, meno buoni pasti. Tanto per fare degli esempi. La
Consorteria e il gatto Felix sono ben felici di tutto questo.
Il Sap per fortuna no. E il 7 ottobre si avvicina... Buon taglio a tutti!
Il
consiglio delle massaie
Un sindacalista serio e due politici perbene visitano una caserma per denunciare pubblicamente lo stato di abbandono e degrado di una struttura che ospita tanti operatori di polizia. E qual è la reazione di chi doveva evitare questa situazione?
Disporre una immediata ispezione ministeriale e cercare un
capro espiatorio.
A noi massaie certe cose sfuggono eppure è tutto vero.
Accade a Bologna, alla caserma Smiraglia, dove il 23 settembre il Segretario Generale del Sap ha effettuato un sopralluogo insieme alla parlamentare M5S Roberta Lombardi e all'esponente bolognese del movimento Massimo Bugani, capogruppo in consiglio comunale.
La visita è stata documentata sul blog di Grillo, su Facebook e su Youtube. Un'occasione, per chi non ha fatto ció che doveva fare, per intervenire.
Peccato che invece l'unica reazione degna di nota da Roma sia stata quella di un'ispezione ministeriale, alla ricerca di un capro espiatorio.
Magari per scaricare le responsabilità dell'incuria e della fatiscenza della Smiraglia sugli anelli deboli della catena? Si sono forse scordati che nel maggio 2011 l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni visitò assieme al Sap la caserma bolognese?
Noi massaie non capiamo.
Ma una cosa la sappiamo.
Occhio al mattarello!