Roma, 8 settembre 2014

 

 

LETTERA APERTA AL PREMIER RENZI

Caro Presidente del Consiglio,

lo scrittore Paolo Coelho afferma che le decisioni debbono essere prese con coraggio, distacco e talvolta con una certa dose di follia.

Ebbene, lei che ancora gode di un ampio consenso nel Paese e che soprattutto ha contribuito a 'svecchiare' la nostra classe politica,adesso ha davvero l'occasione straordinaria per fare quello che nessun Governo della storia della Repubblica è riuscito a realizzare: una riforma della sicurezza seria, forte, importante che riduca almeno in parte le Forze di Polizia, valorizzando le professionalità e i Corpi esistenti, che diminuisca costosi apparati e elimini potenti burocrazie, che liberi energie e risorse necessarie per i nostri conti pubblici, da spendere per migliorare strutture e mezzi utilizzati ogni giorno dalle donne e dagli uomini in divisa, da spendere per dare un pó di ristoro alle retribuzioni di chi è Servitore dello Stato e che troppo spesso viene trattato da servo.

Il SAP e la CONSULTA SICUREZZA, che rappresentano il maggior organismo per numerodi iscritti del Comparto Sicurezza, sono mobilitati da mesi.
Ad agosto abbiamo manifestato in Piazza del Popolo a Roma donando il sangue. Da settimane è in atto l'operazione "Piazza Permanente" con un camper che gira tutta l'Italia per raccogliere firme tra i cittadini e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della riforma della sicurezza.

Per tutto settembre saremo davanti a Montecitorio con il nostro presidio permanente. Io spero di essere un buon sindacalista e credo di essere una brava persona. Credo soprattutto di essere un poliziotto che ascolta il parere dei suoi colleghi: agenti, forestali, penitenziari, vigili del fuoco, carabinieri, finanzieri e militari che ogni giornomi contattano con centinaia e centinaia di telefonate, mail e messaggi attraverso i social network esprimendo rabbia, frustrazione e sdegno perché si sentono traditi da chi aveva promesso loro solo quello che spetta:

visto che i nostri stipendi sono bloccati da cinque anni, visto che di rinnovo contrattuale non se ne parla, è legittimo pretendere una retribuzione adeguata alla propria qualifica o al proprio ruolo?

Perché un assistente o un appuntato devono guadagnare come un agente o un carabiniere scelto ?

Perché chi ha responsabilità e incarichi deve essere 'demansionato' economicamente?

Perché un poliziotto con 17 anni di onorato servizio e con un ottimo fascicolo personale non deve percepire il suo assegno di funzione?

Magistrati e parlamentari, per citare due categorie a "caso", hanno scatti automatici e aumenti ope legis, immuni da qualsiasi tetto stipendiale o blocco contrattuale. Caro Renzi, lei queste cose sicuramente le sa e se non le conosce faccia una bella reprimenda ai suoi collaboratori e a chi avrebbe avuto il dovere di tenerla informata, a partire dai ministri Alfano e Pinotti che rappresentano, oggi, una delle maggiori cause di scontento e indignazione per i circa 500.000 operatori in armi del Paese, civili o militari che siano.

Noi non facciamo ricatti, stia sereno.

La nostra protesta, come ha scritto anche qualche autorevole commentatore, rappresenta il campanello di allarme di una esasperazione che non deve essere sottovalutata.

L'Italia non può permettersi una mobilitazione senza precedenti dei comparti sicurezza, soccorso pubblico e difesa. Eppurela strada sembra proprio questa, anche se prendiamo positivamente atto della sua volontà di incontrarci. Le dico una cosa: a questo punto, soltanto lei può sbrogliare la matassa. Parlare, ancora una volta, col titolare del Viminale per noi del SAP è inutile.

Non ci interessa dialogare con chi non ha potere e forza politica di agire, con chi può al massimo promettere vanamente dicendo: 'Mi impegnerò ad impegnarmi".

Nelle sue dichiarazioni di questo giorni, stimatissimo Presidente, ho letto il "disappunto" per il fatto che siamo l'unico Paese al mondo con cinque forze di polizia.

Mi permetto di correggerla. Ne abbiamo sette, considerando le polizie locali e provinciali, oltre naturalmente a Vigili del Fuoco e Guardia Costiera.
Il suo "disappunto" per noi è manna dal cielo: da sempre il Sindacato Autonomo di Polizia ne fa una battaglia, al congresso dello scorso aprile che mi ha eletto Segretario Generale (il tema dell'assise era proprio l'uni?cazione!) ho ricevuto con piacere il suo messaggio che parlavadi "una sfida di?cile", aggiungendo che "sarà bello provarci assieme".

Da mesi, prima con un battage sul primo quotidiano nazionale, il Corriere della Sera, poi con centinaia di articoli, agenzie e servizi tv ho cercato di far capire a lei e al suo Governo che la strada perriformare la sicurezza non era e non è quella proposta da Alfano, cioè tagli ai presidi e minori assunzioni, ma necessariamente quella di una riforma della sicurezza che parta dalla riduzione dei Corpi in campo.

Qualche tempo fa il suo ministro Madìa ci aveva provato a lanciare un sasso nello stagno in tal senso, poi non se n'è fatto più nulla. Le abbiamo scritto più volte, caro Presidente delConsiglio. Le abbiamo fatto arrivare messaggi diretti e indiretti. Abbiamo lanciato anche una petizione on line, raggiungibile attraverso il sito internet www.poliziaunita.it, per sensibilizzare i cittadini.

Il nostro camper, come dicevo prima, sta girando l'Italia proprio perfar firmare le persone. Il 10 e l' 11 settembre prossimi saremo a Roma, a Montecitorio e in Piazza del Popolo, per raccogliere le adesioni dei cittadini della capitale.

Io sono un romagnolo sanguigno, lei è un fiorentino appassionato: possiamo fare molta strada.

La aspetto in piazza, a Roma, per firmare.

Cambiamo verso davvero alla sicurezza.

Sara bello provarci assieme.

La mobilitazione della Consulta Sicurezza

STIPENDI, CONSULTA SICUREZZA:MINISTRI E CAPI POLIZIA SI DIMETTANORoma, 4 set. (TMNews) - "Ministri e capi delle forze di polizia e dei vigili del fuoco si dimettano": così il blocco degli stipendi annunciato dal ministro Madia viene accolto anche dai sindacati autonomi della Consulta Sicurezza, che rappresenta polizia di Stato (Sap), polizia penitenziaria (Sappe), Corpo Forestale (Sapaf) e Conapo (vigili del fuoco). E avvertono: "Siamo pronti a forme di protesta anche eclatanti"."Essere arrabbiati è dire poco. Oltre ad aver fatto i bu?oni, promettendo cose che sapevano di non poter mantenere, hanno continuato a prendere in giro i poliziotti, penitenziari, forestali e vigili del fuoco dall'alto delle loro ben pagate cadreghe.

Sul tetto stipendiale e sul rinnovo contrattuale siamo stati traditi, per questo i ministri Alfano, Pinotti, Orlando e Martina e i capi dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco hanno solo due strade: unirsi con noi nella sacrosanta battaglia per il personale o dimettersi senza se e senza ma": è la dura reazione della Consulta sicurezza all'annunciato prolungamento del blocco degli stipendi.""Siamo pronti a forme di protesta anche eclatanti - dicono i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi - perché la misura è colma. Siamo in piazza dal 27 agosto e presidiamo Montecitorio a oltranza, oltre a un camper che gira tutta Italia nell'ambito dell'operazione #piazzapermanente. La protesta crescerà. Ci diano quello che hanno promesso o se ne vadano a casa. Non c'è altro da dire". (Red/Gtu) - 04-SET-14 19:54 NNN

STATALI: SINDACATI POLIZIA, RENZI CI CONVOCHI URGENTEMENTE(ANSA) - ROMA, 5 SET - «Aspettiamo di essere convocati dal premier Renzi. Certamente il malessere degli operatori delle forze di polizia e dei vigili del fuoco è grandissimo, come stiamo denunciando da mesi. Se fossimo stati ascoltati per tempo, non saremmo arrivati a questo punto. Adesso servono risposte, serve una vera riforma della sicurezza, serve lo sblocco delle retribuzioni.

Non servono altre chiacchiere o promesse perchè poi nemmeno noi sindacati saremmo in grado di tenere la base. Questo al premier Renzi dev'essere chiaro».

È quanto affermano i sindacati autonomi Sap, Sappe, Sapaf e Conapo riuniti nellaConsulta Sicurezza, organizzazione di rappresentanza dei comparti della Polizia di Stato, della Penitenziaria, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco. «Siamo mobilitati da agosto - dicono i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi - e il nostro presidio a Montecitorio va avanti. La settimana prossima il nostro camper che sta girando l'Italia nell'ambito dell'operazione #piazzapermanente sarà a Roma, il 10 e 11 settembre, per chiedere una vera riforma della sicurezza.

Invitiamo il premier a venire in piazza, a farsi vedere e a dialogare con noi. Prima che sia troppo tardi, prima che il personale esausto e demotivato ci chieda di attuare azioni eclatanti».(ANSA). AB-COM 05-SET-14 12:45 NNN


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Parola di Edward

A proposito di Spending Review

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Non basta chiudere i presidi di polizia - zac zac! - e sopprimere soprattutto uffici delle specialità come la Polfer e la Stradale. Per risparmiare risorse sono capaci, nelle oscure stanze ministeriali, anche di "trattenere" risorse fresche che i colleghi dei predetti dovrebbero mettersi in tasca subito.

Si tratta, come è noto, delle indennità di specialità che Ferrovie, Autostrade e Poste corrispondono regolarmente al nostro Ministero e a quello dell'Economia per le prestazioni aggiuntive svolte dai colleghi. Soldi che non sono un premio, ma il frutto di un lavoro aggiuntivo che gli operatori della Stradale, della Polfer edella Postale svolgono con grande impegno e professionalità. Invece, da sempre, il meccanismo si inceppa - zac zac! - perché qualcuno forse 'distrae' quel che non dovrebbe trattenere.
Passano i mesi, passano gli anni, poi grazie all'impegno del SAP e a qualche ricorso ingiuntivo qualcosina viene pagato: non a caso, appena qualche giorno fa, la Direzione Centrale per le Specialità ha comunicato il pagamento di parte degli arretrati. Avete letto bene: di "parte"!!!

Poi in genere si riparte coi ritardi, tutto resta come prima e i tempi si accumulano di nuovo. Ma è possibile che non si trovi un modo più intelligente di risolvere il problema? Ferrovie, Autostrade e Poste non potrebbero pagare direttamente agli interessati i compensi, evitando questi "giri di Peppe attorno alla Reale" - come dicono a Roma - dove magari qualcuno ci 'specula' pure? Buon taglio a tutti!

Il consiglio delle massaie

Inviate le vostre segnalazioni a nazionale@sapnazionale.org

 

Le nostre nonne, soprattutto dopo la guerra, vivevano nella miseria nera eppure avevano 'imparato' a conservare le poche cose che possedevano con grande attenzione, sia che fosse un prosciutto messo sotto sale e conservato appeso in cucina, sia che si trattasse del vestito buono della domenica, utilizzato e trattato come una reliquia.

Noi massaie moderne cerchiamo, coi nostri limiti, di fare lo stesso, anche perchè viviamo tempi in cui bisogna risparmiare e preservare quello che si ha.
Evidentemente, invece, al 'superiore' Ministero ragionano in modo diverso.
Tanto paga Pantalone. Non solo tagliano i soldi per l'acquisto di nuovi automezzi di polizia, per la loro manutenzione e per la benzina.

Ma tagliano anche sulla 'sicurezza' delle poche vetture che abbiamo in dotazione, spesso in balìa dei vandali. E' il caso del Posto Polfer di Cremona , dove l'unica autovettura in dotazione non ha un posto sicuro per essere parcheggiata, tanto che nell'ultimo mese, da quel che ci risulta, ha subito ben due danneggiamenti ad opera di ignoti delinquentelli.

Ma quanto ci vuole a trovare un accordo con Ferrovie, come avviene in altre parti d'Italia, per mettere al riparo il mezzo? A Roma come in Lombardia pesa forseil sedere a qualcuno e non si è in grado di alzare la cornetta del telefono per mettersi d'accordo con Trenitalia?

Le nostre nonne, loro sì, erano persone serie.

Occhio al mattarello!