Roma, 14 luglio 2014

 

 

Si comincia

Editoriale della Segreteria Generale

La sensazione che da tempo i Poliziotti italiani nutrono nel proprio animo è quella di essere abbandonati dallo Stato che pure servono e difendono, anche a costo della propria vita. Una sensazione ormai diffusa in tutti gli operatori delle Forze dell'Ordine.

Da tre mesi sono alla guida del SAP e sto girando in lungo e in largo l'Italia per capire, vedere dal vivo e toccare con mano le condizioni di impiego del personale.

Una situazione sconcertante e per certi versi drammatica, da nord a sud.

Ho visitato alcuni CIE e CARA in Sicilia e in Puglia, riscontrando situazioni inaccettabili, con poliziotti che vengono utilizzati nell'accoglienza dei migranti senza alcuna profilassi preventiva e senza strumenti idonei per evitare il contagio da malattie pericolose come la Tbc e la meningite.

Addirittura, a Catania, è stato il nostro sindacato a distribuire le mascherine protettive ai colleghi!

I viaggi che ho fatto mi hanno portato anche in Valdisusa, all'interno della zona dei lavori per il TAV, dove ho visto poliziotti operare in mezzo alle polveri e alle esalazioni del cantiere senza alcuna protezione, costretti a fare i loro bisogni in latrine allestite con bagni chimici, intasate, sporche e puzzolenti. Costretti a mangiarsi un panino, nella pausa, utilizzando lo scudo da ordine pubblico come tavolino.

Agenti che da cinque anni non prendono un euro in più di stipendio, che vengono messi sotto accusa quasi sempre ingiustamente dal potente partito dell'anti-polizia e degli allergici alle divise.

Colleghi che sono costretti sovente a comprarsi da soli le divise, i computer per lavorare e la carta per l'ufficio.

Poliziotti per i quali non ci sono politiche adeguate per l'abitazione, che vengono 'sbattuti', appena usciti dai corsi, a 1.000 km da casa senza supporto alcuno o che sono costretti ad aspettare 20 anni per essere trasferiti nelle loro zone di origine.

Colleghi che sono stufi, sfiduciati, che non credono più nel presente perché non vedono un futuro, per se stessi e per la propria famiglia. Perché non sentono, dai vertici della loro (della nostra!) Amministrazione, quella vicinanza che i figli si aspettano da una madre.

Perché questa madre sembra spesso, troppo spesso, distratta.
A volte addirittura critica in maniera ingiusta verso i propri figli che, vergognosamente, vengono ricordati o celebrati solo quando finiscono sotto terra.
Siamo stanchi!

Nonostante la nostra azione si sviluppi in un simile contesto, però, non ho alcuna intenzione di trascinare il SAP sul precipizio del pessimismo che molte volte è il paravento utilizzato per nascondere la nostra inerzia.

Mai come in questo momento, dopo aver collaudato per cinque mesi che "volere è potere", sono determinato a combattere la battaglia dei nostri trattamenti economici in campo aperto.

Il SAP 2.0 non è uno slogan, ma un modo di essere, di concepire un sevizio per i colleghi.

È finito il tempo della consorteria piagnona, pelosa e asservita.

Porteremo la complessa e sfaccettata questione dei Poliziotti e delle sette Forze di Polizia in tutte le piazza del nostro Paese per rinsaldare l'alleanza con in nostro principale promoter: la gente.

I cittadini sono i nostri più convinti estimatori ed infatti, da decenni, le Forze dell'Ordine sono al primo posto negli indici di gradimento degli italiani, attestando il dato attorno all' 80%.

Dobbiamo sfruttare questa carta con il nostro progetto "PIAZZA PERMANENTE" al fine di far comprendere alla gente che occorre riformare l'apparato della sicurezza per drenare risorse, oggi sprecate, da investire in diminuzione del carico fiscale su famiglie e imprese e per effettuare una iniezione di denaro sulle nostre buste paga.

Carissimi colleghi, vi prego di credermi quando dico che il futuro è unicamente nelle nostre mani, abbandonate il perverso vortice della sfiducia e verificherete che, anche in un momento drammatico come quello attuale, dietro le nubi si celano grandi e inaspettate opportunità che, siatene certi, il SAP 2.0 saprà individuare e trasformare in realtà.

NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA'

Reparti mobili impiegati per fare volante

Colleghi dei Reparti Mobili aggregati presso Questure e Commissariati per svolgere attività di volante.

Succede al Reparto di Taranto, ma ci giungono segnalazioni da varie parti d’Italia: da Bari a Torino, da Milano a Padova, da Senigallia a Firenze, tanto per fare qualche esempio. Una situazione anomala da vari punti di vista, soprattutto perché si toglie personale agli impieghi di ordine pubblico per rafforzare i servizi di volante, che come è noto sono in sofferenza. Una strategia che ricorda la questione dei Reparti Prevenzione Crimine, di cui abbiamo già trattato sul nostro Flash, che vengono impiegati ormai in misura massiccia per compensare le carenze di organico e le criticità nei servizi di controllo del territorio.

Siamo ormai a un paradosso: è certificato senza ombra di dubbio il fallimento delle attuali politiche di sicurezza, perché il servizio di volante e il controllo del territorio – uno dei fiori all’occhiello della Polizia di Stato – sono da anni in sofferenza, per mancanza di uomini e mezzi.

E così si cerca di tamponare, creando altri danni e sottraendo uomini ad altri Uffici importantissimi, come i Reparti Mobili. Una vicenda che conferma l’assoluta necessità di procedere a una riduzione e a una unificazione delle Forze di Polizia, razionalizzando sprechi e duplicazioni (firma su www.poliziaunita.it), unitamente al fatto che occorre ripristinare un turn over al cento per cento. Non c’è altra strada.

Perché la coperta non è solo corta. La coperta rischia di non esserci proprio più.

Parola di Edward

A proposito di Spending Review

Inviate le vostre segnalazioni a nazionale@sap-nazionale.org

Tagliano, tagliano anche sui software dei nostri computer, su poche decine di euro!!! L'ultima novità arriva da Pistoia, ma riguarda sicuramente molti uffici di polizia, soprattutto della postale, in Italia. Pare infatti che non sia stata rinnovata la licenza d'uso del software che serve per estrarre files nascosti dai dispositivi tecnologici. Per essere chiari: i nostri sequestrano il computer di un pedofilo o di un autore di frodi fiscali, devono scovare nel suo pc tutto il possibile per incastrarlo, ma quando arrivano sul più bello - zac! zac!! - appare sul monitor la scritta che il software ministeriale in dotazione è scaduto.

Poche decine di euro per rinnovare la licenza d'uso non si sono trovate a Roma, nei meandri delle pieghe di bilancio del 'superiore' Dipartimento.

Evidentemente, al Viminale, sono troppi impegnati a tagliare.

Per la gioia di criminali, pedofili e compagnia...

Fantastico. Buon taglio a tutti!

Il consiglio delle massaie

Inviate le vostre segnalazioni a nazionale@sap-nazionale.org

Il comitato delle massaie ogni giorno di più resta colpito, stupito e basito.
E si chiede quali siano le "priorità" per il Ministero dell'Interno, atteso che le nuove divise operative hanno cominciato a essere distribuite ai poliziotti, a macchia di leopardo, solo da pochi giorni, nonostante l'estate sia iniziata da un pezzo.
Atteso anche, ci sia consentito, che il Ministero di cui sopra ha ben pensato di non considerare "prioritari" gli abiti civili per il personale che svolge attività di indagine in borghese: da due anni questi poliziotti si comprano tutto coi loro soldini e, crediamo, dovranno continuare a farlo per molto, moltissimo tempo. Una massaia, una brava casalinga, ha le sue priorità: pulire casa, fare la spesa, preparare i pasti alla propria famiglia, preoccuparsi dei figli. Ecco, a volte i poliziotti italiani sembrano essere dei figli senza padre. Il Ministero dell'Interno da spesso l'impressione di avere altre "priorità", non può star mica a preoccuparsi di una firma che manca in una pratica che blocca migliaia di divise nei magazzini Veca o che stoppa gli abiti civili. Già mamma Amministrazione è disattenta, ma pure babbo Viminale non scherza...

Occhio al mattarello!!!