Roma, 26 maggio 2014
RPC 500
Editoriale del Segretario Generale Le ultime due riunioni tenutesi al Dipartimento nei giorni 20 e 21 maggio scorsi hanno imposto alcune riflessioni le quali, a loro volta, ci fanno approdare a conclusioni veramente poco edificanti e soprattutto sconfortanti e preoccupanti.
L'operazione "taglio selvaggio", come da noi previsto, era - in realtà - stata collocata in stand by in attesa della fine della campagna elettorale. Il primo step dell'operazione di spending review, consistente nella chiusura di 267 uffici di polizia, avversata unicamente dal SAP, verrà riproposta in un futuro molto prossimo. Quando ciò avverrà non ci è dato sapere ma la cronologia degli eventi, i numeri e la logica ci urlano che così sarà .Il piano di assegnazioni dei 1377 colleghi, che nel corso del 2014 usciranno dalle scuole, segnala l’incapacità delle Questure ad affrontare qualsiasi forma di esigenza straordinaria. Da che cosa rileviamo una siffatta e gravissima conclusione? Anche quest'anno il turnover al 55% ci condanna ad un aggravamento della patologia che soffoca l'organico dei nostri uffici.
Su 2.500 colleghi pensionati e' stato possibile assumerne solamente 1377. Di questi, 518 verranno assegnati alle Questure, 200 ai Reparti Mobili, 80 alla Polizia Stradale, 60 alla Frontiera Aerea, 4 ai Reparti Volo ma, si badi bene, 500 verranno destinati ai Reparti Prevenzione Crimine assieme a 190 nuove autovetture, allo scopo di potenziare le operazioni straordinarie di controllo del territorio in quanto le Questure, come sopra già sottolineato, non sono oramai più in grado di affrontare alcun tipo di esigenza al di fuori della routine. La mancanza di un turnover pieno ha oramai determinato un devastante "vulnus" al nostro apparato di controllo del territorio e non solo.
Un sotto organico del 14% pari a 16.233 unità, tra ruolo ordinario e ruolo tecnico, ha indebolito tutti gli uffici territoriali della Polizia di Stato e ha determinato ricadute menomanti sull'attività di controllo del territorio, di prevenzione e repressione dei reati.
Le Volanti sono sempre meno e con personale sempre più
anziano e demotivato da un blocco di mobilità e da condizioni lavorative pessime
e di estrema precarietà. Si sentono abbandonate e sono esposte ad ogni rigurgito
di ingratitudine del sistema che difendono.
La Polizia Stradale non se la passa meglio e tutti gli altri "gli fanno
compagnia". Per contro, i Reparti Prevenzione Crimine, dislocati in
pressoché tutte le regioni, riceveranno un rinforzo straordinario di 500 unità e
passeranno da un attuale organico composto da 1191 colleghi ad uno di 1691.
Ci chiediamo:
perché in un contesto in cui ogni nuovo poliziotto e' più prezioso dell'oro, il Dipartimento della P.S. si determina a distrarne un numero esorbitante a favore di reparti ad utilizzo straordinario?
La risposta e' semplice:
e' indispensabile potenziare reparti per interventi
straordinari in quanto l'insostenibile e debilitante vuoto organico ha
compromesso l'efficacia delle Questure la loro capacità ad affrontare situazioni
appena al di sopra dell'ordinarietà nell'attività di controllo del territorio.
Il sistema è quasi al collasso e l'unica risposta possibile e' quella
conservativa.
Tra un anno, infatti a fronte di altri 2500 colleghi che
andranno in pensione, ne verranno assunti solamente 1377 e l'anno seguente sarà
la stessa cosa.
Nel giro di un quinquennio arriveremo ad un vuoto di organico di circa 25.000
unità tra ruolo ordinario e tecnico. In un contesto del genere, le Questure
medio piccole quale reazione potranno mettere in campo di fronte ad una rapina
di troppo, uno stupro eclatante o una lieve impennata di furti in abitazione o
spaccate nei negozi?
La risposta possibile sarà una sola: R.P.C..
Se non altro perché, se il controllo del territorio lo
faranno svolgere alle Squadre Mobili o alle DIGOS, chi farà il loro lavoro?
In questo scenario c'è già chi sta ungendo e affilando la mannaia del "taglio
selvaggio".
Prima toccherà ai 267 uffici già predestinati poi si passerà ai commissariati
cittadini, alle scuole e alcuni uffici centrali. Vanno "raccattati" poliziotti,
costi quello che costi.
Quelle poche migliaia di uomini serviranno, come acqua nel deserto, ad evitare il collasso, ma saranno un fendente mortale al servizio offerto alla cittadinanza e all'efficienza dell'apparato della sicurezza. Chi ricostruirà la capacità operativa dei presidi di Polizia sacrificati sull'altare di una manovra ‘rastrella spiccioli’ e fondata unicamente sulla soppressione di stipendi?
Nessuno ne avrà giovamento e il danno sarà insanabile.
Nessuno, pare, abbia il coraggio di affrontare una riforma
dell'intero apparato della sicurezza e di porre sul tappeto la questione dello
spreco collegata alla insopportabile presenza di sette Forze di Polizia.
Carissima classe dirigente di questo meraviglioso Paese, permettete una domanda:
non pensate che un mese di "volante" al nostro fianco (come gregari) o di piazza
infuocata sia corroborante per la produzione di un po' di "ormoni del coraggio",
oltre ad essere illuminante per comprendere la condizione in cui operiamo?
Vi abbiamo osservati mentre eravate impegnati a misurarvi in una campagna
elettorale con il coltello tra i denti, ma non ricordiamo di aver riscontrato un
forte interesse verso la nostra condizione, se non per scaricarci e gettarci
alle ortiche quando potevamo rappresentare un pericolo per i vostri voti.
Avete parlato di tutto, ma avete evitato le nostre questioni e avete fatto
solamente alcuni timidi accenni al nostro futuro economico relativamente al
tetto salariale, allo sblocco dei contratti e al Riordino delle carriere.
Vedremo presto se si trattava di "promesse da marinaio" in campagna elettorale o
di una reale volontà.
Se sarete coerenti ve ne renderemo merito.
Sia ben chiaro però che il SAP vi chiederà contezza in tutte
le piazze del Paese se non ci corri-sponderete quello che avete promesso e non
abbandonerete la via del "taglio selvaggio". Ci siamo convinti ancor di più che
la riforma generale dell'apparato della sicurezza che il SAP ha proposto, con un
processo di unificazione delle Forze di Polizia, sia l'unica via degna di essere
perseguita e considerata se si desidera veramente promuovere un cambiamento
finalizzato a razionalizzare la spesa pubblica, alleggerire il carico fiscale,
ridare efficienza al sistema per garantire parametri di sicurezza più elevati e
diffusi.
Chiediamo solo di poter lavorare in serenità, da brava gente quale siamo, di
essere corrisposti adeguatamente e di essere tutelati come meritiamo.
Il nostro e' un Paese meraviglioso, Voi lo avete reso "strano".
Nella nostra autonomia la vostra libertà.
Telecamere, ma certi sindacatoni e sindacatini chi li ha visti?
Dopo la campagna Sap sulle Spy pen partita in Emilia Romagna nel 2013, dopo l'avvio della sperimentazione per le telecamere sulle divise annunciata dal Dipartimento e sollecitata dal SAP, dopo la pubblicazione della notizia da parte del Corriere della Sera che ha certificato la primogenitura e i meriti del nostro Sindacato in questa operazione, non potevano mancare i taroccamenti e le rivendicazioni da parte di chi fino all'altro giorno se ne è stato comodamente seduto a fare niente. Sappiamo noi, come Sap, cosa abbiamo patito e quanto ancora dobbiamo lottare, anche nei confronti di certa magistratura, per permettere ai colleghi di utilizzare le Spy pen che video-fono registrano tutto quel che succede attorno a chi svolge servizio di ordine pubblico (e non solo), a tutela dei cittadini e degli stessi operatori. 800 poliziotti emiliano - romagnoli già ne godono e presto ne usufruiranno gli iscritti Sap in tutta Italia, a partire da quelli in prima linea. Non basta il primo asino che raglia per prendersi i meriti, adesso c'è chi salta sul carro del vincitore... Siete ridicoli! Ma questi signori siano ben certi che il "Tribunale dell'anfibio", la coscienza vera e profonda dei colleghi, sa come stanno le cose e certamente non si farà "maramaldeggiare" da queste "truffaldinerie" da quattro soldi... Non bastano due volantini in bianco e nero o un post su Facebook per fare un grande sindacato. Meditate gente, meditate!
Straordinari, ecco come stanno le cose
La buona notizia è che gli straordinari relativi all'anno 2014 che i colleghi hanno effettuato e che ancora non sono stati corrisposti, saranno pagati presto. L'altra buona notizia è che da giugno, anche su richiesta del SAP, si partirà finalmente con un tavolo che metta in discussione i criteri di ripartizione del monte ore straordinari. Qui arrivano le dolenti note.
La richiesta che abbiamo avanzato anche come Sindacato Autonomo di Polizia, già da aprile, era stata quella di creare un unico monte ore straordinari. Gli attuali criteri sono in essere da 30 anni, la distribuzione tra uffici centrali e periferici certamente può essere criticata, ma adesso non si poteva mettere in discussione tutto, pena uno slittamento sine die dei pagamenti. Senza contare che in mancanza di una intesa sulla ripartizione i dirigenti dei vari uffici sarebbero stato costretti, più di quanto già avviene, a imporre da subito al personale maggiore "austerità". Inaccettabile per il SAP. Dunque, si va avanti per adesso con le "vecchie" regole, ma tra poco più di un mese, come detto, si apre un tavolo serio per ridiscuterle. Qui non si tratta - vogliamo dirlo a chiare lettere - di penalizzare nessuno, ma di far sì che tutti possano vedersi riconosciuti fatica e impegno quotidiani. Spesso, troppo spesso, molti nostri dirigenti di Questure, Commissariati, Reparti e Specialità giocano al ribasso.
Sulla pelle dei colleghi ai quali, magari, si nega la possibilità di uno straordinario programmato o non si riconosce l'emergente. Tutto questo mentre "altri" non soffrono questi problemi. Siamo tutti sulla stessa barca o no? Questo è il tema che con forza porteremo al tavolo del Dipartimento. Sia chiaro: non accetteremo dilazioni e perdite di tempo.
Parola di Edward
E vai, è arrivata una nuova fiammante Lamborghini per la Polizia di Stato.
Festeggiamenti, rallegramenti e champagne per tutti. Soprattutto per la nota casa automobilistica che con questi "regalucci" a costo zero si fa tanta, ma propria tanta pubblicità. Ovviamente sempre a costo zero. E i poliziotti che ci guadagnano? Assolutamente nulla, anzi... Da anni sul parco auto della Polizia di Stato si continua a tagliare - zac zac! - pesantemente, il numero complessivo di mezzi è più o meno sempre quello, ma la vita di macchine e moto viene allungata a dismisura, mentre si tagliano le risorse per i nuovi acquisti, per la manutenzione e per la benzina. Così su circa 24.000 mezzi, un terzo è perennemente fisso in riparazione. Siccome abbiamo tagliato anche le officine interne, molte auto sono ferme presso strutture private che, ovviamente, non le riparano subito perché sono stati tagliati, come si diceva, i soldi per le manutenzioni. Dunque, siamo letteralmente a terra perché tagliano tutto. E presto si tornerà a parlare anche di tagli ai presidi di polizia, operazione sospesa solo per la tornata elettorale. Si taglia si taglia, ma ci vogliono far contenti con la Lamborghini... Buon taglio a tutti!
Il
consiglio delle massaie
Senza infamia e senza lode. Così il comitato delle massaie giudica la firma del fondo efficienza servizi 2013 che entro la fine di giugno, addirittura in ritardo rispetto allo scorso anno, garantirà qualche centinaio di euro in tasca in più al personale in divisa. Vivaddio, si sono sprecati... Le risorse ogni anno calano - quest'anno il Viminale ha addirittura dovuto anche mettere in conto alcune "contabilità pregresse", cioè soldi corrisposti in ritardo lo scorso anno ai colleghi per errori di "conteggio" fatti in precedenza - e la somma da distribuire a "cranio" resta la stessa, più o meno, solo perché il personale diminuisce: ogni 2 pensionati infatti, ne viene assunto solo 1 e dobbiamo pure essere contenti!
Addirittura, a fronte di soldi dovuti, con risorse già certe dal 2013 e pagati in ritardo ai colleghi, qualcuno ai piani alti del "superiore" Ministero se n'e' uscito con pompose dichiarazioni su agenzie e giornali per vantare il proprio impegno a favore delle donne e degli uomini in divisa. Fantastico. E ancora più incredibili sono le dichiarazioni di certi sindacalisti che forse, interessati più a situazioni personali/familiari che alle esigenze dei colleghi, non fanno altro che omaggiare e esaltare le "alte" sfere del Viminale. Alla fine qualcuno si arrabbierà davvero. E allora attenzione a quel che dice la massaia: occhio al mattarello!