Roma, 5 maggio 2014
LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Signor Presidente,
sono pienamente consapevole che la Sua autorevole e
perentoria censura rappresenta per la mia persona un marchio di infamia e un
fardello di vergogna e sofferenza dai quali non riuscirò mai ad affrancarmi.
La prego però di concedermi la possibilità di chiarire quanto accaduto e di
illustrare il vero significato delle nostre azioni, artatamente travisate nelle
versioni fornite dal circuito mediatico.
Nell'ipotesi in cui gli eventi si fossero sviluppati come descritti ci inchineremmo al Suo sdegno, ma siamo a certificare che la verità ha una dimensione totalmente differente e il significato del nostro gesto e' ben lontano da quello descritto e denunciato.
L'applauso dell’assemblea dei congressisti SAP non è in
alcun modo riconducibile alla tragica morte del giovane Federico Aldrovandi
e al dolore della famiglia verso la quale nutriamo sinceri sentimenti di
deferente rispetto.
Il vero oggetto del gesto citato, avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì 29
u.s. nel corso della sessione privata e non pubblica dell'VIII Congresso
Nazionale SAP, e' stata la presentazione del progetto di realizzazione della
campagna "verità e giustizia" precedentemente illustrata all'interno della fase
pubblica del congresso la mattina dello stesso giorno alla presenza del Capo
della Polizia Alessandro Pansa e di numerose autorità istituzionali e politiche.
La ricerca della verità, nella veste di "conditio sine qua non" per il
perseguimento di una vera giustizia, impone l'utilizzo di strumenti materiali e
giuridici innovativi e – a nostro parere - adatti a tale scopo sono:
la presenza di magistrati a fianco degli operatori di polizia impiegati in servizi di ordine pubblico;
l'adozione di videocamere in grado di riprendere gli eventi relativi alle manifestazioni che sempre con maggiore frequenza sfociano in disordini e devastazioni;
un’idonea campagna mediatica in grado di far fronte ai continui, persistenti e devastanti attacchi alle forze dell'ordine mediante il mezzo della denigrazione e della delegittimazione morale e giuridica.
I lavori del Congresso hanno posto in evidenza la nostra ferma condanna a qualsiasi forma di violenza, tanto più quella sistematica operata da persone mascherate, con armi, bastoni e indirizzate al saccheggio e alla devastazione nelle pubbliche riunioni.
Tale situazione, in continua degenerazione, richiede
l'intervento delle più alte cariche dello Stato per la difesa non solo delle
Forze di Polizia, ma anche a salvaguardia del parametro costituzionale e della
nostra democrazia.
Invece, nulla di nulla.
Parimenti negli Stadi, contrariamente a quanto accade nel Regno Unito e in altri Paesi civili, si tollera una zona franca di teppismo e di violenza sistematica e, anche qua, le forze di Polizia sono le vittime.
In tale ottica, nella qualità di candidato alla carica di Segretario Generale, ho avuto il compito di illustrare, nel pomeriggio del 29 scorso e in sessione privata, le modalità di realizzo del progetto presentato, che si sostanziano in una serie di attività finalizzate a promuovere la presentazione di alcuni progetti di legge, a consentire la distribuzione agli iscritti alla nostra organizzazione di videocamere in grado di fornire loro una garanzia di verità oltre alla predisposizione di un sito pubblico in cui poter mettere a confronto le menzogne a danno dei poliziotti e la documentazione idonea a certificarne la falsità.
Solo ed unicamente al termine di questa presentazione si è sviluppato spontaneamente "l'applauso incriminato", al quale mi sono associato e con cui i delegati esprimevano compiacimento per un progetto concreto in grado di dare soddisfazione alle agognate aspirazioni dei nostri colleghi che tutti i giorni sulle strade con dedizione, professionalità e mal corrisposti chiedono solamente di poter tutelare i diritti dei cittadini, la legalità, la pacifica convivenza e l'ordine costituzionale.
Un applauso sentito, partecipato ma ben lungi dal persistere per cinque minuti (in verità 38 secondi).
Nel contesto appena descritto, un’attenzione è stata dedicata alle vicende relative ai notori ultimi disordini di Roma, a quelle dell’anno scorso di Bologna, all’"ombrellata incriminata" al Sindaco di Terni, alla vicenda dei Nocs e del Generale Dozier e al caso Aldrovandi. Ai colleghi coinvolti in quest’ultima vicenda, presenti al Congresso e visibilmente commossi dal clima marcatamente emozionale che la disamina del nostro progetto e delle nostre idee ha generato, è andata una parte degli applausi, non certamente quali eroi, come qualcuno strumentalmente ha tentato di veicolare, ma nella loro qualità di poliziotti che a causa del servizio prestato alla collettività si sono trovati a patire infinite tribolazioni che non hanno trovato ancora termine conseguenti ad una sentenza di condanna per un reato colposo sulla quale nutriamo, legittimamente, alcune riserve.
Tengo a precisare, Signor Presidente, che la campagna sopra descritta non trova la propria origine in un’esigenza corporativa, ma da una ben più ampia necessità del Paese.
Tutti abbiamo verificato che unitamente alla Prima Repubblica
sono crollati alcuni fondamentali pilastri della società civile, tra i quali
quello della VERITÀ.
La verità e' strumento indispensabile per una reale giustizia non solo
processuale, ma anche sociale ed economica.
Per contro, ed in tale contesto, la MENZOGNA e' diventata una delle principali armi per il conflitto politico, economico e sociale, trascinando in un abisso il livello di civilizzazione culturale della nostra società.
Valanghe di menzogne e veleno hanno inquinato gli ambienti istituzionali, i Palazzi della rappresentanza e alcuni settori del circuito mediatico aumentando sempre più la distanza tra Istituzioni e Comunità nazionale.
Da questa esigenza nasce la nostra iniziativa.
In qualità di servitori dello Stato e di persone di buona volontà ci siamo determinati ad intraprendere un percorso che, come riscontrato, e' ricco di insidie e avversità:alcuni hanno scritto contro di noi falsando i tempi dell'applauso, altri sostenendo mendacemente che i lavori congressuali erano stati chiusi con un giorno in anticipo a causa del clamore cagionato, tanti hanno pubblicato fotografie dell'applauso "taroccate" e non pochi hanno sostenuto in mala fede che il Congresso SAP era interamente pubblico quando, invece, tutti risultavano in possesso del pieghevole di invito, alla stregua della S.V., ove erano ben illustrati il calendario dei lavori, i tempi e le modalità di sviluppo degli stessi. Questi ultimi, tra l'altro, potevano essere riscontrati in tutte le agenzie di stampa come quelle due maledette righe di agenzia che hanno scatenato il putiferio.
La menzogna, però, che più ci ha feriti, e' stata posta in essere dalla televisione di Stato, la quale, al fine di danneggiare servitori dello Stato, con coscienza e volontà, ha mandato in onda falsi filmati con oggetto il ben noto applauso mentre, per converso, le immagini erano state catturate nel corso del Convegno pubblico mattutino alla presenza del Capo della Polizia e di numerose autorità istituzionali e politiche.
A riprova di quanto appena affermato alleghiamo il supporto
informatico contenente la registrazione di tutto l'evento realizzato
professionalmente da una ditta esterna a cui era stato appaltata tale
incombenza.
Cosa dire poi del tentativo di trasformare l'Organizzazione che rappresento in
un soggetto avente la vocazione a "coprire" e giustificare violenze e soprusi
quando da mesi proponiamo di essere affiancati da magistrati, in grado di
sanzionare duramente eventuali nostri comportamenti fuori dalle regole e di
essere dotati di videocamere in grado di documentare ogni nostro respiro (sic!).
Ed ancora, cosa dovremmo dire di chi, con sfacciata disonestà intellettuale, tenta di accreditare la tesi che la nostra richiesta di VERITÀ sia assolutamente inconciliabile con il rispetto del DOLORE?
In conclusione, e con deferenza, mi permetto di segnalarLe che intendo servire il mio Paese, nella piena legalità e secondo i miei liberi convincimenti e se per esercitare tale libertà, costituzionalmente garantita, verrò chiamato a pagare il pesante tributo dell'infamia istituzionale, con amarezza, sono pronto a tale sacrificio.
Mi sia solamente consentito di rilevare che il nostro amato Paese e' proprio un soggetto "strano", ricco di contraddizioni, bizzarrie ed estrosità.
Un applauso, frutto delle migliori intenzioni di alcuni poliziotti,viene sanzionato con una "raffica distruttrice di bordate infamanti" mentre, per contro portiamo in parlamento i terroristi condannati per aver cagionato la morte di poliziotti, riabilitiamo mafiosi e delinquenti oltre a dilettarci nel giustificare ogni devianza che ci "capita a tiro".
Signor Presidente,
comunque sia, se ho offeso i valori fondanti della nostra
Comunità faccio pubblicamente ammenda e pongo le mie scuse nelle mani del Capo
dello Stato.
A Lei valutare se il nostro comportamento, a seguito della presente, risulta
ancora indegno e inaccettabile o meritevole di riabilitazione.
I poliziotti del SAP sono brava gente e, mi creda, lo sono anche io.
IL SEGRETARIO GENERALE
- Gianni TONELLI –
VIII CONGRESSO NAZIONALE SAP: GIANNI TONELLI NUOVO SEGRETARIO GENERALE
L'VIII Congresso Nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia, svoltosi al Grand Hotel di Rimini, ha portato all'elezione, all'unanimità, del nuovo Segretario Generale Gianni Tonelli.
Lo affiancano i Segretari Generale Aggiunti Ernesto Morandini e Francesco Quattrocchi assieme ai Segretari Nazionali Michele Dressadore, Pier Giorgio Panzeri e Francesco Pulli, new entry in Segreteria. Rinnovata anche la Presidenza del SAP: Presidente è Stefano Paoloni, Vice Presidenti Giuseppe Calderone e Rosario Indelicato. Massimo Montebove è il Portavoce Nazionale, con un meritato riconoscimento statutario. Nel riconfermatissimo Staff anche Stefania Musto (responsabile ufficio studi), Roberto Fioramonti (responsabile ufficio organizzativo) e Luca Zanazzo (responsabile ufficio tecnico). Di seguito, una serie di agenzie Ansa che rendicontano la parte pubblica del nostro Congresso:
Sicurezza: Sap, riducendo corpi polizia risparmio 1 mld anno
(ANSA) - RIMINI, 29 APR - A fronte dell'assorbimento del 60 per cento delle
risorse, da parte di ogni corpo di polizia, per il solo mantenimento
dell'apparato, con la "riduzione da cinque a tre corpi di polizia, ipotizzando,
ad esempio, il mantenimento di Polizia, Carabinieri e Finanza, con la
trasformazione di Forestale e Penitenziaria in specialita', si possono
risparmiare risorse pari almeno a un miliardo di euro annui, in maniera
strutturale".
E' quanto sostenuto da Gianni Tonelli, presidente nazionale Sap, nel suo intervento all'ottavo Congresso Nazionale del sindacato.
All'assise - in programma a Rimini fino a domani e intitolata 'L'unificazione e' una necessita', c'e' piu' sicurezza insieme'. - Tonelli ha poi sottolineato come nell'"attuale quadro, a cui bisogna aggiungere la costante riduzione di risorse per il Comparto Sicurezza, che dal 2003 al 2013 ha visto decurtati i bilanci ministeriali di riferimento di circa 5 miliardi di euro, si pone con forza la necessita' di una reale riforma dell'apparato della sicurezza".
Attualmente, e' stato osservato, gli uomini delle forze dell'ordine in organico su tutto il territorio nazionale sono circa 260.000 (tra Polizia, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) distribuiti in 8.100 presidi, oltre la meta' dei quali dei Carabinieri. Cinque le forze di polizia a carattere nazionale (Polizia, Carabinieri, Finanza, Penitenziaria, Forestale) oltre a Vigili del Fuoco, Polizia locale e Provinciale. "La spesa complessiva per le cinque forze di polizia a carattere nazionale secondo le stime Giarda/Cottarelli - ha osservato Tonelli - ammontano a 20 miliardi di euro. Se si considera che ogni corpo assorbe circa il 60 per cento delle risorse per il mantenimento dell'apparato, si puo' ben capire - ha concluso - come, con la semplice riduzione da cinque tre corpi di polizia, si possano risparmiare risorse pari almeno a un miliardo di euro annui, in maniera strutturale".
Nel corso del suo intervento, il presidente del Sap, ha fatto vedere diverse slide tra cui, una, in cui e' stata mostrata la situazione della citta' di Firenze in cui sono presenti 11 centrali operative per le diverse forze dell'ordine, con 7.000 operatori totali e 4 mense per la Polizia, 2 per i Carabinieri, 1 per i Vigili del Fuoco e una per la Polizia locale. (ANSA)
Berlusconi telefona al Sap, in Fi dipartimento per rapporti
con forze polizia
(ANSA) - RIMINI, 29 APR - All'interno di Forza Italia ''abbiamo creato un
dipartimento per i rapporti con i militari e le forze di polizia: stiamo
corteggiando il senatore Filippo Saltamartini perche' ne assuma la
responsabilita' ''. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi,
intervenendo telefonicamente all'ottavo congresso del Sap, il Sindacato Autonomo
di Polizia. Rivolgendosi ai delegati del Sap Berlusconi ha poi sottolineato che
''quando fummo al governo fummo sempre in contatto con voi, con le persone in
divisa. C'e' stato il riconoscimento del principio di specificita' che dal 2010
e' legge dello stato e - ha concluso - abbiamo sostenuto piu' volte
l'unificazione delle forze di polizia per razionalizzare le risorse e le spese.
Vi siamo vicini - ha concluso - anche per le garanzie per le forze dell'ordine,
in particolare per quanto riguarda l'ordine pubblico''. (ANSA)
Sicurezza: Renzi, unificazione polizie sfida difficilissima (ANSA) - RIMINI, 29 APR - ''E' una sfida difficilissima ma sara' bellissimo provarci insieme''. Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel messaggio di saluto inviato all'ottavo congresso nazionale del sindacato autonomo di polizia (Sap) riunito a Rimini. La sfida a cui fa riferimento il premier e' quella della proposta del Sap di unificare le forze di polizia e le forze dell'ordine, in particolare polizia, carabinieri, finanza, forestale, penitenziaria e le polizie locali e provinciali. (ANSA)
Sicurezza: Sap, parlano Gasparri, La Russa e Comi (ANSA) - RIMINI, 29 APR - Sul tema delle possibilita' di risparmio nel settore della sicurezza, si sono espressi, alla luce delle proposte avanzate dal Sap anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, l'esponente di Fratelli d'Italia-An, Ignazio La Russa e l'europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi, tra gli ospiti intervenuti al congresso del sindacato autonomo di polizia. "Non si tratta di abolire delle forze per farle confluire in altre - ha osservato Gasparri - ma studiare, nella logistica, come centralizzare delle strutture per evitare costose duplicazioni e sovrapposizioni, questo e' un tema che puo' e deve essere analizzato e discusso". Nel quadro ipotizzato dal Sap, ha puntualizzato La Russa, "non si parla di portare a una le polizie perche' sarei contrario, si parla di fare economia di scala mettendo insieme cose che si possono mettere insieme e questo mi sembra assolutamente giusto".
A giudizio di Comi, "se vogliamo fare un'intelligente spending review in chiave di sicurezza va data priorita' ad altri strumenti rispetto a quelli scriteriati dei tagli ai presidi e al personale che vorrebbe attuare il governo Renzi. Il primo - ha puntualizzato l'esponente di Forza Italia - e' quella di una centrale unica per gli acquisti. Renzi ha promesso di ridurre le centrali di spesa da 32 mila a 40 centri in 3 anni. Bene si vada in quella direzione anche per la sicurezza". Poi, ha concluso, "occorre sbloccare stipendi e avanzamenti di carriera: non si fa sicurezza continuando a tagliare gli stipendi di chi rischia la vita sulle strade". (ANSA)
Corteo Roma: Pansa, situazione 12/4 non deve ripetersi (ANSA) - RIMINI, 29 APR - In merito agli scontri dello scorso 12 aprile a Roma, e in particolare all'episodio del funzionario delle forze dell'ordine che aveva calpestato una ragazza a terra, purtroppo" c'e' stato un "comportamento individuale irragionevole e irresponsabile", ma "il comportamento della Polizia e' stato eccellente". Lo ha detto, intervenendo al congresso nazionale del Sap, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, sottolineando che "situazioni del genere non devono piu' ripetersi". A giudizio di Pansa, "dinnanzi a questo gesto che non ci appartiene e non puo' essere giustificato per nessun motivo quando e' compiuto nei confronti di una persona inerme, e' scattata in me una reazione forte, dolorosa che mi ha portato ad esprimere un giudizio molto duro per il disappunto nel vedere l'abnegazione e il sacrificio di tutti offuscato da un comportamento capace di arrecare un danno enorme: consentire agli aggressori di rovesciare la realta' e atteggiarsi a vittime e' incrinare il rapporto di fiducia che esiste tra noi e i cittadini". Per questo, ha puntualizzato Pansa, "ho dovuto essere duro nei confronti di un solo comportamento individuale: situazioni del genere - ha concluso - non devono piu' ripetersi, nell'interesse nostro, di tutti noi, della Polizia e della pubblica sicurezza.