Roma, 7 aprile 2014

 

 

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Editoriale della Segreteria Generale

Amici carissimi,

è partita la raccolta firme a sostegno della nostra petizione per promuovere un processo di unificazione delle Forze di Polizia. Un ulteriore step nel percorso di battaglia solitaria che il SAP sta portando avanti e che qualcosa sta facendo muovere. Infatti, il ministro dell'Interno, al fine di argomentare risposte a interpellanze, interrogazioni e mozioni presentate da deputati e senatori, molte delle quali sollecitate proprio dal nostro Sindacato, ha chiesto ai prefetti un supplemento di parere. I prefetti, a loro volta, stanno interpellando questori e dirigenti di polizia ferroviaria, stradale, postale e frontiera. A tutti questi soggetti noi inviamo la nostra preghiera: abbiate un sussulto di orgoglio e dignità, siate liberi!

Scrivete che questa manovra non va bene, abbiate coraggio! Tutti noi sappiamo che questa "stagliuzzata" non servirà ai cittadini e neppure agli operatori dell'apparato sicurezza...[continua a pag.2]

Cari Segretari Regionali e Provinciali SAP, vi invitiamo a proseguire nella strategia intrapresa, che si sta dimostrando positiva. Bisogna continuare a lavorare affinché in ogni provincia, dai parlamentari del territorio, siano presentate interpellanze, interrogazioni e mozioni. E' indispensabile che la questione irrompa nell'aula di Palazzo Madama e di Montecitorio al fine di mostrare la gravità e l'inaccettabilità della manovra.

Intanto, come si accennava, è partita anche la raccolta di firme per l'unificazione. Questa anomalia del sistema Italia rappresenta un onere che le tasche dei cittadini non possono più sostenere. Non solo, se guardiamo il problema dal nostro punto di vista constateremo che la palude del quotidiano in cui da sempre siamo impantanati ha origine proprio da questa situazione.

Da decenni, forse da sempre, quando andiamo in servizio constatiamo che le cose non funzionano. Tutti noi abbiamo sviluppato la capacità di schermarci dalle negatività, "ci abbiamo fatto l'abitudine", ma le questioni restano sul tappeto: mancano le auto senza parlare delle divise, gli alloggi sono fatiscenti se non consideriamo le pulizie, quando andiamo in missione dobbiamo anticipare i soldi per le spese dimenticandoci delle peripezie collegate agli straordinari, …. e con la nostra busta paga si fa fatica a campare ed è difficile garantire ai nostri figli di essere al livello degli altri.

Solo una riforma radicale dell'apparato della sicurezza potrà darci una prospettiva futura di vero cambiamento.

Dobbiamo andare alla gente per portarla al nostro fianco.

Lo slogan "+ sicurezza – tasse" risulta efficacissimo per far comprendere all'opinione pubblica che per realizzare una vera spending review è necessario mettere in cantiere una vera riforma dell'apparato della sicurezza.

Il SAP ha avuto la capacità di irrompere efficacemente nel circuito mediatico e portare in prima pagina la questione dei tagli alla sicurezza in tutta la sua drammatica dimensione: 267 uffici della Polizia di Stato.

In conseguenza a ciò l'opinione pubblica, sondaggio Demopolis, si è espressa manifestando una netta contrarietà a questa manovra.

Il 66% degli intervistati ha chiaramente espresso il proprio dissenso relativamente a tagli nel settore della sicurezza.

Il dato appena riportato ci conferma di essere sulla giusta strada e la campagna elettorale rappresenta una opportunità che non dobbiamo lasciarci sfuggire.

Il SAP non ha pregiudizi e non è al soldo di nessuno.

Siamo liberi e, per questo motivo, nella condizione di rispettare il patto fiduciario con la nostra base. I colleghi ci hanno fatto l'onore di renderci oggetto della loro fiducia e non intendiamo tradirli. La petizione per l'unificazione da noi lanciata sta avendo un ottimo riscontro ma dobbiamo portarla fuori dalle nostre caserme al fine di trasferire il dibattito sull'opinione pubblica.

Perseguiremo in tutte le piazze del Paese il nostro intento al fine di spiegare ai cittadini la vera essenza del problema: sette forze di polizia sono il vero spreco e il vero male dell'apparato sicurezza.

Il Dipartimento e il Ministro dell'Interno sono perfettamente a conoscenza che attendiamo vivamente un segnale di inversione di tendenza, ma abbiamo bisogno di cose concrete.

Vorremmo poter gioire nel dare la notizia che i fondi necessari per abolire il tetto salariale e aprire il contratto sono stati stanziati oppure che qualcuno si è assunto l'impegno ufficiale di bloccare definitivamente l'operazione "taglio selvaggio" , ma...

Con questi presupposti non possiamo per compiacenza e piaggeria abdicare alla nostra funzione e, pertanto, proseguiremo, anche se soli, sulla strada intrapresa.

Avanti per aggregare più consensi possibile attorno alla nostra petizione!

Avanti, cari colleghi, perché il SAP 2.0 è il solo soggetto degno di essere destinatario della vostra fiducia!

Avanti – lo diciamo all'Amministrazione - perché il SAP 2.0 è l'unico soggetto, nel panorama sindacale, in grado di mobilitare la categoria, l'opinione pubblica e condizionare la politica!

Avanti per dare un messaggio forte alla classe dirigente del Paese – perché nel mondo della sicurezza il SAP 2.0 è il soggetto protagonista con il quale ineludibilmente risulta necessario confrontarsi!

Il futuro dipende da noi, non permettiamo ad altri di costruircene uno che non vogliamo.

NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA'

Polizia in sofferenza in tutta Europa

I problemi dei poliziotti europei sono stati al centro dell'ultimo Comitato Esecutivo del CESP che si è riunito a Cipro a fine marzo, alla presenza di Massimo Denarier, Segretario Generale Aggiunto dell'organizzazione internazionale che vede il SAP tra i fondatori e che rappresenta oltre 350.000 operatori del vecchio continente. Il quadro che emerso è drammatico: in alcuni paesi i colleghi subiscono fortemente le politiche di austerità, come in Portogallo, Grecia, Romania, Slovenia e Bosnia Erzegovina. In altri c'e' stato un congelamento o taglio degli stipendi (25-30% a Cipro) oppure è stata innalzata bruscamente l'età pensionabile, come i 67 anni dell'Olanda. Problemi poi in tutta Europa con scarse risorse destinate ai mezzi delle polizie e un generale, brusco deterioramento delle relazioni tra sindacati e ministeri.

Convenzione con Italo e problemi Polfer

Come anticipato nell'ultimo numero del Flash e come fortemente richiesto dal SAP, il Dipartimento ha finalmente sottoscritto una conven-

zione con la società Nuovo Trasporto Ferroviario che consente ai colleghi e ai loro familiari di fruire di una serie di sconti.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito internet www.sap-nazionale.org, area news. Prosegue, nel contempo, la nostra azione di pressione nei confronti del Dipartimento e della Direzione delle Specialità

per arrivare ad una rapida e concreta soluzione per i problemi del personale della Polfer, con particolare riferimento alle criticità relative alla convenzione con Ferrovie.

Giustizia è fatta... Ma ora chi paga?

Appalti polizia: Sap, due amici hanno ottenuto giustizia (ANSA) - ROMA, 3 APR - "Due amici hanno ottenuto giustizia, ma il prezzo loro richiesto e' stato altissimo e non sara' possibile porre rimedio ai danni ne' sotto il profilo del percorso professionale ne' sotto il profilo umano". Cosi' il presidente del Sap Gianni Tonelli commenta la notizia dell'archiviazione dell'inchiesta a carico dell'ex vice capo della Polizia Nicola Izzo e del vice prefetto Castrese De Rosa.

"Questa vicenda - aggiunge Tonelli - pone pero' degli interrogativi: chi ha armato il fendente? E' stata solo una questione di tiratura, un battage mediatico o un complotto ad arte per danneggiare i singoli e la Polizia di Stato? Su queste cose e tante altre dovremo interrogarci. E dovrebbero unirsi alla riflessione anche il ministro dell'Interno e gli attuali vertici del Dipartimento della pubblica sicurezza". (ANSA)

Parola di Edward A proposito di Spending Review Inviate le vostre segnalazioni a nazionale@sap-nazionale.org

I figli dei colleghi (orfani compresi) non sono tutti uguali e meritevoli per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Una boutade? No, una certezza! La spending review taglia le risorse e i nostri "scienziati" ministeriali che cosa fanno? Stabiliscono che i ragazzini tra i 15 e i 17 anni, pur meritevoli, non abbiano bisogno di sussidi e premi.

Pensate sia una panzana? Allora andatevi a leggere l'ultima circolare della Direzione Centrale per gli Affari Generali, relativa all'assegnazione delle borse di studio per figli e orfani di dipendenti della Polizia di Stato. Per la prima volta nella storia della nostra Amministrazione - e forse caso unico in Italia, magari nel mondo - non sono state previste borse di studio per gli studenti iscritti alle classi intermedie delle scuole superiori, dalla seconda alla quarta per capirsi. Avete letto bene. Sono i "miracoli" della spending review. Il messaggio è chiaro, cari giovani: studiate e impegnatevi un pò in prima superiore, bighellonate e pensate solo a pomiciare nei tre anni successivi, cercate di darvi un tono e riaprite qualche libro nei 12 mesi che precedono la maturità... A che serve impegnarvi? Alla faccia dei sacrifici dei vostri "poveri" genitori ("poveri" perché i poliziotti hanno lo stipendio fermo da 5 anni) e soprattutto alla faccia della meritocrazia, già carente nel nostro strampalato Paese italico. Al danno, ovviamente, si è unita la beffa. Perchè questa "novità" non è stata minimamente comunicata prima alle famiglie degli "sfigati" poliziotti i quali, convinti che nulla sarebbe cambiato rispetto al passato, hanno perso pure la possibilità di presentare altre domande di richiesta di borse di studio erogate dall'Inps. Come è noto, infatti, non possono essere ottenuti più benefici contemporaneamente. Ottimo e abbondante. All'ombra del

Vesuvio si direbbe: "cornuti e mazziati". Buon taglio a tutti.

Il consiglio delle massaie

Abbiamo richiesto, ad un comitato di massaie, di esprimersi relativamente a numerose questioni che a noi sembrano molto semplici e la cui soluzione è, a nostro parere, unimente ancorata ad un briciolo di saggezza, quel buon senso e praticità che solamente coloro che devono amministrare e far quadrare i conti in una famiglia possono avere. Non c'è bisogno di incaricare "tromboni superpagati" per studiare come risparmiare perché altrimenti, dicono le massaie, si spreca due volte.

Il primo consiglio che esce dal comitato, riunito attorno al tagliere, riguarda la condizione dei futuri colleghi che stanno prestando servizio nell'esercito. Preso atto che concorsi pubblici riservati ai civili non si possono fare, allora perché non ascoltare la richiesta di questi ultimi per entrare al più presto nella Polizia di Stato? Risponde a verità che siamo in sotto organico di 15.000 unita ed entro tre anni arriveremo a 22.000? Risponde a verità che una parte degli aspiranti ha già vinto il concorso per entrare in Polizia e il restante risulta idoneo non ammesso. In attesa di scorrimento (promessa Alfano)?

I futuri colleghi ci hanno inviato il seguente messaggio:

"Dopo le tante promesse fatte dal Ministro dell'Interno On. Angelino Alfano e quelle del nuovo Presidente del Consiglio, capo del Governo, Matteo Renzi, é inspiegabile come, ad oggi, non si sia ancora provveduto all'assunzione delle 672 unità (160 vincitori in seconda aliquota e 512 idonei) immediatamente disponibili per l'invio alle scuole di formazione in qualità di Allievi Agenti della Polizia di Stato". Le massaie rilevano che questi ragazzi hanno fatto un concorso e sono risultati idonei, hanno passione da vendere e voglia di lavorare e, valga per gli scienziati, forse non paga sempre Pantalone?

Forse, in un periodo di spending review in cui si diminuiscono gli organici dell'Esercito, non risulta opportuno realizzare una "partita di giro" di denaro dalla Difesa agli Interni, per vestire da poliziotti immediatamente questi giovani??? Occhio al mattarello!