Roma, 24 febbraio 2014
AMMAZZIAMO
anche noi
IL GATTOPARDO
Editoriale della Segreteria Generale
La riflessione che intendiamo proporre prende spunto dall'ultimo libro del noto giornalista economico Alan Friedman.
L'intestazione del libro fa chiaramente riferimento al celebre romanzo di Tommasi di Lampedusa ed evocando, con un titolo cosi' graffiante, la filosofia alla base del romanzo, il giornalista presenta la sua ricetta per risollevare economicamente il nostro Paese.
Numerosi sono gli ingredienti di questa ricetta i quali si caratterizzano per avere un denominatore comune: tutto ciò che deve essere fatto necessariamente dovrà tendere ad un rinnovamento reale e non di facciata. In parole povere dovranno essere respinti e cassati i tentativi finalizzati a modificare tutto per non modificare nulla Vanno respinti, in altre parole, i falsi tentativi riformatori che in realtà celano finalità conservatrici.
Ecco il perché dell'imperativo: "AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO".
Il parallelismo con libro e il tentativo di "rinnovare" l'organizzazione della Polizia di Stato balza evidente a chiunque abbia un minimo di conoscenza del "mondo sicurezza".
Il primo step di chiusura di presidi di Polizia, consistente in 267 tagli, tenta di fornire un'immagine di rivoluzione interna, di nuova organizzazione all'insegna della razionalizzazione ed efficienza.
Tutto fumo negli occhi! Non cambierà nulla!
La vera finalità e' quella di raccattare qualche denaro per la spending review allo scopo di compiacere e acquietare il Governo affinché non intraprenda processi di riforma che scardinerebbero l'attuale assetto dell'apparato sicurezza, mettendo in discussione e pericolo le posizioni di rendita e le prospettive di carriera delle gerarchie interne alle varie Forze di Polizia.
Cambiare tutto per non cambiare nulla.
Risulta inaccettabile, però, che ciò venga effettuato sulla pelle dei Poliziotti e della povera gente che sarà ancora più esposta ai rischi di una emergenza sicurezza che, seppur appannata dalla crisi economica, non manca di produrre devastanti effetti su tutti coloro i quali, in difetto di disponibilità proprie, devono rivolgersi allo Stato per essere protetti e tutelati.
Nessuna delle croniche patologie che affliggono, da sempre, la vita di tutti i giorni dei Poliziotti troverà guarigione o giovamento.
Forse ci saranno più auto, mezzi e uomini? O si consoliderà unicamente il vuoto negli organici che raggiungerà le ventimila unità?
Forse in estate verranno finalmente distribuite le divise di stagione?
Forse i nostri ambienti saranno finalmente puliti e meno indecorosi di quelli attuali?
Forse ci verrà restituito l'assegno di funzione e ripartiranno i contratti?
Forse potremo ambire ad un trattamento economico analogo ai paesi d'oltralpe?
Forse l'attuale misera condizione non ci accompagnerà per i prossimo trenta anni?
Forse, forse, forse...
Tutto negativo.
E allora chi volete prendere in giro?
Diciamolo chiaramente: in realtà si desidera non mettere mano ad una riforma seria delle sette Forze di Polizia in grado di produrre realmente un risparmio di spesa e maggiore sicurezza per i cittadini perché, se si abbatte l'attuale sistema, chi ambisce a conservare i vantaggi e privilegi da una posizione aggiunta, non saprà se potrà continuare a goderne.
Il SAP 2.0 non intende subire passivamente l'evolversi della situazione, continuando nel percorso di mobilitazione per far conoscere alla gente le vere ragioni di questa falsa ristrutturazione della Polizia di Stato.
Il SAP 2.0 si prepara all'incontro con il Ministro dell'interno, previsto il 25 marzo, raccogliendo il maggior numero di interpellanze e interrogazioni parlamentari, contattando i sindaci di tutte le città, i consiglieri comunali provinciali e regionali del territorio, promuovendo volantinaggi nelle maggiori città e fornendo il maggior eco alla nostra posizione sul circuito mediatico.
Qualcuno nelle stanze del Dipartimento della P.S. ha affermato che, "sindacati o non sindacati", la riforma si farà; noi replichiamo a questa inutile folata di spocchioseria affermando che la partita e' ancora tutta da giocare e che convinceremo il Governo a non cadere nella trappola di una inopportuna e dannosa sforbiciata ad occhi chiusi. Palla al centro 2.0
AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO ;-)
NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA’
Previdenza complementare anno zero!
E’ scandaloso che a distanza di due lustri dal varo della Riforma pensionistica cd. Dini (legge 335/95) che ha previsto l’istituzione dei Fondi pensione, i Professionisti della Sicurezza sono ancora costretti a ricorrere al giudice per tentare di farsi riconoscere un diritto pieno ed esistente.
Per questo il SAP ha chiesto un incontro urgente al Dipartimento per riprendere senza ulteriori indugi la discussione interna su questo tema di fondamentale importanza per il Comparto Sicurezza e sul quale il nostro Sindacato ha sempre mantenuto alto il livello di attenzione.
Ciò anche in virtù delle recenti sentenze del TAR Lazio con cui il G.A. ha riconosciuto in capo alla Funzione Pubblica e ai competenti Ministeri l'obbligo di concludere il procedimento amministrativo preordinato all'attivazione della previdenza complementare.
Ma il nostro intervento si fa ancora più duro quando scendiamo in campo con la Consulta Sicurezza, con la quale abbiamo invitato - senza se e senza ma - la Funzione Pubblica, in qualità di Presidente delle delegazioni di parte pubblica, a riaprire immediatamente i tavoli negoziali ! La partita della previdenza complementare è troppo importante per i colleghi e noi intendiamo giocarla con tutte le nostre forze per portare a casa il risultato ! Sul ns. sito le lettere integrali inviate al nostro Dipartimento e a quello della Funzione Pubblica.
"Battaglia del pane": tolte le mani dalle tasche dei colleghi!
Il Decreto Interministeriale per l' aumento del prezzo della mensa non obbligatoria di servizio da 3,10 euro a 4,50 euro, con un incremento del 45%, sara' rivisto e il nuovo provvedimento prevederà' un costo in linea con quello attuale.
La mensa continuerà' a costare 3,10 euro.
Il SAP 2.0 non poteva sottacere a questa che sin da subito ci e' sembrata una spregiudicata iniziativa a discapito dei colleghi. L’opposizione formale al Decreto Interministeriale e' stata immediata, solitaria, ferma e unica.
La motivazione di dover adempiere ad un obbligo di legge che prevede l’adeguamento del prezzo della mensa al costo dei pasti e' inaccettabile, soprattutto alla luce del fatto che numerose sono le normative disattese dal Dipartimento della P.S. che dovrebbero, invece, tutelare i diritti dei colleghi. Si pensi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, a politiche della casa mai applicate, a quelle sulla mobilita' del personale ecc...
Invece di eliminare colossali sprechi che vedono l’Amministrazione riconoscere esorbitanti oneri per affitti, manutenzioni e ristrutturazioni, nonché' prezzi evidentemente fuori mercato per divise, accessori, e attrezzature varie, si e' pensato che con l’aumento del 45% del costo della mensa si sarebbe potuto ottenere un maggiore introito nelle casse del Dipartimento per circa 2 milioni di euro.
Una manovra vergognosa con la quale si sarebbero messe materialmente le mani nelle tasche dei colleghi.
Il SAP 2.0 - che ha condotto in solitaria la battaglia! - tutto questo non lo può' accettare, pertanto non solo e' intervenuto con forza nei confronti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ma e' riuscito anche a far si' che la questione venisse affrontata nelle aule parlamentari attraverso un interrogazione al Ministro dell’Interno da parte del on. Palmizio. Sempre dalla parte dei colleghi!
Pagamento fondo efficienza, il SAP sollecita il Dipartimento
Per quel che riguarda il Fondo efficienza servizi istituzionali, anno 2013, abbiamo appreso che verra' trasmessa una circolare agli Uffici sul territorio che dovranno inviare al Dipartimento, dal 17 marzo al 16 aprile, i dati riferiti alle presenze. Nella prima settimana di maggio e' prevista una riunione al Ministero per la ripartizione del Fondo e il pagamento ai colleghi dovrebbe avvenire tra la fine dello stesso mese di maggio e l'inizio giugno. Il SAP continuerà' a monitorare tutto l'iter procedurale.
Il SAP nelle scuole con gli allievi
Il Sindacato Autonomo di Polizia, con il Presidente Nazionale Gianni Tonelli, ha fatto visita nei giorni scorsi agli Allievi Agenti del 188 Corso, presso la Scuola di Alessandria.
Un tour di incontri e confronti che proseguirà nelle prossime settimane. Si tratta, come è noto, dei ragazzi e delle ragazze vincitori del concorso per 1507 Agenti, appartenenti alla seconda aliquota.
Colleghi che certamente sono stati penalizzati proprio dal meccanismo perverso delle aliquote, che il SAP da sempre contesta.
Non a caso l'ultimo concorso, appena bandito, per 650 Allievi Agenti prevede che i vincitori siano destinati a partire tutti in un unico blocco. Gli errori del passato, determinati dalla nostra Amministrazione e non certamente dal Sindacato, possono e debbono essere superati.
E vedremo se potranno almeno in parte essere compensati.
Con l'obiettivo di arrivare a concorsi pubblici per entrare in Polizia.
Questo spieghiamo ai giovani Agenti di domani, questa la nostra battaglia. Da sempre!
Alfano: allarme ingiustificato sui tagli. IL SAP REPLICA AL MINISTRO
Sicurezza: Sap ad Alfano, allarme tagli giustificatissimo
14 Marzo, (ANSA) - ROMA, 14 MAR - "L'allarme e' giustificatissimo, il piano annunciato non ha altro scopo se non quello di conservare le gerarchie delle varie forze dell'ordine e non mettere mano alla riforma dell'apparato sicurezza che e' del tutto anomalo rispetto al resto del mondo". Cosi' Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato polizia Sap, replica alle parole del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Siccome non siamo degli sprovveduti in materia sicurezza - spiega Tonelli - Alfano dovrebbe ascoltarci ed esaminare i nostri interventi, così' come le interpellanze parlamentari che stanno fioccando a proposito del piano di revisione dei presidi delle forze dell'ordine. Sette forze di polizia - ha aggiunto - sono un'enormità . Il ministro promuova una riforma dell'apparato sicurezza, anche mettendosi contro poteri forti all'interno dello Stato. Il problema va affrontato e non fuggito". (ANSA)