Roma, 10 marzo 2014
sVending review
Editoriale della Segreteria Generale
In questi giorni l'agenda di lavoro della Segreteria Generale SAP e' concentratata su una questione di cui tutti oramai conoscono i contorni: l'Amministrazione della P.S. ha predisposto un "step" iniziale sul percorso di chiusura di uffici di polizia, individuando una prima trance di 267 presidi.
Una enormità... Una cosa mai vista!!! A questo ne seguiranno altri concernenti i Commissariati cittadini e alcuni Uffici centrali.
La manovra ci sconcerta e non riusciamo a comprendere le ragioni di tale operazione. Dobbiamo risparmiare?
Se queste sono le finalità i dubbi sono tanti e a noi del SAP la manovra non convince per nulla.
Se dobbiamo risparmiare e razionalizzare non ci pare che la strada intrapresa sia quella più adatta allo scopo.
Per convincerci del contrario dovranno spiegarci per quale motivo qualcuno non si è fatto, invece, promotore di un progetto generale di revisione dell’apparato della sicurezza attualmente composto da sette Forze di Polizia di cui cinque dello Stato e due degli enti locali.
Anomalia tutta italiana ove le molteplici divise si sovrappongono nello sviluppo delle loro competenze sia per materia che per territorio.
Per convincerci del contrario dovranno spiegarci perché i tagli effettuati non sono in verità come a noi appaiono, ossia alla cieca.
Non comprendiamo, ad esempio, il taglio dell’ufficio Polfer presso la stazione di Roma Tiburtina, operato in barba ad una esigenza reale venutasi a creare a seguito di una azione di rivalutazione posta in essere dalla stessa Trenitalia e da altri gestori che hanno potenziato fortemente il traffico in quel presidio ferroviario. Per contro, nel "listone" non sono stati inseriti uffici quali il distaccamento di Polizia Stradale di Argenta (Ferrara) che è assolutamente inutile e anzi dannoso, in quanto le due tratte di competenza transitano per il capoluogo e tenendo conto anche che il rifornimento ai mezzi viene effettuato in città, distante circa trenta chilometri. Cosa dire poi degli uffici della Polizia di Frontiera di Pescara, Parma e altri su scali internazionali extra Schengen, dove locali, arredi e toner (carta compresa) sono tutti pressoché a carico della società aeroportuale? E che cosa dire di tutte le altre contraddizioni emergenti dalla lunga lista di proscrizione, postale compresa?
Per convincerci del contrario dovranno dimostrarci che "mamma Amministrazione" non si è dimenticata dei suoi figli e del fatto che questi ultimi hanno necessità di essere rispettati nella propria dignità professionale e salvaguardati nelle proprie esigenze familiari, che non possono essere considerati pezze da piedi da utilizzare e poi gettare e che in questo hanno bisogno di essere rassicurati.
Per convincerci del contrario dovranno dimostrarci che era meno agevole ipotizzare tagli a macroscopici sprechi come auto blu, affitti eccessivi, ristrutturazioni con costi faraonici rispetto ai capitolati, consulenze varie, ecc.
Per convincerci del contrario dovranno dimostrarci come realmente si possa raggiungere la somma di risparmio di 600.000.000 di euro perché, se tale cifra è il risultato delle mancate assunzioni, riteniamo inopportuno persino parlarne.
Per convincerci del contrario dovranno dimostrarci che il sacrificio richiesto alla Polizia di Stato e ai suoi uomini è il medesimo preteso dalle altre Forze dell’Ordine, in termini di uffici chiusi, operatori "recuperati" e moneta risparmiata.
A proposito di quest’ultimo dubbio, il SAP si rifiuta di pensare che qualcuno abbia ispirato una "messa in svendita" della Polizia di Stato o che sia stata "svenduta" la dignità dei nostri colori perché, se così è, vogliamo conoscere il volto del liquidatore.
Se dobbiamo essere sacrificati vogliamo capire su quale altare si dovrà compiere il rito funesto, stereotipo delle peggiori sfumature decadenti della nostra Italia. Se, e ripetiamo se, quest’ultima ipotesi dovesse essere riscontrata, vogliamo fissare gli occhi dell’occulto sacerdote, adornato di vergognose vesti, mentre si accinge ad affondare il coltello.
Viva la Polizia di Stato! Viva il SAP! NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTÀ
La "battaglia del pane" in Parlamento
La "battaglia del pane" condotta in SOLITARIA dal SAP contro l’aumento del costo della mensa di servizio approda in Parlamento con l‘interrogazione dell’on. Elio Massimo Palmizio... Il nostro impegno continua!
Roma, 7 marzo 2014 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Al Ministro dell’Interno Per sapere – premesso che (...): - l’intenzione di aumentare il costo della contribuzione dei pasti a carico del personale della Polizia di Stato, da parte dell’amministrazione del Ministero interrogato, ha suscitato un evidente contrarietà da parte del Sindacato autonomo di Polizia - SAP, in considerazione che l’aumento mediamente pari al 45%, rappresenta una decisione improvvida nell’attuale contesto di crisi economica, soprattutto con riferimento alla natura essenziale della materia alimentare, evocativa di bisogni fisiologici primari;
- la decisione di incrementare il costo della mensa, è stata tuttavia sospesa, secondo quanto risulta da un documento inviato dalla rappresentanza sindacale del SAP (…), all’interno del quale si evidenzia, fra l’altro, come la regolamentazione delle mense nel complesso sia di diretta competenza di contrattazione sindacale, anche e soprattutto allo scopo della determinazione di una giusta congruità dei costi del servizio;
- la nota del SAP riporta inoltre, come nel complesso la situazione contrattuale delle forze di Polizia, sia precaria e incerta, essendo congelato qualsiasi adeguamento retributivo da diversi anni e conseguentemente l’eventuale aggiornamento del contributo, che determinerebbe un aumento dei proventi derivanti dal costo della mensa, aggraverebbe ulteriormente le condizioni nell’insieme insoddisfacenti e inadeguate nei riguardi del personale;
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa; se intenda confermare l’emanazione del decreto ministeriale che prevede l’aumento dal 1°gennaio 2014, delle quote a carico del personale ammesso alle mense non obbligatorie della Polizia di Stato, come esposto in premessa, la cui efficacia è stata attualmente sospesa a seguito dell’intervento del sindacato autonomo di Polizia – SAP che ha rilevato una serie criticità derivanti dall’eventuale introduzione della maggiorazione del contributo; in caso affermativo, se non ritenga la decisione di aumentare il costo della mensa a carico del personale della Polizia di Stato, delle altre Forze di Polizia e del personale dell’amministrazione civile del Ministero interrogato, negativa e penalizzante, in considerazione delle notevoli difficoltà economiche che l’intero comparto del Corpo di Polizia, da diversi anni è costretto a fronteggiare e che invece a giudizio dell’interrogante andrebbe maggiormente sostenuto da punto di vista retributivo.
On. Elio Massimo Palmizio
Chiusura dei Presidi: mobilitazione SAP a tutto campo
Il SAP prosegue con forza, su tutto il territorio nazionale, la mobilitazione contro l’ipotesi di chiusura dei Presidi.
Da un lato, assieme alle altre Organizzazioni, abbiamo ribadito con forza al Vice Capo Vicario Alessandro Marangoni, nel corso dell’ultimo incontro, la nostra netta e forte contrarietà alla chiusura degli Uffici, chiedendo e ottenendo un incontro con il vertice politico del Viminale: il SAP incontrerà il Ministro Alfano il 25 marzo. Un incontro dove si parlerà anche di Riordino delle carriere, risorse, tetto stipendiale, assunzioni e turn over.
Per quel che riguarda la revisione dei Presidi, crediamo che un punto di partenza importante possa essere la presa di posizione del Sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, che ha risposto al SAP dalle colonne del quotidiano l’Unità (si veda il nostro sito internet, area news), esprimendo più di un dubbio sulla questione dei tagli. Prosegue inoltre, senza sosta, l’attività delle nostre Segreterie Regionali e Provinciali, che stanno denunciando la gravità dei tagli su tutti i media locali, coinvolgendo anche parlamentari e politici che hanno prodotto alcune interrogazioni e interpellanze, disponibili sul nostro sito. La battaglia continua!
Sicurezza luoghi di lavoro, respinta la proposta ministeriale
Si è svolta al Dipartimento, il 5 marzo, la prevista riunione relativa allo schema di Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 3 del d.lgs.81/2008 (sicurezza nei luoghi di lavoro), fortemente voluta dal SAP che – assieme alle altre Organizzazioni – ha rigettato in toto la proposta dell’Amministrazione, non tanto perché nel merito non si riscontrano elementi positivi ai fini del decreto attuativo dell’articolo 3 del d.lgs 81/2008, quanto perché l’emanazione del predetto Regolamento risulta avere, allo stato, unicamente finalità di autotutela dell’Amministrazione, relativamente alle responsabilità che la materia della sicurezza sul posto del lavoro individua in capo al datore di lavoro.
A nostro avviso, si è cercato in maniera artificiosa di dividere la responsabilità che la normativa pone in capo ad un unico soggetto (il datore di lavoro) in più livelli, utilizzando in maniera strumentale la motivazione che, frequentemente, il dirigente non è titolare dei poteri qualificanti il datore di lavoro: potere decisionale e di spesa. Sul nostro sito internet è disponibile il dettagliato comunicato congiunto.