Roma, 24 febbraio 2014
LA "BATTAGLIA DEL PANE"
Editoriale della Segreteria Generale
In un momento in cui i nostri stipendi sono fermi da 5 anni, senza contare il blocco degli assegni di funzione e degli avanzamenti, è assolutamente intollerabile la predisposizione di una bozza di decreto – la cui efficacia è stata sospesa a seguito del nostro forte intervento – che disponeva, dal primo gennaio 2014, un aumento del costo della mensa obbligatoria pari a circa il 45%, da 3,10
€ a 4,50 €. Un operatore accasermato può consumare dai 30 ai 40 pasti al mese – condizione assai frequente in tutte le sedi di transito del centro nord –, patendo un danno di oltre 50 euro al mese, che colpisce spesso chi già fa il pendolare per lavoro. L’equivalente dell’ultimo contratto di lavoro biennio economico 2008/2009.E siccome gli ultimi due contratti ce li hanno tagliati, non possiamo permettere un nuovo "scippo" che ci incide sulla vita concreta dei colleghi. Il richiamo provocatorio alla "battaglia del pane" con cui abbiamo deciso di aprire questo editoriale non è peregrino, ma assolutamente pregnante. La giustificazione formale e normativa che la nostra Amministrazione prova a dare a questa ipotesi di aumento appare come un tentativo goffo e debole. Infatti, le disposizioni di legge riguardanti l’Amministrazione di Pubblica Sicurezza e i suoi appartenenti che non hanno trovato applicazione sono innumerevoli e sufficienti a riempire un tomo. Si pensi, solo per fare alcuni esempi, a tutta la disciplina concernente la sicurezza, l’igiene e la salubrità e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, che – sebbene in vigore dal 2008 – ad oggi non viene applicata dal Dipartimento; si pensi, ancora, alla mancata realizzazione del Ruolo Direttivo Speciale. E l’elenco potrebbe essere lungo. Il dato che altri Corpi dello Stato hanno registrato un analogo aumento è assolutamente inconsistente e infondato, in quanto in tutto il mondo del lavoro pubblico e privato la questione mense è materia naturale e diretta di competenza sindacale, anche e soprattutto allo scopo di determinare i costi del servizio.
Non a caso, la determinazione della cifra è spesso demandata alla contrattazione aziendale e qui interviene una scelta di natura "politica" perché in molti casi si decide di retribuire maggiormente alcune prestazioni rispetto ad altre. In buona sostanza, il costo della mensa e gli stessi ticket sono parte del nostro stipendio. Il beneficio, quindi, è figlio di una scelta cosciente e di un conseguente sacrificio rispetto ad altri possibili trattamenti economici. Per questa la bozza di decreto è da respingere al mittente, oltre al fatto che il SAP e le organizzazioni maggiormente rappresentative non sono state interessate e non hanno concordato nulla preventivamente. Lo abbiamo detto a chiare lettere anche al Dipartimento nel corso di un incontro che abbiamo chiesto e ottenuto con l’Ufficio per le Relazioni Sindacali. Al Ministero abbiamo ribadito le nostre posizioni e le nostre richieste.
Ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Su questo noi siamo pronti a mobilitarci. In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, l’aumento di circa il 45% in un’unica soluzione rappresenta una scelta davvero improvvida, anche considerando la natura essenziale della materia alimentare, evocativa di bisogni fisiologici primari. La nostra battaglia per il pane è appena cominciata.
NELLA NOSTRA AUTONOMIA LA VOSTRA LIBERTA’LE RICHIESTE DEL SAP AL NUOVO GOVERNO RENZI
Sicurezza: Sap a Governo; riduca corpi ps ma mantenga presidi
22 Febbraio, 14:16 (ANSA) - ROMA, 22 FEB - "Si tagli e si razionalizzi, ma lo si faccia diminuendo da subito i corpi di Polizia. In Italia ne abbiamo ben sette, di cui cinque a carattere nazionale. Si abbia la forza e il coraggio di allinearci al resto dell'Europa e del mondo, dove per altro i poliziotti guadagnano, mediamente, piu' del 50 per cento di quelli italiani e godono di mezzi e strutture piu' moderni". Lo afferma Ernesto Morandini, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia Sap."Al nuovo Governo targato Matteo Renzi e al riconfermato ministro dell'Interno Angelino Alfano - spiega Morandini - chiediamo il coraggio di osare: se lo faranno, ci troveranno al loro fianco. Bisogna recuperare risorse e tagliare gli sprechi per abbassare il costo del lavoro, incrementare gli stipendi e rilanciare i consumi. Ma il premier non si accontenti dei numeri e delle cifre fornite dalle varie Amministrazioni, compresa la nostra, che faranno come sempre a gara per dimostrare quanto sono brave a ridurre le spese senza incidere realmente sulla carne viva dei problemi e, con tutta probabilita', peggiorando il quadro delle cose".
"Al ministro Alfano - prosegue l'esponente del Sap - chiediamo di rivedere da subito il progetto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza che vuol chiudere centinaia di presidi di polizia sull'intero territorio nazionale. Non chiediamo nuove risorse, ma riforme serie e strutturali. A partire dalla riduzione degli attuali corpi dello Stato, che porterebbe risparmi per almeno due miliardi di euro l'anno". (ANSA). NE
CODICI IDENTIFICATIVI
Tav: Sap, vergognoso ddl M5s su codici identificativi
25 Febbraio, 13:44 (ANSA) - ROMA, 25 FEB - "E' vergognoso che un esponente del movimento No Tav come Marco Scibona, che da sempre manifesta il suo furore ideologico e il proprio odio personale contro le forze di polizia, oggi senatore della Repubblica grazie al M5s, abbia presentato un disegno di legge per introdurre il codice identificativo, addirittura con la previsione di sanzioni per chi dovesse alterare il 'numeretto'. Lo afferma il segretario generale aggiunto del Sap Francesco Quattrocchi sottolineando che per il sindacato "fa fede la posizione del ministro Alfano che, appena due mesi fa, ha ribadito la propria contrarieta' al codice identificativo"."Se ci fosse un cambio di linea politica - prosegue - per noi sarebbe un tradimento e questo ci costringerebbe a muoverci di conseguenza". E' infatti "impensabile parlare di identificativi per gli agenti in un momento in cui le piazze sono piene di persone travisate che infiltrano le manifestazioni pacifiche per delinquere e commettere violenze". Dunque, "chi vuole il numeretto sui caschi dei poliziotti, in realta', punta soltanto a creare un efficace sistema di delazione per mettere ulteriormente in pericolo la vita del personale in divisa".
"Spesso si fanno paragoni col resto d'Europa e del mondo. Noi ci accontenteremmo di avere le regole di ingaggio delle polizie francese, inglese o americana in ordine pubblico, certo non tenere coi manifestanti violenti - conclude il Sap - a quel punto potremmo anche discutere di identificativi. Piuttosto, anziche' schedare i poliziotti, meglio di dotare tutti gli agenti di 'spypen' in grado di audio-video registrare cio' che avviene durante il servizio di ordine pubblico". (ANSA). COM-GUI
PRESIDI POLIZIA
Il SAP prosegue la propria battaglia per impedire la chiusura di Presidi e Uffici di Polizia. Una mobilitazione che, oltre alla Segreteria Generale, vede protagoniste in tutta Italia le nostre Segreterie Regionali e Provinciali. Abbiamo coinvolto le strutture del SAP affinché sensibilizzino politici locali, deputati e senatori del territorio e la società civile affinché questa battaglia possa proseguire con sempre maggiore forza. Maggiori news e aggiornamenti sul nostro sito e sui prossimi Flash.
INCONTRO COL MINISTRO
Il SAP e gli altri Sindacati di Polizia hanno chiesto un incontro al Ministro Alfano, appena riconfermato nell’incarico, per trattare i temi di più stretta e urgente attualità: dal blocco del tetto stipendiale alla questione dei tagli dei presidi, dalla questione del Riordino delle carriere fino al tema di un piano organico di politica abitativa specificatamente rivolto agli appartenenti. Maggiori news e aggiornamenti sul nostro sito e sui prossimi Flash.
AUTOMATISMI STIPENDIALI
Il SAP giudica intollerabile il blocco degli automatismi del Comparto Sicurezza e l’umiliazione degli assegni di funzione, che quest’anno verranno corrisposti nella misura del 16,60%. Per questo il SAP, la Consulta Sicurezza (SAPPe, SAPAF e CONAPO) e gli altri Sindacati di Polizia hanno scritto ai Capigruppo in Senato di tutti i partiti politici per chiedere il reperimento dei fondi connessi al soddisfacimento degli automatismi stipendiali e delle progressioni in carriera. Maggiori news e aggiornamenti sul nostro sito e sui prossimi Flash.
POLFER E POSTALE
Per quel che riguarda la Specialità della Polizia Ferroviaria, il SAP è tornato a intervenire con forza nei confronti del Dipartimento per richiamare chi di dovere ad una soluzione urgente per quel che riguarda la questione della tessera di servizio e dell’accesso ai treni ad alta velocità. La nostra richiesta è che sia ripristinato l’originario utilizzo delle tessere di servizio Polfer. Con riferimento alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, invece, siamo intervenuti per quel che riguarda la questione dell’indennità di Specialità. Comunichiamo che, con la firma dell'allora della Ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Giampiero D’Alia, avvenuta il 13 febbraio scorso, e' stato varato il decreto interministeriale per il pagamento della prevista indennita'. Tale decreto si trova adesso presso l' Ufficio Centrale del Bilancio che provvedera' a trasmetterlo alla Corte dei Conti per il visto. Il decreto tornera' cosi' al nostro Dipartimento che attivera', attraverso le Prefetture, le procedure di pagamento. Il SAP continua a seguire e a sollecitare la liquidazione di questi emolumenti che si concludera', verosimilmente, con la mensilita' di aprile.