Roma, 14 ottobre 2013

 

L’avevamo detto…

L’Editoriale di Nicola Tanzi

Le polemiche di questi giorni sull’immigrazione, seguite alla tragedia di Lampedusa, confermano purtroppo i limiti di una buona parte della nostra classe politica, spesso poco lungimirante nei progetti e negli obiettivi, quasi sempre attenta solo alle contingenze e agli umori pre e post elettorali. Ne è prova il dibattito che si è scatenato sul reato di immigrazione clandestina, con le divisioni che hanno caratterizzato tutti i partiti. Quando, cinque anni fa, nell’ambito della discussione parlamentare sulle modifiche da apportare alla Bossi Fini, il SAP – unico tra tutti i Sindacati di Polizia – espresse in audizione, presso le Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali di Palazzo Madama, forti e documentate perplessità sull’introduzione del reato di clandestinità e sull’allungamento dei tempi di permanenza nei Cie, pochi valutarono la nostra posizione.

Una posizione non certo ideologica – ci mancherebbe, siamo il SAP! – ma frutto di attente riflessioni e studi sulla normativa esistente, frutto di una conoscenza approfondita e concreta del lavoro del personale di Polizia, frutto di un’analisi che intendeva e intende risolvere realmente il problema dei clandestini e non aggravarlo, come puntualmente si è verificato.

La questione vera, in tema di immigrazione, è rappresentata dalla cronica carenza di risorse, mezzi e strutture che non permettono alle Forze di Polizia di presidiare al meglio le nostre coste e il nostro territorio.

Senza contare che, in assenza di accordi bilaterali cogenti con le nazioni da dove l’immigrazione è più forte e di una reale collaborazione delle ambasciate e dei consolati stranieri presenti sul nostro territorio, nessuna norma – anche quella formalmente più restrittiva – potrà avere successo per contrastare un fenomeno che, nei prossimi anni, è destinato a crescere e non certo a diminuire.

I colleghi che operano nei Cie e nella lotta all’immigrazione clandestina vivono ogni giorno con sempre maggiore sofferenza i loro servizi, anche perché in molte realtà i problemi si accavallano.

E’ il caso, ad esempio, della provincia di Caltanissetta, dove è presente un Centro di identificazione ed espulsione e dove è in costruzione un sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare americana, fortemente contestato dagli attivisti "No Muos".

Un fronte che rischia di diventare non dissimile alla Valdisusa e che oggi vede in prima linea le donne e gli uomini del Commissariato di Niscemi, vero avamposto di legalità. Sono questi i problemi reali del Paese e noi non ci accontentiamo di fare la parte del grillo parlante, di coloro che per tempo e da tempo denunciano lo stato di cose e che poi non vengono ascoltati. La politica, tutta, deve finalmente prendersi le proprie responsabilità. Orgogliosi di essere SAP!

Immigrazione clandestina, quello che il SAP diceva nel 2008

IMMIGRAZIONE: SAP, NO A REATO CLANDESTINITA' E 18 MESI IN CIE (ANSA) - ROMA, 25 SET 2008 - Non piacciono al Sap (Sindacato autonomo di polizia) l'introduzione del reato di clandestinita' e l'aumento fino a 18 mesi del tempo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie). 

Lo ha detto il segretario generale del sindacato, Nicola Tanzi, nel corso di una audizione informale alle commissioni Giustizia ed Affari Costituzionali del Senato, che stanno esaminando il disegno di legge sulla sicurezza contenente le due norme.

'Noi - ha premesso Tanzi - condividiamo le linee generali del provvedimento, ma cn'e' grossa preoccupazione per l'operativita' degli articoli 9 (reato di clandestinita') e 18 (18 mesi nei Cie). Il primo, prevedendo l'arresto obbligatorio in flagranza ed il processo per direttissima, implica che gli stranieri vadano presi e accompagnati non in carcere ma presso le strutture di polizia e tenuti in custodia fino al giorno dopo quando ci sara' il processo. Cio' - ha evidenziato - comporta che le pattuglie dovranno abbandonare il territorio per sorvegliare i fermati: ci sara' quindi meno sicurezza'.Inoltre, aggiunge, 'la norma aggravera' il sovraffollamento delle carceri e determinera' un aumento esponenziale dei processi'.

'Ancora piu' grave - ha proseguito il segretario del Sap - l'articolo che allunga i tempi di detenzione nei Cie. In queste strutture - ha ricordato - ci sono gia' tanti problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti: portare a 18 mesi la permanenza significa dover destinare ancora piu' uomini e mezzi per la sorveglianza; personale che viene ancora una volta sottratto al teritorio'. (ANSA)NE 25-SET-08 12:29 NNNN

Amnistia, no grazie! (ANSA)

Sap; scettici su amnistia, discutiamo su indulto

(ANSA) - ROMA, 8 OTT 2013 - "Siamo consapevoli della grave emergenza carceraria italiana e crediamo che siano opportune soluzioni urgenti e condivise. Restiamo scettici su un'ipotesi di amnistia, mentre riteniamo possibile una discussione sull'indulto che, come e' noto, presuppone almeno l'affermazione della responsabilità dell'imputato".

Cosi' Nicola Tanzi, segretario del sindacato di polizia Sap, commenta il messaggio del capo dello Stato sull'emergenza carceraria. 
"Una pena condonata - per Tanzi - costituisce pur sempre un precedente e fa scattare la recidiva in caso di commissione di altro reato. Non solo. Con l'indulto non viene escluso il risarcimento dei danni in favore delle persone offese e danneggiate dai reati. Con una amnistia si'". (ANSA)

Pagamento indennità Polfer e Stradale

La Direzione Centrale delle Specialità, dopo gli ultimi solleciti del SAP, ci ha informato che sono in pagamento le indennità relative alla Polizia Ferroviaria fino a gennaio 2013.

Ordini di pagamento per l’accreditamento alle competenti Prefetture per il pagamento dell’indennità destinata al personale della Polizia Stradale fino al mese di ottobre 2012.

Per alcuni Uffici dove si stanno verificando ulteriori ritardi nei pagamenti il SAP è già prontamente intervenuto col Dipartimento.

Concorso 1.400 Vice Ispettori, problematiche inserimenti on line

Com’è noto, è stato recentemente indetto un concorso interno, per titoli di servizio ed esame, a 1400 posti per l’accesso al corso di formazione per la nomina alla qualifica di Vice Ispettore.

Le relative domande di partecipazione debbono essere presentate con procedura informatica e, a tal proposito, sono giunte al SAP svariate segnalazioni circa la mancata possibilità di partecipare alla riserva dei posti di cui alla lett. b) dell’art. 1 del bando per gli appartenenti al Ruolo dei Sovrintendenti che possiedono il titolo di studio di scuola secondaria.

Nello specifico, risulta che la procedura informatica non permette ai Sovrintendenti in possesso del diploma (non vincitori di concorso e, pertanto, non rientranti nella riserva di cui alla lett. a), di accedere alla riserva di cui alla lett. b) all’atto dell’inserimento del possesso del diploma, sebbene il bando (art. 1) preveda espressamente che la tale riserva sia destinata agli altri appartenenti al Ruolo dei Sovrintendenti anche se privi del titolo di studio, con ciò chiaramente includendo anche coloro che ne sono in possesso.

Ciò significa che i concorrenti che appartengono al Ruolo Sovrintendenti a seguito di promozione per merito straordinario che però siano in possesso di diploma sono costretti a partecipare alla aliquota di cui alla lett. c), sebbene il bando (e la norma a monte) consenta chiaramente a questi di accedere alla riserva di cui alla lett. b).

Pertanto, alla luce di questa anomalia, il SAP ha chiesto al Dipartimento di sanare con urgenza tale illegittima procedura che, di fatto, produce una discrasia con la norma primaria (art. 13 d. lgs. 53/2001) posta a fondamento del bando di concorso in parola.

Reparti Mobili e Agenti 186° Corso, carenze vestiario

Lo scorso 30 settembre sono stati assegnati numerosi Agenti in prova del 186° Corso presso i Reparti Mobili della Polizia di Stato per svolgere il previsto periodo di tirocinio pratico di tre mesi.

In molte realtà si è purtroppo registrata una carenza di equipaggiamento e vestiario che ha penalizzato i nuovi Agenti.

Risulta, infatti, che non a tutti siano stati distribuiti caschi Ubott, tute da OP e anfibi a causa delle croniche carenze di materiale. Si tratta di una situazione che si unisce ai problemi già esistenti, dal punto di vista del vestiario, per il personale effettivo presso i Reparti Mobili.

Per altro, la scarsa distribuzione di materiale sta comportando disparità nella gestione dei servizi, con operatori che vengono sempre impegnati in servizi di vigilanza e altri costantemente utilizzati in ordine pubblico, come avviene ad esempio al Reparto Mobile di Firenze.

Il SAP, pertanto, ha sollecitato un intervento ministeriale al fine di trovare una immediata soluzione alla problematica che interessa tutti i Reparti Mobili d’Italia.