Roma, 24 giugno 2013

ANTIVIRUS SPECIFICITA’

L’Editoriale di Nicola Tanzi

Arrivano in materia pensionistica i primi frutti della nostra battaglia e soprattutto della Specificità della professione, patrimonio del sindacato autonomo a lungo osteggiato dal mondo confederale - mai dimenticarlo! - che ha sempre considerato i Poliziotti al pari degli altri impiegati pubblici e privati. Le Commissioni Affari Costituzionali e Difesa del Senato, unitamente alle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera, hanno dato parere favorevole nei giorni scorsi all'atto del Governo, fortemente richiesto dal SAP e dalla Consulta Sicurezza, che ha stralciato i Comparti del personale in divisa dal decreto di armonizzazione previdenziale previsto dalla Riforma Fornero. Una espunzione resa possibile, come risulta dagli atti delle Commissioni e dalle dichiarazioni dei rappresentanti politici, esclusivamente dalla Specificità della professione, introdotta nel 2010 nel nostro ordinamento attraverso una legge dello Stato (il "collegato lavoro") dopo una trentennale, documentata e solitaria battaglia del Sindacato Autonomo di Polizia.

Ovviamente, resta ancora molto da lavorare perché la salvaguardia dei diritti e delle prerogative dei Poliziotti italiani, con il definitivo affossamento di quel mostro giuridico chiamato Regolamento Fornero, non può non prevedere adesso un altro indispensabile passaggio in materia pensionistica. Ci riferiamo all'avvio della previdenza complementare che risulta determinante per i colleghi più giovani di età e di servizio.

La settimana appena trascorsa ci ha consegnato delle novità importanti anche in materia di Contratto e risorse, ferma restando la nostra richiesta di reperire al più presto i fondi necessari per gli assegni una tantum. La Commissione Lavoro della Camera, accogliendo una proposta che da mesi portiamo avanti, ha espresso parere favorevole alla riapertura del Contratto di lavoro per quel che riguarda la parte nomativa.

Si tratta di un primo passo che va nella direzione giusta per mitigare le problematicità derivanti dal blocco contrattuale. Una partita che vogliamo giocare fino in fondo assieme alla questione del Riordino delle carriere, che per il Sindacato Autonomo di Polizia resta prioritaria, anche in considerazione del lavoro svolto col Dipartimento nella precedente legislatura.

Nello scorso numero del Flash avevamo parlato di "attesa". Adesso qualcosa comincia a muoversi e le prossime settimane saranno fondamentali.

Il nostro miglior antivirus resta e sarà sempre la Specificità della professione targata SAP!

Noi lo sappiamo sin dalla fine degli anni settanta, quando siamo nati. Qualcuno ne ha preso atto soltanto da qualche tempo e forse non troppo convintamente. Meglio tardi che mai. La storia comunque non può essere cambiata. E finchè ci saremo noi, la professione del Poliziotto non potrà mai essere considerata uguale agli altri lavori e mestieri. Questo è scritto nel nostro Dna. Orgogliosi di essere SAP!

§ § § § §

SICUREZZA: SINDACATI, DA GOVERNO ATTI CONCRETI SU PENSIONI

(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Dopo la bocciatura da parte delle Commissioni del Senato dell'innalzamento dell'eta' pensionabile degli appartenenti al comparto sicurezza e difesa, "ci auguriamo che da parte del Governo e del Parlamento vi siano atti conseguenti e soprattutto concreti".

Lo afferma il presidente della Consulta Sicurezza - l'organismo sindacale composto dai sindacati Sap (polizia), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Forestale) e Conapo (Vigili del Fuoco) - Nicola Tanzi, ribadendo che "la riforma Fornero non puo' applicarsi ai comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico in virtu' della specificita' della professione che dal 2010 e' legge dello Stato".

"Ogni giorno - prosegue Tanzi - le donne e gli uomini in divisa rischiano la vita nelle strade, nelle carceri, nella difesa del territorio e nella prevenzione degli incendi. Non si puo' pensare di mandare in pensione un poliziotto o un vigile del fuoco in eta' geriatrica. Il Governo Letta, dopo i tagli e gli errori dei precedenti esecutivi, e' chiamato a dare risposte concrete ai servitori dello Stato". 

Rivolte nei Cie e nei Cara, a rischio la nostra incolumità

Gli ultimi sbarchi di immigrati in Sicilia e Calabria hanno acuito - ancor di più se possibile – la gravissima problematica dei CARA e CIE presenti sul territorio italiano, i quali hanno visto popolare le proprie strutture oltre ogni limite di capienza. Il SAP lo ha segnalato al Ministro dell'Interno Angelino Alfano e al Capo della Polizia Alessandro Pansa con una lettera firmata dal Segretario Generale Nicola Tanzi.

Il peggiorare della situazione comporta non solo dei gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma anche e soprattutto la messa a repentaglio dell’incolumità degli operatori di polizia coinvolti, chiamati ad espletare servizi senza fine e in condizioni pessime sotto tutti i punti di vista, anche considerando la carenza di organico e mezzi ormai conclamata.

I Poliziotti sono esausti e stanchi di essere utilizzati come unico collante e cura sociale di una problematica ben più grande di loro, che non può trovare soluzioni se non mediante prese di posizioni politicamente forti che possano ripristinare condizioni di lavoro sicure e operativamente adeguate.

Sono all’ordine del giorno, difatti, tumulti e tentativi di fuga da parte degli ospiti delle indicate strutture, i quali, nella lunga attesa di una valutazione sul loro rimpatrio, rischiano oltre ogni limite pur di riottenere la libertà. Tutta la descritta situazione grava, dunque, in modo insostenibile sugli operatori di Polizia, quotidianamente vittime di bollettini medici nel tentativo di sedare i disordini ed impedire le fughe organizzate (spesso con complicità esterne) degli immigrati in questione.

Non è più procrastinabile, pertanto, una presa di posizione concreta ed efficace da parte della compagine governativa ed in primis da parte del Ministro dell’Interno, affinché vengano adottate misure consone alla gravità del problema tali da garantire risorse economiche e logistiche al personale della Polizia di Stato impegnato.

Il Sindacato Autonomo di Polizia ha chiesto di individuare con urgenza percorsi legislativi diretti alla risoluzione a monte di queste "ferite" nella coscienza sociale del nostro Paese, non sanabili solo con il ricorso alla forza. Si pone inoltre la necessità di un incontro su queste tematiche, incontro non più rinviabile o differibile.

§ § § § §

IMMIGRAZIONE: SAP SCRIVE A ALFANO E PANSA, INTERVENGA GOVERNO ( - ROMA, 19 GIU - "Gli ultimi sbarchi di immigrati in Sicilia e Calabria hanno acuito la gravissima problematica dei Cara e dei Cie: sono all'ordine del giorno tumulti e tentativi di fuga da parte degli ospiti, che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica e soprattutto l'incolumita' degli operatori di polizia". Lo afferma il segretario del Sap Nicola Tanzi sottolineando in una lettera inviata al ministro dell'Interno Angelino Alfano e al capo della Polizia Alessandro Pansa, che "non e' più procrastinabile una presa di posizione concreta ed efficace del governo". "I poliziotti - scrive Tanzi - sono esausti e stanchi di essere utilizzati come unico collante e cura sociale di una problematica ben piu' grande di loro, che non può trovare soluzioni se non mediante prese di posizioni politicamente forti, che possano ripristinare condizioni di lavoro sicure e operativamente adeguate". Dunque, conclude "occorre individuare percorsi legislativi per risolvere a monte il problema dei Cie e dei Cara e misure consone tali da garantire risorse economiche e logistiche al personale della polizia impegnato in questi gravosi e difficili servizi".

"Svuota carceri", il SAP interviene sul CORRIERE

Si profila la possibilità di un ennesimo decreto o legge "svuota carceri" con 4.000 detenuti che potrebbero tornare a circolare nelle nostre strade. Una eventualità che il SAP contesta vivacemente. Intervistato dal Corriere della Sera (l’articolo del 18 giugno è disponibile sul nostro sito internet), il Segretario Generale del SAP Nicola Tanzi ha detto che "una parte consistente di coloro che usciranno dal carcere, come avvenuto in passato, tornerà a delinquere con conseguenze pesanti per la sicurezza dei cittadini e per il lavoro della Polizia di Stato, che già soffre i tagli alle risorse per la sicurezza".

La posizione è netta: "Pur conoscendo i problemi delle carceri e il disagio della Polizia Penitenziaria – ha aggiunto ancora Tanzi – siamo contrari a qualsiasi ipotesi di decreto che anticipi la fine della pena. Siamo piuttosto favorevoli a pene alternative per reati minori, che non destino allarme sociale".

Incorporamento VFP4, ci siamo!

Il SAP ha appreso informalmente che a partire dall' 8 / 10 luglio prossimi dovrebbero tenersi le previste visite per i Vfp4 (seconda aliquota 2006) e che presumibilmente ad ottobre 2013 - come anticipato dal SAP nel Flash n. 5 del 4 febbraio scorso - ci sara' l'incorporamento.