Roma, 4 febbraio 2013
CONCORSI
L’Editoriale di Nicola Tanzi
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l 2013 si è avviato, come anticipato e richiesto dal SAP nei mesi scorsi, nel segno delle assunzioni e dei concorsi. Si tratta di una boccata d’ossigeno fondamentale dopo anni di tagli alle risorse e di blocco del turn over.Da questo punto di vista, è stata di fondamentale importanza la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a fine dicembre scorso, del decreto legge relativo alla proroga delle missioni internazionali delle Forze Armate e delle Forze di Polizia che contiene, all'articolo 2 comma 5, due norme importanti che permetteranno l'assunzione di nuovi Agenti e l'indizione di bandi di concorso (con procedure semplificate) per Sovrintendente, al fine di ripianare le circa 8.000 carenze d'organico del Ruolo.
Un provvedimento che abbiamo voluto, concordato e sollecitato fino alla definitiva approvazione. Siamo in grado di affermare che, allo stato, entro un paio di mesi sarà bandito un nuovo concorso riservato ai volontari in ferma prefissata.
Nel mese di ottobre, invece, è previsto l’incorporamento dei ragazzi vincitori di concorso della cosiddetta "seconda aliquota" relativa al 2006.
Per quel che riguarda gli Ispettori, tutto è ormai pronto per la pubblicazione del bando di concorso interno per mille posti.
La bozza del bando è stata diffusa nei giorni scorsi ed è oggetto di attenta valutazione da parte del SAP che sta lavorando per apportare migliorie che possano tenere conto, il più possibile, delle esigenze dei colleghi che parteciperanno.
Un discorso analogo vale il prossimo concorso pubblico per Commissari.
Anche in questo caso è stata diffusa la bozza del bando per 80 posti e si sta provvedendo ad apportare le modifiche necessarie e soprattutto utile per chi concorre.
Stiamo seguendo con grande attenzione l’iter di tutti questi concorsi perché non dovranno esserci problemi o ritardi.
Lo dobbiamo ai colleghi che aspettano da tanto tempo queste opportunità e ai tanti ragazzi che aspirano a far parte della nostra famiglia.
Lo dobbiamo alla Polizia di Stato come Istituzione e ai cittadini che hanno fiducia in noi per poter garantire maggiore efficienza e sicurezza. Orgogliosi di essere SAP!
Caso Aldrovandi, intervista al Segretario Generale Nicola TANZI (testo integrale)
LA STAMPA 30 gennaio 2013 TANZI: "CONDANNA ESAGERATA
BISOGNAVA AFFIDARLI AI SERVIZI SOCIALI"
"Un fulmine a ciel sereno. Non ce l’aspet-tavamo proprio".
Nicola Tanzi è il segretario del sindacato di polizia Sap, il maggiore fra i sindacati autonomi. E’ arrabbiato e non lo nasconde.
"Nutro sempre il massimo rispetto per la magistratura. Però ho già chiesto di leggere le motivazioni di questa decisione. Voglio capire bene come mai per essi non sia stato possibile accedere a una pena alternativa. So che i colleghi avevano chiesto l’affidamento ai servizi sociali. E’ la prassi, in Italia, per chi ha pochi mesi di pena da scontare. Accade sempre e per tutti. E quindi chiedo: soltanto per i poliziotti la prassi non vale?"
Tanzi, è arrabbiato?
"Annoto che si tratta di un reato colposo. Che i colleghi, oltre a vestire l’uniforme, sono incensurati. Rigettare la loro richiesta di pena alternativa, e pretendere che vadano in cella, mi sembra un qualcosa di esagerato".
E quindi vuole leggere le motivazioni.
"Sa, è una decisione pesante. Non siamo alle prese con delinquenti abituali. Ecco perché era nostra convinzione, proprio per la personalità dei soggetti, che si potesse chiudere la vicenda con il ricorso alle pene alternative. E’ normalissimo che con un residuo di pena del genere si venga affidati ai servizi sociali. Invece per i nostri questa regola non funziona. Perché mai?"
Perché forse la polizia in Italia ormai deve fare i conti con un pregiudizio negativo. E’ così?
"Non lo so. Certo, è una decisione inaspettata".
E ora i suoi tre colleghi andranno in carcere. Uno qualunque o c’è ancora la regola che un poliziotto può scontare la pena in un carcere militare?
"La regola c’è, ma non so quale sarà la decisione dei tre agenti condannati. Non so se chiederanno di avvalersi di quella norma, nata per evitare incontri in carcere tra chi i delinquenti li arresta e chi magari ha motivi di risentimento contro di loro o in generale contro chi veste una divisa".
Tanto per cambiare, la politica s’è già impadronita del caso. C’è chi esulta per gli agenti in cella.
"E io, all’opposto, esprimo piena solidarietà ai colleghi. Questa decisione per noi è un grande dolore. E’ molto difficile lavorare con questo genere di decisioni. Non si può andare di pattuglia con una spada di Damocle sulla testa".
Situazione insostenibile presso i Cara e i Cie di Crotone e Mineo (Catania)
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l SAP ha chiesto l'intervento del Dipartimento, sottolineando la necessità di un incontro urgente, per quel che riguarda alcune gravi problematiche concernenti il Cara e il Cie di S. Anna di Crotone, oltre al Cara di Mineo (Catania).Per quel che riguarda Crotone, risulta che sia stato impiegato personale del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria in aperta violazione delle direttive ministeriali concernenti l’impiego delle unità organiche dei Reparti.
Risulta, infatti, che il personale sarebbe costretto ad effettuare turno in quinta con l’impiego di due dipendenti per ciascun turno, con mansioni di controllo videoterminali e vigilanza ingresso.
Il capo contingente e l’autista sarebbero impiegati, invece, fuori dai turni.
Al contrario, risulta che i militari dell’Esercito, impiegati presso la struttura, prestino servizio di pronto intervento in squadre organiche a cui sono devoluti, di fatto, i compiti che dovrebbe effettuare il Reparto Mobile.
Per ciò che concerne il Cara di Mineo, il SAP ha segnalato al Dipartimento la grave condizione in cui si è venuta a trovare la Questura di Catania che si trova, da gennaio, a gestire l'emergenza Nord Africa senza poter utilizzare un adeguato numero di operatori del X Reparto Mobile.
Con la cessazione dell'emergenza Nord Africa, a Catania si è passati da circa 40 uomini dei Reparti inquadrati per ciascun turno a soli 20 elementi, nonostante i recenti disordini organizzati dagli extracomunitari spazientiti dalle lunghe attese per l’ottenimento dello status di rifugiato politico, i quali hanno causato, peraltro, diversi feriti tra le Forze dell’Ordine. Una situazione di tensione destinata a esasperarsi ulteriormente. Si aggiunga che gli ultimi movimenti ministeriali di personale hanno depotenziato la capacità operativa della Questura di Catania. L’apporto delle 10 unità inviate in più, esclusivamente per le esigenze legate al fenomeno immigrazione, è stato immediatamente vanificato dal provvedimento che impone il rientro definitivo del personale aggregato a Mineo. A ciò si aggiunga che da gennaio non si può più ricorrere allo straordinario attinto dai fondi "emergenza Nord Africa" che, com’è noto, consentiva di aumentare la forza presente al Centro, grazie soprattutto allo spirito di sacrificio del personale che, spesso, effettuava i doppi turni. E' doveroso ricordare che in questo momento al Cara di Mineo si registra la presenza di oltre 2700 extracomunitari, ben oltre il limite massimo di 1800 unità. La situazione, come è facilmente intuibile, è insostenibile per le attuali risorse della Questura di Catania.
Insostenibile soprattutto per i colleghi.
Per questo, vogliamo e pretendiamo risposte urgenti dal Ministero.
Consiglio di Amministrazione e esito riunioni Commissioni personale
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i sono svolte nei giorni scorsi alcune riunioni delle Commissioni per il personale appartenenti ai Ruoli Ordinari e Tecnici della Polizia di Stato. A fine gennaio si è svolto anche un Consiglio di Amministrazione. Gli esiti delle varie riunioni e sedute sono disponibili sul nostro sito internet.