Roma, 31 dicembre 2012
Assunzioni e concorsi
L’Editoriale
di Nicola TanziI
l 2012 si è chiuso con una importante vittoria del nostro Sindacato e soprattutto del personale. La firma, da parte del Presidente della Repubblica, del decreto legge sulle missioni internazionali consente l’approvazione, nell’ambito dell’art. 2 co. 5 del testo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 301 del 28 dicembre 2012, di due importantissime norme. La prima, dando attuazione alla nostra battaglia per lo sblocco del turn over e alle risorse previste dalla Legge di Stabilità votata dai principali partiti che sostengono l’attuale Governo Monti (70 milioni nel 2013 e 120 milioni nel 2014), permette l’assunzione di un congruo numero di nuovi Agenti di Polizia.Una necessità fondamentale per la nostra Amministrazione che anno dopo anno registra sempre più pensionati e soprattutto un aumento dell’età media. La seconda norma, fortemente voluta e sostenuta dal SAP,prevede l’indizione di bandi di concorso, con procedure semplificate,per ripianare le carenze del Ruolo dei Sovrintendenti, pari oggi a poco meno di 8.000 unità. Si tratta, come è facilmente intuibile, di una sorta di anticipo di Riordino delle carriere che permetterà di risolvere le carenze del Ruolo Sovrintendenti, determinate dai mancati concorsi annuali, fermi al 2004. Con intelligenza, coerenza e pervivacia, lavorando anche durante le festività natalizie mentre "altri" si limitano a "fare sindacato" da casa propria sciorinando comunicati inutili e demagogici, il SAP e i Sindacati che si riconoscono nel "cartello" hanno portato avanti e vinto una battaglia fondamentale per il presente e il futuro della Polizia di Stato.
In un momento in cui tutto il pubblico impiego patisce i pesanti tagli della spending review, tagli dei quali anche il comparto sicurezza ha subito e subisce gli effetti, siamo riusciti a far approvare un provvedimento che, nel 2013, punta a dare una soluzione allo storico problema della carenza dei Sovrintendenti e permetterà l’assunzione di molti nuovi Poliziotti.
Tutto questo mentre il Tavolo interministeriale relativo al Riordino delle carriere va avanti. Tutto questo mentre, grazie all’azione del SAP, è stato stoppato il taglio alle Questure e il Regolamento pensionistico della professoressa Fornero è ormai lettera morta.
C’è chi, da alcuni anni a questa parte, pensa di saper "fare sindacato" con due sagome di cartoncino e quattro colleghi in piazza in decine e decine di inutili manifestazioni, senza contare la profusione di comunicati che dicono tutto e il contrario di tutto, con una verbosità patologica che meriterebbe di essere analizzata da qualche specialista. C’è chi, "leader" sindacale in procinto di candidarsi con questo o quel partito, abbraccia ogni causa, sollecita qualsiasi aspettativa, difende l’indifendibile e si muove in maniera spregiudicata a tutto campo, sostenendo e perorando tesi diverse e spesso inutili a seconda dei territori, delle circostanze e degli avvenimenti. C’è chi, invece, con umiltà ma anche con passione e preparazione, si muove sapendo di rappresentare una grossa fetta di personale che non vuole essere presa in giro, che vuol vincere battaglie giuste e vuol sentirsi dire le cose come stanno. Noi del SAP abbiamo un difetto: siamo gente seria. Lo siamo dal 1976, da quando abbiamo cominciato a prendere vita e forma grazie anche all’appoggio di un signore che si chiamava Indro Montanelli. E la nostra serietà l’abbiamo dimostrata, come sempre, pure nel 2012. Con i fatti, non con le chiacchiere. Orgogliosi di essere SAP!
Missioni: tassazione rimborso forfettario e mancato pasto
I
l Servizio Tep e Spese Varie della Direzione Centrale Risorse Umane ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla tassazione, per i colleghi in missione, del rimborso forfettario e del mancato pasto. In particolare, nella circolare pubblicata sul nostro sito internet (area news), viene precisato che le somme erogate a titolo di indennità forfettaria sono imponibili solo per la parte che eccede i 46,48 euro al giorno. Invece, le somme erogate a titolo di mancato pasto sono imponibili, analogamente a quanto avviene per le diarie, solo per la parte che eccede i 30,98 euro al giorno (1/3), al netto delle spese di trasporto, in caso di fruizione gratuita o di rimborso del solo alloggio o vitto, ovvero solo per la parte che eccede i 15,49 al giorno (2/3), al netto delle spese di trasporto, in caso di fruizione gratuita o di rimborso sia dell’alloggio che del vitto. La circolare precisa inviata a tutti gli Uffici precisa, infine, che il suddetto rimborso risulta imponibile al 100% nel caso di missioni svolte nell’ambito del territorio nazionale.Nel 2013 le tensioni di piazza cresceranno…
L’Huffington Post (Gruppo Espresso – Repubblica), diretto da Lucia Annunziata, intervista il Segretario Generale SAP Nicola Tanzi
26 dicembre 2012 - Intervista a cura di Gianni Del Vecchio
"Nel 2013 le tensioni di piazza sono destinate a crescere, e quindi l'impegno delle forze dell'ordine. Le mele marce all'interno della polizia possono e debbono essere eliminate, certo, ma siamo contrari a una schedatura degli agenti, come quella attraverso gli identificativi sui caschi. E poi servirebbe l'arresto differito per le persone travisate alle manifestazioni".
Preannuncia una stagione calda Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, e proprio per questo chiede in anticipo al ministro Cancellieri (e al prossimo governo) strumenti e soprattutto risorse fresche. Magari "riducendo dell'80 per cento le scorte attuali" oppure "portando i Carabinieri alle dipendenze del Viminale".
Quello che sta finendo è stato un anno difficile per le forze dell'ordine,soprattutto per la gestione delle piazze. La crisi ha fatto esplodere la rabbia di operai e giovani. Il 2013 si prevede ancora peggiore da un punto di vista economico. Cosa ci dobbiamo aspettare?
"Le tensioni sociali, purtroppo, sono destinate a continuare e ad accrescersi. Il disagio sociale legato alla crisi economica, al fatto che tanti giovani non trovano lavoro e che un italiano su sette vive purtroppo sotto la soglia di povertà si salda, spesso, con il mondo dell'antagonismo, dell'eversione e anche della delinquenza comune. Gli apparati di sicurezza sono impegnati al massimo per contrastare questi fenomeni, ma non si tratta di un compito semplice".
Gli scontri del 14 novembre hanno sollevato il tema del numero identificativo sui caschi dei poliziotti per evitare abusi o manganellate "facili". Il ministro Cancellieri si è detto disponibile a ragionare. Può essere una soluzione? Oppure ci sono altre strade percorribili? Come allontanare le mele marce?
"Al ministro Cancellieri abbiamo detto con chiarezza che, prima di parlare di identificativi sui caschi degli agenti, bisogna dare reale attuazione alla normativa vigente che vieta alle persone travisate di partecipare alle manifestazioni. Per questi soggetti occorre prevedere, a nostro avviso, l'arresto differito senza limiti temporali. Sono stato chiamato in audizione parlamentare dove ho presentato un documento con le nostre proposte organiche di modifica in ambito penale e processuale penale. Siamo, in ogni caso, contrari alla schedatura degli agenti in ordine pubblico perché puo' facilmente trasformarsi in uno strumento di abuso e ritorsione da parte di chi sfoga la propria rabbia sulle forze di polizia con gesti e atti violenti. Le mele marce possono e debbono essere eliminate, ricordo che i poliziotti pagano due volte sempre perché, a prescindere dagli esiti processuali, esistono sanzioni disciplinari interne che sono immediate e che possono portare anche al licenziamento".
Sia Grillo che Saviano hanno invitato i poliziotti a manifestare assieme con gli studenti, rifacendosi al Pasolini di Valle Giulia. Siete pronti ad accettare la sfida?
"A questa provocazione rispondo con un'altra provocazione, sempre citando Pasolini. Lui diceva di simpatizzare coi poliziotti perchè i poliziotti sono i figli dei poveri. Rivolgo io un invito a Grillo e Saviano. Perchè non provate a mettervi nei nostri panni per un giorno?
Perchè non provate a capire cosa si prova a salutare la propria famiglia al mattino per andare al lavoro, sapendo che forse la sera non si rientrerà a casa? Perchè non provate a comprendere cosa vuol dire sentirsi offendere oppure tirari bulloni, pietre, estintori, bottiglie di acido per guadagnare 1.400 euro al mese?"
Ma voi provate a mettervi nei panni degli studenti o degli operai, stremati dalla crisi e dalle poche prospettive per il futuro?
"A loro dico che chi scende in piazza si trova davanti un cittadino come lui, e che magari in cuor suo simpatizza con quello studente che potrebbe essere suo figlio o quel lavoratore che ha la sua stessa età".
L'ultimo governo Berlusconi ha massacrato di tagli le forze dell'ordine. Quello Monti come si è comportato?
"Siamo andati di male in peggio. Gli ultimi governi, compreso quello Prodi, hanno tagliato 4 miliardi di euro ai comparti sicurezza e soccorso pubblico. Al governo Monti e al ministro Cancellieri vogliamo riconoscere l'apertura di un certo dialogo con i sindacati di polizia, un dialogo praticamente inesistente durante l'ultimo esecutivo Berlusconi. Ma al di là di questo, ancora una volta non e' stata riconosciuta la specificita' della nostra professione. Si e' tentato di riformare il sistema pensionistico costringendo i poliziotti a lavorare fino ad una eta' geriatrica e si e' provato a chiudere 35 Questure. Con la fine della legislatura tutto questo si e' fermato, ma noi restiamo vigili perche', come diceva ualcuno, del futur non v'e' certezza".
Cosa chiedete alle forze politiche in campagna elettorale. Qual è la vostra lista della spesa?
"Noi chiediamo risorse, ma offriamo anche due soluzioni per reperirle. In primis la razionalizzazione delle forze di polizia. Ne abbiamo cinque in Italia a carattere nazionale, oltre ai vigili del fuoco, alla guardia costiera e alle polizie locali. E' impensaible. Pur rispettando la storia e le tradizioni di ciascun corpo, bisogna razionalizzare senza chiuder ovviamente uffici e presidi di sicurezza sui territori. Come farlo? Portando ad esempio l'Arma dei Carabinieri alle dipendenze funzionali del Viminale. Oppure creando delle specialità della Polizia di Stato, analogamente a quanto già avviene per la Stradale e la Polfer, con la Polizia Ambientale o con la Polizia penitenziaria. Si potrebbero risparmiare, secondo i nostri calcoli, fino a due miliardi di euro l'anno che potrebbero essere rinvestiti per i nostri apparati. Ancora, bisogna utilizzare le risorse del fondo unico giustizia che ammontano oggi poco meno di due miliardi di euro, con oltre 600 milioni gia' disponibili. Ai politici chiederemo impegni su questi temi".
Avete in agenda degli incontri con i candidati premier. Se non li avete, chiederete di essere visti? Siete ancora arrabbiati con chi come Gasparri e La Russa a parole si impegna per cercare risorse ma poi non ottiene grandi risultati?
"Non abbiamo in agenda alcun incontro e, anzi, se devo essere
sincero in questo periodo stiamo ricevendo molte chiamate, da destra a sinistra.
A noi non interessano i nomi, le facce o gli slogan. Men che meno ci interessa
la stretta di mano con questo o quel politico. A noi
interessano i fatti. Negli ultimi cinque annisia destra che sinistra ci hanno
deluso. Sono i politici che devono impegnarsi per riacquistare la fiducia delle
donne e degli uomini delle forze di polizia. Non sara' facile, questo debbo
dirlo".
Il 2012 ha visto il ritorno della lotta armata, col caso della gambizzazione di Adinolfi, il manager della Ansaldo. È stato un caso isolato o è presumibile attendercene altri? Che consiglio dà al prossimo governo sul piano pratico e legislativo per evitare il ritorno agli anni di piombo, che lei ha vissuto in prima persona?
"Vengo da trent'anni di esperienza professionale nella polizia giudiziaria e nelle criminalpol. Il nuovo governo deve innanzitutto rafforzare gli apparati della sicurezza e non smantellarli. Sicurezza, sanità e scuola sono le famose tre "S" fondamentali sulle quali non è possibile disinvestire. Oggi, come dicevo prima, esiste il rischio di una saldatura tra mondo dell'eversione e disagio sociale. Ci sono pericoli, inutile negarlo, e credo che ci siano purtroppo delle linee di continuità con la situazione degli anni settanta".
Lo scandalo delle scorte facili. ll ministro Cancellieri ha proposto scorte a tempo limitato e viaggi senza agenti per ridurre gli sprechi. A che punto siamo?
"Abbiamo condotto un'importante battaglia, nei mesi scorsi, su questo tema. Qualche scorta è stata tagliata, soprattutto ad ex cariche istituzionali e ad ex parlamentari. Ma siamo ancora nel campo dei piccoli numeri. A nostro avviso è possibile ancora tagliare l'ottanta per cento delle scorte. Le proposte del ministro Cancellieri, ad oggi, non hanno trovato concreta attuazione".
Pattuglie e volanti sui territori: siamo sempre ai soliti problemi (poca benzina e auto vecchie), oppure con Monti è cambiato qualcosa?
"La situazione del nostro parco veicolare non solo non e' cambiata, ma in certi uffici e' addirittura peggiorata. Mediamente un terzo delle nostre auto sono ferme e tutte le vetture hanno una media di 200.000 chilometri come minimo. I tagli della spending review, che hanno agito soprattutto sulla spesa corrente quindi sulle risorse per acquisti e manutenzioni, non ci hanno aiutato. Di questo passo rischiamo di restare a piedi e anche da questo punto di vista serve un'inversione di tendenza col nuovo governo".
Continuano anche in questi giorni gli sbarchi di immigrati. La nuova Libia sta attuando i trattati firmati da Gheddafi? Cosa dovrebbe fare il nuovo governo?
"La situazione politica in Libia è ancora in evoluzione e purtroppo non c'è, ad oggi, un pieno rispetto dei trattati firmati in passato. Per altro, ad oggi il pagamento degli straordinari del personale in divisa impiegato nell'emergenza nord Africa è bloccato. E' un fatto gravissimo. Che cosa bisogna fare? In primo luogo, dare mezzi e strumenti ai poliziotti per poter contrastare i fenomeni immigratori. Soprattutto, garantire agli operatori il pagamento di tutte le indennita' previste per questi gravosi compiti. La strada maestra, in ogni caso, per dare una soluzione al problema e' quello di perseguire con forza e efficacia la via dei trattati internazionali con gli Stati dai quali arriva il flusso piu' forte di immigrati clandestini, contrastando con forza il fenomento dei mercanti di schiavi".
LA SEGRETERIA GENERALE DEL SAP AUGURA A TUTTI UN FELICE 2013