Roma, 5 novembre 2012

DISAGIO

L’Editoriale di Nicola Tanzi

Ogni settimana registriamo, purtroppo, un triste bollettino di colleghi che restano feriti in servizio e che, in qualche caso, ci lasciano anche la pelle.

Se ne parla pochissimo, ci si occupa raramente dei drammi vissuti dai parenti e dagli amici di chi non è più con noi, men che meno gli organi di informazione approfondiscono dinamiche e realtà che quotidianamente vedono impegnati le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine.

Al contrario, come noto, è grandissima l’attenzione mediatica nei confronti di quei pochi casi che vedono sul banco degli imputati – un "banco" sovente creato ad arte – i professionisti della sicurezza.

Colleghi che operano in prima linea e che spesso vengono messi sotto accusa grazie a video o foto che non dimostrano niente.

Si alimenta, però, un pericoloso vortice dove i mass media rilanciano il "caso" parlando di "Polizia violenta", senza contare le varie associazioni che "giocano" sul dolore dei familiari per portare avanti tesi precostituite.

Recentemente mi sono confrontato in TV a Pomeriggio 5, per la seconda volta, con la figlia di Michele Ferrulli, l’uomo morto a Milano la scorsa estate e per il quale quattro colleghi sono stati rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale (il video integrale è disponibile sul nostro sito internet). Sarà certamente la magistratura a far luce sull’episodio, ma di una cosa sono sicuro: come Sindacato e soprattutto come persone che hanno a cuore la Polizia di Stato e in primis i colleghi, dobbiamo contrastare in ogni modo questa "macchina del fango" che si mette in moto acriticamente e pregiudizialmente ogni qualvolta, purtroppo, accadono situazioni come quella di Ferrulli. Situazioni nelle quali ci si dimentica sempre e volutamente del perché i colleghi sono intervenuti, dove il legittimo e comprensibile dolore di un parente che ha perso un figlio o un padre diventa l’unico elemento di valutazione di una storia o di una tragedia. Girando l’Italia per assemblee, convegni e riunioni mi confronto con migliaia di appartenenti iscritti e non al SAP che mi raccontano la fatica quotidiana del servizio, non solo per i rischi che si corrono e per i cronici problemi di risorse, di mezzi e di personale. Mi raccontano la fatica di chi sa di rischiare la gogna mediatica e talvolta anche quella giudiziaria soltanto per aver fatto il proprio dovere. Spiace vivere in una società che dimentica troppo presto i propri morti in divisa e che troppo spesso "santifica" persone il cui stile di vita non risulta essere propriamente specchiato. Noi come Sindacato Autonomo di Polizia continueremo ad essere e a restare sempre dalla parte dei colleghi, anche a costo di essere impopolari. Convinti che, presto o tardi, la verità vera sia destinata ad emergere.

Orgogliosi di essere SAP!

Quaranta colleghi feriti tra Milano e Napoli, una vera e propria mattanza

Quaranta colleghi feriti nel giro di poche ore, da Napoli a Milano. E’ quello che è avvenuto nei giorni scorsi.

Una mattanza intollerabile e inaccettabile in un Paese dove le tensioni sociali e i problemi di ordine pubblico si scaricano costantemente sulle Forze di Polizia per colpa di una politica e di una società

incapaci di trovare soluzioni reali, buoni soltanto a fare chiacchiere sulla pelle di chi, come i Poliziotti, rischia ogni giorno la vita. 

L'assalto alla Questura di Napoli, nella sede di via Galileo Ferraris, da parte di una trentina di extracomunitari che si sono visti negare la concessione del diritto allo status di asilo politico, è stato un vero e proprio raid, dove i colleghi hanno davvero rischiato grosso. In tutto venti Poliziotti feriti.

Nel milanese, invece, si sono verificati violenti scontri tra colleghi e ragazzi eccitati da alcol e droghe consumati nel rave party che si stava svolgendo a Cusago. Anche qui una ventina di Poliziotti feriti, soprattutto dei Reparti Mobili di Milano e Torino.

Ogni giorno in Italia un Poliziotto va al lavoro lasciando a casa i propri affetti e sapendo che potrebbe non tornarci più, tutto questo per 1.300/1.400 euro al mese. Basterebbe questo per far capire a chi ha responsabilità di Governo che noi non siamo impiegati pubblici come tutti gli altri, che non possiamo avere le stesse retribuzioni di chi sta al calduccio in ufficio e che non e' possibile immaginare "nonni in divisa".

In questi giorni stiamo combattendo, a Roma e su tutto il territorio nazionale, proprio per ottenere il riconoscimento della Specificità della professione, diventata Legge dello Stato dopo una trentennale ed esclusiva battaglia del sindacato autonomo.

La nostra mobilitazione ha prodotto già importanti risultati, ma molto resta ancora da fare.

Noi del SAP non molliamo mai.

Lo dobbiamo soprattutto a chi in queste ore si trova a casa o in ospedale con addosso i segni delle ferite causate da chi pensa che la violenza sia l'unica possibilita' di avere ragione...

Pensioni: la battaglia del SAP continua!

Dopo la mobilitazione nazionale del 23 ottobre con migliaia e migliaia di colleghi in piazza in tutta Italia, dopo l’incontro con il Presidente Monti e dopo le decisioni del Consiglio dei Ministri che ha accolto parte delle nostre richieste, prosegue la battaglia del SAP per il Regolamento pensionistico che sarà prossimamente al vaglio, prima dell’approvazione definitiva, delle Commissioni parlamentari competenti, oltre al parere che dovrà esprimere il Consiglio di Stato.

Siamo riusciti a preservare, come noto, il meccanismo del ‘moltiplicatore’, i sei scatti e la maggiorazioni dei periodi di servizio.

Ora puntiamo a far eliminare il cosiddetto "gradone" e la maggiorazione dell’età pensionistica legata al criterio dell’aspettativa di vita, nonché le penalità nel caso in cui si vada in quiescenza prima del limite dell’età pensionabile.

Senza contare la fondamentale questione della previdenza complementare, oltre al tema del Riordino delle carriere (legato a doppio filo alla questione pensioni) che va avanti.

Novembre sarà da questo punto di vista un mese decisivo.

Esecutivo Nazionale SAP a Rimini

Nelle giornate del 15 e 16 novembre è convocato a Rimini l’Esecutivo Nazionale SAP, il massimo organo di vertice della nostra Organizzazione. Al centro della riunione un’analisi della situazione attuale con particolare riferimento alla spending review, alle pensioni e al riordino. Quindi saranno analizzate le strategie fin qui adottate e quelle da intraprendere, oltre ad altre importanti comunicazioni.

Ne riferemo come sempre su questo Flash e attraverso i nostri quadri sindacali nazionali.

Nuova Questura di Pistoia, la battaglia del SAP

Il Segretario Generale Nicola Tanzi ha incontrato il Sindaco Samuele Bertinelli per un confronto relativo alla nuova Questura di Pistoia per la quale il SAP sta conducendo da tempo un'importante battaglia a livello locale e nazionale.

L'incontro è avvenuto nella giornata del 31 ottobre a Pistoia e ha preceduto un'affollata assemblea con i colleghi iscritti, ottimamente organizzata dalla Segreteria guidata da Andrea Carobbi Corso, che si è svolta nella sala riunioni dell'attuale Questura.

All'appuntamento, che e' servito per dibattere col personale anche i problemi della spending review, delle pensioni e del riordino, sono intervenuti, tra gli altri, il Portavoce Nazionale Massimo Montebove e il Segretario Regionale toscano Fabio Grassi.

Il Questore Maurizio Manzo ha portato i suoi saluti.

Sul nostro sito sono disponibili un’ampia carrellata di foto e la rassegna stampa.

Assemblee: gli appuntamenti del Segretario Generale