Roma, 8 ottobre 2012
Chi difende i difensori?
L’Editoriale di Nicola Tanzi
I
cittadini, giustamente, chiedono e pretendono sicurezza. Ma chi garantisce la nostra sicurezza? Chi tutela gli operatori delle Forze dell’Ordine? Chi difende i difensori? Domande che ricorrono sempre più spesso tra i colleghi, in un momento in cui tra l’altro il Governo in carica, sulla scorta di quelli che l’hanno preceduto, non riconosce la nostra Specificità e riduce le risorse per il Comparto, costringendoci ancora una volta a mobilitarci. Pensiamo a quel che è successo con l’ultima protesta studentesca che ha toccato molte città italiane, da Milano a Roma, da Torino a Palermo passando per Bologna e Firenze. Manifestazioni legittime che sono sfociate in qualche caso in scontri violenti con le Forze di Polizia, determinando feriti tra i colleghi, anche a causa dei "soliti noti" – antagonisti, anarco-insurrezionalisti, centri sociali, No Tav – che sistematicamente utilizzano le proteste pacifiche per creare disordini. Proprio in simili casi, l’operatore di Polizia che è chiamato a difendere i cittadini e a garantire il loro diritto al dissenso, si trova in difficoltà. Molte volte c’è chi tenta di creare confusione e di confondere i buoni coi cattivi. Una distinzione che per noi è chiarissima, ma che non sempre viene colta appieno. Complice anche un sistema dell’informazione che sovente fa soltanto disinformazione.Abbiamo deciso, anche per questi motivi, di rilanciare la
nostra storica e originale campagna di informazione "Chi difende i difensori?",
strettamente legata al tema delle cosiddette "garanzie funzionali", con
una serie di manifesti e cartoline che nelle prossime settimane saranno
distribuiti attraverso le nostre strutture territoriali. Ogni giorno
decine di migliaia di Poliziotti garantiscono la sicurezza dei cittadini nei
servizi di ordine pubblico, nei turni di volante, attraverso le indagini e in
tutti i compiti – Corpo di guardia
compreso – che sono fondamentali per il funzionamento dei reparti e degli
uffici. Ma quali tutele ha l’operatore di Polizia, spesso accusato
ingiustamente soltanto per aver svolto il proprio dovere? Pensiamo, come
accennato, a chi opera in ordine pubblico, allo stadio come in Valdisusa, tanto
per citare due situazioni note. Quante volte i colleghi sono accusati
ingiustamente di violenze da parte di chi è protagonista davvero di violenze,
devastazioni, saccheggi? Quante volte rischiamo di finire sotto processo,
senza contare i provvedimenti disciplinari, a causa di dichiarazioni non
comprovate di questo o quel fermato/arrestato il quale, consapevole che la
calunnia è un venticello, mette nei guai chi si limita a fare il proprio dovere?
Quante volte contiamo feriti, per non parlare di chi perde la propria
vita?
Per tali motivi, nel rilanciare con forza la nostra campagna "Chi difende i difensori?", torniamo a chiedere assicurazioni sul citato tema delle garanzie funzionali. Anni fa portammo migliaia e migliaia di firme all’allora Presidente del Senato, Marcello Pera, per una petizione ex art. 50 della Costituzione. Come SAP e come Consulta Sicurezza siamo più volte intervenuti, anche recentemente con una lettera ai vari componenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera. Quello che serve e che chiediamo da sempre è una modifica del Codice di procedura penale che preveda in primo luogo la NON obbligatorietà dell’iscrizione nel registro degli indagati degli operatori di Polizia la quale produce, come è noto, gravi danni in termini disciplinari e di carriera, anche se il procedimento si conclude positivamente.
Da questo punto di vista, la competenza a valutare le azioni e i comportamenti delle Forze dell’Ordine deve essere attribuita al Procuratore Generale e non al Pubblico Ministero.
Ancora, quando si verificano danni, gli appartenenti devono essere chiamati a rispondere soltanto nei casi di dolo e non per colpa grave. Infine, ma non meno importante, è necessario impedire che coloro che si sono resi protagonisti di violenze in passato partecipino alle manifestazioni. Serve una sorta di Daspo preventivo per questi soggetti, sulla scorta di quel che avviene per le competizioni sportive. Inoltre, è di fondamentale importanza lo strumento del fermo differito, per assicurare alla giustizia gli autori di violenze e devastazioni.
Queste misure non servono soltanto per "difendere i difensori", ma soprattutto per assicurare alla gente sicurezza reale, non solo percepita. Le Forze di Polizia di uno Stato democratico che voglia davvero garantire il sereno e civile svolgimento della vita dei propri concittadini devono essere dotate di strumenti normativi come quelli che ho ricordato e che, sia ben chiaro, esistono già in altri grandi Paesi occidentali. In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, con continui e costanti rischi di tensioni sociali, senza contare il "risveglio" del mondo dell’antagonismo anarco – insurrezionalista e delle sue componenti violente, non si può scherzare col fuoco. ome Sindacato Autonomo di Polizia lo stiamo dicendo da tempo e soprattutto per tempo. Cercheremo di non restare inascoltati e soprattutto di farci sentire da chi ha responsabilità politiche e di Governo.
Noi, certamente, siamo e saremo sempre dalla parte dei difensori…
Orgogliosi di essere SAP!
RIORDINO, prima riunione del Tavolo
P
arte il Tavolo di lavoro relativo al Riordino delle carriere.La prima riunione è prevista, salvo rinvii dell’ultima ora, nella giornata del 10 ottobre al Dipartimento. Il SAP sarà rappresentato ai massimi livelli con il Segretario Generale Nicola Tanzi.
PENSIONI, lettera al Ministro dell’Interno
"
Signor Ministro,stiamo vivendo uno dei momenti più bui della nostra Istituzione. In un contesto di grande sofferenza, riteniamo necessario valutare con molta attenzione gli effetti di ricaduta dell’armonizzazione del sistema pensionistico sulla efficienza e sulla funzionalità del sistema sicurezza, da molti anni afflitto da tagli diffusi e generalizzati, da impegni assunti e mai mantenuti da diversi Governi , da aspettative del personale naufragate nel nulla. Riteniamo pertanto indispensabile intraprendere un percorso di costruttivo dibattito, con l’apertura di un confronto, nel quale valutare le grandi questioni ritenute pregiudiziali all’armonizzazione del sistema previdenziale e cioè il riordino delle carriere, la previdenza complementare e l’assunzione di personale giovane, in grado di rigenerare chi, sempre più vecchio e con sempre minori risorse, è chiamato a lavorare di più per compensare le spaventose carenze di organico. Con una Polizia vecchia e malandata, una revisione del sistema pensionistico affrettata, poco dibattuta e non condivisa con le rappresentanze dei lavoratori, potrebbe rappresentare il momento deflagratorio dell’intero sistema sicurezza. Un apparato così sfibrato da ricorrenti insulti al sistema organizzativo non è certamente in grado di pagare l’ulteriore prezzo di sacrificio richiesto in materia previdenziale. Le chiediamo pertanto un urgente incontro nel quale poterle meglio rappresentare i numerosi dubbi e perplessità attuative della bozza regolamentare di armonizzazione del sistema pensionistico. Nel restare in attesa di conoscere data ed ora del richiesto incontro,
Le rivolgiamo un cordiale e fiducioso saluto".
Roma, 4 ottobre 2012
SAP, Siulp, Ugl Polizia di Stato e Consap
Firenze: convegno SAP su mobbing, stress e burn out a Palazzo Vecchio
L
a Segreteria Provinciale SAP di Firenze guidata da Antonio Baldo, in collaborazione con la Segreteria Regionale toscana presieduta da Fabio Grassi, ha organizzato un Convegno dedicato ai temi del mobbing, dello stress e del burn out in collaborazione con Giunti Editore, la rivista Psicologia Contemporanea e il Comune del capoluogo dell’ex Granducato che patrocina l’evento.Si tratta di una iniziativa unica nel suo genere che si svolgerà nella giornata del 10 ottobre, a partire dalle ore 9 di mattina, nella prestigiosa location di Palazzo Vecchio, presso il Salone dei Cinquecento.
L’introduzione al Convegno sarà curata dal Segretario Generale del SAP, Nicola TANZI.
Saranno presenti docenti universitari, esperti e criminologi di assoluto livello quali Luciano Arcuri, professore di psicologia sociale all’Università di Padova; Alberto Oliverio, ordinario di psicobiologia alla Sapienza di Roma; Corrado Mattana, dirigente di Polizia e criminologo; Graziano Lori, criminologo ed esperto della Polizia Municipale di Firenze.
I lavori saranno moderati dal Portavoce Nazionale SAP Massimo Montebove.
Commissioni territoriali per le ricompense
S
ono state convocate le Commissioni ricompense territoriali nelle quali il SAP siede con un proprio rappresentante.Ricordiamo che l'esito delle riunioni delle predette Commissioni sarà messo a disposizione del personale attraverso le Segreterie Regionali e Provinciali SAP.
Ecco il calendario:
- 25/26 ottobre: convocazione della Commissione Ricompense
per il CENTRO NORD;
- 29/30 ottobre: convocazione della Commissione Ricompense per il NORD;
- 12/13 novembre: convocazione della Commissione Ricompense per il CENTRO SUD.