Roma, 17 settembre 2012

INSIEME !

L’Editoriale di Nicola Tanzi

La partita della Specificità della professione e della previdenza entra nel vivo. Per questo al Presidente Monti e ai Ministri Cancellieri e Fornero abbiamo chiesto chiarezza sulle scelte che dovranno essere prese. La convocazione presso il Ministero del Lavoro nasconde, infatti, alcuni dubbi che vanno dissipati. Siamo rimasti negativamente colpiti nell’apprendere che i Ministri e le Amministrazioni di riferimento non sono stati invitati a partecipare ad un tavolo che discute del sistema pensionistico e previdenziale che interessa 500.000 operatori dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. Senza contare che, contrariamente ad una certa prassi consolidata, non conosciamo ancora ufficialmente chi saranno i nostri interlocutori (non è sicura la presenza del Ministro del Lavoro) e soprattutto non abbiamo preventivamente ricevuto testi e documenti che certamente dovranno essere valutati durante l’incontro. Lo scorso maggio il Ministro Fornero, intervenendo in Parlamento nell’ambito dell’approvazione del famoso Ordine del Giorno deliberato dai principali Gruppi in favore della nostra Specificità, così si esprimeva:

"Il Governo nel suo insieme - e, in particolare, il Ministro del lavoro - è pienamente consapevole della specificità dell'attività compiuta dalle Forze armate e dalle Forze dell'ordine, pur nella loro diversità, dei rischi connessi a tale attività, dell'usura di un lavoro svolto spesso sul territorio e non in più o meno comodi uffici. (…) Ribadisco da parte mia la ferma volontà di incontrare le rappresentanze sindacali, i portatori degli interessi di queste categorie. Quindi non faremo niente che non sia concordato e che non parta dalla adesione, di cui ho parlato prima, all'insieme dei sacrifici richiesti al Paese".

Parole che sono agli atti parlamentari e che sono vincolanti. Per questo, prima di avviare un tavolo di confronto che rischia di essere senza confronto, vogliamo e pretendiamo garanzie. In questi giorni Pdl e Pd hanno presentato due mozioni parlamentari (non ancora approvate) che avranno sicuramente un valore più cogente rispetto agli Ordini del Giorno. Inoltre, il "cartello" costituito da SAP, Siulp, Ugl e Consap ha scritto al Ministro Cancellieri un forte "appunto" su riordino, previdenza e turn over. Non solo.

Insieme a tutti gli altri Sindacati e ai Cocer abbiamo fatto fronte comune e abbiamo preso posizione in maniera netta con una lettera indirizzata al Presidente Monti e una nota congiunta. Le cose che abbiamo scritto sono evidenti e forti: vogliamo e pretendiamo garanzie sulla Specificità della professione che è Legge dello Stato dal 2010; vogliamo e pretendiamo garanzie su un confronto reale in materia di pensioni e previdenza; vogliamo e pretendiamo garanzie sulle risorse, sul turn over e sul Riordino delle carriere. In un momento così delicato per il nostro Paese, con la crisi economica che si salda pericolosamente alle tensioni sociali, non si può minimamente pensare di smantellare il sistema sicurezza italiano.

Altrimenti sarà mobilitazione.

E stavolta a scendere in piazza saremo tutti, senza eccezione alcuna.

Orgogliosi di essere SAP!

Riordino, turn over, pensioni: "appunto" al Ministro Cancellieri

APPUNTO PER IL MINISTRO DELL’INTERNO In riferimento alla convocazione delle organizzazioni sindacali del Comparto sicurezza presso il Ministero del lavoro prevista per il 18 corrente, ci preme evidenziarLe la necessità, fermo restando che qualora dovesse avvenire esso non può svolgersi senza la partecipazione della S.V. e di tutti i Ministri interessati come annunciato alla stampa con apposito comunicato dopo la nostra manifestazione del marzo scorso, che, atteso il particolare e delicato momento che il Comparto sta attraversando, tale incontro non si tenga almeno sino a quando non verranno sciolte le sotto indicate questione che sono per noi pregiudiziali. Infatti si ritiene, deleterio per l’organizzazione del lavoro e il mantenimento degli standard di sicurezza necessari da garantire al Paese, procedere mutamento del regime previdenziale senza tenere in debito conto le incoerenze rinvenienti dalla legislazione previdenziale vigente ed ancora irrisolte, come la previdenza complementare, nonché la prospettiva di quale impatto produrrà la rivisitazione dell’ordinamento e della organizzazione strutturale della Polizia di Stato anche alla luce delle possibili ricadute della riduzione dell'apparato amministrativo periferico in ordine al particolare e delicato rapporto che insiste da sempre tra Questure, Prefetture e organizzazione amministrativa territoriale. Ciò premesso, siamo a richiederLe, prima di entrare nel merito dell’armonizzazione prevista dall’art. 24 comma 18 del D.L. 201/2011, di voler prioritariamente definire:

• l’approvazione di una legge delega per il riordino delle carriere del personale del Comparto Sicurezza con espressa specificazione di principi e dei relativi margini di realizzazione anche in ordine al mutato assetto;

• sblocco del turn over anche parziale ma comunque non inferiore al 50% delle vacanze con contestuale modifica delle procedure di arruolamento che non siano più esclusive con il passaggio attraverso le Forze Armate;

• il nuovo modello di sicurezza in funzione del mutato assetto organizzativo periferico dello Stato con particolare riferimento alla chiusura o accorpamento di Province rispetto alla dislocazione di Prefetture, Questure, Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco.

• Tempi e modalità di attuazione di forme di previdenza complementare alla luce dell’applicazione indifferenziata del sistema contributivo pro rata operata dall’ultima riforma previdenziale.

E’ di tutta evidenza l’importanza dell’iniziativa che le chiediamo per il personale e per la stessa funzionalità dell’Istituzione.

Nell’attesa voglia gradire sensi di altissima e rinnovata stima.

Roma, 12 settembre 2012

SAP – Siulp – Ugl – Consap

Pensioni, Sindacati di Polizia e Cocer: fronte compatto

SICUREZZA: Sindacati e Cocer, si alla responsabilità no allo smantellamento del sistema Per la prima volta nella storia del sindacalismo e delle rappresentanze dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, tutti i Sindacati e i Cocer si sono incontrati per discutere e deliberare sulle gravissime problematiche che attanagliano questi vitali comparti che lo stesso Presidente Monti ha definito "il cuore dello Stato". A darne notizia sono gli stessi rappresentanti che, dopo una lunga e attenta analisi delle condizioni in cui versano le Amministrazioni e gli stessi operatori, senza tanti fronzoli, si dichiarano indignati e mortificati dal comportamento del Governo.

Oltre a tre miliardi e mezzo di tagli, in attesa che giungano anche quelli previsti dalla spending review, si aggiunge il blocco del turn over per le Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco, e l’esodo forzato per le Forze Armate, annunciano i rappresentanti di Sindacati e Cocer, ora ci vogliono togliere anche il diritto alla dignità di onesti e devoti servitori dello Stato.

I sacrifici con i nostri caduti negli scenari internazionali di guerra o sulle strade e nelle calamità del nostro Paese, sono ricordati solo quando i rappresentanti dei Governi sfilano in pompa magna incuranti di quelli che sono le responsabilità e le condizioni che hanno fatto registrare la morte di questi eroi che qualcuno vuole considerare senza diritto nemmeno più alla medaglia.

Ci hanno tagliato le risorse per le indennità che garantiscono l’operatività, ci hanno bloccato i salari e ci costringono persino ad espletare le emergenze con le proprie risorse anticipando i soldi di tasca nostra per garantire la funzionalità del servizio.

Ora ci vogliono tagliare anche il diritto ad avere una pensione dignitosa dopo aver servito silenziosamente e ossequiosamente il nostro Paese.

Ne siamo fieri e continueremo a farlo, ribadiscono i "sindacalisti" ma purtroppo non si vive di sola gloria. Il comportamento del Ministro Fornero, rispetto all’emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate è inaccettabile per le donne e gli uomini in divisa ed è irriguardoso per il Parlamento. Il Senato ha approvato un ordine del giorno secondo il quale il Ministro, nell’emanare il provvedimento, doveva confrontarsi con i Sindacati e le Rappresentanze fornendo ogni utile elemento per il confronto con le stesse e rispettando i principi della specificità riconosciuta con apposita legge.

Oggi, sottolineano i rappresentanti, dopo ben sei mesi, arriva una convocazione senza alcuna informazione e senza alcuna garanzia di confronto. Questo è inaccettabile e pertanto abbiamo richiesto con una lettera urgente l’intervento del Presidente Monti, dei Ministri interessati e dei Segretari dei partiti che hanno presentato e voluto l’approvazione dell’ordine del giorno. Se non ci sarà una risposta concreta e tempestiva rispetto al cronoprogramma indicato unilateralmente dal Ministro Fornero, sarà mobilitazione generale.

Roma 14 settembre 2012

I Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa.

Pensioni, lettera congiunta al Capo del Governo

Prof. Mario Monti

Presidente del Consiglio dei Ministri R o m a

Signor Presidente,

siamo stati invitati il 18 settembre p.v. ad un incontro presso il Ministero del Lavoro in ordine all’emanando regolamento di armonizzazione del trattamento pensionistico del personale che

rappresentiamo.

In proposito, abbiamo avuto modo di rilevare che:

- non è precisato chi sarà l’interlocutore (il Ministro, un Sottosegretario, un Dirigente);

- non sono stati in alcun modo interessati i Ministri e le Amministrazioni responsabili;

- non sono stati inviati i testi o altri documenti che possono essere valutati in vista dell’incontro.

Siamo dell’opinione che solo un reale e costruttivo confronto che coinvolga tutti i Ministri e le Amministrazioni interessate possa portare a definire soluzioni effettivamente utili e volte a garantire gli interessi generali del Paese ed il personale rappresentato. Per poter meglio esercitare la responsabilità che deve caratterizzare il Governo e le parti sociali nelle decisioni da assumere, occorre una valutazione globale degli effetti dei vari provvedimenti correttivi della finanza pubblica e di quelli di revisione organizzativa attualmente in discussione in Parlamento sulla funzionalità delle strutture, sulla capacità di produrre servizi per i cittadini, sulle prospettive del personale, per comprendere quali sono gli effetti di un intervento sulle pensioni con riferimento alla funzionalità delle Amministrazioni e alla tutela dei diritti degli operatori.

Un incontro dalle incerte premesse, quale quello che sembra prospettarsi, scollegato dagli elementi sopraccennati risulta essere parziale e quindi improduttivo, peraltro, appare in contrasto con gli impegni assunti in Parlamento dal suo Governo, che richiedono non una mera informazione, ma l’apertura di una fase che, considerando solo l’aspetto pensionistico, risolva nel loro complesso le situazioni sul tappeto, a cominciare dal mancato avvio della previdenza complementare da ben 16 anni.

Armonizzare senza aver risolto le disfunzioni del passato è profondamente in contrasto con il principio di equità che il suo Governo ha posto alla base del proprio operato. Ciò premesso, siamo a richiedere il Suo autorevole intervento affinché si realizzino, nell’interesse del Paese, le condizioni per il confronto con il Governo e le Amministrazioni coinvolte da tali processi.

Roma, 14 settembre 2012

I Sindacati delle Forze di Polizia e Soccorso Pubblico e i Cocer del Comparto Sicurezza e Difesa.