Roma, 20 giugno 2012
Sulla sicurezza non si taglia
L’Editoriale di Nicola Tanzi
"D
obbiamo garantire i livelli di sicurezza per i cittadini, siamo all'opera anche per risolvere il problema del turn over perche' abbiamo bisogno di forze nuove che stiano su territorio". Con queste parole il Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, ha replicato nella giornata di Ferragosto alle sollecitazioni di chi, come il SAP, chiedeva risposte certe dopo l'approvazione della spending review. Mentre molti sono al mare, la nostra organizzazione ha continuato e prosegue ad operare a livello politico, parlamentare e mediatico per non far scendere l'attenzione su un tema importante come quello della revisione della spesa pubblica, che non può essere applicata a cuor leggero al nostro Comparto. Prima gli Ordini del Giorno a firma degli onorevoli Mantovano (Pdl) e Fiano (Pd), sui quali si è registrata la convergenza della Camera, che impegnano il Governo ad escludere il nostro Comparto, anche e soprattutto in nome della Specificità della professione, dall'introduzione del turn over (pur parziale) previsto dalla spending review. Quindi la presa di posizione del capogruppo al Senato, Gasparri, che ha annunciato la presentazione di un analogo Odg anche a Palazzo Madama. Adesso la presa di posizione del Ministro che abbiamo sollecitato più volte anche attraverso articoli, agenzie stampa e servizi televisivi, tutti disponibili sul nostro sito internet. Con un sotto organico attuale di 11.000 unità di personale e con una carenza prevista da qui a 3 anni di 22.000 operatori complessivi, c'è poco da stare allegri perchè quei Presidi di Polizia che abbiamo faticosamente salvato nei mesi scorsi dai tagli che il Governo Monti ha imposto agli enti pubblici periferici, rischiano nuovamente di chiudere se non si farà qualcosa per impedire ulteriori riduzioni di organico. Tutto questo è finanziabile con i soldi del Fondo unico giustizia, come abbiamo più volte detto. Risorse che possono essere un utile e fondamentale carburante anche per gli straordinari, le indennità e gli assegni di funzione. La situazione politica ed economica non lascia certo tranquilli e un sindacato serio e importante come il SAP non può permettersi, contrariamente ad altri, neppure un giorno di ferie. Certamente la nostra mobilitazione mediatica (e non solo) prima e dopo Ferragosto è stata utile per portare il problema sotto i riflettori della stampa e soprattutto per far assumere direttamente al Governo, attraverso il Prefetto Cancellieri, un impegno reale e cogente. Su questo, alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre, vigileremo. Un mese, il prossimo, che si annuncia importante anche per il Riordino delle carriere, visto che che - come abbiamo già anticipato - è previsto finalmente l'avvio del tavolo per la riforma. La battaglia continua...Orgogliosi di essere SAP!Spending review, articolo de La Stampa
Spending review, la rivolta di polizia e carabinieri
(14 agosto 2012) Questa volta il governo Monti non ha fatto sconti: anche il settore della sicurezza dovrà rispettare i tagli imposti dalla Spending review. In pratica, ciò significa che anche gli organici di polizia e carabinieri andranno ridimensionati e per dimagrire rapidamente è stato pressoché bloccato il turn-over nei prossimi tre anni: sarà assunto un solo agente o carabiniere per ogni cinque che vanno in pensione. I sindacati del settore hanno fatto i conti. E sono rimasti senza parole. In polizia mancavano già 11 mila agenti. Nel giro dei prossimi tre anni il buco raddoppierà. Si stima che verranno a mancare 22 mila unità. Il sindacato autonomo Sap denuncia che presto mancheranno 2.000 agenti a Roma, 1.000 a Milano, Napoli e Palermo, 500 a Torino e Bari, 300 a Bologna e Firenze. «Con questi numeri commenta Nicola Tanzi, il segretario generale del Sap - non saremo più in grado di garantire gli stessi servizi di oggi. Anche se il governo non vuole ammetterlo, sarà inevitabile chiudere una serie di posti di polizia».Uguale denuncia viene dal sindacatino dei carabinieri, dove sono almeno 9 mila i posti vacanti già oggi. «L’Arma - scrive il Cocer non è più nelle condizioni di poter assicurare un adeguato standard di sicurezza al popolo italiano». Sono davvero costernati, i rappresentanti dei carabinieri, per «questa assurda politica di tagli», perché mai fino ad oggi il settore era stato equiparato a tutti gli altri. E invece il governo Monti non ha voluto o potuto fare distinzioni: tagli per tutti, anche per il cosiddetto comparto Sicurezza. Di qui il grido di dolore del Cocer: «E’ bene che il popolo italiano prenda coscienza della lenta eutanasia a cui l’Arma è da anni sottoposta. Questo esecutivo ritiene che sia giunto il momento di staccare addirittura la spina?».
Se poi si guarda alla polizia penitenziaria, già in grave affanno per il sovraffollamento delle celle, e quindi alle prese con uno stressante superlavoro, il discorso non cambia. Donato Capece, il segretario del sindacato autonomo di Polizia penitenziaria Sappe è imbufalito perché fino all’ultimo aveva sperato che il corpo restasse fuori dai tagli. E invece poi la Camera li ha rimessi in riga con gli altri. E quindi: «La Camera dei Deputati si assume la grave responsabilità istituzionale, politica e morale di "piegare le gambe" al sistema carcere ed al corpo di Polizia penitenziaria».
Un coro unanime. I sindacati affidano l’ultima speranza di recupero a settembre, grazie anche a ordini del giorno di Alfredo Mantovano (Pdl) e Emanuele Fiano (Pd) che invitano il governo a «risparmiare» dai tagli il settore della sicurezza. «Rendetevi conto - dice Tanzi - che in polizia già oggi non si pagano gli straordinari. Quando un agente va in trasferta, non ci sono i soldi per gli alberghi, con buona pace di indagini anche importanti. Mancano i soldi per la benzina, per le pulizie dei commissariati, per cambiare le divise. Ecco perché i concorsi sono ridotti al minimo (quest’anno nemmeno si farà) e ci sono già queste voragini in organico. Noi veniamo da tre anni terribili in termini di tagli al bilancio: i famosi tagli lineari di Tremonti avevano cancellato 3 miliardi dal bilancio del ministero dell’Interno. Ora ci si mette la Spending review che colpisce gli organici e ci toglie altri 200 milioni». (…)
Spending review, lancio ANSA
SPENDING REVIEW: SAP, CON TAGLI SICUREZZA CITTADINI A RISCHIO
"Con questi numeri - aggiunge il sindacato - non saremo piu' in grado di garantire gli stessi servizi di oggi. In polizia gia' oggi non si pagano gli straordinari. Quando un agente va in trasferta, non ci sono i soldi per gli alberghi, mancano i soldi per la benzina, per le pulizie dei commissariati, per cambiare le divise. Ecco perche' i concorsi sono ridotti al minimo e ci sono gia' queste voragini in organico".
"I famosi tagli lineari di Tremonti avevano cancellato 3 miliardi dal bilancio del ministero dell'Interno - prosegue Tanzi - Ora ci si mette la spending review che colpisce gli organici e ci toglie altri 200 milioni".
"Ci auguriamo che a settembre - conclude il sindacato - il governo rispetti la volontà del parlamento che ha votato gli ordini del giorno di Mantovano (Pdl) e Fiano (Pd) che invitano l'esecutivo a risparmiare dai tagli il settore della sicurezza". (ANSA) COM-GUI 14-AGO-12 13:11 NNNN
Razionalizzare le Forze di Polizia, articolo di Europa
Tagli alla sicurezza, non ai doppioni (15 agosto 2012)
Quando in una provincia a pochi chilometri ti ritrovi: una sala operativa dei carabinieri, una della polizia di stato, una della polizia locale, una della provinciale, una della forestale, e così via, il risultato non è maggiore sicurezza. Ma uno spreco: lo dicono insieme voci di sindacati con orientamenti politici diversi. Da tagliare ce n’è, insomma, ma quando i linearissimi tagli della spending review incontrano l’articolata questione della sicurezza, la conseguenza, osservano, non è né più efficienza, né la sostenibilità sociale che il presidente Napolitano raccomanda. La ricetta del governo, che prevede il blocco del turnover al 20 per cento anche per il comparto sicurezza, si traduce in una carenza di organico per la polizia di ben 22mila agenti (nell’Arma, 9mila sarebbero i posti già vacanti). Ma per chi ha un po’ di memoria – neanche tanta – lo stato d’allarme risale a prima di Monti. Lo ricorda Emanuele Fiano, deputato dem: «Veniamo da una situazione che portò Maroni nel luglio scorso a scrivere che se non fosse stato restituito un miliardo al comparto non sarebbe più stato in grado di garantire l’efficienza del sistema». Infatti è sul blocco del turnover che si concentra il suo ordine del giorno – approvato dal governo una settimana fa – in cui si chiede di affrontare il problema con i fondi disponibili, in particolare il fondo unico giustizia. Anche in vista di un autunno minacciosamente caldo.Come Fiano, sia Nicola Tanzi del Sap che Giuseppe Tiani del Siap citano una legge – la dimenticata 121 dell’81 – la cui applicazione potrebbe rappresentare una strada meno dolorosa verso la razionalizzazione, cioè l’eliminazione dei doppioni (a quanto pare, prima che si prendesse la strada dei tagli, ne aveva parlato anche il ministro Cancellieri). «Abbiamo una ridondanza e sovrapposizione di competenze », nota Fiano.
In effetti, raccontano gli agenti a Europa, c’è chi non ha i soldi per far volare i propri elicotteri, e chi invece ne acquista, mentre tutti sembravano avere una barca in mare, anche se non c’entra niente con la loro mission. Ma una unificazione, un accorpamento, in prospettiva, è possibile? «C’è troppa pressione da parte dei carabinieri – sostiene Tanzi, del Sap – ma si possono comunque evitare le duplicazioni. Dove ci sono i Cc non ci può essere un commissariato e viceversa. Basterebbe portare tutte le forze sotto un unico ministero. Così, invece in alcuni posti la polizia locale s’inventa unità a cavallo, cinofile, marittime. E la guardia di finanza rappresenta di fatto la terza polizia a carattere generale in Italia». (…)
Scorte, l’ANSA intervista il SAP
SPENDING REVIEW: SAP, VIA SCORTE A PARLAMENTARI E AGLI 'EX'
IN TUTTO 585; SOLO A ROMA 1000 UOMINI. BENE CANCELLIERI (ANSA) - ROMA, 16 AGO - 'Con la crisi e i tagli siamo arrivati al punto che il sistema sicurezza non puo' piu' permettersi di garantire 585 scorte con un enorme impiego di uomini delle forze dell'ordine impegnati a garantire la sicurezza di pochi. Solo a Roma sono mille al giorno'. A ribadire il no alla scorta come privilegio e' Nicola Tanzi, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap).'Finora mi risulta siano state tagliate 70 scorte di quarto livello, delle 174 assegnate a parlamentari e ex ministri - dice Tanzi - credo che queste debbano essere azzerate per andare, se necessario a rafforzare, invece, quelle garantite alle piu' alte cariche dello Stato'. La modulazione delle misure di tutela va da quelle di primo livello, indicato come 'rischio imminente ed elevato', che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di 'basso rischio', che prevede un'auto non blindata e un autista.
'Il disagio sociale nel Paese e' forte - aggiunge il sindacalista - ed e' giusto garantire sicurezza a chi e' piu' esposto, penso dunque ai ministri e alle piu' alte cariche dello Stato'. Per Tanzi e' anche indispensabile, data la scarsa disponibilita' di personale, 'liberare gli uomini delle forze dell'ordine dal controllo dei presidi fissi e dagli obiettivi sensibili quali sedi di ambasciata o consolati' la cui sicurezza, aggiunge 'va affidata in toto alle forze armate'. (ANSA) AU 16-AGO-12 18:18 NNNN