Roma, 9 luglio 2012

No Tav a processo

L’Editoriale di Nicola Tanzi

E’ iniziato a Torino il processo ai No Tav imputati di gravi reati contro le Forze di Polizia, reati commessi il 27 giugno e il 3 luglio dello scorso anno. Il Sindacato Autonomo di Polizia ha depositato l’atto di costituzione di parte civile ed è doveroso ringraziare gli avvocati Piefranco Bertolino e Alfredo Caviglione per la professionalità, l’impegno e anche il coraggio dimostrati.

Come si ricorderà, si tratta di una decisione che ho annunciato lo scorso anno proprio a Torino, durante una conferenza stampa organizzata dal SAP all'indomani delle violenze commesse in Valdisusa che portarono al ferimento di 200 colleghi. La nostra azione, naturalmente, si unisce alle singole richieste di risarcimento danni dei Poliziotti feriti che stiamo seguendo e portando avanti per quel che riguarda gli iscritti al SAP.

Si tratta di un processo certamente delicato che deve servire però a fare giustizia e a dimostrare – se mai ve ne fosse bisogno in un momento storico in cui qualcuno, strumentalmente, tenta di mischiare le carte – chi sono i buoni e chi sono i cattivi, chi sono cioè coloro che rappresentano lo Stato e stanno dalla parte della giustizia e della legalità, distinti e contrapposti senza possibilità di confusione rispetto a chi promuove violenze e devastazioni. I fatti emersi dalle carte processuali sono di una gravità inaudita e ce lo ricorda il professor Carlo Federico Grosso, ordinario di diritto penale all’Università del capoluogo piemontese, in un bell’articolo apparso sulla stampa in questi giorni:

lancio di pietre, massi, bombe carta, razzi, estintori e altri oggetti contundenti contro le Forze dell’Ordine; riversamento sui mezzi d’opera di liquido infiammabile e ammoniaca, con evidente creazione di una situazione di pericolo per l’incolumità delle maestranze e delle donne e degli uomini della Polizia di Stato; meticolosa organizzazione degli attacchi da parte di gruppi che uscivano a turno dalla boscaglia per attaccare le posizioni difese dalle Forze di Polizia; centinaia di persone che agivano "previo concerto" (cioè dopo essersi accordate nell’esecuzione di un piano prestabilito) e "travisate" (con caschi, cappucci, maschere antigas); centinaia di Agenti feriti e contusi. Un quadro di violenza criminale inaccettabile in uno Stato che ancora voglia definirsi "di diritto". Le indagini portate avanti dalla Digos, dalla Squadra Mobile e dalla Procura della Repubblica di Torino sono state lunghe e meticolose e hanno permesso di individuare oltre una quarantina di soggetti (senza contare le centinaia di impuniti) che sono accusati dei reati anzidetti. Adesso è ora di fare giustizia. Orgogliosi di essere SAP!

Le motivazioni della costituzione di parte civile

Rendiamo disponibile un ampio stralcio della delibera della Segreteria Generale del SAP prodromica alla costituzione di parte civile nell’ambito del processo torinese contro le violenze dei No Tav ai Poliziotti.

"La Segreteria Generale del SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA ritiene di rivestire la qualità di persona offesa e danneggiata dai reati contestati agli imputati, rilevando che tra gli scopi statutari perseguiti dall’Ente, così come emerge dall’art. 9 dello Statuto vi è quello "1. di studiare, coordinare ed operare per la difesa ed il raggiungimento, davanti a tutte le istanze pubbliche e private, degli interessi economici, normativi, giuridici, professionali, previdenziali, assistenziali, morali e materiali degli iscritti; (...) 3. di migliorare le capacità professionali, il patrimonio culturale e morale degli iscritti, migliorando il funzionamento dei servizi dell’Istituzione, a tal fine concepita come un tutto organico all’interno del quale si formi, senza soluzione di continuità nella carriera, tutto il personale".

Alla luce degli evidenziati scopi statutari, il SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA ritiene che i reati commessi dagli imputati in danno degli appartenenti al Corpo della Polizia di Stato intenti a svolgere il loro lavoro hanno senz’altro leso l'integrità psico-fisica dei singoli lavoratori, compromettendone la stabilità psicologica e il rapporto con la realtà lavorativa e la percezione del luogo, in modo tale che il grave turbamento che ne è derivato ne ha violato la personalità morale e, conseguentemente, la salute. Sotto tali  profili, quindi, si invocano le norme che presiedono alla tutela del lavoro e, in particolare, dell'art. 9 dello Statuto dei Lavoratori, secondo cui i lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno  diritto di eseguire controlli e di promuovere l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute ed integrità fisica.

Osserva quindi il SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA che la funzione del Sindacato si esplica anche attraverso la tutela e la difesa di una condizione lavorativa che non deve essere segnata da episodi che possano intaccare la dignità lavorativa della persona. Tutto ciò premesso, ed alla luce della norma statutaria di cui all’art. 9, ritiene questo Sindacato che le condotte ascritte agli imputati, oltre a incidere negativamente sulla dignità lavorativa e sulla serenità dei singoli lavoratori che ne sono stati vittime, ha cagionato un danno al Sindacato, in quanto in contrasto con il preciso fine dal medesimo perseguito e cioè quello che, ex art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, è quello di tutelare la condizione lavorativa e di vita degli iscritti sul luogo di lavoro. Il SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA, quindi, riveste la qualità di soggetto danneggiato dalla condotta criminosa, in difesa del proprio diritto alla protezione dell'interesse collettivo dei lavoratori di Polizia di Stato, in particolare di un proprio iscritto, avendo i reati contestati agli imputati di cui sopra palesemente violato la tutela della salute fisica e psichica dei lavoratori sul luogo di lavoro.

Ne deriva che i reati commessi dagli imputati hanno arrecato un danno diretto e immediato al SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA, concretizzatosi nella lesione del prestigio e della credibilità dello stesso, derivante dalla vanificazione del perseguimento e della realizzazione dei fini istituzionali propri di tale organismo collettivo, quali la tutela della salute e dell'integrità psico-fisica dei lavoratori."

Spending review, evitati per ora tagli ai nostri organici

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi il decreto legge contenente "disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati" (spending review) che prevede interventi di risparmio per lo Stato per svariati miliardi nel triennio 2012-2014. Dal testo diffuso dal Governo il Comparto Sicurezza risulta escluso per quel che riguarda la riduzione delle dotazioni organiche; anche per quel che riguarda la limitazione delle spese del parco auto della pubblica amministrazione sono previste eccezioni per il nostro settore. Tutto questo naturalmente – non dimentichiamo la battaglia vinta per la salvaguardia dei 200 Presidi della Polizia di Stato che in un primo tempo hanno rischiato di essere chiusi – va ascritto in primo luogo al forte, concreto e documentato impegno della nostra organizzazione sindacale. Ma continuiamo a restare vigili e soprattutto dal Governo, al quale abbiamo chiesto un incontro, ci aspettiamo ora e in futuro risposte concrete a tutela della Specificità della Professione.

Spending review e Fondo Unico Giustizia, approvato ODG

Un Ordine del Giorno riguardante il Fug - primo firmatario on. Alfredo Mantovano - presentato dal Gruppo Pdl, al quale hanno aderito anche parlamentari dell'Italia dei Valori, dell'Udc, di Fli e della Lega Nord, e' stato approvato alla Camera durante la discussione sul disegno di legge relativo alla spending reviewIl Governo, in particolare, si impegna "entro un mese dall'entrata in vigore delle norme del presente disegno di legge, e comunque prima dell'esame parlamentare di prossimi provvedimenti normativi promossi dal Governo medesimo nella stessa materia:

 - a fornire al Parlamento una completa informativa sulla consistenza del Fug-Fondo unico giustizia, sulla quantità di risorse finanziarie erogate – attingendo da tale Fondo – dal 1o gennaio 2012, sulla quantità di risorse finanziarie che si ritiene di erogare fino al termine dell'anno solare, sulle destinazioni delle risorse erogate e da erogare; 

- a precisare in tal circostanza se e in che misura intenda utilizzare le risorse del Fug-Fondo unico giustizia per limitare i tagli dello «spending review» nei settori della sicurezza e della giustizia".

Polizia Ferroviaria e tessere CLC

Recependo le segnalazioni di alcune Segreterie SAP e i suggerimenti emersi nella recente riunione dell'Esecutivo Nazionale, la Segreteria Generale ha sollecitato il Servizio Polfer a fornire alcuni chiarimenti in merito al nuovo sistema di emissione delle tessere di libera circolazione e ai problemi di privacy relativi al conferimento di foto degli appartenenti al Gruppo Ferrovie. La risposta, che giudichiamo positiva, e' arrivata con una circolare del Servizio trasmessa a tutti i Compartimenti della Specialità e al SAP per il tramite dell'Ufficio Relazioni Sindacali. La nota è pubblicamente disponibile sul nostro sito internet, area news.

Assistenza legale GRATUITA per gli iscritti al SAP

La Segreteria Generale del SAP ha stipulato una convenzione con un importante studio legale - Avvocato Enrico Tedeschi - al fine di permettere a tutti gli iscritti di poter usufruire di assistenza gratuita per i seguenti ambiti:

- causa di servizio e benefici connessi;

- inidoneità al servizio e provvedimenti connessi;

- benefici alle Vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata;

- pensione privilegiata (diretta, indiretta e di reversibilità);
- assegni accessori su pensioni dirette e di reversibilità.

Maggiori dettagli sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org.