Roma, 11 aprile 2011
Grazie CONSULTA!
L’Editoriale di Nicola Tanzi
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on era difficile prevedere la recente decisione della Corte Costituzionale e se la classe politica avesse ascoltato i suggerimenti e i rilievi che già tre anni fa mettemmo in evidenza, criticando in maniera argomentata le norme del "pacchetto sicurezza 2008" che assegnavano maggiori poteri ai sindaci, trasformandoli in una sorta di "sceriffi", il Governo e la maggioranza avrebbero evitato oggi la sonora bocciatura della Consulta. La sentenza n. 115 della Corte Costituzionale, infatti, chiarisce che i primi cittadini non possono emanare ordinanze, in nome del "decoro urbano", contro l’ubriachezza, la prostituzione, l’accattonaggio e i lavavetri. La Corte ritiene che l’ampliamento dei poteri dei sindaci, fuori dai casi urgenti e contingenti, violi gli articoli 3 (eguaglianza), 23 (riserva di legge) e 97 (imparzialità pubblica amministrazione) della Costituzione. In pratica, non si possono trattare diversamente i cittadini a seconda del Comune in cui vivono o si trovano. Insomma, come ho avuto modo anche personalmente di evidenziare con prese di posizione pubbliche e in alcuni incontri ministeriali, l’assegnazione di questi poteri ai sindaci viola il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte a legge. Nel testo della sentenza dell’Alta Corte, scritta dal Giudice Gaetano Silvestri, si legge che "gli stessi comportamenti potrebbero essere ritenuti variamente leciti o illeciti, a seconda delle numerose frazioni del territorio nazionale rappresentate dagli ambiti di competenza dei sindaci". In questi casi non si tratta di "adattamenti o modulazioni di precetti legislativi generali in vista di concrete situazioni locali", bensì di "vere e proprie disparità di trattamento tra cittadini, incidenti sulla loro sfera generale di libertà, che possono consistere in fattispecie nuove ed inedite, liberamente configurabili dai sindaci, senza base legislativa". Le reazioni politiche alle decisioni della Consulta non sono mancate. Ci auguriamo che non si vogliano riproporre provvedimenti che, oltre ad essere inutili per la sicurezza dei cittadini, rischiano pure di intralciare il lavoro delle Forze dell’Ordine. I problemi del nostro Paese sono altri e non si sente davvero il bisogno di avere sindaci sceriffi alla guida delle nostre città. Orgogliosi di essere SAP!Lampedusa, il SAP intervistato da PANORAMA.it
TROPPI MIGRANTI, POCHI AGENTI DI POLIZIA (Panorama.it del 4 aprile 2011) Intervista di Claudia Daconto
Mentre il premier Silvio Berlusconi, insieme al ministro dell’interno Roberto Maroni, vola in Tunisia per cercare un accordo sui rimpatri, in Italia continuano i trasferimenti da Lampedusa e contemporaneamente le fughe dai centri per i rifugiati e alle frontiere. A gestire l’ordine pubblico sono le forze di polizia sospettate, stando ai racconti di alcuni tunisini, di tenere particolarmente basso il livello di guardia proprio per permettere al maggior numero possibile di persone di lasciare l’Italia. Ma quali sono le condizioni in cui si trovano a lavorare in queste settimane agenti e militari? E le loro regole d’ingaggio, di fronte a un’emergenza come quella attuale, sono poi così chiare?
"Il nostro è innanzitutto un compito di tutela dell’ordine pubblico – risponde
Nicola Tanzi, segretario nazionale del Sap, uno dei principali sindacati di polizia italiani - E’ evidente che siamo tutti coscienti della straordinarietà dei fatti per cui nessuno di noi sta lesinando risorse o sta badando agli orari di servizio nonostante da 4 mesi non percepiamo straordinari".Quali sono le maggiori difficoltà che state incontrando?
Per prima cosa c’è una sproporzione enorme tra la quantità degli immigrati che sono arrivati sul nostro territorio, circa 20mila, e il numero di poliziotti che possono di fatto gestire l’ordine pubblico. Poi c’è anche la consapevolezza che in questa emergenza sussiste un rischio sanitario nell’affrontare il quale ritengo che polizia e forze armate stiano dando una grande prova.
E la politica, secondo lei, che prova sta dando?
L’auspicio è che almeno in queste occasioni non ci siano strumentalizzazioni e che maggioranza e opposizione lavorino insieme per mettere le forze di polizia nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro. Per cui, da una parte, chiediamo che il governo disponga un impiego ancora più massiccio di uomini e risorse, dall’altra, che il centrosinistra eviti di fare polemiche inutili.
Un rapporto riservato di qualche giorno fa calcola in 4 mila gli immigrati già fuggiti in Francia sugli oltre 9 mila trasferiti finora da Lampedusa. E’ vero che da quando è cominciata la crisi la polizia italiana avrebbe allentato i controlli lasciando entrare in Francia migliaia di tunisini?
15 giorni fa, in tempi non sospetti, ho messo in guardia sia la politica che l’opinione pubblica sul fatto che, a fronte del numero di poliziotti impegnati, la fuga di molti migranti sarebbe stata inevitabile. Ancora ad oggi, per la difficoltà di effettuare i controlli necessari, ci troviamo nella situazione per cui non è chiaro chi sono i clandestini e chi i rifugiati. Anche i campi profughi non sono certo luoghi idonei ad evitar le fughe perché non sono posti di detenzione. Tuttavia sono certo che con le maggiori risorse messe in campo dal governo il numero di chi fugge diminuirà.
Molti tunisini raccontano che, una volta trasferiti da Lampedusa, funzionari italiani li avrebbero invitati a presentare richiesta di asilo. Forse perché i C.A.R.A (Centri d’accoglienza richiedenti asilo) sono strutture da cui è più facile fuggire?
Sono racconti che penso non trovino riscontro nei fatti. I funzionari di polizia non hanno alcun interesse personale ma solo quello di gestire l’ordine pubblico in tranquillità per evitare che ci siano situazioni di rischio e pericolo sia per gli immigrati che per i poliziotti stessi.
Possibile che, da parte di alcuni poliziotti, ci sia l’intento di evitare un superlavoro dal momento che, come prevede la legge sul reato di clandestinità, per ogni immigrato sbarcato illegalmente a Lampedusa c’è l’obbligo di aprire un procedimento penale?
Non è così perché l’immediato impiego delle forze di polizia è quello dell’identificazione di questi soggetti non quello di denuncia di clandestinità.
Se la Tunisia fa resistenza contro la richiesta di rimpatrio, cosa deve fare la polizia con la gente che si trova a bordo delle navi? Può entrare comunque in acque territoriali straniere e sbarcarli sulle loro coste di forza?
E’ una situazione un po’ particolare anche perché l’impiego di forze di polizia italiane in territorio straniero non è previsto se non in alcune situazioni specifiche come fu per il Kosovo. Certo è che nel momento in cui ci si accerta che siamo in presenza di clandestini, non profughi, non aventi diritto d’asilo, il compito dello Stato e delle forze di polizia è quello di far rispettare la legge e quindi procedere con i rimpatri. E sono anche d’accordo con il governo quando parla di offrire un incentivo economico perché ci costa molto ma molto di più tenerli da noi che aiutarli a reinserirsi nel loro Paese.
Perché se Parigi riesce a riportare in Tunisia i migranti arrivati illegalmente in Francia noi non ci riusciamo?
La situazione è diversa, primo perché mentre la Francia li può intanto scaricare da noi, noi non possiamo respingerli in mare a rischio della loro vita, secondo perché l’Italia ha una lunga tradizione d’accoglienza alle spalle per cui ci viene più difficile adottare certe misure come da altre parti.
Lampedusa, esito riunione al Dipartimento
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Il 6 aprile si è svolta al Dipartimento la riunione, sollecitata da SAP, Siulp e Ugl Polizia, tra l’Amministrazione e i sindacati per la disamina dei problemi connessi all’emergenza a Lampedusa. La seduta è stata presieduta dal Direttore della Segreteria del Dipartimento Prefetto Alessandro VALERI, coadiuvato dal vice Direttore Dr. Mario Papa, dai Direttori Centrali dei Servizi di Ordine Pubblico, Anticrimine, Reparti Speciali, nonché delle Risorse Umane e Direzione Sanitaria e della presenza del Direttore delle Relazioni Sindacali Castrese DE ROSA. In tale ambito, il Prefetto VALERI ha preliminarmente sottolineato l’importanza che i massimi vertici dell’Amministrazione conferivano a tale incontro, attesa la delicatezza e la peculiarità dell’argomento, rimarcando per questo il senso di responsabilità e la professionalità dimostrata sino a questo punto, oltre che dal personale ma anche dalle OO.SS. che, anche in presenza di disfunzioni e anomalie organizzative, generate per questioni indipendenti dall’Amministrazione, non hanno mai fatto mancare il proprio apporto propositivo.Di seguito, ha tenuto a comunicare, come prima decisione adottata per l’occasione dal Dipartimento, la predisposizione, per tutte le spese sostenute e per le competenze accessorie, di una contabilità speciale, in maniera da non erodere le gia carenti risorse stanziate per l’anno 2011. Le OO.SS., prendendo atto della volontà dell’Amministrazione circa la contabilità separata e per l’attenzione dimostrata, hanno comunque evidenziato che se tale incontro fosse stato effettuato prima, probabilmente, alcune problematiche territoriali sorte, avrebbero trovato certamente più facile soluzione. In ordine alla problematica oggetto di confronto, le OO.SS. hanno evidenziato alcune priorità improcrastinabili che necessitano di una speciale attenzione. In particolare è stata segnalata la necessità di un maggiore riguardo in materia di vigilanza sanitaria, poiché il peculiare ed affollato grado di promiscuità verificatesi a Lampedusa ed attualmente esistente in alcune tendopoli, potrebbe essere foriero del propagarsi di malattie infettive, potenzialmente pericolose per gli operatori e successivamente per i propri affetti familiari, prevedendo allo scopo una maggiore presenza del personale medico incaricato dell’assistenza del personale sul territorio.
Altra problematica esposta, è stata il disomogeneo trattamento economico applicato tra vari reparti ed uffici di Polizia, inviati nella stessa zona per il medesimo compito, con evidente disappunto del personale coinvolto che, oltre ai sacrifici straordinari richiesti si è visto attribuire emolumenti diversificati. Inoltre è stata rimarcata la sovente carente situazione alloggiativa verificatesi in alcune realtà e l’insufficiente dotazione di mezzi idonei a fronteggiare la particolare situazione. Infine, le OO.SS. pur apprezzando il provvedimento di extra contabilità annunciato per l’emergenza sbarchi, hanno ritenuto indifferibile richiedere un incontro settimanale con l’Amministrazione, in modo da affrontare la prevedibile prosecuzione degli attuali servizi in regime di ordinarietà e non di emergenza.
Le stesse OO.SS. si sono altresì riservate di valutare, nell’attesa di visibili atti concreti, il grado di attenzione che la parte governativa di questo Paese, ha dichiarato di voler prestare per l’emergenza extracomunitari, affermando senza alcun indugio, che in mancanza di adeguati provvedimenti e conseguenti sostegni di ordine economico, non accetterà passivamente che il gravame che oggi il personale della Polizia di Stato sta, come sempre, sopportando con abnegazione e commovente senso solidale, ricada solo sulle sue spalle.
L’Amministrazione, preso atto di tutte le osservazioni poste, nell’accettare il tavolo tecnico comune con incontri settimanali, ha dichiarato tutta la sua disponibilità ad intraprendere ogni utile percorso, per migliorare e garantire il rispetto delle regole contrattuali e normative, anche in occasioni, come quella di Lampedusa che può prevedere un grande coinvolgimento di personale. Per ultimo è stato richiesto che l’Amministrazione comunichi, non appena ha avuto riscontro dalla parte politica, quando verranno liquidate le spettanze al personale". (SIULP – SAP – UGL POLIZIA)
Straordinari, Tremonti firma il decreto
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opo il nostro forte e documentato intervento, il SAP ha appreso che il decreto interministeriale necessario per il pagamento delle indennità accessorie e degli straordinari, fermi da gennaio, è stato firmato dal Ministro Tremonti. Il Dipartimento è stato immediatamente sollecitato dal nostro sindacato affinché siano date agli uffici rapide istruzioni per corrispondere al più presto le spettanze dovute… I colleghi hanno aspettato fin troppo!Legge 104/1992
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l 5 aprile si è svolto presso il Dipartimento il preventivato incontro tra le OO.SS. e l’Amministrazione per discutere i dettami concernenti una bozza di circolare sulle modifiche apportate alla Legge 104/92, scaturite dalla recente promulgazione della Legge 183/10 all’art.24 ed inserite nella circolare inviata alle Amministrazioni dello Stato dalla Funzione Pubblica.Per il Dipartimento erano presenti il Direttore dell’Ufficio Ordinamento Dr. Tomao ed il Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali V. Prefetto Dr. De Rosa, mentre la delegazione del SAP era composta dal Segretario Generale Aggiunto Francesco Quattrocchi e dal Segretario Nazionale Michele Dressadore.
In via preliminare, il SAP lamentava l’ingiustificato ritardo per tale riunione, perché rispetto ai tempi di promulgazione della Legge 183/10 e della conseguente disposizione della Funzione Pubblica, erano trascorsi circa cinque mesi, un tempo che poteva essere impiegato in maniera più proficua, atteso il grado di aspettativa che per tale materia crea a tantissimo personale.
Proseguendo la discussione, venivano rappresentate all’ Amministrazione le seguenti segnalazioni scaturite dalle nuove disposizioni di legge:
· Migliore chiarezza espositiva in materia di soggetti legittimati di cui al punto 3 della bozza (genitori di figli portatori di handicap), in quanto si potrebbero creare future arbitrarie interpretazioni sul diritto che spetta ad entrambi i genitori ai quali è concesso di usufruire, anche alternativamente, di uno o più giorni di permesso, in deroga al precedente regime di "referente unico" (art. 33 comma 3 L 104/92), così come andrebbe formulata meglio la possibilità prevista dalla modifica apportata al comma 3 dell’Art. 33 della Legge 104/92, circa la possibilità che altri parenti e affini possano fruire dei permessi in alternativa ai genitori.
· Ineludibilità, attesi risvolti della nuova normativa circa la perdita del principio dell’esclusività e della continuità , per la valutazione delle domande di trasferimento del personale,di uno stralcio di tale materia dal progetto unico sulla mobilità, recentemente presentato dall’Amministrazione, al fine di discutere il maniera analitica i criteri applicabili a tale nuovo beneficio.
· Chiarezza motivazionale, in materia di pluralità di permessi, laddove si prevede per il dipendente la possibilità di assistere più persone in situazioni di inabilità, nella parte in cui si pone come vincolo concessivo il manifestarsi di "tutte le condizioni" .
· Mancata previsione, del diritto di attribuzione del buono pasto, nell’ipotesi in cui i permessi in questione vengano usufruiti in modalità oraria tale da non comportare un’assenza per l’itera giornata (frazionabilità ad ore).
L’Amministrazione ha preso atto delle citate osservazioni, riservandosi di accluderle in una nuova bozza di circolare da proporre a breve, mentre si è dichiarata immediatamente disponibile a discutere a latere, nell’ambito di un apposito tavolo tecnico, le problematiche competenti la 104/92 ed afferenti la mobilità.
Pari Opportunità
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i e' riunito il Comitato Pari Opportunità del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il SAP ne fa parte con la collega Marilena Tenuta. Nel corso della riunione, svoltasi nella giornata del 5 aprile, e' stato deciso di inserire alcune materie relative alla tematica delle pari opportunità con particolare riferimento alle questioni delle discriminazioni e del mobbing, nell'ambito dei moduli di aggiornamento professionale. E' stato anche formulato un quesito all'Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari del nostro Ministero circa l'opportunità di applicazione di una disposizione del 1993 che prevede la presenza di una percentuale minima di personale femminile nell'ambito della composizione delle Commissioni Concorsi. Inoltre, il Comitato ha discusso e approvato la stesura di un apposito questionario che sarà in futuro trasmesso agli uffici al fine di svolgere una indagine sulle condizioni della donna in Polizia. Il SAP, dal canto suo, ha insistito con forza sulla necessità di estendere finalmente in maniera omogenea e cogente l'applicazione dell'art. 42 del dlgs 151/2001, anche in considerazione dei numerosi ricorsi vinti dal personale, molti dei quali supportati proprio dal nostro sindacato. Non solo. Abbiamo anche sollecitato il Comitato affinché si faccia portatore con il Dipartimento di una richiesta incisiva finalizzata all'emanazione di una circolare esplicativa che chiarisca i termini di una omogenea applicazione, in tutti gli uffici e reparti, dei benefici relativi al sostegno per la maternità. La seduta si e' conclusa con la richiesta di inserire nell'ordine del giorno della prossima riunione, prevista probabilmente entro l'estate, la questione delle discriminazioni talvolta esistenti a svantaggio del personale femminile che aspira ad accedere ad uffici operativi quali la Squadra Mobile e la Digos. Abbiamo poi chiesto di poter trattare la tematica dell'esenzione dai turni notturni per particolari situazioni, a partire dalle problematiche che interessano i genitori con sentenza di separazione e/o affido congiunto di eventuali minori.Eserciti locali? Una barzelletta! (ANSA e ADNKRONOS)
ESERCITI REGIONI: SAP, ENNESIMA BARZELLETTA LEGHISTA - POLIZIOTTI SENZA STRAORDINARI DA 4 MESI, SERVE RAZIONALIZZAZIONE
(ANSA) - ROMA, 5 APR - 'Dopo il flop delle ronde e i ridicoli tentativi di creare polizie regionali, adesso siamo arrivati alla barzelletta di proporre piccoli eserciti locali che si occupino di protezione civile e anche di ordine pubblico'.Lo dice il segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap)
Nicola Tanzi sottolineando che si tratta 'dell'ennesima provocazione leghista destinata a morire come le precedenti iniziative'.'Abbiamo forze dell'ordine e forze armate - afferma Tanzi -
che sono impegnate in questi giorni in un delicato scenario internazionale e
nazionale, soprattutto per via dell'emergenza immigrati, e pochi ricordano che
da quattro mesi i poliziotti sono senza straordinari e che il taglio del 30 per
cento dei fondi destinati alle pulizie di uffici e caserme ci sta facendo
lavorare in condizioni di grandi difficoltà'.
'Ci si dimentica tutto questo - prosegue - e si propongono nuovi eserciti e
nuove polizie, assolutamente inutili per la sicurezza dei cittadini, i cui costi
ricadrebbero per altro, inevitabilmente, sulla fiscalità generale'.
Piuttosto, conclude Tanzi, 'visto che in Italia abbiamo cinque corpi di polizia nazionali, quattro corpi delle forze armate, vigili del fuoco, polizie provinciali e locali, crediamo sia ora di una seria razionalizzazione che, salvaguardando storie e tradizioni, assicuri ai cittadini più sicurezza e miglior impiego delle risorse, che diminuiscono anno dopo anno'.
(ANSA) COM-GUI 05-APR-11 14:05 NNNNPOLIZIA: SAP, DA QUATTRO MESI POLIZIOTTI SENZA STRAORDINARI 'RIDICOLA PROVOCAZIONE LEGHISTA SULLE POLIZIE REGIONALI'
Roma, 5 apr. (Adnkronos) - "Abbiamo forze dell'ordine e forze armate - afferma Tanzi - che sono impegnate in questi giorni in un delicato scenario internazionale e nazionale, soprattutto per via dell'emergenza immigrati, ma da quattro mesi i poliziotti sono senza straordinari e il taglio del 30 per cento dei fondi destinati alle pulizie di uffici e caserme ci sta facendo lavorare in condizioni di grandi difficoltà". E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, sindacato autonomo polizia Sap.PRESSO LE NOSTRE
SEGRETERIE REGIONALI E PROVINCIALI SONO DISPONIBILII 5.000 QUIZ RELATIVI AL CONCORSO
A 1.600 ALLIEVI AGENTI DI POLIZIA