Roma, 7 agosto 2010
Le PRIORITA’
L’Editoriale di Nicola Tanzi
Intervistato dal Sole 24 Ore, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha certificato uno dei risultati più importanti ottenuti dal SAP e dai principali sindacati del Comparto Sicurezza che si sono mobilitati – contrariamente a chi è rimasto in attesa degli eventi – contro la manovra correttiva varata con d.l. 78/2010 e ora divenuta legge dello Stato. Tremonti, rispondendo ad una domanda relativa all’opportunità o meno di procedere a tagli lineari, cioè indifferenziati, nell’ambito della finanziaria, afferma: "Entrare in ogni programma e sottoprogramma del bilancio italiano è impossibile. La manovra porta a regime la flessibilità tra le singole voci di bilancio dentro ciascun ministero. Così ogni ministro può farsi la sua finanziaria". E’ in queste poche, ma significative parole che può riassumersi il senso della nostra mobilitazione e il risultato concreto che abbiamo portato a casa. E’ stato cioè respinto il tentativo di tagliare indiscriminatamente le voci dei bilanci ministeriali. Adesso, ogni Amministrazione – pur nei limiti delle risorse assegnate – potrà e dovrà muoversi nel modo opportuno e migliore per salvaguardare i propri dipendenti, stabilendo l’agenda delle priorità. Questo permetterà senza ombra di dubbio, anche perché noi saremo lì giorno e notte a pungolare il nostro Ministero e il suo titolare, di salvaguardare i diritti del singolo collega. Da questo punto di vista, vogliamo ribadirlo ancora una volta anche per confutare i soliti profeti di sventura che puntano sul catastrofismo per evitare il crollo di disdette e consensi, l’introduzione e la definitiva approvazione del comma 11 bis all’art. 8, che ha previsto l’istituzione di un Fondo perequativo di 160 milioni per l’attribuzione dei benefici economici relativamente alle promozioni, alle classi e agli scatti – assegni di funzione compresi – consentirà di eliminare il danno economico introdotto dall’art. 9 comma 21 della manovra.
Ma non basta.
L’approvazione degli Ordini del Giorno (sia di maggioranza che di opposizione) tesi ad impegnare il Governo a dare esatta interpretazione sull’applicazione del citato Fondo e sulla norma prevista dal comma 1 dello stesso art. 9, concernente il trattamento economico complessivo individuale, rappresentano un risultato significativo che non può essere sottaciuto.
Chi ritiene che gli Ordini del Giorno contino poco, ignora che – grazie all’atto di indirizzo Cuccu / Frattini del 1999, figlio di una solitaria e storica battaglia SAP – è stato ottenuto il comparto autonomo per le Forze di Polizia e le Forze Armate, con la definizione di stanziamenti predeterminati al di fuori di quelli previsti per il pubblico impiego. Finanziamenti che da dieci anni a questa parte le varie manovre di bilancio prevedono. Non solo. Si ignora o si finge di ignorare che in diritto l’applicazione autentica della legge la fornisce chi fa le leggi. Per questo, gli OdG approvati alla Camera contestualmente alla manovra, suggeriti e proposti dal SAP e dai principali sindacati, hanno una valenza e una forza evidenti. Ovviamente, come abbiamo sottolineato anche nei comunicati congiunti con le altre organizzazioni, resta alta l’attenzione e la mobilitazione in attesa di verificare la corretta applicazione delle norme in questione da parte dell’Esecutivo e delle singole Amministrazioni. Per questo, alla ripresa dell’attività politica subito dopo agosto – il SAP in ferie non ci va mai, sia ben chiaro! – chiederemo un incontro urgente a Maroni per sottolineare, atteso come s’è detto il nuovo ruolo che la manovra attribuisce ai singoli ministri nell’individuare le priorità di spesa rispetto alla compatibilità del tetto e le risorse disponibili, che per quanto riguarda il SAP la prima necessità da soddisfare è il rispetto dei diritti economici ed il pagamento delle indennità accessorie per le prestazioni effettuate.
Le priorità andranno individuate insieme e incalzeremo quotidianamente chi ha l’onere e la responsabilità di compiere le scelte, senza sconti. Tra queste, senza ombra di dubbio, due nostre storiche rivendicazioni, ora condivise da tutti: la previdenza complementare, il cui tavolo di confronto andrà aperto immediatamente senza dimenticare le proposte di legge sul tappeto (a partire da quella del sen. Ramponi di cui tante volte abbiamo parlato), e il Riordino delle carriere, perché occorre sciogliere al più presto i nodi relativi alle risorse disponibili e alla legge delega. Fatti concreti, insomma.
Perché mentre in qualche paese europeo gli stipendi dei poliziotti sono stati tagliati del venti per cento a causa della crisi, noi siamo riusciti a mantenere – pur in un quadro complessivo certamente non positivo, anche e soprattutto per il nostro Comparto – la barra dritta e salvaguardare i cento milioni ottenuti dopo la mobilitazione dei 40.000 in piazza a fine ottobre, che saranno fondamentali per il rinnovo del "vecchio" Accordo. Ripetiamo: i fatti sono fatti.
Poi se qualcuno, complice la calura estiva, utilizza il proprio sito internet per raccontare storielle e fesserie, ben venga. Qualche lettura divertente sotto il solleone è pur sempre rilassante…
Orgogliosi di essere SAP!
Ruoli Tecnici e concorsi: premiata la nostra azione!
I
l SAP ha ottenuto una positiva risposta da parte del Dipartimento in merito alla grave disparità di trattamento esistente per il personale tecnico - Poliziotti a tutti gli effetti, e' sempre bene ricordarlo! - che e' vincolato dal limite di età (32 anni) per partecipare ai concorsi da Commissario, contrariamente a ciò che avviene per gli altri colleghi. Dopo il nostro intervento, il Dipartimento ci aveva inviato una prima risposta assolutamente insoddisfacente, che abbiamo immediatamente contestato con il Segretario Generale Nicola Tanzi.Così, dopo il nostro ulteriore sollecito, il Ministero ha garantito nero su bianco un proprio intervento presso i competenti uffici per risolvere la situazione. Una disparità di trattamento intollerabile e incomprensibile che dovrà presto essere sanata!
Sul nostro sito internet, tra le news, è disponibile la documentazione con l’intervento SAP e le risposte ministeriali
Pattuglie miste, un anno dopo: il bilancio resta negativo
A
distanza di un anno dall’avvio delle cosiddette pattuglie miste, che il Governo ha recentemente prorogato sino a fine anno, il SAP con il Segretario Generale Nicola Tanzi è intervenuto sulle frequenze di Radio Rai Uno – la registrazione è disponibile sul nostro sito internet – per tracciare un bilancio di questa iniziativa. Da sempre abbiamo espresso le nostre perplessità sull’impiego dei militari nell’ambito della sicurezza urbana.Un utilizzo che, dal nostro punto di vista, doveva essere vincolato soltanto alla vigilanza e al presidio degli obiettivi sensibili, per liberare poliziotti e carabinieri sul territorio. Invece, per esigenze di visibilità e di immagine, si è preferito puntare su pattuglie che passeggiano in alcune zone di qualche città, accompagnate sempre da nostri colleghi che sono costretti, in molti casi, a fare da balia a ragazzi volenterosi, preparati per scenari di guerra, ma inadatti nelle nostre realtà. Nei giorni scorsi, ad esempio, c’è stata una rivolta al Cie di Bari e i militari presenti all’esterno non stati impiegati perché non erano preparati per quel tipo di attività.
Siamo da sempre contrari anche al loro impiego in ordine pubblico, negli stadi ad esempio, dove non c’è nulla di più sbagliato dell’idea di militarizzare le partite, con tutte le conseguenze del caso legate alle reazioni dei tifosi.
L’impiego delle pattuglie miste ha scopi puramente di immagine, in qualche caso può migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini, ma non migliora certo la sicurezza reale.
Anzi, questa politica di impiego dei militari ha distolto anche risorse importanti che potevano essere destinate al potenziamento delle Forze dell’Ordine, dagli organici ai mezzi.
Con le risorse impiegate si sarebbero potuti assumere subito tutti i VFP, tutti gli idonei VFB e avremmo potuto sicuramente bandire pure altri concorsi.
In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, i motivi per ripensare questo modello di sicurezza "militarizzata", sostanzialmente inefficace e per certi versi anche pericoloso, aumentano ogni giorno.
E il SAP continuerà a dirlo sempre a chiare lettere!