Roma, 17 maggio 2010

CHI DIFENDE I DIFENSORI?

Lo slogan coniato dal Sindacato Autonomo di Polizia ("Chi difende i difensori?") è attuale come non mai in questi giorni in cui si parla delle Forze dell’Ordine soprattutto in relazione ai problemi legati all’ordine pubblico. Problemi che conosciamo bene e che conoscono soprattutto i tantissimi Poliziotti che ogni giorno rischiano la vita per una manifestazione o un evento sportivo. Troppo spesso e spesso a sproposito si parla delle presunte angherie di appartenenti. Troppo poco e con poco discernimento si scrive delle violenze che subiscono i colleghi. Per questo, pur nel rispetto delle decisioni della magistratura, è importante come non mai ribadire che il sindacato autonomo sta dalla parte giusta. Dalla parte dei difensori.

Troppo spesso indifesi!

Riportiamo, di seguito, l’articolo a firma del Segretario Generale, Nicola Tanzi, pubblicato nella giornata del 14 maggio sulle pagine del quotidiano LIBERO.

"I recenti fatti di cronaca che vedono sul "banco degli imputati" le Forze dell’Ordine impongono una seria riflessione da parte di chi, come il Sindacato Autonomo di Polizia, è quotidianamente impegnato per i diritti del personale e per il miglioramento del sistema sicurezza. A fronte di episodi che rivestono certamente carattere di gravità, ma che rappresentano soltanto una rarissima eccezione rispetto alla regola, nonostante alcuni tentativi di strumentalizzazione da parte di chi non nutre rispetto per le donne e gli uomini in divisa, si dimentica troppo spesso che ogni fine settimana sono circa 10.000 gli operatori impegnati per garantire la sicurezza degli stadi e delle manifestazioni sportive. Personale che proviene in massima parte dai Reparti Mobili della Polizia, altamente preparato, impiegato anche per 10 – 12 ore consecutive di lavoro, ricompensato con indennità da 13 euro e vittima, durante i servizi di ordine pubblico, di violenze di vario tipo, di lanci di sassi, oggetti, sputi e talvolta anche di urina, di provocazioni messe in atto per realizzare incidenti, di gente che filma coi propri telefonini solo le presunte angherie dei poliziotti, alimentando un clima di odio e avversione verso ragazzi e ragazze che operano per 1.200 euro al mese e che frequentemente finiscono in ospedale o addirittura peggio. Ogni anno sono centinaia i feriti tra le Forze dell’Ordine a causa delle manifestazioni sportive. Senza dimenticare quel che è successo al collega Raciti e a tantissimi altri appartenenti che hanno perso la vita. Detto questo, noi non vogliamo difendere l’indifendibile, ma invitiamo tutti ad una serena e non superficiale valutazione dei fatti accaduti negli ultimi giorni, che non possono essere in alcun modo messi in collegamento con altre vicende – da Cucchi a Sandri, da Aldovrandi a Giuliani – che si sono sviluppate in contesti diversi e in situazioni non sempre chiare. La Polizia di Stato, nata dalla legge di riforma 121/1981 che ha smilitarizzato, democratizzato e sindacalizzato il Corpo, è una istituzione sana, costituita da circa 100.000 appartenenti, molti dei quali laureati; persone che vengono dalla vita civile e che rappresentano, pertanto, uno spaccato della società attuale. Le mele marce esistono in qualunque ambito, in ogni ambiente di lavoro, in qualsiasi contesto culturale. Quel che conta davvero è l’impegno per crescere, per progredire, per dimostrare di aver saputo apprendere dai propri errori con la volontà di migliorarsi. La Polizia di Stato, grazie anche all’impegno del Prefetto Manganelli, non si è mai nascosta dietro un dito, non hai mai "coperto" nessuno e lavora concretamente per un costante accrescimento del personale. Prova ne è la recente istituzione del Centro di formazione per l’ordine pubblico a Nettuno, una struttura all’avanguardia a livello italiano ed europeo. Piuttosto, voglio con chiarezza rispondere a chi ogni tanto tira fuori dal cilindro l’idea di dotare ogni poliziotto o carabiniere di un numeretto di identificazione, soprattutto nei servizi di ordine pubblico. Una proposta che potremmo accettare se, allo stesso modo, tutti i manifestanti e tutti i tifosi venissero dotati di analogo segno di riconoscimento. Non dobbiamo mai dimenticare che tra guardie e ladri non può esserci confusione. Noi siamo orgogliosi di essere poliziotti e di stare dalla parte giusta!" Orgogliosi di essere SAP!

Trasferimenti, accolta richiesta SAP

Grazie alla richiesta del SAP indirizzata al Capo della Polizia, della quale abbiamo dato ampio conto nel Flash n. 18, il Dipartimento ha convocato tutti i sindacati per un incontro relativo alla mobilità del personale. La riunione si terrà nella giornata del 19 maggio e ne daremo conto sul Flash e sul nostro sito internet.

Polfer, forte intervento dei sindacati

13 maggio 2010 - Come noto, la Convenzione di cui all’oggetto prevede all’art. 2, co. 3, la corresponsione dell’indennità di vigilanza scalo agli operatori della Polizia ferroviaria che effettuano " presenza costante e visibile in ambito siti ferroviari". Si tratta di un compenso, tuttavia, che trae fondamento dai DD.MM. 2/8/1977 e 16/3/1989, a mente dei quali il concetto di scalo va inteso in senso sia statico che dinamico. Nella riunione del 30 gennaio 2007 con tutte le OO.SS. il Dipartimento della P.S. si formalmente assunto l’impegno che "dal 1° febbraio 2008 sarebbe stata estesa a tutto il personale che effettuava attività di presenziamento nelle stazioni f.s. e/o negli impianti ferroviari (art 2 lett.a della convenzione) l’indennità di vigilanza scalo superando e sanando una ingiustificata discriminazione economica tra il personale della polizia ferroviaria impiegato nei diversi servizi in ambito ferroviario". Sulla scorta delle predette intese, che integravano, chiarivano e ribadivano le modalità esecutive di attribuzione della citata indennità, secondo quanto previsto nella Convenzione, legittimamente gli Uffici Polfer provvedevano a riconoscere tale compenso a tutti gli operatori che comunque fossero impiegati presso siti ferroviari. Nel corso dell’ultima riunione del 29 aprile scorso tutte le OO.SS. apprendevano dal Direttore del Servizio Polizia Ferroviaria che la società F.S. aveva bloccato in modo discrezionale ed unilaterale i pagamenti dell’indennità di scalo a consuntivo dei dati trasmessi dai vari Compartimenti e relativi al primo trimestre 2010, peraltro contravvenendo alle intese stabilire dai sindacati con il Dipartimento della P.S. nella precedente riunione. I sindacati preso atto di ciò, dichiaravano inammissibile qualsiasi modifica nelle modalità di pagamento delle indennità di vigilanza scalo in vigenza di accordo, pur manifestando la propria disponibilità ad aprire un nuovo tavolo di confronto per il futuro sui contenuti dell’intera convenzione nella fase precedente, qualora la società F.S. spa fosse stata disponibile a comunicare al Dipartimento gli obiettivi richiesti e le disponibilità complessive di risorse economiche da impiegare, riservando alle intese tra Amministrazione della P.S. e OO.SS. le modalità attuative e gli aspetti economici retributivi. Il Direttore del Servizio, nella circostanza, condividendo l’impostazione, si assumeva l’impegno di farsi garante con le FF.SS. del pagamento dell’indennità di scalo secondo gli accordi vigenti e di verificare la disponibilità della società FF.SS. spa, in sede di rinnovo della convenzione a procedere secondo i criteri sopra citati. A distanza di pochi giorni dall’incontro a sorpresa veniva trasmessa dal Servizio Polizia Ferroviaria ai Compartimenti una nota dell’Ente Ferrovie che riteniamo assolutamente inaccettabile nei modi e nei contenuti. Con tale nota, difatti, le Ferrovie dello Stato hanno inteso chiaramente restringere la rosa degli aventi diritto all’indennità di vigilanza scalo, sì da ingenerare – da parte di taluni Uffici – una ingiustificata "corsa alla verifica" che non può di certo far seguito ad un dettato delle Ferrovie dello Stato. Giova ricordare, difatti, che spetta esclusivamente a codesto Dipartimento stabilire l’an e il quomodo relativo alla corresponsione di un compenso, NON certo all’Ente ferrovie, che con l’ordine e la sicurezza pubblica non ha nulla a che fare! Anzi. L’occasione è utile per rammentare alle Ferrovie dello Stato che, sebbene fruisca dei servizi resi da appartenenti alla Polizia di Stato, nulla fa per garantire loro delle dignitose condizioni di lavoro. Non può sfuggire, difatti, che, a differenza dell’Ente Autostrade, delle Poste Italiane e delle Società che gestiscono gli Aeroporti, i quali forniscono al personale di Polizia strutture logistiche idonee all’alloggiamento, le Ferrovie dello Stato non hanno attribuito alcun supporto alloggiativo al personale Polfer, il quale vive in caserme assolutamente fatiscenti ed in ambienti insalubri. Non solo. Gli impianti di video-sorveglianza non sono inutilizzabili perché non funzionanti a causa della mancata necessaria manutenzione; inoltre risulta che da 3 anni codesto Dipartimento non riesce ad ottenere un cuocipasta per la Polfer, né è stato assegnato un solo computer per gli operatori da oltre 5 anni! Ma la cosa ancor più biasimevole e sintomatica del mancato rispetto nei confronti del personale della Polizia di Stato, è che L’Ente Ferrovie non ha voluto finanziare una targa commemorativa dedicata ad un operatore a cui peraltro è stata intitolata la sede Polfer di Napoli. Evidentemente, le Ferrovie dello Stato sono celeri e efficienti (vedi invio nota in questione) solo quando si tratta di limitare dei pagamenti al personale che gli garantisce la sicurezza nelle Stazioni ferroviarie, pagamenti oltretutto più che legittimi. Alla luce di quanto precede, si pretende da codesto Ufficio che venga assicurata la corresponsione dell’indennità di vigilanza scalo al personale Polfer avente diritto secondo le modalità sinora applicate e gli accordi vigenti. In attesa di un urgente cenno di riscontro, si porgono distinti saluti. Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl Polizia di Stato e Coisp

Sui diritti non si scherza… Ancora una vittoria SAP!

Il SAP ha ottenuto una importante vittoria in favore di un collega che era stato ingiustamente penalizzato ed escluso dalla promozione alla qualifica di Sovrintendente. L’operatore, vincitore negli anni passati di un concorso per l’accesso al Ruolo dei Sovrintendenti, aveva maturato il diritto alla promozione alla qualifica di Sovrintendente che, come è noto, si consegue a ruolo aperto mediante scrutinio per merito assoluto, dopo sette anni di effettivo servizio nella qualifica. Tutti requisiti che il collega possedeva, unitamente al previsto giudizio non inferiore a "buono" nel triennio precedente. Successivamente alla positiva valutazione dei competenti uffici per la promozione a Sovrintendente, il collega veniva sottoposto ad una indagine penale, con relativo avviso di garanzia e provvedimento di arresti domiciliari, che determinava tra l’altro la sospensione dal servizio. Si badi che la misura restrittiva veniva successivamente annullata, così come la sospensione dal servizio. In ogni caso, con ulteriore provvedimento, veniva incredibilmente decisa, da parte dell’Amministrazione, l’esclusione dallo scrutinio per il conferimento della qualifica di Sovrintendente. Una decisione assurda, contro la quale il nostro iscritto, supportato dal SAP, ha fatto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, insistendo – tra le altre cose – sul fatto che al momento della valutazione non v’era alcuna sospensione dal servizio. Un ricorso ben argomentato che ha ottime possibilità di essere accolto, tant’è che nei giorni il Dipartimento, in via di autotutela, ha rappresentato che provvederà ad annullare il provvedimento di esclusione e ad attribuire al collega la qualifica di Sovrintendente. Un’altra bella vittoria targata Sindacato Autonomo di Polizia, importante soprattutto perché a chiunque di noi può capitare, per una denuncia che magari si rivela infondata, di finire sotto inchiesta. E non possiamo rimetterci anche dal punto di vista della carriera!

Concorso 108 SOV, partenza del corso a Nettuno

Dopo la pubblicazione della graduatoria rettificata, è stata disposta la partenza del nuovo corso di formazione per i vincitori del concorso a 108 Sovrintendenti, esteso poi a 291. Il corso si svolgerà presso la Scuola di Nettuno e partirà il prossimo 7 giugno.

Festa della Polizia, Festa di tutti noi!

Si festeggia il 158° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. La nostra Festa, la Festa di tutti noi, anche se attraversiamo un momento difficile da molti punti di vista. Tutti gli appartenenti al SAP sono orgogliosi di essere Poliziotti e di far parte della Polizia di Stato. Sul nostro sito e su quello della Polizia i programmi e le immagini delle manifestazioni in tutta Italia.