Roma, 3 maggio 2010
Trasferimenti
D
opo l’ultima tornata di movimenti, che tra assegnazioni e trasferimenti ha interessato alcune migliaia di colleghi, il SAP – che da sempre segnala tutta una serie di problematiche irrisolte per quel che riguarda la mobilità del personale – è intervenuto con forza nei confronti del Dipartimento, chiedendo al Capo della Polizia l’istituzione di un tavolo tecnico per rimodulare, in senso favorevole al personale, l’intera materia.In primo luogo, abbiamo evidenziato la necessità di conoscere ed acquisire tutte le direttive interne, adottate o che si intende predisporre, in relazione ai trasferimenti. Soprattutto se si tratta di disposizioni che modifichino in corso d’opera la situazione. Abbiamo chiesto al Dipartimento, per essere chiari, di conoscere la "direttiva" che ha stabilito l’assegnazione ai Reparti Mobili e ai Reparti Prevenzione Crimine di personale max trentenne (35enne se proveniente già da tali uffici) e a tutt’oggi non vi sono risposte. Questo orientamento ministeriale risulta non adatto e non efficace. Per altro, non si capisce perché un collega che presta servizio in un Reparto Mobile, in assenza di domanda di trasferimento, può restare in quell’ufficio sino alla pensione e non può aspirare ad essere trasferito in un altro Reparto Mobile se ha più di 35 anni. Gli operatori della Polizia di Stato non sono un numero o una pratica, ma persone con esigenze familiari e personali insopprimibili. Situazioni simili in futuro non dovranno ripetersi.
C
osì come poniamo con forza la questione dei colleghi usciti dai Corsi: gli operatori assegnati per la prima volta non debbono essere destinati, a nostro parere, in sedi per le quali sia necessaria – ai fini del trasferimento – un’anzianità ultradecennale. Nel corso dell’ultima movimentazione, che ha decorrenza 5 maggio, abbiamo assistito ad assegnazioni in città pugliesi, come Bari e Taranto, dove occorrono anche 20 anni per arrivare!P
er altro, il personale neo assegnato non è più giovanissimo e quindi non si assicura neppure quel "ricambio generazionale" di cui tanto si parla.A
ncora a proposito di trasparenza, il SAP ha chiesto maggiore chiarezza nei trasferimenti ministeriali "sede per sede", che allo stato attuale risultano privi di una graduatoria pubblica e fruibile dagli interessati. Soprattutto, chiediamo di conoscere quale sia l’eventuale criterio di preferenza quando l’Ufficio richiesto sia oggetto di un’istanza di assegnazione sia da parte di un operatore già impiegato nella stessa provincia, ma in altro Ufficio (ex art. 44 dPR 782/85), sia di operatori provenienti da altre sedi.E
a proposito di sedi, è volontà del SAP definire una volta per tutta la questione di quelle disagiate. Bisogna prevedere reali ed effettivi benefici agli operatori che vi prestano servizio, assicurando la concreta riduzione dei tempi di trasferimento ad altra sede.O
ccorre, inoltre, procedere alle movimentazioni di personale rispettando il primario diritto dei colleghi a conoscere con un congruo anticipo e con certezza, per ovvi motivi organizzativi, le date dei trasferimenti. Una, due, tre volte all’anno. Tutto possiamo discutere. Ma ci devono essere mesi certi in cui debbono avvenire i movimenti. Questo già avviene in altre Forze di Polizia.I
noltre, è nostra intenzione chiedere al Dipartimento di definire con certezza alcune casistiche frequenti. Ci riferiamo all’eventualità che l’operatore, una volta assegnato alla nuova sede, intenda ritornare presso il vecchio ufficio. E ci riferiamo anche alle cosiddette "revoche", alla possibilità cioè per il collega di non essere più trasferito, anche in presenza di telex ministeriale. A nostro avviso, le necessità del personale vanno sempre tenute presenti. In questo specifici casi, inoltre, l’Amministrazione riuscirebbe anche ad accontentare altri operatori, trasferendo nuovo personale, motivato, al posto di quello rinunciatario.I
nfine, ma non meno importante, vanno riviste sicuramente le modalità di assegnazione del personale presso alcuni Uffici, come ad esempio la Polizia Postale e i Reparti Prevenzione Crimine. E’ noto, infatti, che per essere trasferiti in questi Uffici occorra la cosiddetta "richiesta nominativa" del Dirigente. Vorremmo conoscere le origini di tale prassi e soprattutto i motivi che stanno alla base di queste modalità di assegnazione che, nei fatti, rischiano di favorire alcuni a scapito di altri, magari più titolati e meritevoli.P
er questi motivi, e per molti altri (a cominciare dalla necessità di considerare realmente, accanto al sacrosanto principio di anzianità di sede, le situazioni familiari meritevoli di tutela), abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico e l’avvio di una revisione della normativa sulla mobilità che il SAP intende concordare con l’Amministrazione e con le altre organizzazioni sindacali. Si tratta di una autentica priorità per le donne e gli uomini della Polizia di Stato.Orgogliosi di essere SAP!
Infortuni in servizio, vittoria!
G
razie ad un ricorso della Segreteria SAP di Genova guidata da Massimo Valeri, un collega infortunatosi a seguito di alcuni scontri ha ottenuto una importante sentenza favorevole da parte del TAR e un risarcimento di oltre 8.000 euro che dovrà pagare il Ministero dell’Interno. Si tratta di una sentenza significativa che, per la prima volta, chiarisce le responsabilità della nostra Amministrazione nei confronti del personale. Tutto nasce da alcuni scontri che si sono verificati a Genova nel 2000, nell’ambito del tristemente famoso congresso Tebio (una mostra di biotecnologie tenutasi nell’area antistante la Fiera del Mare, piazzale Kennedy). Ci furono delle violente proteste da parte dei soliti no global, tute bianche, anarchici e compagnia cantando e fu ordinata una carica nei confronti di questi manifestanti. Il collega in questione riportò un infortunio. L’operatore, appartenente come gli altri all’Upgsp della Questura, era in divisa ordinaria senza alcuna protezione. E proprio da qui muove la condanna nei confronti del Ministero.N
elle motivazioni della sentenza, infatti, si sottolinea il fatto di aver omesso di ordinare l’intervento agli Agenti del Reparto Mobile, di aver ordinato l’intervento ad una squadra non "specificamente qualificata", di aver omesso di "fornire agli Agenti i prescritti e necessari dispositivi di protezione individuale, nonché gli idonei armamenti" e di aver omesso di "provvedere le misure appropriate affinché solo gli Agenti con adeguate istruzioni potessero accedere alle zone di esposizione al rischio grave".I
l Tar basa la sua decisione, in particolare, sull’art. 2087 del Codice Civile che prevede per il datore di lavoro l’obbligo di adottare le misure che, secondo la particolarità del servizio svolto, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti. Una sentenza davvero rilevante. Come sempre il SAP è il sindacato dei fatti, non delle chiacchiere!Polfer, esito incontro
N
ella giornata del 29 aprile si è svolto, al Dipartimento, il previsto incontro relativo alla Polizia Ferroviaria e alla Convenzione con Fs. La delegazione del SAP era guidata dal Segretario Generale Nicola Tanzi. L’Amministrazione era rappresentata dal Direttore della Specialità, dott. Gelich, e dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali, Prefetto Pazzanese. Il Direttore della Specialità ha evidenziato la necessità, su richiesta di Ferrovie, di prevedere scorte anche sui treni euronight e su convogli aventi simili caratteristiche. Una proposta che il SAP ha chiesto di poter valutare nei dettagli, partendo dalla constatazione che il personale non dovrà essere penalizzato né per quel che riguarda le indennità da percepire né per gli orari da svolgere. A questo proposito, il SAP ha ribadito con forza la necessità di mantenere fede agli impegni fino ad oggi presi, a cominciare dal pagamento dell’indennità di vigilanza scalo che deve continuare ad essere corrisposta così come avviene attualmente. Si è anche parlato della possibilità di istituire l’indennità di vigilanza fuori sede, per alcune particolari tipologie di servizio, sempre in ambito compartimentale. La nostra organizzazione, nel prendere atto di questa proposta che andrà comunque vista nei dettagli, verificando in primo luogo la compatibilità col nostro Contratto in tema di orario di lavoro, ha ribadito l’esigenza di un pagamento regolare di tutte le indennità, esistenti o da istituire, percepite dal personale della Specialità, atteso che Ferrovie corrisponde sempre puntualmente le spettanze attraverso i relativi capitoli di bilancio statale. In tutti i casi, agli operatori della Polizia Ferroviaria dovrà sempre essere applicato il trattamento più favorevole. Il Dipartimento ha preso atto delle nostre posizioni. Le decisioni sono state rinviate ad un successivo incontro.