Roma, 31 agosto 2009

Un sindacato è grande quando è un sindacato serio

La serietà di una organizzazione sindacale si giudica dai fatti concreti, dalla capacità di analisi dei problemi e dalle risposte reali che si danno alle esigenze del personale rappresentato, anche in momenti e contesti storici difficili, dove la classe politica – principale responsabile delle questioni e dei nodi irrisolti del Comparto Sicurezza – pare perdersi in chiacchiere e in provvedimenti davvero tutto fumo e poco arrosto.

Il 25 settembre del 2008, quasi un anno fa, il Sap è stato convocato per una audizione dalle Commissioni Giustizia ed Affari Costituzionali del Senato (si veda il relativo lancio Ansa disponibile nell’archivio news del nostro sito). Il tema all’ordine del giorno era l’analisi del disegno di legge sulla sicurezza, con particolare riferimento all’introduzione del reato di clandestinità e all’allungamento dei tempi di permanenza nei Cie.

Il Segretario Generale Nicola Tanzi, parlando al Senato, espresse un parere favorevole sulle linee generali del provvedimento in esame, ma evidenziò immediatamente le difficoltà legate all’introduzione del nuovo reato di clandestinità, ai processi per direttissima, all’allungamento dei tempi di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione: novità che, se non accompagnate da investimenti nelle strutture, nei mezzi e negli organici, avrebbero creato enormi difficoltà ai nostri Uffici. Cosa che puntualmente è avvenuta!

Un’analisi lucida, seria, corretta che ha trovato purtroppo conferma in questo mese di agosto, dopo l’entrata in vigore della Legge 94/2009. E alle preoccupazioni manifestate quasi un anno fa dal Sap si accompagnano ora quelle del Consiglio Superiore della Magistratura che, dopo aver palesato alcune riserve prima dell’approvazione delle nuove norme, così si è pubblicamente espresso con l’autorevole componente Cosimo Maria Ferri: "Innanzitutto – ha detto intervenendo su Quotidiano Nazionale in riferimento al reato di ingresso e soggiorno do stranieri clandestini – emergono problemi organizzativi dovuti al numero di nuovi procedimenti che stanno affollando le aule dei giudici di pace. Il fatto che si proceda per direttissima senza che il clandestino venga arrestato sta dando luogo ad un elevato numero di giudizi in cui l’imputato, anziché comparire davanti al giudice, fa perdere le proprie tracce e ritorna alla condizione di clandestinità; i giudizi, però, vanno ugualmente celebrati, con conseguente rallentamento degli altri procedimenti. (…) E’ vero che viene prevista l’espulsione come sanzione sostitutiva ma essa, già prevista anche in via amministrativa in presenza di situazioni di clandestinità, è stata fino ad oggi resa difficile da seri limiti organizzativi e finanziari, che ne hanno ostacolato l’impiego; perciò gli ulteriori casi di espulsione determinati dall’applicazione della nuova normativa incontreranno difficoltà certamente non minori".

La mancanza di risorse è e resta, anche in questo caso, uno dei gravissimi nodi da sciogliere. Come abbiamo avuto recentemente modo di sottolineare nell’intervista al canale Rainews24, disponibile integralmente sul nostro sito internet, stanno crescendo in tutto il territorio nazionale le difficoltà legate agli accompagnamenti degli stranieri, considerate la scarsità di mezzi di trasporto idonei, l’assenza di strumenti di deterrenza per evitare eventuali rivolte (come gli spray) e la mancanza di una chiara regolamentazione in materia. Su tutto, però, domina la mancanza di disponibilità finanziarie, al punto che al Cie di Gradisca, il secondo più grande d’Italia, alcuni cittadini moldavi si sono messi recentemente in sciopero della fame perché, pur volendo volontariamente rientrare in patria, non v’erano risorse per imbarcarli su un volo. Una situazione intollerabile dove a rischiare di più, anche e soprattutto dal punto di vista dell’incolumità personale, sono i colleghi.

La fine delle vacanze – non certo per il Sap e per i poliziotti, ma soprattutto per la classe politica – toglie qualsiasi alibi a chi ha precise e ineludibili responsabilità di Governo in questo Paese. La nostra azione, seria e credibile, non improvvisata o propagandistica come chi si ricorda dei colleghi soltanto alla vigilia di settembre ed ottobre, è tesa ad ottenere subito le risorse necessarie per gli organici, per i mezzi, per le strutture. Le risorse per avviare immediatamente i tavoli di un Contratto scaduto da 20 mesi e finanziare la Specificità, senza dimenticare il Riordino delle Carriere per il quale esistono già appostamenti di spesa stanziati e che vanno salvaguardati per impedire che si perdano nel mare magnum della pubblica amministrazione o che vengano spacciati per nuovi investimenti legati alla sicurezza.

L’attuale Governo ci sta costringendo ad una mobilitazione generale imponente perché tutti gli impegni assunti per il 2009 non sono stati ad oggi mantenuti.

Non solo. Ci sono delle importanti questioni che stiamo da tempo affrontando con la nostra Amministrazione e che devono trovare soluzione.

Su tutte, quella dei trasferimenti del personale:

c’è la necessità di mantenere gli impegni nei confronti dei Sovrintendenti, perdenti sede e non;

occorre avviare presto la macchina dei movimenti degli Agenti e degli Assistenti, in attesa da troppo tempo, cercando di evitare o ridurre al massimo l’assegnazione temporanea dei nuovi Agenti in uscita dai corsi;

bisogna far sì che le situazioni familiari e personali degne di tutela siano maggiormente tenute in considerazione nell’ambito della mobilità, anche se non dobbiamo mai dimenticare il particolare status della nostra professione e le esigenze di servizio connesse.

E, con serietà, il Sap sta studiando – attraverso il proprio ufficio legale – tutte le strade concretamente percorribili per tutelare i colleghi risultati idonei al concorso interno a 108 posti da Vice Sovrintendente. Il Sindacato Autonomo di Polizia, contrariamente a chi in queste settimane alimenta aspettative ignorando norme e regolamenti, con l’unico scopo di conquistare qualche iscritto in più per motivi di "sopravvivenza", intende agire nelle sedi opportune dopo che saranno chiari, anche dal punto di vista legale, i margini reali di manovra. Non lasceremo nulla di intentato per i colleghi e soprattutto per i nostri iscritti, ma non è abitudine del Sap prendere in giro il personale per strappare qualche tessera…

Infine, presto consegneremo ai nostri rappresentanti sindacali un utile vademecum relativo alla contrattazione decentrata e al nuovo Accordo Nazionale Quadro. Perché la conquista dei diritti e la tutela del personale sono obiettivi che, tangibilmente, devono partire dal territorio. Questo è quel che cerchiamo di fare ogni giorno. Questo è quello che i nostri oltre 20.000 iscritti apprezzano. Sapendo che noi non ci crogioliamo sugli allori e che lavoriamo per fare sempre meglio.Orgogliosi di essere SAP!

Convenzione Tim e reclami, accolto il nostro sollecito

Il Sap ha più volte sollevato la problematica relativa agli addebiti delle utenze telefoniche in convenzione Tim, visto che ci sono stati colleghi che hanno ricevuto bollette salate che non è poi facile contestare. Ebbene, il Dipartimento ci ha risposto – con una nota pubblicata sul nostro sito – accogliendo le posizioni del Sap e dichiarando di aver espressamente chiesto a Telecom l’attivazione di un call-center dedicato e l’individuazione di un ufficio reclami.

Paladini: "Il sindaco di Genova rifletta prima di parlare"

L' on. Giovanni Paladini, ex Segretario Generale Aggiunto del Sap e parlamentare dell' Italia dei Valori, è intervenuto nella polemica che da alcuni giorni interessa il capoluogo ligure dopo alcune improvvide dichiarazioni della sindachessa Marta Vincenzi che si è permessa di accusare i colleghi - in una intervista - di non fare sempre il proprio dovere e di voltarsi dall' altra parte in presenza di situazioni di degrado.

Dichiarazioni che la nostra Segreteria Provinciale di Genova ha prontamente stigmatizzato, chiedendo pubbliche scuse.

Quindi, l'intervento di Giovanni Paladini al Secolo XIX: "Il sindaco, prima di esporsi in maniera cosi' forte nei confronti delle Forze dell' Ordine, dovrebbe fermarsi a capire quali sono i problemi veri. Mancano soldi e mezzi, si impiegano i militari in servizi inappropriati, si danno cento milioni di euro alle ronde. Per allontanare un clandestino bisogna percorrere duemila km in macchina. Puo' essere vero che qualche volta gli agenti sono delusi, demotivati. Ma sono sempre presenti, sempre efficaci e le Forze dell' Ordine non chiudono per ferie neanche ad agosto. Il degrado e' un problema politico, non e' un problema delle Forze dell' Ordine. La Polizia si deve occupare di altre cose, molte altre cose, dall'ordine pubblico a compilare i passaporti. Un sindaco deve stare attento a quello che dice, deve riflettere prima di parlare lanciando messaggi che demotivano i poliziotti e ne appannano l'immagine tra i cittadini in momenti cosi' difficili. Dovrebbe invece cercare di motivare queste persone che si sentono abbandonate dallo Stato che servono".

Che dire? Grande Paladini!!!

Concorsi, novità

E’ stata pubblicata la circolare esplicativa con le modalità di svolgimento del concorso interno, per titoli di servizio ed esame scritto, a 116 posti da Vice Sovrintendente. La documentazione è disponibile sul nostro sito internet.

Sono stati riaperti i termini di presentazione delle domande di partecipazione del concorso a 112 posti da Ispettore Superiore – Sups, limitatamente agli aventi diritto in servizio presso gli Uffici delle Zone Telecomunicazioni di Bari, Bolzano, Cagliari, Catania, Firenze, Padova, Palermo e Torino.

Sono stati pubblicati due Decreti del Capo della Polizia, uno relativo alla promozione per merito comparativo alla qualifica di Ispettore Superiore Sups per quindici di Ispettori Capo, l’altro inerente alla promozione alla qualifica apicale (a decorrere dall' 1.01.2004) di 77 Ispettori Capo vincitori del concorso interno per titoli di servizio ed esami ad 82 posti. I Decreti sono disponibili su Doppiavela. Per la notifica dei provvedimenti gli interessati devono rivolgersi agli Uffici di appartenenza.