Roma, 17 agosto  2009

Gabbie salariali per la Polizia? No, grazie! Le priorità sono

il Contratto e la Specificità

Il dibattito estivo si è animato, nel consueto gioco di dichiarazioni, precisazioni e smentite a cui ormai l’intera classe politica ci ha abituato, con la proposta di reintroduzione delle cosiddette "gabbie salariali". Uno stipendio, cioè, differenziato a seconda dei territori in cui si lavora e si presta servizio, come accadeva nell’immediato dopoguerra. La Consulta Sicurezza, la principale organizzazione del Comparto costituita da Sap, Sappe e Sapaf, ha espresso con forza e chiarezza il proprio NO a proposte che possano anche solo lontanamente ipotizzare di differenziare l’attività del poliziotto, dal punto di vista economico, a seconda che si operi a Milano oppure a Napoli. Non è questo, a nostro avviso, il nodo principale da sciogliere, come sanno bene i poliziotti italiani che combattono ogni giorno la criminalità e garantiscono la sicurezza dei cittadini, nonostante la cronica carenza di mezzi, strutture, organici. Nonostante i ritardi nei pagamenti delle indennità accessorie. Nonostante un Contratto scaduto da un anno e mezzo. Nonostante una Specificità finalmente ottenuta dal punto di vista normativo, ma non ancora finanziata. Siamo consapevoli che, in qualche caso, esiste un costo della vita diverso tra nord e sud, soprattutto per quel che riguarda alcuni beni e servizi. Ma non possiamo dimenticare che la criminalità organizzata ha, ancor oggi, nel sud il suo più forte radicamento. Impossibile e inutile, quindi, distinguere tra chi opera al nord e chi al sud. Una eventuale differenziazione al nostro interno, anche dal punto di vista economico, sarebbe – tra l’altro – l’inizio della fine per la Polizia di Stato, intesa come Istituzione unica e nazionale. Crediamo che il Governo, prima ancora di immaginare differenze stipendiali per i lavoratori pubblici e quindi anche per le Forze dell’Ordine, debba in primo luogo dare ai poliziotti italiani quel che spetta loro: il nuovo Contratto. E’ ormai improcrastinabile l’avvio dei tavoli di contrattazione che, presto e bene, dovranno portare alla sigla del biennio economico 2008 – 2009. Ovviamente, senza umiliare il personale con aumenti di pochi euro, come avvenuto col Governo Prodi. Per questo, l’Esecutivo attuale non può tardare ancora il finanziamento della Specificità e ci aspettiamo che, dai lavori parlamentari che seguono il Dpef, possano essere trovate risorse adeguate, anche per la contrattazione di secondo livello. Crediamo che per recuperare almeno parte del potere d’acquisto dei nostri stipendi sia fondamentale tornare ad un corretto rapporto di relazioni sindacali, con Contratti che vengono rinnovati nei tempi previsti, con risorse che siano adeguate al sacrificio e all’impegno degli operatori delle Forze dell’Ordine, col mantenimento degli impegni e delle promesse fatti dall’attuale Governo, a partire dal Riordino delle Carriere. Le poliziotte e i poliziotti italiani vogliono fatti e non solo chiacchiere. Altrimenti, anche per il Comparto Sicurezza, l’autunno potrebbe preannunciarsi "caldo" assieme alla necessità di ricorrere, ancora una volta, ad una forte e democratica manifestazione di piazza. Orgogliosi di essere SAP!

GABBIE SALARIALI: I POLIZIOTTI SONO CONTRARI Roma, 13 ago. (Adnkronos) - "Gabbie salariali anche per noi? I poliziotti italiani sono totalmente contrari. Piuttosto, per recuperare il potere di acquisto degli stipendi, il Governo provveda a finanziare la specificità della professione delle Forze dell'Ordine e ad avviare presto i tavoli per rinnovare il Contratto, scaduto un anno e mezzo". Lo afferma la Consulta Sicurezza, costituita dai sindacati autonomi Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria) e Sapaf (Corpo Forestale dello Stato).

"Per quanto riguarda gli appartenenti ai Corpi di Polizia civile dello Stato -affermano i segretari generali Nicola Tanzi (Sap), Donato Capece (Sappe) e Marco Moroni (Sapaf)- non e' certo con le gabbie salariali che si permette alle Forze dell'Ordine di incrementare stipendi che sono ormai al palo da parecchi anni e che non tengono assolutamente conto dei disagi e della particolare attività che migliaia di poliziotti appartenenti alle varie Amministrazioni svolgono quotidianamente con sacrifici che tra i dipendenti statali non hanno eguali".

"Nella maggior parte dei casi, infatti -proseguono i leader della Consulta Sicurezza- gli operatori del nostro Comparto sono costretti a lavorare lontano dalle loro case e dalle loro famiglie d'origine, obbligati a pagare affitti salati o a contrarre mutui che erodono in maniera consistente, fino al limite della sopportazione, i loro già miseri stipendi".

"La soluzione -ad avviso di Sap, Sappe e Sapaf- non può che trovarsi agendo su un doppio binario: quello di dare maggiori risorse alla contrattazione decentrata magari defiscalizzando le spettanze e, soprattutto, quello di finanziare la specificità delle Forze dell'Ordine attribuendo maggiori risorse sullo stipendio tabellare".

"Altre soluzioni -conclude la Consulta Sicurezza-, peraltro già abbandonate in passato perché ritenute strumenti poco idonei al fine di incrementare il livello stipendiale, non otterrebbero alcun risultato per i poliziotti se non quello di creare minime differenze all'interno di una categoria sin troppo bistrattata che si aspetta concreti interventi, alcuni dei quali promessi e non ancora realizzati, riordino delle carriere e finanziamento della specificità, per vedere migliorare effettivamente e senza guerre tra poveri, le proprie condizioni di vita". (Sin/Col/Adnkronos) 13-AGO-09 14:36 NNNN

Fondo 2008, il SAP interviene ancora una volta

L’anticipo del Fondo 2008, pari a 750 euro lordi, è ormai in pagamento nella maggior parte degli uffici e dei reparti. In alcune realtà, tuttavia, si sono registrati dei ritardi – indipendenti dal Dipartimento che ha inviato i tabulati per i pagamenti alle Prefetture già nei primi giorni di agosto – da addebitarsi a situazioni locali e, soprattutto, alle banche. Dopo i ritardi nel pagamento dello stipendio di luglio, si stanno verificando alcune situazioni - a macchia di leopardo – che vedono ancori protagonisti, in negativo, gli istituti di credito. Queste inadempienze sono ormai divenute inaccettabili, come nel caso di Napoli dove c’e’ stato addirittura un errore nella compilazione degli assegni relativi all’anticipo del Fondo e dove la situazione si è risolta solo grazie all’intervento del nostro sindacato. Ma, con tutti i problemi che quotidianamente ci troviamo ad affrontare, non è possibile tollerare lentezze e criticità che poi i colleghi pagano in prima persona. Per questo, il Sap – oltre ad una verifica delle responsabilità dei ritardi che stiamo portando avanti con i nostri legali - ha intenzione di chiedere al Dipartimento un’attenta valutazione sul proprio, consolidato rapporto con le tradizionali banche di riferimento, valutando la possibilità anche di ricorrere ad altri istituti. A chiederlo non è solo il Sindacato Autonomo di Polizia, che pure rappresenta oltre 20.000 iscritti, ma la maggior parte del personale, stufa di questa inaccettabile situazione.

E sempre per quel che riguarda il Fondo 2008, è opportuno fornire ulteriori chiarimenti in merito alle presunte differenze con quanto percepito con i colleghi dell’Arma dei Carabinieri. Per loro, infatti, si tratta di una indennità omnicomprensiva dove non è presente il cambio turno e dove ciascun turno di reperibilità è pagato molto meno rispetto ai nostri 17,50 euro, così come previsto dall’accordo raggiunto sul Fondo. L’Arma ha deciso di spalmare le risorse della contrattazione di secondo livello sulla base di un criterio legato ai gradi, alle qualifiche e agli uffici in cui si presta servizio. I criteri che abbiamo scelto noi, concordati tra sindacati e Dipartimento, sono più democratici, non creano inutili distinzioni tra il personale e ribadiscono la presenza di fattispecie importanti come quella dei cambi turno (che per i colleghi dei Reparti Mobili significa 610 euro lordi) e della reperibilità che si aggiungono, è bene ricordarlo, ai 1.200 euro lordi che percepiremo, complessivamente, come indennità di valorizzazione delle funzioni di Polizia. Senza contare, sempre in aggiunta, i 6,40 per ogni servizio svolto in alta montagna.

Ronde, intervista al Segretario Generale TANZI

Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervista che il Segretario Generale del Sap, Nicola Tanzi, ha rilasciato al quotidiano Il Mattino nella giornata dell’8 agosto.

Nicola Tanzi, segretario generale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), boccia il varo delle ronde. Anzi, secondo il sindacalista le ronde potranno solo danneggiare il lavoro delle forze dell’ordine.

Allora Tanzi, i poliziotti come hanno preso la notizia del varo delle ronde?

"Male e l’ho rappresentato al ministro Roberto Maroni, ai parlamentari e a tutti gli interlocutori istituzionali".

Perché?

"Siamo nettamente contrari perché la criminalità del nord e quella del sud sono profondamente diverse. Al sud chi riferisce ai poliziotti una notizia di reato rischia la propria incolumità. Al nord è un’altra cosa, da 10 anni ci sono le ronde ma soprattutto i criminali non sono così cattivi, agguerriti ed organizzati come al sud".

Prosegua.

"Al sud ci sono tanti disoccupati incensurati che potrebbero essere assoldati dalla criminalità organizzata che così potrebbe controllare il territorio in maniera ancora più capillare".

Insomma, queste ronde sono un problema?

"Sì, perché ci sono ragioni tecniche. Con un sistema di sicurezza già saturo non si può far fronte alle chiamate che arriveranno al 112 o al 113. Questo accadrà quando questi signori che vanno a passeggiare cominceranno a segnalare e a telefonare. Non si potranno dare loro risposte adeguate".

Problemi insormontabili?

"Come addetto ai lavori dico di sì. La sicurezza è una cosa seria, non tutti la possono fare. Invece di regalare soldi a chi va a passeggio, si possono dare questi fondi, che sono degli enti locali e dei Pon sicurezza, alle forze di polizia. Avviene già in alcuni luoghi d’Italia e si ragiona con le polizie su come incrementare gli strumenti da mettere a disposizione della gente".

Una situazione difficile. Come pensano i poliziotti di arginare quello che potrebbe accadere già oggi?

"La speranza è che il ministro cambi rotta o corregga la legge".

Altrimenti?

"Il regolamento dev’essere molto restrittivo sui requisiti che ci vogliono per far parte delle ronde".

Per esempio?

"Non devono essere armate in alcun modo, non devono avere divise che somiglino alle nostre, che queste ronde siano legittimate dal prefetto che rappresenta lo Stato".

Indennità Polfer (vigilanza e scorte) in pagamento

Dopo i solleciti del nostro sindacato, è stata pagata nei giorni scorsi l’indennità di Specialità relativa alla Polizia Ferroviaria (vigilanza scalo e scorte), riferita ai mesi di novembre-dicembre 2008 e di gennaio-febbraio 2009. Il Sap aveva posto con forza ancora una volta, con un intervento al Dipartimento, la questione in merito a tutte le Specialità, sollecitando la corresponsione delle varie indennità, in grande, storico e ingiustificato ritardo.

Una battaglia che proseguiamo anche in queste afose giornate di agosto, perché il Sap – come i colleghi – non si ferma mai!

Trasferimenti Ruolo Ispettori

Il Dipartimento ci ha trasmesso, poco prima di Ferragosto, una velina di movimenti relativa al Ruolo degli Ispettori (mese di luglio).

La documentazione è a disposizione delle nostre Segreterie Regionali e Provinciali.

Cie Gradisca, ancora proteste Intervento SAP

L’ennesima protesta al Cie di Gradisca (Gorizia), emblematica per quel che riguarda la situazione nazionale complessiva dei Centri di identificazione ed espulsione, anche alla luce delle recenti novità normative in materia di immigrazione, conferma la necessità di una inversione di tendenza concreta nella gestione di queste strutture.

Il Sap, proprio in relazione a Gradisca, aveva nelle settimane scorse già denunciato la situazione, potenzialmente esplosiva.

Dopo l’ultima protesta degli immigrati e i disagi per i nostri colleghi, è intervenuta ancora una volta la Segreteria Provinciale Sap di Gorizia, da sempre in prima linea su questa problematica.

IMMIGRAZIONE: SAP GORIZIA, REGOLE PRECISE AL CIE DI GRADISCA (ANSA) - GORIZIA, 10 AGO - Per la segreteria provinciale del Sap (Sindacato autonomo di Polizia) di Gorizia, al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) 'e' finito il tempo delle parole' e sono 'necessarie innanzi tutto regole precise'. In particolare dopo la protesta di sabato scorso, al Cie 'piu' di qualcosa non funziona', rileva in una nota il Sap, secondo il quale e' necessario che 'nelle strutture, fallito l'esperimento del 'trattenimento in liberta', si venga sottoposti a normali ed elementari restrizioni delle liberta' personali idonee ad impedire il ripetersi di eventi che mettono in pericolo gli operatori delle forze dell'ordine, i militari dell'Esercito, i dipendenti della cooperativa e gli stessi immigrati'. (ANSA) COM-CAU/MST 10-AGO-09 14:12 NNNN