Roma, 10 agosto  2009

I Professionisti della Sicurezza

365 giorni su 365, 24 ore su 24, le donne e gli uomini della Polizia di Stato operano per tutelare la sicurezza dei cittadini, prevenire i reati, reprimerli, svolgere indagini, garantire l’ordine pubblico. Questo è il nostro lavoro, questa – soprattutto – è la nostra professione, perché noi siamo in primo luogo Professionisti della Sicurezza. Professionisti che svolgono un servizio essenziale per il Paese, affrontano sacrifici, sono pagati poco rispetto al bene primario che producono: la Sicurezza. Del resto, checché se ne dica, i dati positivi relativi al calo dei reati dello scorso anno sono in primo luogo il frutto dell’impegno e dello sforzo delle Forze dell’Ordine, non certo dell’impiego dei militari che, al massimo, possono essere d’aiuto se utilizzati nei posti fissi, così da liberare personale della Polizia e dei Carabinieri per altri e più importanti impieghi. Nei giorni scorsi il quotidiano LIBERO, in un bell’articolo a firma di Tommaso Montesano, ha raccontato come poliziotti e carabinieri trascorrano l’estate al lavoro, come sempre del resto, scontando quest’anno alcune problematiche in più, a partire dal blocco delle ferie che negli ultimi due mesi – a causa prima delle elezioni, quindi del referendum, poi del Vertice dei Grandi a L’Aquila, senza contare il G8 universitario – ha impedito a molti colleghi di fruire delle meritate ferie. La gente in questo periodo va in vacanza, ma chi garantisce la sicurezza delle città e delle strade? Chi permette ai cittadini che si godono il mare o la montagna assieme alle proprie famiglie di poter vivere in relax le loro giornate? Sono domande che hanno una riposta che conosciamo bene. Purtroppo, sempre più spesso, la classe politica tutta – al di là delle belle parole o delle buone intenzioni oppure delle lacrime di coccodrillo quando qualcuno dei nostri muore in servizio – ignora le nostre vere necessità, operando tagli che penalizzano il Comparto Sicurezza e, talvolta, andando a toccare anche diritti acquisiti – si pensi al tentativo, fortunatamente fallito, di penalizzare l’assenza per malattia – frutto di importanti battaglie sindacali. E mentre la Polizia di Stato e le Forze dell’Ordine operano in prima linea, nonostante la scarsità di uomini e di mezzi, per garantire a tutti una estate serena, c’è chi si gode non una, non due, non tre settimane di ferie, ma bensì uno o due mesi di riposo. Esiste, anche da questo punto di vista, una differenza inaccettabile tra alcune categorie di "lavoratori" – che sempre il quotidiano LIBERO ha individuato nell’inchiesta pubblicata il 2 agosto e disponibile tra le news del nostro sito internet www.sap-nazionale.org - e chi svolge la professione del poliziotto per 1.300 euro al mese. Un sindacato come il Sap, nato per difendere realmente e soprattutto autonomamente – senza padroni di nessun tipo! – i diritti e le prerogative del personale, non può restare indifferente a questa situazione. Prima di essere dirigenti sindacali, prima di svolgere questo compito su mandato esclusivo e democratico dei nostri appartenenti, siamo poliziotti e come tali viviamo il disagio quotidiano dei nostri uffici e dei nostri reparti. Viviamo la rabbia dei colleghi che sono costretti a sobbarcarsi turni su turni, che non riescono ad andare in ferie, che fanno i conti con la scarsità di mezzi e la fatiscenza di alcune strutture, che vedono i loro straordinari e le indennità di specialità pagati in ritardo. Una rabbia che sta portando alcuni a pensare che la colpa di tutta questa situazione sia, genericamente parlando, del sindacato. Noi, naturalmente, possiamo parlare esclusivamente del vero sindacato, cioè del Sap, e far notare a chi pone questo tipo di obiezione soltanto una cosa: pensate dove saremmo oggi senza il sindacato autonomo. Pensate soltanto alle battaglie dell’ultimo anno per l’esclusione dalle penalizzazioni per malattia, per la coda contrattuale e la parte normativa, per il nuovo Accordo Nazionale Quadro. Ma pensate, cari colleghi, alle battaglie quotidiane che le nostre valenti Segreterie Regionali e Provinciali svolgono ogni giorno sul territorio. Quando la strada si fa tortuosa, quando c’è da combattere per difendere diritti che si sono faticosamente conquistati, quando c’è da lottare per ottenere quel che c’è stato più volte, e solennemente, promesso (Riordino delle Carriere e nuovo Contratto in primis), non è il momento di abbandonare la nave, ma di remare tutti nella stessa direzione. E da questo punto di vista il sindacato, e il Sap in particolare, resta l’unico baluardo contro i tentativi della politica, di certa politica, di tornare indietro di 30 anni, di dimenticare quella gloriosa riforma che si chiama Legge 121/1981 che ognuno di noi dovrebbe conoscere come la Bibbia. Vogliamo dirlo ancor più chiaramente ai colleghi, ai nostri iscritti e soprattutto alla classe politica, a partire ovviamente dal Governo che – mai dimenticarlo! – ha vinto le elezioni lo scorso anno puntando sulla sicurezza: la pazienza dei poliziotti italiani e di chi li rappresenta concretamente è giunta al limite. A persone come noi, che non hanno ferie come le altre categorie di lavoratori, che operano d’estate come a Natale, di notte come di domenica, dev’essere riconosciuta – tangibilmente – la Specificità. Il riconoscimento normativo conquistato grazie al Sap va sostanziato con risorse concrete e la Finanziaria 2010 resta l’ultimo banco di prova per questo Esecutivo.

Dal 1999, anno in cui scendemmo in piazza assieme agli amici della Consulta Sicurezza e ai Cocer contro la politica del Governo D’Alema, siamo l’unico grande sindacato in grado di mobilitare realmente la categoria e di togliere dall’emarginante politica di aumenti pari al tasso di inflazione programmata le Forze dell’Ordine. Nel 2005, a ferragosto, abbiamo portato in piazza, al Viminale, migliaia di persone contro il terzo Governo Berlusconi. L’anno dopo siamo scesi ancora in strada, con decine e decine di migliaia di colleghi per la più grande manifestazione mai avvenuta nell’ambito del nostro Comparto, per protestare contro la Finanziaria 2007 targata Prodi. E due anni fa, a Milano, abbiamo ancora una volta mobilitato migliaia e migliaia di operatori e di loro familiari. Questa è la nostra storia. E a questo Governo, come abbiamo più volte dimostrato, non faremo sconti. I poliziotti italiani rappresentano una Istituzione dello Stato e non scendono mai volentieri in piazza.

Ma se, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, non ci sarà una netta, chiara ed inequivocabile inversione di tendenza, la via della piazza e della mobilitazione, questa volta insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali, sarà ancora una volta inesorabilmente segnata. Orgogliosi di essere SAP!

Accordo Nazionale Quadro

Con una nota del 4 agosto, il Dipartimento ha comunicato al SAP che l’Accordo Nazionale Quadro siglato lo scorso 31 luglio entrerà in vigore dopo 60 giorni a partire dalla sottoscrizione stessa.

Rispetto all’originario ambito di applicazione, dove si precisava che l’ANQ sarebbe entrato in vigore entro 60 giorni dalla sottoscrizione, si tratta di un piccola variazione che consentirà al nostro Ministero, anche su nostra richiesta, di emanare una circolare esplicativa sull’applicazione delle nuove disposizioni. Tale circolare è di vitale importanza per permettere la stipula degli accordi decentrati e l’avvio concreto delle novità previste dall’Accordo Nazionale Quadro.

Ronde al via

Entrano in vigore le "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica": la legge 15 luglio 2009, n. 94, è stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio scorso (Supplemento Ordinario n. 128) e ha come decorrenza l’ 8 agosto. Tra le novità, come è noto, la reintroduzione del reato di oltraggio, l’istituzione del reato di clandestinità e l’inasprimento del 41 bis. Particolarmente rilevante è anche l’avvio della normativa sulle "ronde" che troverà concreta applicazione attraverso il previsto regolamento ministeriale.

La posizione del Sap su queste "associazioni di osservatori volontari" è nota e attendiamo di conoscere nel dettaglio il regolamento per capire come si metteranno le cose.

Alcune limitazioni – relative al numero di persone, al vietato uso di mezzi e animali nonché di armi, all’impossibilità di utilizzare uniformi ed emblemi riconducibili alle Forze di Polizia o a movimenti politici – hanno certamente tenuto conto delle obiezioni del nostro sindacato, di autorevoli esponenti della maggioranza e dell’opposizione, dei suggerimenti del Presidente della Repubblica. Ma molti aspetti restano da chiarire e soprattutto, come purtroppo alcuni recenti episodi hanno dimostrato, continuiamo a pensare che per le Forze dell’Ordine le "ronde" non costituiranno un aiuto, ma in molti caso un aggravio dei compiti che già siamo costretti a svolgere, senza alcun reale beneficio per i cittadini.

Le nostre Segreterie Regionali e Provinciali sono mobilitate, sul territorio, per verificare concretamente, città per città, l’evolversi della situazione. Pronte a denunciare problemi, eventuali abusi e criticità che dovessero emergere.

"Sciopero delle ferie" del SAP in Liguria

La Segreteria SAP ligure, assieme a tutte le Segreterie Provinciali della regione, ha organizzato l’8 agosto una mobilitazione di piazza, uno "Sciopero delle ferie", per protestare contro le carenze di organico degli uffici delle città di Genova, Imperia, La Spezia e Savona. I nostri colleghi, liberi dal servizio, vogliono dimostrare con la loro protesta – in linea anche con quanto abbiamo affermato nell’editoriale di questo Flash – che il nostro servizio e i nostri compiti sono indispensabili per la sicurezza dei cittadini e che non possiamo tollerare carenze di organico, di mezzi e di strutture che vanno ad incidere significativamente sull’operatività della Polizia. Un plauso alle nostre strutture liguri per l’iniziativa. Maggiori dettagli anche sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org.

Concorso Vice Sovrintendenti

Come previsto dal SAP, con decreto del Capo della Polizia è stato ampliato il numero dei posti messi a concorso dal bando interno per 108 Vice Sovrintendenti, indetto nel settembre 2008.

A seguito delle vacanze registratesi al termine del 20° Corso di formazione per Vice Sovrintendenti e considerato l’ampio numero di colleghi che hanno superato la prova scritta del concorso in argomento, è stato deciso di rideterminare il numero dei posti da 108 a 291.

E’ stato, conseguentemente, modificato anche il piano di ripartizione provinciale per i nuovi Vice Sovrintendenti. Il decreto è integralmente disponibile sul nostro sito internet.

1.122 V. Revisori, determinazioni

Il Dipartimento ha comunicato al SAP una serie di determinazioni raggiunte a seguito dell'incontro del 23 luglio relativo alle problematiche connesse con la nuova graduatoria del concorso interno a 1.122 posti da Vice Revisori Tecnici, indetto nel 2000. La circolare ministeriale con tutte le novità è disponibile e consultabile sul nostro sito internet.

Effetti della coda contrattuale

Il nostro Ministero ha emanato una nuova circolare dove si ribadiscono gli effetti della coda contrattuale ai fini dei trattamenti previdenziali ordinari e privilegiati e sulle indennità di buonuscita. In particolare, viene specificato che dovranno essere riviste le posizioni pensionistiche del personale cessato dal servizio nel periodo di vigenza contrattuale. La circolare integrale è disponibile sul nostro sito internet.

NOVITA’ ED AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE, ANCHE AD AGOSTO (IL SAP NON SI FERMA MAI, PROPRIO COME I COLLEGHI!), SUL NOSTRO SITO INTERNET WWW.SAP-NAZIONALE.ORG