Lo scorso 26 maggio, con una lettera indirizzata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, la Consulta Sicurezza, la più grande organizzazione del Comparto costituita da Sap, Sappe e Sapaf, aveva chiesto un confronto e un intervento urgente affinché il progetto di Riordino delle Carriere, fermo da mesi nonostante gli impegni e le promesse del Governo, potesse essere al più presto rimesso in carreggiata.

Un impegno che risale addirittura al 2002, quando l’Esecutivo – guidato sempre dal presidente Silvio Berlusconi - assunse a margine della stipula del contratto, relativo al biennio economico 2002-2003, un formale obbligo. Nella lettera a Gianni Letta, integralmente disponibile sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, abbiamo tra l’altro ricordato la necessità di dare una connotazione perequativa e professionalizzante al Comparto Sicurezza rispetto al personale delle altre amministrazioni pubbliche che, in virtù della delegificazione operata dal d.lgs. 29/1993 e successive integrazioni e modificazioni e dal d.lgs. 165/2001, ha scavalcato, non solo dal punto di vista retributivo, ma anche funzionale, il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate in settori delicatissimi dell'attività statale, come quello diretto a realizzare la sicurezza dei cittadini. Tutto questo senza dimenticare che esistono per il Riordino oltre 600 milioni di euro disponibili e che questi appostamenti non devono assolutamente essere utilizzati per altri scopi.

Un intervento, quello del Sap e della Consulta Sicurezza, che ha prodotto un immediato risultato: il 9 giugno sono state infatti convocate le Commissioni riunite I e IV della Camera che hanno ripreso l’analisi dei vari progetti presentati a Montecitorio per arrivare ad una seria proposta di legge delega.

Il relatore, on. Gianfranco Paglia, ha dichiarato che farà ogni sforzo possibile affinché si possa giungere all’elaborazione di un testo che tenga conto delle indicazioni più significative che emergono dalle varie proposte presentate.

La conferma che il nostro intervento è stato fondamentale per far ripartire l’iter di approvazione del ddl delega relativo al Riordino delle Carriere viene dalla lettera che Gianni Letta, sempre il 9 giugno, ha inviato al Segretario Generale del Sap e che abbiamo pubblicato sempre sul nostro sito. Nella missiva, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio condivide la posizione del SAP circa la necessità di migliorare e coordinare il quadro normativo del personale cui è affidata la sicurezza del nostro Paese con un progetto di riforma risolutivo delle lamentate dissonanze ordinamentali. Letta, che ha accettato la proposta di incontro del Sap e della Consulta Sicurezza, ritiene preliminarmente importante istituire un apposito tavolo di analisi e discussione presso il Ministero della Pubblica Amministrazione, aggiungendo di aver in tal senso sollecitato il ministro Renato Brunetta.

Il Riordino, insomma, riparte grazie al Sindacato Autonomo di Polizia e agli amici di Sappe e Sapaf.

Questi sono fatti.

E su questi fatti siamo tutti impegnati a confrontarci e a vigilare affinché si possa portare presto a casa una riforma attesa ormai da 14 anni.

Questo il testo della nota congiunta: "Il 20 maggio 2007 si è aperto il tavolo di confronto tra OO.SS. e Amministrazione per il rinnovo dell’Accordo Nazionale Quadro. Dopo una lunga pausa dovuta alle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del Comparto Sicurezza e Difesa, alla fine dello scorso anno sono ripresi gli incontri e a distanza di alcuni mesi ancora non è stato definito in modo condiviso l’intero articolato dell’ANQ. In particolare le OO.SS. da qualche settimana hanno presentato una proposta riguardante la nuova disciplina per regolamentare il lavoro straordinario, il riposo compensativo ed i criteri per l’idoneità degli alloggi per il personale inviato in missione, senza aver ottenuto finora alcuna risposta. Premesso ciò, si chiede che vengano sciolte le riserve che l’Amministrazione ha posto nei precedenti incontri sugli argomenti suddetti, affinché si possa riprendere il confronto con le OO.SS: e giungere così rapidamente ad un accordo definitivo sull’intero ANQ".

In mancanza, si assisterebbe ad una ingiustificata ed illegittima disparità di trattamento, a fronte di una sostanziale parità di prestazioni. Una situazione che il nostro sindacato non intende tollerare.

Pertanto, abbiamo chiesto al Ministero di voler provvedere con urgenza alla corresponsione di quanto dovuto al personale in argomento che risulta, per tali motivi, fortemente penalizzato.

Una situazione che interessa purtroppo anche le altre Specialità della Polizia di Stato e che va risolta una volta per tutte.