Roma, 23 febbraio 2009

Approvato il decreto legge sicurezza: recepiti alcuni nostri suggerimenti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nel corso dell’ultima seduta, un decreto legge per l’adozione immediata – recita una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri – di incisive misure di contrasto a reati (in particolare quelli legati a violenza sessuale) la cui recrudescenza sta creando allarme sociale per frequenza ed efferatezza. Le norme, che ci riserviamo di analizzare con maggiore attenzione una volta visto il testo ufficiale del decreto legge, raccolgono alcune esigenze più volte segnalate dal nostro sindacato. Ci riferiamo, in particolare, ai 100 milioni di euro per il nostro Ministero (anche se dovremo valutare e capire la specifica destinazione) e all’assunzione di 2.500 nuove unità di personale, che a nostro avviso dovranno riguardare in particolare i Vfb idonei e i Vfp vincitori, oltre ad alcuni vincitori di concorso per Funzionario di Polizia risultati idonei e rimasti esclusi. Restano da vedere i tempi di queste assunzioni e soprattutto la ripartizione tra i vari Corpi. Positivo l’inasprimento delle misure di contrasto contro i reati a sfondo sessuale, anche se da tempo sosteniamo la necessità di una rivisitazione complessiva del nostro sistema processuale penale, con specifico riferimento alla problematica della certezza della pena. Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica. Restano, infatti, le nostre perplessità sulle ronde, anche se nei fatti il provvedimento approvato prevede importanti modifiche rispetto al progetto originario. Sostanzialmente, le ronde, queste ‘associazioni di cittadini non armati’, vengono legalizzate laddove già esistono, cioè nel nord Italia. Siamo profondamente convinti che nessun sindaco delle grandi città del sud o dove c’è un alto tasso di criminalità si assumerà la responsabilità di utilizzare i cittadini per segnalare ‘situazioni di pregiudizio alla sicurezza’ delle proprie realtà - per usare la stessa espressione della Presidenza del Consiglio - mettendo a repentaglio la loro incolumità.

Ciò detto, ci preme esprimere al ministro Maroni, che stimiamo, il nostro dispiacere per alcune dichiarazioni fatte in merito ai sindacati di Polizia. Maroni, in particolare, ha affermato che "i poliziotti che vanno per strada, non i sindacati di polizia, vedono di buon occhio la collaborazione dei cittadini alla sicurezza, purché sia regolata, come abbiamo fatto noi col decreto".

Caro ministro, le cose non stanno così. A parte il fatto che il SAP rappresenta 20.000 appartenenti, lei dovrebbe sapere che il 99 per cento dei nostri sindacalisti sono poliziotti che svolgono servizio attivo, per cui conosciamo benissimo la sensibilità e le opinioni degli appartenenti, certamente contrari alle ronde e all’uso dei militari per l’attività urbana. Ribadiamo la nostra condivisione per l’impiego dei militari per il controllo degli obiettivi fissi e sensibili. In ultimo, esprimiamo, invece, forte apprezzamento – ancora una volta! – per le dichiarazioni del nostro Capo della Polizia sui militari, che riportiamo di seguito attraverso un lancio di agenzia Ansa. Orgogliosi di essere SAP!

MANGANELLI, RISPOSTA NON E' MILITARIZZAZIONE (ANSA) - MODENA, 20 FEB - La risposta alla 'diffusa domanda di sicurezza', secondo il capo della polizia, prefetto Manganelli, non può essere la militarizzazione. 'Secondo me la militarizzazione genera le paure - ha rimarcato Manganelli, nel corso di un convegno sulla videsorveglianza organizzato dall'università di Modena - In un paese blindato viviamo impauriti, non rassicurati'. Per il capo della Polizia 'questo e' un periodo in cui ci allarma il lavavetri, che e' un rispettabile allarme, ma attenzione a ricondurre sempre l'incertezza agli effettivi fatti di cronaca'. (ANSA) KUC/GG 20-FEB-09 12:01

SAP; BENE RISORSE E ASSUNZIONI, DUBBI SU RONDE (ANSA) - ROMA, 20 FEB - Bene le risorse e le assunzioni nelle forze di polizia, dubbi sulla norma che istituzionalizza le ronde, male le critiche del ministro ai sindacati di polizia. Così il Sindacato autonomo di polizia commenta l'approvazione del decreto anti stupri da parte del Consiglio dei ministri.'Riteniamo che il decreto raccolga alcune esigenze più volte segnalate dal nostro sindacato, in particolare per quel che riguarda i 100 milioni che saranno destinati al Viminale e l'assunzione di 2.500 nuove unità di personale - afferma il segretario del Sap Nicola Tanzi - Restano le nostre perplessità sulle ronde. Sostanzialmente, il provvedimento le legalizza laddove già esistono, cioè nel nord Italia, ma riteniamo che nessun sindaco delle grandi città del sud o dove c'e' un alto tasso di criminalità si assumerà la responsabilità di utilizzare i cittadini per segnalare situazioni di pregiudizio alla sicurezza mettendo a repentaglio la loro incolumità'. Ed inoltre, conclude Tanzi, 'apprendiamo con dispiacere le dichiarazioni del ministro dell'interno in merito ai sindacati di polizia: vogliamo ricordare a Maroni che il 99 per cento dei nostri sindacalisti sono poliziotti che svolgono servizio attivo, per cui conosciamo benissimo la loro sensibilità e le loro opinioni. E sappiamo che sono certamente contrari alle ronde e all'uso dei militari per l'attività urbana'. (ANSA) GUI 20-FEB-09 18:26

Contratto, siamo alla stretta finale

Siamo ormai alla stretta finale per quel che riguarda le trattative legate al biennio economico 2006-2007 (accordo integrativo) e alla parte normativa 2006-2009. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha terminato l'esame delle proposte presentate dalla Consulta Sicurezza e dalle altre organizzazioni sindacali. Per quel che riguarda i Cocer e le rappresentanze militari, si procede - come e' noto - a tavoli separati. A questo punto, si avvicina per davvero la conclusione della trattativa. Da lunedì 23 febbraio alle ore 14, inizia una no stop a Palazzo Vidoni per chiudere finalmente l'accordo, tanto atteso dal personale.

Art. 72 l. 133/2008 Circolare del Capo della Polizia

A seguito delle nostre osservazioni in merito all’ambito applicativo dell’art. 72 del decreto Brunetta (d.l. 112/2008, convertito in l. 133/2008) disciplinante il c.d. esonero, l’Amministrazione ha precisato alcuni punti con una interessante circolare ed utile circolare a firma del Capo della Polizia che abbiamo pubblicato sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org.

Lampedusa, servono fatti e non parole

Le articolate testimonianze che continuano a giungere dai colleghi della Polizia di Stato, presenti presso il Cie (ex Cpt) di Lampedusa durante gli incidenti provocati dai migranti nei giorni scorsi, ci impongono un’ulteriore ferma riflessione. Non possono certo bastare, anche se hanno fatto molto piacere, le tantissime attestazioni di solidarietà di comuni cittadini arrivate tramite fax, mail, telefonate e lettere al SAP, che da subito si è attivato, in tutte le sedi competenti, per tutelare il personale. Vi è oramai la nitida percezione che, se non fosse intervenuta in soccorso la consolidata esperienza professionale del personale dei Reparti Mobili e degli Uffici Investigativi operanti, saggiamente diretti dal Questore di Agrigento, il già pesante bilancio avrebbe potuto essere ben più grave. E’ doveroso chiedersi, visto che 500 uomini delle Forze dell’Ordine, più un numero imprecisato di militari e di altro personale della Protezione Civile non riescono a controllare la situazione di ordine pubblico all’interno del "Campo", se non sia inderogabilmente necessario interrogarsi sulla dotazione logistica necessaria, ad oggi mancante, per far rispettare - in sicurezza, non con le chiacchiere! - le ultime disposizioni emanate in materia che impongono nell’isola di Lampedusa il fermo, la trattazione e l’eventuale rimpatrio dei cittadini extracomunitari giunti in regime di clandestinità. Tali lacune, unite al sovraffollamento della struttura ricettiva e ai continui allarmi lanciati dalla popolazione isolana, rischiano di trasformarsi in un micidiale "cocktail" di veleni sociali impossibile da gestire e dalle conseguenze imprevedibili e forse… irreversibili! E’ basilare, quindi, che tutte le istituzioni interessate facciano i necessari passi per individuare ad ogni livello di responsabilità idonee soluzioni con adeguate risorse economiche, per permettere alle Forze dell’Ordine di operare in assoluta sicurezza. Non saranno tollerati silenzi ed omissioni su una problematica gravissima come questa. La voce e le pressioni del SAP, come sempre, continueranno a farsi sentire.

Aspettativa e assistenza al genitore disabile

Il SAP ha chiesto al Dipartimento di estendere il godimento dell'aspettativa retribuita (ex art. 42 d. lgs. 151/01) anche all'operatore di Polizia che si trovasse nella condizione di dover assistere il genitore disabile convivente, in assenza di altri soggetti legittimati a prendersene cura. Una richiesta che il SAP ha motivato sulla base di una recente e importante Sentenza della Consulta. L'aspettativa per assistenza ai disabili, disciplinata dall'art. 42 del d. lgs. 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità, a norma dell'art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53), sostanzia un congedo rimunerato in misura corrispondente all'ultima retribuzione e coperto da contribuzione figurativa, che non può superare la durata complessiva di due anni, durante i quali l'avente diritto percepisce un'indennità corrispondente all'ultima retribuzione. La Corte Costituzionale, già con le sentenze n. 233 del 2005 e n. 158 del 2007, aveva provveduto ad estendere il beneficio in esame, con la prima pronuncia, ai fratelli o alle sorelle conviventi nell'ipotesi in cui i genitori siano impossibilitati a provvedere all'assistenza del figlio in situazione di disabilità grave perché totalmente inabili, nonché, con la seconda pronuncia, al coniuge convivente del disabile. Con quest'ultima sentenza, precisamente la n. 19 del 30 gennaio 2009, la Consulta si esprime di nuovo su un'altra eccezione di legittimità costituzionale, sempre dell'articolo 42 del d. lgs. 151/2001, dichiarando l'illegittimità costituzionale dell'art. 42, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave. La disposizione censurata - a detta del giudice delle leggi - omettendo di prevedere tra i beneficiari del congedo straordinario retribuito il figlio convivente, anche qualora questi sia l'unico soggetto in grado di provvedere all'assistenza della persona affetta da handicap grave, viola gli artt. 2, 3 e 32 Cost., ponendosi in contrasto con la ratio dell'istituto, che consiste essenzialmente nel favorire l'assistenza al disabile grave in ambito familiare e nell'assicurare continuità nelle cure e nell'assistenza, al fine di evitare lacune nella tutela della salute psico-fisica dello stesso. Il SAP, pertanto, ha chiesto al Dipartimento il recepimento di tale principio, con l'espressa previsione della concessione dell'aspettativa retribuita di cui all'art. 42 del d. lgs. 151/2001, per il/la poliziotto/a che debba prestare assistenza, oltre che al fratello/sorella disabile (in caso di inabilità totale dei genitori) e di coniuge disabile, al genitore disabile convivente e in situazione di gravità ex art. 3, co. 3, l. 104/92, nel caso in cui questi sia l'unico soggetto in grado di provvedere alla cura della persona affetta da handicap grave.

Doppio buono pasto e ordine pubblico

Come è noto, la disciplina del buono pasto di cui all’art. 35 del dPR 16 marzo 1999 nr. 254 disciplina, è stata integrata con successive disposizioni con le quali si ribadisce che il buono stesso è giornaliero e che va attribuito anche al personale impiegato nei servizi di ordine pubblico, specificamente tenuto a permanere sul luogo di servizio e che non può allontanarsene per il tempo necessario per la consumazione del pasto presso il proprio domicilio. La permanenza in servizio è correlata con i limiti temporali del c.d. orario fisiologicamente utile e quindi occorre che il relativo orario di servizio copra tutto il lasso di tempo compreso tra le 12 e le 15 per il primo ordinario e tra le 18 e le 21 per il secondo ordinario. Tuttavia, capita sovente che il medesimo personale venga comandato con specifiche ordinanze del Questore, per due distinti servizi di ordine pubblico (in fascia mattutina e pomeridiana) e che entrambi si concludano, rispettivamente, alle ore 15 ed alle ore 21. E’ evidente, a parere del SAP, che in entrambi i casi i colleghi sono tenuti comunque a permanere sul luogo di servizio con tutti i disagi e le conseguenze anche sul benessere psico-fisico che ne derivano proprio per la tipologia del servizio. Pertanto, abbiamo chiesto al Dipartimento di valutare, nel caso in questione, la concessione del doppio buono pasto.

Indennità notturne e festive, mancanza di risorse

Ottanta poliziotti in servizio alla Questura e alla Stradale di Benevento, circa un terzo di tutto il personale, dovranno rinunciare a percepire le indennità per i servizi svolti di notte e nei giorni festivi a causa della mancanza di fondi. L’ufficio amministrativo contabile della Questura, infatti, ha comunicato che per "mancanza di fondi sul capitolo prevenzione generale e controllo del territorio, la Prefettura non ha emesso gli ordinativi di pagamento" relativi alle prestazioni svolte nel mese di dicembre. E tra il personale cresce il malumore, anche perché questa carenza di fondi penalizza soltanto alcuni operatori. "Si tratta di colleghi – ha spiegato alle agenzie stampa il segretario nazionale del Sap, Ernesto Morandini – che sono impegnati soprattutto nei servizi di Volante, di Stradale o alla Squadra Mobile. Gente che combatte la criminalità in prima linea e che, con sacrificio, si è adoperata per lavorare di notte e nei giorni festivi. Adesso, dopo il conguaglio Irpef di gennaio che ha già ridotto gli stipendi, arriva questa penalizzazione che per molti poliziotti, le cui retribuzioni sono già al limite della soglia di povertà, rischia di creare serissimi problemi". Il Sap denuncia, in particolare, la disparità di trattamento che si è venuta a creare tra il personale di Polizia in servizio alla Questura di Benevento e anche in molti Uffici di Polizia italiani. Infatti, da quando lo scorso anno sono stati rideterminati, a livello nazionale, i nuovi capitoli di bilancio, il rischio è che operatori di Polizia che prestano servizio nello stesso ufficio, pur avendo svolto servizi simili, siano retribuiti – per quel che riguarda le indennità accessorie – con tempi diversi. "Qui a Benevento soffriamo da tempo di una cronica carenza di organico – ha aggiunto il segretario provinciale del Sap di Benevento, Massimo Sgambato – che viene spesso compensata dal sacrificio e dall’abnegazione dei colleghi. E’ intollerabile quel che è successo, soprattutto perché molti operatori non riescono davvero ad arrivare alla fine del mese e questi mancati pagamenti dei notturni e dei festivi li mettono in seria difficoltà. Ci stiamo adoperando in tutti i modi per risolvere la situazione". E l’impegno del SAP, come sempre, non è rimasto senza risposte. La Prefettura di Benevento, infatti, è intervenuta sulle agenzie stampa promettendo il reperimento di fondi e il pagamento immediato delle spettanze dopo la nostra denuncia. Vigileremo, ovviamente, affinché alle parole seguano i fatti!

Concorso 108 V. Sovrintendenti, le prove scritte

Ecco il calendario delle prove scritte del concorso interno a 108 posti da Vice Sovrintendente indetto con D.M. 19 settembre 2008: 27.04.2009 - Centro fieristico Le Ciminiere di Catania (per i colleghi in servizio in Sicilia). 27-28-29.04.2009 Centro Addestramento Abbasanta (per i colleghi in servizio in Sardegna). 27.28.29.30-04-2009 Scuola Polizia Penitenziaria via di Brava Roma (personale del centro sud). 27.28.29.30-04-2009 Scuola Alessandria (personale del centro nord). Le prove si svolgeranno con due sessioni, una mattutina e una pomeridiana.

Il SAP su RAI TRE, confronto con Carlo Bonini

Settimana "mediatica" per il SAP quella appena trascorsa, con presenze ed interventi del nostro Segretario Generale Nicola Tanzi su giornali nazionali (Corriere della Sera, Sole 24 Ore e altri), agenzie stampa (Ansa e non solo) e televisioni (Rai). Segnaliamo, in particolare, il confronto su RAITRE, nell’ambito del programma DIARIO STORIE ITALIANE condotto da Corrado Augias, con il giornalista di Repubblica Carlo Bonini autore del discusso libro ‘Acab’. Sul nostro sito internet è disponibile il video integrale della trasmissione.