Roma, 9 febbraio 2009

Pacchetto Sicurezza: un’altra occasione perduta…

Il Senato della Repubblica ha approvato nei giorni scorsi il cosiddetto Pacchetto Sicurezza, il disegno di legge sulla sicurezza pubblica (ddl 733) che ora dovrà passare all’esame della Camera. I provvedimenti adottati determineranno certamente un aggravio di lavoro per le Forze dell’Ordine, mentre resta tutta da dimostrare l’efficacia delle norme che si intende introdurre, anche se alcune vanno certamente nella giusta direzione. Per quel che riguarda, ad esempio, le politiche per l’immigrazione, è positiva l’idea di una sorta di "regolamento" articolato in crediti con l’impegno a sottoscrivere precisi obiettivi di integrazione: un permesso di soggiorno a punti, in buona sostanza, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe premiare soltanto coloro che si comportano bene e si integrano nella nostra società. E anche per quel che riguarda l’introduzione del reato di immigrazione clandestina – pur con una formulazione più morbida rispetto ad alcune prime ipotesi – non possiamo non sottoscrivere la linea di azione del Governo e della maggioranza. Esprimiamo, invece, tutte le nostre perplessità sulla "tassa" legata al permesso di soggiorno, sull’ipotesi di allungare i tempi di permanenza nei Centri (per adesso scongiurata) e sulla possibilità che i medici denuncino gli stranieri irregolari che si sottopongono a cure e prestazioni sanitarie: non sono questi i provvedimenti che servono per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, ma si tratta di misure che al massimo – in linea con la strategia di impiegare i militari sul territorio – possono solo dare l’illusione di una maggiore sicurezza. Per quel che concerne gli altri temi, vanno benissimo la "stretta" sul 41 bis per i mafiosi, le nuove aggravanti per estorsione, rapina e truffa, la cancellazione dei benefici (domiciliari compresi) per coloro che sono accusati di violenza sessuale. Da verificare concretamente, invece, l’ipotesi di "schedatura" dei clochard, mentre giudichiamo inaccettabile la norma che prevede la possibilità per gli enti locali di avvalersi di associazioni di cittadini per segnalare alle Forze dell’Ordine eventuali reati (in pratica, si legittimano le ronde). E, per fortuna, è stata evitata la reintroduzione del reato di tortura per le Forze dell’Ordine (chiesto dal centrosinistra con un emendamento): la formulazione proposta, infatti, avrebbe permesso a chiunque di denunciare un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, anche solo per pressioni psicologiche, con tutti i rischi del caso che è facile immaginare. Ma la cosa che ci stupisce di più è che anche un senatore del Pdl, del centrodestra, abbia rilasciato alle agenzie stampa questa dichiarazione:

"La bocciatura di questo emendamento da parte del Senato della Repubblica rappresenta un grosso errore di natura politica, di natura internazionale oltre che di natura umana e morale. Mi auguro che il Senato possa, nel più breve tempo possibile esaminare il disegno di legge, che ho da tempo depositato, colmando così un vuoto normativo ed allineando il nostro diritto interno a quello degli altri Paesi, ma ne auspico la pronta trattazione anche e soprattutto a garanzia dei diritti umani di tutti i cittadini".

E’ la conferma che dobbiamo essere sempre vigili e non fidarci di nessuno, destra o sinistra che sia. Il percorso legislativo del ddl 733, che seguiamo attentamente, non è comunque scontato. Già alla Camera, infatti, potrebbero essere proposte dalla maggioranza alcune modifiche che renderebbero necessario un ulteriore passaggio al Senato. Quello che colpisce, ancora una volta, è l’assoluta assenza di sensibilità nei confronti degli operatori delle Forze dell’Ordine: si legifica introducendo nuove figure di reato, si aggrava il compito e il lavoro di poliziotti e carabinieri, però quando c’è da mettere mano al portafogli, la classe politica – o Tremonti che dir si voglia - dimostra sempre più spesso di aver il ‘braccino corto’.

Che fine hanno fatto i 100 milioni di euro promessi entro il mese di gennaio? Perché non si sbloccano le assunzioni dei Vfp e dei Vfb idonei? Come per l’uso dei militari, non c’è bisogno di troppe chiacchiere, ma basta un decreto legge ad hoc. Siamo convinti – perché continueremo a incalzare il Governo e la maggioranza ogni giorno! – che gli impegni presi per la Specificità, per il Riordino, per il Contratto saranno mantenuti. Perché la sicurezza non si fa a costo zero, come più volte abbiamo detto e scritto. Il SAP esiste ed ha un ampio consenso tra i colleghi proprio per tutelare il personale e pungolare quotidianamente chi ha il diritto e il dovere di prendere le decisioni. Non abbiamo padroni, non ci interessa averne, non abbiamo confederazioni alle quali sottostare. Fatti, servono solo fatti. Altrimenti il Pacchetto Sicurezza rischia di essere solo un’altra occasione perduta… Orgogliosi di essere SAP!

SICUREZZA: SAP, CON RONDE RISCHIO VITA CITTADINI (ANSA) - ROMA, 6 FEB - Non solo 'si sta cercando di delegittimare' il lavoro delle autorità di pubblica sicurezza e della polizia giudiziaria, ma con l'istituzione delle ronde il governo 'fara' rischiare la vita' ai cittadini: qualcuno ci rimettera' le penne'. Il Sindacato autonomo di polizia (Sap) critica fortemente il provvedimento voluto dalla Lega e annuncia iniziative in tutta Italia, sottolineando 'l'incompetenza' di chi ha predisposto le nuove norme.

Si tratta di un provvedimento 'gravissimo e pericolosissimo - spiega il segretario del sindacato, Nicola Tanzi - e' un disegno da incompetenti. Così facendo faranno rischiare la vita a quei cittadini che si organizzeranno nelle ronde, perchè ci sono territori dove la criminalità non perdona e, anzi, uccide.'. Le ronde fatte a Bolzano, ribadisce Tanzi, sono cosa ben diversa delle ronde a Palermo o a Napoli. 'La criminalità organizzata mal sopporta le forze dell' ordine, ma comunque le sopporta, riconoscendole. Il cittadino comune che si sostituisce al poliziotto o al carabiniere e' per i criminali soltanto un infame e come tale va punito'. Dunque, con l'istituzione delle ronde, conclude Tanzi, 'il governo farà rischiare la vita ai cittadini'. (ANSA) GUI 06-FEB-09 16:21 NNNN

Contratto, proseguono le trattative

La trattativa alla Funzione Pubblica entra finalmente nella fase decisiva. Nella riunione del 4 febbraio la nostra organizzazione ha presentato un documento, disponibile presso le Segreterie Regionali e Provinciali alle quali e' stato inoltrato via posta elettronica, con le SOLE proposte di modifiche NORMATIVE attinenti il quadriennio normativo 2006-2009 (ci riserviamo di presentare successivamente, se sarà possibile, le nostre proposte di modifica alla parte economica). La delegazione del SAP, costituita dal Segretario Generale Nicola TANZI e dal Segretario Nazionale Francesco QUATTROCCHI, ha nuovamente rimarcato - sollecitando urgentissimamente una soluzione - la questione della disparità di trattamento economico esistente tra i militari e la Polizia di Stato nell'ambito delle cosiddette 'pattuglie miste', finanziate con un decreto legislativo ad hoc.

A nostro avviso, occorre che sia trovata, dal punto di vista normativo, una soluzione che consenta di equiparare le indennità percepite dal personale della Polizia di Stato a quelle attualmente erogate ai militari e all'Arma dei Carabinieri.

Si tratta, per il SAP, di una questione pregiudiziale e fondamentale sulla quale non intendiamo transigere. Inoltre, e' stato chiesto ulteriori garanzie circa la corretta applicazione degli articoli 71 (decurtazioni stipendiali per malattia) e 72 (collocamento a riposo del personale) della legge 133/2008. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha risposto nel seguente modo: per quel che riguarda l'articolo 71, e' stato assicurato un solerte impegno per accelerare i tempi parlamentari di presentazione dell'emendamento concordato in sede di preintesa contrattuale al fine di completare l'esclusione dalle decurtazioni stipendiali previste inizialmente dal d.l. 112/2008 per assenza da malattia; per quel che attiene, invece, l'articolo 72, la Funzione Pubblica ha annunciato la prossima emanazione di un DPCM, previsto nelle more dello stesso articolo, di cui ha consegnato uno schema (disponibile sempre attraverso le nostre Segreterie sul territorio). In merito a questo schema di DPCM, abbiamo chiesto alcuni urgenti chiarimenti, come si può leggere nell’articolo che segue. La trattativa proseguirà adesso a tavoli separati, nell'ambito dei rispettivi Comparti Sicurezza e Difesa, e si avvia - come detto - alla sua fase cruciale. Il prossimo incontro e' fissato per martedì 10 febbraio, sempre alle ore 10.30.

Articolo 72 legge 133 / 2008, intervento SAP

Il Dipartimento, come accennato, ha trasmesso al SAP una bozza di circolare inerente l’applicazione dell’articolo 72 della Legge 133/2008, relativo al "Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo". Il SAP ha subito posto una serie di osservazioni.

In particolare, abbiamo sottolineato il comma 1 del citato articolo, il quale prevede che "Per gli anni 2009, 2010 e 2011 il personale (…) può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione della anzianità massima contributiva di 40 anni" e il comma 4 che recita: "All'atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età il dipendente ha diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio." Secondo il tenore letterale della norma, pertanto, è verosimile che si verifichi una situazione nella quale il dipendente, in possesso del requisito minimo contributivo richiesto ai fini dell’esonero, raggiunga l’anzianità massima contributiva di 40 anni prima del compimento del limite d’età di 60 anni.

In particolare, si fa il caso del dipendente che avanza richiesta di esonero a 50 anni di età avendo 35 anni di anzianità contributiva, con conseguente raggiungimento del limite massimo di 40 anni contributivi, al più tardi, al compimento dei 55 anni di età. Con riferimento alla fattispecie ipotizzata, il SAP ha chiesto al Dipartimento di far conoscere se il dipendente viene posto in quiescenza d’ufficio - con il trattamento pensionistico che sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio – al compimento dell’anzianità massima contributiva, oppure se continua a percepire il trattamento ridotto sino al raggiungimento del prescritto limite di età, come indicato testualmente dalla disposizione. Servono, pertanto, chiarimenti urgenti in merito, anche considerando l’irrevocabilità della domanda di esonero, i cui termini scadono a breve.

Assunzione VFB, emendamento PALADINI

Nell'ambito della discussione alla Camera, in Commissione Lavoro, della Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, l'on. Giovanni Paladini, ex Segretario Generale Aggiunto del SAP, ha presentato nei giorni scorsi un emendamento per sollecitare con forza l'assunzione dei Vfb idonei.

Prosegue concretamente la battaglia del SAP per le assunzioni in Polizia, senza dimenticare la questione dei Vfp!

Art. 10

(Assunzione di volontari in ferma breve)

1. Ai fini delle esigenze connesse all'ordine e alla Sicurezza Pubblica, i relativi Ministeri sono autorizzati ad assumere i Volontari in ferma breve utilmente collocati nelle graduatorie - degli idonei non vincitori - reclutati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1997, n. 332, per l'immissione nei ruoli delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare, delle Forze di polizia ad ordinamento civile, del Corpo dei Vigili del Fuoco e del Corpo militare della Croce rossa italiana, di cui ai bandi di concorso pubblicati rispettivamente nella Gazzetta Ufficiale n. 39 del 19 maggio 2000, n. 47 del 14 giugno 2002, n. 38 del 16 maggio 2003 e n. 42 del 28 maggio 2004.

2. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato in 80 milioni di euro, si provvede mediante riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla tabella C della legge 22 dicembre 2008, n. 203.

9. 02. Paladini.

Sovrintendenti, corsi di preparazione SAP

La Segreteria Provinciale SAP di Napoli ha organizzato un corso di aggiornamento per il concorso da Vice Sovrintendente. Si tratta di una bella iniziativa che prenderà il via il giorno 10 febbraio (ogni martedì per due settimane dalle 15 alle 17) presso il IV Reparto Mobile.

Il SAP partenopeo, da sempre attento alla preparazione e alla formazione del personale, aveva già organizzato nel mese di gennaio un corso (gratuito) per i propri iscritti al fine di prepararsi al concorso da Sovrintendente. La supervisione dei corsi è stata affidata al Consigliere Provinciale Ludovico Mitilini.

Le lezioni saranno tenute da docenti esperti e durante il corso sarà distribuito gratuitamente materiale didattico.

I corsi messi in piedi dal SAP di Napoli sono in linea con iniziative simili che altre nostre Segreterie hanno organizzato sul territorio, a partire da quella di Roma dove – col coordinamento di Stefania Musto, responsabile Ufficio Studi SAP – si stanno svolgendo alcune lezioni di preparazione al concorso da Sovrintendente.

Da Vitali a Raciti, il SAP non dimentica

Nella giornata del trentaduesimo anniversario (6 febbraio 1977 – 6 febbraio 2009) della morte del Maresciallo di Polizia Luigi D'Andrea e dell'Appuntato Renato Barborini, uccisi dalla banda Vallanzasca, è stata organizzata una cerimonia a Dalmine, nel bergamasco, alla quale ha partecipato anche una delegazione del SAP guidata dal Segretario Nazionale Gianni TONELLI.

Siamo tutti stretti e vicini, come sempre, all'amica Gabriella Vitali D'Andrea. I nostri colleghi furono barbaramente massacrati dal bandito renato vallanzasca (il suo nome non merita neppure di essere scritto con le maiuscole!) al casello autostradale di Dalmine.

Era la mattina di domenica 6 febbraio 1977 quando un'auto sospetta venne segnalata dalla Polstrada e una pattuglia venne mandata per il controllo.

Non appena furono chiesti i documenti, avvenne la sparatoria.

E a terra rimasero i corpi dei due colleghi in servizio, Luigi e Renato.

Nei giorni scorsi abbiamo anche commemorato la scomparsa di Filippo Raciti e sulle agenzie stampa è stata diffusa una nostra dichiarazione, che rendiamo disponibile di seguito…

Il SAP non dimentica!

SAP, NEL MONDO DEL CALCIO POCO E' CAMBIATO (ANSA) - ROMA, 1 FEB - 'Sono passati due anni dalla morte di Filippo Raciti. E i poliziotti italiani continuano ancora a rischiare la vita negli stadi per una partita di pallone, perchè purtroppo poco o nulla e' cambiato rispetto a quel tragico febbraio 2007'. Lo dichiara Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, alla vigilia del secondo anniversario della morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio 2007 a Catania durante gli scontri seguiti ad una partita di calcio.'Dopo le polemiche e lacrime di coccodrillo di molti - spiega Tanzi - nel mondo del calcio le cose non sono cambiate più di tanto e, se si sono verificati meno incidenti e meno problemi negli stadi nelle ultime due stagioni sportive, lo si deve in primo luogo all'impegno professionale e al sacrificio costante degli operatori delle Forze dell'Ordine, a partire da quelli dei Reparti Mobili di Polizia'. 'A nostro avviso - prosegue - l'unica strada che si doveva davvero intraprendere, quella della corresponsabilizzazione delle società di calcio per gli incidenti causati dai propri tifosi, non e' stata neppure presa in considerazione'. 'Chiediamo ancora una volta a tutte le parti interessate, istituzioni, società sportive, tifosi, - conclude Tanzi - una seria riflessione perchè quel che e' accaduto due anni fa, non succeda mai più. (ANSA) AU 01-FEB-09 12:10 NNNN

Vicini al nostro collega…

La Segreteria Generale del SAP esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia del consigliere comunale di Stabia, Luigi Tommasino, ucciso nei giorni scorsi. Il fratello di Luigi è un collega, un amico e un iscritto al SAP. Ci stringiamo attorno a lui in questo momento di dolore e rabbia, augurandoci che presto gli autori del delitto possano essere consegnati nelle mani della giustizia.