Roma, 19 gennaio 2009

Via libera del Senato all’oltraggio a pubblico ufficiale. E adesso le garanzie funzionali!

Il via libera del Senato, nell’ambito del disegno di legge n. 733 recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", all’emendamento del nostro ex Segretario Generale, Filippo Saltamartini, che prevede la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, costituisce – oltre ad una indiscutibile ed ennesima battaglia vinta dal SAP! – un bel segnale positivo per questo avvio di 2009.

Il provvedimento, naturalmente, dovrà ora avere il via libera della Camera, ma i testi – come si suol dire – sono "blindati" dalla maggioranza e non dovrebbero esserci sorprese. Il personale delle Forze di Polizia aspetta ora dal Governo altri passi importanti e una battaglia che intendiamo portare avanti, come più volte annunciato, è quella relativa alle garanzie funzionali.

Proprio per questo, la Consulta Sicurezza, la più grande organizzazione di rappresentanza del Comparto costituita da Sap, Sappe e Sapaf, ha scritto una lettera al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per chiedere forme di tutela reali e concrete per gli operatori di Polizia che si trovano coinvolti in procedimenti penali per fatti avvenuti nell’adempimento del proprio dovere. Abbiamo anche scritto ai Presidenti di Senato e Camera, oltre ai Presidenti e ai componenti delle Commissioni Giustizia di entrambi i rami del Parlamento. Pensiamo che, nell’ambito della prossima riforma del codice di procedura penale, si debbano e si possano prevedere degli interventi normativi a tutela del personale di Polizia. Una battaglia che, assieme agli amici del Sappe e del Sapaf, portiamo avanti con grandi forza.

Orgogliosi di essere SAP!

OLTRAGGIO: LA NORMA REINTRODOTTA

«3-bis. Dopo l'articolo 341 del codice penale è aggiunto il seguente:

"341-bis. - (Oltraggio a pubblico ufficiale). Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l'onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d'ufficio ed a causa o nell'esercizio delle sue funzioni, è punito con la reclusione fino a tre anni.

La pena è aumentata se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato. Se la verità del fatto è provata o se per esso l'ufficiale a cui il fatto è attribuito è condannato dopo l'attribuzione del fatto medesimo, l'autore dell'imputazione non è punibile».

«3-ter. All'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale 14 settembre 1944, n. 288, la parola "341" è sostituita dalla seguente: "341-bis"».

OLTRAGGIO: LANCIO DI AGENZIA ANSA

TORNA REATO DI OLTRAGGIO A FORZE DI POLIZIA (ANSA) - ROMA, 14 GEN - Torna in norma il reato di oltraggio alle forze di polizia. Lo prevede un emendamento al ddl sicurezza che ha avuto il via libera dell'Aula del Senato. Chiunque - secondo la norma - in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone offenda l'onore o il prestigio di un ufficiale o agente di pubblica sicurezza a causa del suo servizio di ordine pubblico e di sicurezza, e' punito con la reclusione fino a tre anni. L'emendamento a firma dei relatori, Filippo Berselli e Carlo Vizzini, ha recepito un emendamento di Filippo Saltamartini (Pdl) che si e' detto soddisfatto del fatto che 'reintroduciamo l'oltraggio alle forze dell'ordine comprendendo come la tutela delle forze dell'ordine merita una tutela con norme penali'. 'In sette mesi - ha aggiunto - abbiamo previsto l'ergastolo per l'omicidio di un rappresentante delle forze dell'ordine e ora ripristiniamo l'oltraggio a pubblico ufficiale e così poniamo fine alla politica delle chiacchiere della richiesta delle commissioni sul G8 per passare alla politica dei fatti'. Anche Achille Serra, ex prefetto e senatore del Pd si e' detto favorevole alla norma. 'Voterò a favore - ha detto - avendo vissuto la piazza per tanto tempo'. Il Senato ha dato via libera all'unanimità anche a un altro emendamento per la lotta all'estorsione. (ANSA) KTV 14-GEN-09 11:45 NNNN

GARANZIE FUNZIONALI: LA LETTERA DELLA CONSULTA SICUREZZA AD ALFANO

Roma, 15 gennaio 2009

Signor Ministro della Giustizia On.le Dott. Angelino ALFANO

Oggetto: Consulta Sicurezza – GARANZIE FUNZIONALI PER FORZE DELL’ORDINE

Egregio Signor Ministro, la Consulta Sicurezza – la più grande organizzazione autonoma del Comparto Sicurezza – composta da SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) e SAPAF (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale), confidando nella Sua comprovata sensibilità per le condizioni del personale del Comparto Sicurezza, Le rappresenta le problematiche che affliggono gli operatori delle Forze di Polizia che si trovano – loro malgrado – coinvolti in procedimenti penali per fatti avvenuti nell’adempimento del proprio dovere.

Incontrastato l’assunto costituzionale che vede l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, a prescindere dalle qualità rivestite, non può sottacersi la necessità di maggiori tutele per le Forze dell’Ordine che, conseguentemente alla professione svolta, si trovano esposti ad un rischio di incorrere in contenziosi legali ben maggiore - e, dunque, differenziato - rispetto al quisque de populo.

L’iscrizione dell’operatore di polizia nel registro degli indagati, difatti - a differenza di ciò che avviene nel pubblico impiego - porta con sé una serie di conseguenze dannose e pregiudizievoli collegate alla qualità rivestita, che vanno dal blocco automatico della progressione in carriera nelle more del giudizio, con conseguenti ripercussioni economiche, all’avvio de plano del procedimento disciplinare da parte dell’Amministrazione di appartenenza.

La Consulta Sicurezza chiede, per tali motivi, migliori tutele per la Polizia per una maggiore sicurezza per i Cittadini. Gli operatori di polizia devono essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio, nel rispetto delle leggi e dei diritti.

In particolare, si chiede la previsione di un nuovo procedimento giurisdizionale per i fatti compiuti nell’adempimento del proprio dovere o relativi all’uso delle armi. Si richiede una modifica al codice di procedura penale che attribuisca al Procuratore Generale della Repubblica, nel distretto di Corte d’Appello, la competenza a svolgere una previa valutazione (di garanzia) dei fatti aventi origine e causa nel servizio di Polizia, con l’introduzione di una particolare forma di archiviazione, richiesta con atto motivato, qualora le condotte degli operatori delle Forze dell’Ordine possano attagliarsi a una qualunque causa di giustificazione (artt.50 – 54 c.p. – legittima difesa, uso legittimo delle armi, adempimento di un dovere, etc.). Attualmente, anche nelle suddette ipotesi, per servizi di polizia svolti nell’interesse dello Stato, il procedimento prevede una verifica giurisdizionale ordinaria, con tutte le incombenze di natura materiale ed economica che ne conseguono per il singolo operatore.

Si tratta di disposizioni già previste dalla legge 22 maggio 1975, n. 152 (artt. 27 ss.), recante disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, e che la Consulta Sicurezza chiede che vengano reintrodotte - con le modifiche che meglio si attaglino al sistema processuale penale di tipo accusatorio in cui si inseriscono - in vista della prossima riforma del codice di procedura penale. Il riconoscimento di queste necessarie e basilari garanzie funzionali non può sfuggire in uno Stato di diritto che è dalla parte di coloro che spendono la propria vita a tutela dei principi di solidarietà, legalità e giustizia.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Nicola Tanzi Segretario Generale SAP – Donato Capece Segretario Generale Sappe – Marco Moroni Segretario Generale Sapaf

GARANZIE FUNZIONALI: LANCIO DI AGENZIA ANSA

CONSULTA SICUREZZA A ALFANO, TUTELA PS IN RIFORMA (ANSA) - ROMA, 15 GEN - La riforma della giustizia dovrà prevedere 'provvedimenti di tutela per il personale delle forze di polizia che si trova coinvolto in procedimenti penali per fatti avvenuti nell'adempimento del proprio dovere'.

E' quanto chiede in una lettera inviata al ministro della Giustizia Angelino Alfano la Consulta sicurezza, l'organismo costituito dal Sap (il sindacato autonomo di polizia) dal Sappe (il sindacato autonomo di polizia penitenziaria) e dal Sapaf (il sindacato autonomo del corpo forestale). I sindacati hanno anche sollecitato l'intervento dei presidenti di Camera e Senato, chiedendo inoltre ai presidenti e ai componenti delle commissioni Giustizia di entrambi i rami del Parlamento di essere ascoltati.

'L'iscrizione dell'operatore di polizia nel registro degli indagati - dice il segretario generale del Sap, Nicola Tanzi - porta con sé una serie di conseguenze che vanno dal blocco automatico della progressione di carriera, con evidenti ripercussioni economiche, sino all'avvio del procedimento disciplinare da parte dell'amministrazione di appartenenza'.

Serve dunque una 'modifica al codice di procedura penale che attribuisca al Procuratore generale della Repubblica, la competenza a svolgere una previa valutazione di garanzia dei fatti aventi origine e causa nel servizio di polizia, con l'introduzione di una particolare forma di archiviazione, richiesta con atto motivato, qualora le condotte degli operatori possano riguardare, ad esempio la legittima difesa, l'uso legittimo delle armi e l'adempimento di un dovere'. (ANSA) GUI 15-GEN-09 12:38 NNNN

Contratto, primo incontro 2009 alla Funzione Pubblica

Si è tenuto alla Funzione Pubblica il 15 gennaio il primo incontro di quest'anno relativo alla contrattazione dell'accordo integrativo per il biennio economico 2006-2007 e per il quadriennio normativo 2006-2009.

E' stata consegnata al SAP e ai sindacati di Polizia una ipotesi di accordo integrativo del dPR 2007/170 per il biennio economico 2006-2007, contenente tutti gli arretrati e consultabile sul nostro sito internet. Ribadiamo, ovviamente, che si tratta di una ipotesi di accordo.

Il SAP ha sottolineato la necessità di portare avanti rapidamente l'intesa e di chiudere le trattative, in particolare, sulla parte normativa, anche soprattutto al fine di corrispondere al personale le spettanze arretrate dovute.

Dopodiché, si dovrà procedere celermente all'avvio delle trattative per il nuovo Accordo.

Polizia Ferroviaria e scorte ai tifosi: intervento SAP

Con una recente circolare, il Dipartimento ha emanato nuove disposizioni in materia di gestione dei servizi di scorta delle tifoserie a bordo treno. A tal proposito, il SAP ha rilevato l’inadeguato numero di operatori destinati a comporre l’unità operativa di base (solo due!) a fronte del verosimile numeroso gruppo di tifosi da scortare, nonché la quanto mai inopportuna previsione – nel contesto indicato - dell’uso dell’uniforme. Nei fatti, l’applicazione di tali disposizioni arreca grave pregiudizio alla sicurezza e all’incolumità della pattuglia Polfer impiegata in questa tipologia di servizi. L’uso dell’uniforme appare, pertanto, una previsione assolutamente inopportuna, che mal si concilia con la necessità degli operatori di Polizia di dissimularsi, sia per fini investigativi che operativi, oltre che per ragioni di sicurezza personale. Siamo pertanto intervenuti con forza nei confronti del Dipartimento affinché le citate disposizioni siano opportunamente modificate.

Repubblica: un articolo davvero inopportuno…

Sap: inopportuno e fuorviante l'articolo di Repubblica Roma, 16 gen. (Apcom) - "Riteniamo inopportuno e fuorviante l'articolo su Repubblica nella parte in cui, avendo avuto, non si sa come, la possibilità in modo diretto o indiretto di entrare in un portale riservato e prelevare qualche commento, mette in evidenza alcuni messaggi che, a nostro parere, denotano più uno sfogo tra amici che non reali convinzioni o mancanza di rispetto delle norme di legge". E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, sull'articolo apparso su Repubblica che racconta i blog "dei cattivi poliziotti".

"La Polizia italiana - sottolinea il Sap - e' un'istituzione sana, rispettosa delle leggi e che ogni giorno, con 100 mila operatori, lotta contro la criminalità per garantire la sicurezza dei cittadini, a volte a rischio della propria vita e per pochi spiccioli di guadagno".

"I commenti pubblicati nell'articolo - spiega Tanzi - non sono disponibili su internet, ma sulla intranet della nostra Amministrazione, accessibile soltanto dai computer connessi alla rete interna della Polizia di Stato. 'Doppiavela' e' un portale al quale si accede con mail e password personali in uso a ciascun poliziotto: esiste una versione web che contiene leggi, circolari e aggiornamenti; v'e' poi una versione intranet che contiene dati sensibili, buste paga e consente la possibilità di inserire commenti in un forum riservato. La consultazione di questi informazioni - conclude - non è consentita ad estranei". Red/Sav 161450 gen 09