Roma, 18 agosto 2008

 

Positive le aperture del capogruppo in Senato del Pdl, Maurizio Gasparri. Ma, dopo tante promesse, aspettiamo solo fatti concreti!

Specificità, malattie, risorse: si aprono finalmente spiragli?

Una legge per la specificità. Esclusione del Comparto Sicurezza e Difesa dal campo di applicazione dell’ex decreto Brunetta. Risorse certe e quantificate per le Forze dell’Ordine, non l’aleatorietà dei finanziamenti che arriveranno dai beni confiscati alla mafia, come previsto dalla manovra estiva. Il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, il senatore Maurizio Gasparri, dopo aver incontrato la Consulta Sicurezza nelle settimane scorse e aver preso, personalmente, una serie di impegni con i Segretari Generali di Sap, Sappe e Sapaf, ha rilanciato i propri obiettivi attraverso una intervista al quotidiano Libero. Un impegno che apprezziamo e del quale prendiamo atto, soprattutto laddove Gasparri afferma che se il Governo non sarà in grado di soddisfare le esigenze delle Forze dell’Ordine, sarà il Parlamento a provvedere alla bisogna. Si tratta, ce ne rendiamo conto, di promesse. E di questi tempi, è meglio dar conto dei fatti, piuttosto che dalle parole. Ma l’azione della Consulta Sicurezza, la mobilitazione permanente che stiamo attuando ormai da diverse settimane anche assieme agli altri sindacati e ai Cocer, qualche risultato comincia forse a portarlo. I nodi da sciogliere sono e restano comunque tanti, anche perché la cosiddetta manovra finanziaria estiva ci ha penalizzato fortemente non solo per quel che riguarda la questione delle malattie, ma anche per ciò che concerne gli oltre tre miliardi di tagli (in tre anni) al Comparto Sicurezza e Difesa. E le risorse messe in campo per le Forze dell’Ordine sono davvero poca cosa e non danno soluzione a nessuna delle grandi tematiche sono al centro, da sempre, dell’azione rivendicativa del SAP: contratto, specificità, riordino delle carriere, turn over e assunzioni, regolare pagamento delle indennità accessorie e di specialità, previdenza complementare. Non dimentichiamo poi la problematica della mobilità del personale, che da anni necessita di una revisione che possa soddisfare maggiormente le esigenze degli operatori e in particolare di chi ha famiglia e figli. Il SAP continua a lavorare anche in questi caldi giorni di agosto, come del resto fa la maggior parte dei colleghi. A settembre abbiamo in cantiere una serie di incontri ad alto livello con il Dipartimento: nostro obiettivo principale ed immediato è l’emanazione di una circolare attuativa che chiarisca tutti gli aspetti legati alle assenze per malattia.

Valuteremo anche concretamente l’operato del Parlamento e capiremo se le dichiarazioni di Gasparri si tradurranno in fatti reali.

E poi, la grande battaglia per la Finanziaria 2009 che, pur con i paletti ormai previsti dalla manovra estiva, dovrà prevedere risorse aggiuntive significative per le Forze di Polizia. Questi i nostri grandi obiettivi. Di concreto per la sicurezza, fino ad oggi, il Governo ha fatto solo una cosa: impiegare 3.000 militari, con un costo di oltre 60 milioni di euro e con l’ingrato compito per poliziotti e carabinieri di fungere quasi da "badanti" per questi volenterosi, ma inesperti ragazzi, almeno in tema di ordine e sicurezza pubblica. Non sono queste le risposte che ci aspettiamo da un Governo che ha vinto le elezioni proprio sul tema della sicurezza.

E se non avremo risposte concrete, sarà obbligatorio per il SAP e per la Consulta Sicurezza, assieme agli altri sindacati e ai Cocer, organizzare la più grande manifestazione di piazza di appartenenti alle Forze dell’Ordine che si sia mai vista in Italia.

Militari a Bari, la retromarcia del Questore…

Grazie all’azione del SAP e del Siulp di Bari, oltre al supporto della nostra Segreteria Generale, la Questura del capoluogo pugliese è stata costretta a fare dietrofront rispetto ad alcune iniziali disposizioni relative all’utilizzo del personale di Polizia nelle pattuglie miste con i militari, disposizioni in palese violazione con l’Accordo Nazionale Quadro. Dai primi giorni di agosto, infatti, circa 90 militari sono stati affiancati da una trentina tra poliziotti e carabinieri. La Questura di Bari aveva trasferito, dalla sera alla mattina, una quindicina di colleghi assegnandoli a questo "nuovo" servizio e disponendo il loro impiego sulla base di turni di servizio in violazione dell’ANQ. Dopo le proteste sindacali e l’intervento della Segreteria Generale con i vertici del Dipartimento, il Questore di Bari ha emanato una ordinanza, trasmessa a tutte le organizzazioni sindacali e disponibile sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, che rettifica i turni di servizio del personale assegnato alle pattuglie miste Polizia – militari.

La battaglia del SAP continua…

Impiego militari, monitoraggio SAP

Prosegue in tutta Italia l’impegno del SAP per monitorare i problemi che stanno sorgendo circa gli impieghi dei militari nelle pattuglie miste con le Forze dell’Ordine.

A Treviso, il nostro segretario provinciale Gino Balbinot ha segnalato come le risorse impiegate per i militari potevano essere utilizzate alcune croniche carenza del personale in quella città: mancano, ad esempio, circa 30 unità di personale alle varie Sezioni della Stradale e anche la Polfer è in difficoltà.

E il SAP di Gorizia, col Segretario Angelo Obit, ha sottolineato nei giorni scorsi le difficoltà di impiego dell’Esercito al Cie (ex Cpt) di Gradisca, dove, nonostante la presenza dei militari impiegati in discutibili compiti di vigilanza, non è stato disposto alcun rinforzo del personale di Polizia e questo a fronte di una struttura che ospitava qualche anno fa un centinaio di stranieri, numero oggi praticamente quadruplicato.

Una grave situazione si è verificata anche al Cie di Torino, dove pare che i militari impiegati abbiano disposizione di non intervenire nell’eventualità che gli stranieri trattenuti nella struttura abbiano problemi di salute o necessità di un ospedale. Pertanto, in caso di bisogno, c’è la necessità di distogliere una volante dal tessuto urbano per accompagnare in sicurezza presso il più vicino nosocomio gli "ospiti" dell’ex Cpt. Una situazione intollerabile che la Segreteria Provinciale guidata da Silverio Sabino ha denunciato con forza.

I poliziotti italiani lavorano con grande spirito di abnegazione al fianco dei militari e la sicurezza è certamente garantita. Da parte nostra, auspichiamo il massimo impegno dei colleghi per essere al servizio della sicurezza dei cittadini. Ma questo non ci esime dal segnalare le eventuali problematiche relative agli impieghi e le violazioni all’ANQ. Anche per questo, abbiamo sollecitato tutte le nostre strutture a comunicarci qualsiasi tipo di problema.

Vittime del Dovere, verso una soluzione

Si avvia a soluzione, grazie anche all'azione di pressione del SAP, la scandalosa situazione dei parenti delle vittime del dovere che da anni non si vedono corrispondere i benefici economici previsti dalla legge. Nella giornata dell' 11 agosto si e' svolto al Dipartimento un incontro tra il responsabile per la Polizia di Stato dell' Associazione Vittime del Dovere, Edoardo Bello, e il direttore della Direzione Centrale per gli Affari Generali, prefetto Francesco Cirillo. Le pressanti richieste dell'associazione, unite alle forti sollecitazioni che la Segreteria Generale del SAP sta portando avanti da tempo, hanno portato ad un primo, importante risultato: l'Ufficio del Ministero che vaglia la concessione dei benefici di legge sarà potenziato con dieci unità di personale, con l'obiettivo di procedere ai primi pagamenti già  in autunno e quindi sanare tutte le situazioni pendenti entro il 2008. Un impegno, preso direttamente dal prefetto Cirillo, che apprezziamo e che finalmente farà giustizia di una situazione divenuta ancor più insostenibile anche a seguito dell'approvazione dell'ultima Finanziaria 2008, che ha parificato alle vittime della mafia e del terrorismo, oltre a quelle della criminalità organizzata, anche coloro che hanno subito ferite o trovato morte in particolare condizioni di servizio. Tutto giusto, ma i danneggiati "per dovere", rispetto a tutti gli altri, sono gli unici - fino ad oggi! - a non aver riscosso i previsti benefici. Il Dipartimento ha anche annunciato l'istituzione di "call center" dedicato ai familiari delle vittime del dovere e agli uomini e alle donne delle Forze di Polizia rimasti feriti in servizio, con operatori specializzati in grado di fornire in tempi rapidi informazioni e risposte a tutte le richieste degli interessati.

Il servizio, raggiungibile ai numeri 06/44373512, 06/44373895 o 06/44373568, entra in funzione il 18 agosto ed è attivo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, dal lunedì al venerdì

Tabulati e Cenaps, ritardi e disguidi

Com’è noto, il Cenaps si avvale di un servizio privato di corrieri - con cui sono state stipulate opportune convenzioni - per l'invio dei tabulati degli stipendi, degli straordinari e di altre competenze del personale della Polizia di Stato. Questi tabulati sono recapitati nei capoluoghi di regione dove ogni Ufficio di contabilità delle strutture periferiche della Polizia di Stato invia personale (con uso di automezzo, indennità di fuori sede, rimborso pasti ed eventuali straordinari) per il ritiro materiale del proprio specifico documento riassuntivo. Inutile sottolineare l’antieconomicità, la scarsa praticità e l’assoluta lentezza del sistema che potrebbe invece essere opportunamente corretto provvedendo ad una spedizione diretta alle singole sedi o, meglio ancora, con una trasmissione dati, anche in via telematica, poi stampati in loco. Peraltro, parrebbe che il servizio di spedizione, pur se ben remunerato, sia garantito con tempistiche nell’ordine dei 6-8 giorni a fronte delle 24 ore normalmente impiegate da qualsiasi corriere operante sul mercato. Addirittura, risulta che nel mese di luglio scorso, la ditta di spedizione incaricata abbia erroneamente inviato ad un diverso e sconosciuto destinatario la documentazione che riguarda alcuni Uffici di polizia italiani ed in particolare quelli del Veneto. Di norma la documentazione viene spedita a Venezia. Disguidi del genere, pare diffusi anche in altre zone d’Italia, sono forieri dei ritardi nel pagamento degli stipendi e delle altre spettanze per coloro che non hanno l’accredito bancario - laddove gli Uffici amministrativo contabili competenti, e prima ancora i Prefetti, non decidono di effettuare comunque il pagamento in base alla sola verifica delle notizie inviate con flusso informatico. Il che, tuttavia, non permette un completo controllo dell'esattezza delle cifre da liquidare. Il SAP, pertanto, è intervenuto con forza nei confronti del Dipartimento affinché sia ricercata con urgenza una soluzione che garantisca una spedizione più economica, sicura e rapida dei dati forniti dal Cenaps.

 

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