Roma, 4 febbraio 2008

 

Verso le elezioni politiche

La crisi formalmente aperta con il voto del Senato della scorsa settimana sembra destinata a sfociare nelle elezioni politiche anticipate. Elezioni da tenersi ad aprile o maggio. E questa evenienza, pur pregna di conseguenze, potrebbe riflettersi in modo considerevole sulle scelte politiche che, da due anni, sono state fatte dentro il Ministero dell’Interno. Soprattutto per quel che riguarda il trattamento dei poliziotti e delle Forze dell’Ordine. Se questa sarà la scelta del Presidente della Repubblica, il nostro Sindacato si deve preparare a sviluppare un programma relativo ai bisogni e ai diritti del personale. Molti problemi, infatti, non sono mai stati affrontati o risultano da lungo tempo accantonati per la mancanza di rappresentanza politica del settore. Una politica della sicurezza che sia sganciata dai temi della giustizia appare un risultato normale per un Paese avvezzo a provvedimenti clemenziali nei confronti della criminalità. Come pure urgente appare rivendicare quel principio di sganciamento dal pubblico impiego che, dai contratti 2000-2005, era stato affermato con fondi aggiuntivi rispetto al tasso di inflazione programmata. Su questo punto la richiesta del SAP è inequivocabile. Le Forze di Polizia devono ottenere l’agganciamento ai meccanismi retributivi (non evidentemente lo stesso stipendio) dei magistrati e dei parlamentari. Fuori dal canone delle relazioni industriali pari al tasso di inflazione programmata. L’idea di una contrattualizzazione dei "lavoratori di pubblica sicurezza" è solo italiana e l’effetto è stato quello di aver portato tutti sulla soglia della povertà, con l’esaltazione di un contratto da 5 euro di aumento vero. Siamo diventati competitori contrattuali dei metalmeccanici con retribuzioni da bidelli, senza avere però i loro diritti (di sciopero e di libertà sindacale). Non è neppure certa quale sarà la legge elettorale che delimiterà l’accertamento dei consensi. Tuttavia non è un luogo comune che tutto il mondo della sicurezza (interna ed esterna) attende un cambio di marcia sulla nostra condizione professionale e sociale. Il tempo delle Forze di Polizia come cittadini di serie B dentro le Caserme potrebbe anche finire! E’ il tempo dei doveri e dei diritti, soprattutto per quanti, militari e poliziotti, del dovere e dell’attaccamento alla divisa hanno fatto uno stile di vita.

Convenzione Polfer, positive novità

Spiragli in vista per le problematiche che attengono la nuova Convenzione stipulata tra Ferrovie spa e Dipartimento, relativa alla Specialità della Polfer.

Il 30 gennaio si è svolto al Dipartimento un incontro sollecitato anche dal SAP al quale hanno preso parte pure le altre OO.SS. Per quel che concerne la vigilanza scalo e gli orari di servizio, sono state assunte una serie di determinazioni che vanno incontro alle esigenze del personale.

Per ciò che attiene l’orario di lavoro, in particolare, il Servizio Polizia Ferroviaria fornirà una serie di direttive ai Dirigenti dei Compartimenti che serviranno per la stipula di intese, a livello locale, circa l’adozione di orari di servizio conformi all’Accordo Nazionale Quadro, con riferimento alle scorte sui treni a lunga percorrenza.

Il personale che svolge questi servizi di scorta dovrà essere individuato in primo luogo tra volontari (compatibilmente con le esigenze di servizio) e sarà munito di foglio di viaggio. Per quel che riguarda l’indennità di vigilanza scalo, pur senza modificare la Convenzione stipulata con Ferrovie, è stato precisato e ribadito che compete anche al personale Polfer che effettua attività nelle stazioni e/o negli impianti ferroviari.

Tra tre mesi ci sarà una verifica della situazione per capire se queste direttive sono state correttamente applicate. L’intesa, certamente positiva per il personale della Specialità, è in vigore dal primo febbraio.

Il testo integrale del documento approvato è disponibile sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org

Sedi disagiate

Con riferimento alla bozza dei Decreti relativi agli anno 2007 e 2008, che individuano l’elenco delle sedi disagiate, il SAP ha espresso un lungo ed articolato parere negativo. La ratio con cui il Dipartimento ha escluso alcuni uffici, con particolare riferimento a talune località di montagna e a presidi di Specialità, specie del Trentino Alto Adige e del Veneto, non è di facile comprensione, per usare un eufemismo. Anche perché nello stesso elenco non sono incluse località che certamente soffrono di "disagi" in misura non minore. Per questo, col nostro parere favorevole, intendiamo lavorare per apportare una serie di modifiche significative ai Decreti. Con l’obiettivo, prossimo e immediato, di ridefinire presto tutta la normativa relativa alle sedi disagiate che non concede, in generale, benefici apprezzabili al personale soprattutto per quanto concerne i diritti relativi alla mobilità.

Definizione ANQ

Si è svolto il 31 gennaio al Dipartimento un ulteriore incontro con le organizzazioni sindacali per la definizione del nuovo Accordo Nazionale Quadro. L’incontro è servito in primo luogo per calendarizzare i successivi appuntamenti, che avranno luogo a partire dalla seconda settimana di febbraio. La bozza di Accordo attualmente in discussione prevede, a tutt’oggi, la definizione dei primi sei articoli. Si partirà da questi per andare avanti nei prossimi appuntamenti. Obiettivo dichiarato di tutte le parti, ed in particolare del SAP, è quello di arrivare ad una definizione del nuovo ANQ entro la fine del mese di aprile. La prossima settimana, inoltre, dovrebbe tenersi un incontro per definire le nuove fattispecie relative al Fondo di Produttività 2008.

Squadra Nautica di Venezia

Nei giorni scorsi si è tenuto al Dipartimento un incontro, richiesto dal SAP, relativo alle problematiche della Squadra Nautica di Venezia.

La recente bozza di Riordino del settore non prevede, contrariamente a quanto sostenuto dal SAP, l’istituzione di una Squadra Nautica Speciale, come già presente in altre realtà. A Venezia si parla ancora di "Sezione Mare" della Questura. Si tratta, come in altri uffici simili, di operatori specializzati che hanno necessità di una struttura autonoma e operativa, dotata di adeguati mezzi e strutture. Il SAP ha ribadito la necessità di emanare un Decreto per l’istituzione della Squadra Nautica Speciale di Venezia, con tre priorità:

1) unificazione di vari comparti e inquadramento di tutto il personale nell'alveo dei Reparti speciali;

2) bando di concorso per almeno 15 specialisti (Comandanti Costieri) riservato al Ruolo Sovrintendenti e Assistenti/Agenti;

3) registro delle imbarcazioni in uso presso la Questura di Venezia.

Riorganizzazione Polizia Postale

E' stato rinviato l'esame congiunto previsto il 6 febbraio al Dipartimento e relativo alla bozza di Decreto di riorganizzazione degli Uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni (sul nostro sito www.sap-nazionale.org è disponibile tutta la documentazione, compresa la bozza di Decreto). Presto sarà comunicata la nuova data di convocazione che riporteremo in tempo reale su internet e su questo Flash.

Trasferimenti e aggregazioni

Gli Agenti ex Ausiliari ed ex Vfb dei Corsi 63°, 64°, 165° e 166° proseguiranno la loro aggregazione sino a fine febbraio. Ciò si rende indispensabile per assicurare entro marzo la loro assegnazione alle sedi di servizio. Il periodo trascorso quali aggregati vale ai fini della maturazione dei 4 anni di sede per poter presentare la domanda di trasferimento. Contestualmente alle assegnazioni, l’Amministrazione sta predisponendo un piano di trasferimenti che coinvolgerà circa 3.500 colleghi più anziani. Il SAP ha anche chiesto che in questo ambito, siano trasferiti pure i Sovrintendenti del 18° Corso (circa 90) e quelli del 19° Corso. Su quest’ultimo punto, tuttavia, l’Amministrazione non si è ancora espressa.

Consumazione pasti in ordine pubblico

Con circolare dello scorso ottobre, il Ministero ha dato indicazioni concernenti la problematica della consumazione dei pasti durante i servizi di ordine pubblico fuori sede. Facendo anche riferimento ad altre disposizioni, è stato ritenuto corretto non decurtare, dal computo dell’orario di servizio, l’ora dedicata al pasto, volendo con ciò affermare che tale periodo di tempo deve essere considerato utile ai fini del calcolo delle ore di servizio necessarie per l’attribuzione dell’indennità di ordine pubblico. Altresì, viene specificato che il compenso per il lavoro straordinario al personale, per il tempo dedicato alla consumazione del pasto all’interno di strutture dell’Amministrazione, è da ritenersi non utile ai fini della prestazione di lavoro straordinario.

Pertanto, se ne dedurrebbe, il compenso in questione non può essere corrisposto durante la permanenza in mensa per la cosiddetta "pausa pranzo", essendo carente in questo caso lo svolgimento di un’attività istituzionale.

L’applicazione pratica di tale criterio rischia, ad avviso del SAP, di arrecare notevole disagio nei confronti di tutti quegli operatori impegnati quotidianamente nei servizi di ordine pubblico, operatori ai quali verrebbe decurtata mezz’ora di lavoro straordinario.

Abbiamo pertanto chiesto al Dipartimento di fornire rapidi chiarimenti

A Palermo, una cronaca ridicola

Nei giorni scorsi le cronache locali di un noto quotidiano, prendendo spunto da un singolo episodio sul quale sarà la magistratura ad accertare le eventuali responsabilità, ha dipinto la centrale operativa della Polizia di Stato di Palermo come una sorta di "call center".

Un posto dedito più agli appuntamenti galanti che al proficuo e costante impegno dei colleghi.

Al di là del folclore di questo articolo di giornale, che non merita troppi commenti (d’altronde si sa come sono i giornali scandalistici), ci colpisce in particolare l’assenza di risposte o di repliche da parte della nostra Amministrazione.

Risposte sia di livello periferico che centrale.

Una assenza già registrate in altre occasioni – l’elenco sarebbe lungo – ma che ogni volta colpisce e fa male, soprattutto perché tutti sono sempre pronti a trarre spunto da un singolo episodio per attaccare le Forze dell’Ordine e la Polizia di Stato.

Il SAP ha diramato sull’argomento una nota per le agenzie.

Cambio di guardia a Bolzano

Dal primo febbraio è andato in pensione, dopo tantissimi anni di impegno professionale e di attività sindacale svolta con passione ed impegno, il Consigliere Nazionale e Segretario Provinciale Sap di Bolzano Cosimo D’Amico. Non si tratta di un addio e D’Amico non getta la spugna, ma continua a sostenere una realtà, come quella bolzanina, dove la nostra organizzazione ha sempre avuto grandi consensi, abbracciando battaglie significative e importanti. Al suo posto, è stato già eletto Michele Testa della squadra "primavera" del SAP. A Mimmo e a Michele gli auguri di tutto il SAP.

Dalmine, 6 febbraio 1977 Sono passati 31 anni da quella tragica domenica del 6 febbraio 1977, quando il Maresciallo di Pubblica Sicurezza Luigi D’Andrea (31 anni di età!) e l’Agente Renato Barborini di 27 anni furono barbaramente uccisi al casello autostrade di Dalmine, nel bergamasco, dalla banda del criminale Renato Vallanzasca. Quel giorno, a terra, violentato e ucciso rimase anche l’amore e l’affetto che i figli e le mogli dei nostri colleghi avevano con i loro cari. Tuttavia la forza di quei sentimenti veri e autentici ha sopravanzato il tempo, la violenza e il crimine. La moglie del Maresciallo D’Andrea, Gabriella Vitali ha deciso che quel ricordo non poteva cadere nell’oblio. Per questo, ogni anno, si celebra una cerimonia di commemorazione nella città di Bergamo. Quest’anno, questa si terrà a Dalmine il 6 febbraio secondo il programma che abbiamo pubblicato sul sito internet dell’Avicri: www.pernondimenticare.cc A questi nostri Eroi, ed ai loro familiari il SAP è e resterà sempre vicino. Soprattutto perché la memoria di quella lunga stagione di eversione criminale non sia dimenticata.

Catania, 2 febbraio 2007 E’ trascorso un anno da quel 2 febbraio 2007, quando a Catania, moriva l’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti. Una morte assurda, tragica ed eroica al tempo stesso di un valente collega che ha pagato con la vita il suo impegno quotidiano al servizio della collettività. L’assurdità è legata al fatto che non si può morire per una partita di calcio. E’ passato un anno da quel drammatico evento che tanto ha fatto discutere, ma sembra che il fatto sia di appena ieri. Poco o nulla è cambiato nel calcio italiano, al di là di qualche generica dichiarazione di intenti. In compenso, ogni sabato e domenica migliaia di Agenti sono impegnati negli stadi italiani per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica di centinaia di partite di calcio per poco più di 1.000 euro al mese. I poliziotti continuano a rischiare la vita come prima, soprattutto perché in molti casi mancano mezzi e strutture, senza citare le carenze legislative che non permettono una azione efficace contro le frange violente del tifo. Carenze che, nell’attuale crisi politica, sono destinate a rimanere tali.

 

 

 

 

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