Roma, 28 gennaio 2008
Governo Prodi, è crisi
La crisi del Governo Prodi catapulta di nuovo l’Italia in un periodo di instabilità e di incertezza, a prescindere dai meriti e dai demeriti che ognuno di noi attribuisce all’Esecutivo di centrosinistra. La crisi parlamentare seguirà il suo iter e certamente saranno chiamati i comizi elettorali.
Le dimissioni del Gabinetto scongiurano la realizzazione della Legge delega sulla Riforma del sistema pensionistico. Per nostra fortuna, quella delega in "bianco" non sarà esercitata e possiamo nutrire la speranza che il sistema possa ancora riconoscere la specificità delle nostre funzioni.
Il problema più immediato riguarda la mancata stipula della c.d. coda contrattuale 2006-2007. Nella Legge Finanziaria sono stati appostati 200 milioni per i buoni pasto e per l’adeguamento dello straordinario, oltre ai 10 euro medi lordi che devono essere attribuiti per perequare il livello di inflazione che è stato più alto.
La crisi affonda poi i tavoli di concertazione con Minniti e il Patto sulla sicurezza che il Presidente dimissionario non aveva neppure rispettato.
Viene rilanciata al largo la nostra piattaforma per un Riordino delle carriere. La decadenza della legislatura affonda tutti i progetti di legge che in Senato avevano riproposto l’esigenza del Riordino delle carriere.
L’ultimo tema, ma non per importanza, è il turn over. La possibilità di assumere nuovi Agenti, Ispettori e Funzionari nel 2008, viene subordinata alla predisposizione di un decreto ministeriale che ripartisca tra tutti i Corpi di Polizia il personale che potrà essere assunto (art.3, comma 89 della Legge Finanziaria 2008). Altra ricaduta potrebbe riguardare i provvedimenti di soppressione e di taglio degli Uffici di Polizia. Questi assumono la natura di regolamenti e richiedono che il Governo o lo stesso Ministro dell’Interno siano nella pienezza dei poteri. Ci potremmo, pertanto, ritrovare nella spiacevole situazione di Uffici materialmente, ma non formalmente soppressi. Con tutte le inevitabili conseguenze ed i disagi del personale interessato.
C’è solo da sperare che questa interruzione dell’azione di Governo sia presto sanata con le nuove elezioni. Elezioni che - lo speriamo - possano rimandare a casa i molti terroristi che in questi due anni avevano assunto responsabilità di Governo e parlamentari. L’ultima – davvero l’ultima - questione riguarda il Ministro dell’Interno. In due anni non ha mai trovato un minuto per incontrare i Sindacati di polizia. Un Ministro socialista e di un Governo di sinistra!!!
Riorganizzazione Polizia Postale
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osì come richiesto dal SAP e da altre organizzazioni, si svolgerà il 6 febbraio al Dipartimento l’esame congiunto sulla bozza di Decreto relativa alla riorganizzazione degli Uffici della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, disponibile integralmente sul nostro sito internet. Il SAP, nel richiedere l’esame congiunto, ha trasmesso al Ministero le proprie osservazioni sulla bozza in questioni. In particolare, nonostante il testo del Decreto del Ministro dell'Interno datato 28 Aprile 2006 (pubblicato in G.U. 193 del 20.8.2006) avente titolo "Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di polizia", debitamente richiamato nella premessa della bozza, parli espressamente di contrasto/contraffazione dei mezzi di pagamento nel commercio elettronico, tali importanti compiti non trovano i necessari richiami nella bozza, considerazione che vale anche per i reati di truffa, diffamazione, riciclaggio, eversione, ecc realizzati a mezzo rete internet. Inoltre, con riferimento alle piante organiche, risulta che la bozza di Decreto non tenga in opportuna considerazione le mutate ed accresciute esigenze della Specialità. Si constata che le stesse risultano addirittura ridotte rispetto a quelle del 1983, oltre ad alcune irragionevoli sperequazioni presenti nel documento, come ad esempio la sproporzione tra le Sezioni di Verona e Padova. Ancora, in merito alla organizzazione dei Compartimenti, l’art. 7, si rileva contraddetto laddove alla lett. C si assegnano al 3°Ufficio "tutte le attività di cui all’art. 1" quando poi parte di tali attività sono espressamente elencate fra quelle che la lettera B attribuisce al 2°Ufficio (per es. la prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi nel settore delle tlc e settore postale). Un altro rilievo posto dal SAP è quello relativo al comma 2 dell'articolo 14, laddove è previsto che gli Ufficiali e gli Agenti di Polizia Giudiziaria hanno l'obbligo di segnalare tempestivamente alle Questure le risultanze dell'attività di Polizia Giudiziaria da essi posta in essere. A nostro avviso, è necessaria una riformulazione di questo articolo imputando al responsabile dell’Ufficio della Postale il compito della comunicazione e non genericamente a tutto il personale. Infine, la previsione, contenuta all’art. 10, che alla guida delle Sezioni di Polizia postale siano preposti esclusivamente Funzionari del Ruolo dei Commissari o appartenenti al ruolo Ispettori con qualifica non inferiore ad Ispettore Superiore, risulta ingiustamente penalizzante per tutti gli altri Ispettori, a partire da quelli che rivestono la qualifica di Ispettore Capo. Lo "sbarramento" ipotizzato nella bozza di Decreto per le altre qualifiche del Ruolo Ispettori è assolutamente in contrasto con i principi normativi sanciti dagli artt. 36 della L. 121 e 26 del DPR 335/82 che disciplinano appunto le funzioni del Ruolo Ispettori. Senza contare che Uffici di analoghe dimensioni di altre Specialità, come la Polizia Stradale, sono comandati anche da Ispettori che non rivestono la qualifica di Ispettore Superiore. Nell’ambito dell’esame congiunto verranno poste sul tappeto anche altre problematiche che interessano la Specialità.Polfer, incontro al Dipartimento sulla Convenzione
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ome da tempo segnalato dal SAP, la nuova Convenzione tra Ferrovie dello Stato spa e Dipartimento di PS che ha rideterminato le indennità di scorta della Specialità della Polfer, rimodulando quantità e qualità dei servizi svolti, presenta una serie di difficoltà operative che in queste prime settimane di applicazione non hanno mancato di determinare problemi al personale. Anche per questo, a seguito delle nostre segnalazioni, nella giornata del 30 gennaio si terrà al Dipartimento una riunione per affrontare tutte le questioni, a partire da una applicazione della nuova Convenzione che tenga conto in primo luogo delle esigenze del personale e dei Compartimenti di Polizia Ferroviaria che devono gestire turni e scorte.Direzioni Interregionali
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a riunione svoltasi al Dipartimento di PS, nella giornata del 22 gennaio, tra una delegazione ministeriale e i Sindacati di Polizia sulla soppressione degli Uffici interregionali, non ha potuto far altro che prendere atto dei contenuti dei provvedimenti che, in esecuzione della Legge Finanziaria del 2007, l’Amministrazione ha dovuto predisporre. La chiusura degli Uffici interregionali riporta la situazione amministrativa del personale nella stessa condizione antecedente al decentramento del 2000. Così, per fare solo un esempio, le istanze di aggregazione del personale per gravi motivi saranno direttamente trasmesse dalle Questure al Ministero, Direzione centrale competente. Diversa, invece, sarà la suddivisione della competenza per i procedimenti relativi al premi ed ai riconoscimenti. Saranno istituite, infatti, 4 Commissioni territoriali per il nord, il centro, il sud e le isole. La partita più complicata riguarda, tuttavia, il trasferimento del personale in esubero e la contestuale costituzione degli UTTL. Contrariamente ad una prima valutazione che si era indirizzata su 20 unità della Polizia, la dotazione organica di questi Uffici sarà portata a 30 elementi appartenenti alla Polizia di Stato e 10 all’Amministrazione civile.Accordo Nazionale Quadro, si riparte
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ono ripartiti al Dipartimento, dal 23 gennaio, gli incontri per la definizione del nuovo Accordo Nazionale Quadro, che avranno cadenza settimanale. La discussione è ripartita dall’articolo 4, per il quale sono state approvate alcune modifiche. E’ stata cassata la parte che imponeva alle OO.SS. di fare richiesta prima dell’avvio delle trattative qualora vi fosse la volontà di procedere a tavoli separati. Adesso sarà possibile chiedere i tavoli separati anche nel corso degli incontri. Con riferimento al comma 3 del medesimo articolo 4, è stato stabilito che la sottoscrizione degli accordi decentrati devono concludersi entro 60 giorni dall'avvio del procedimento. Al successivo comma 4 è stata invece eliminata tutta la parte relativa alla validità degli accordi in sede provinciale, che obbligava ad avere il sessanta per cento degli iscritti. Allo stato attuale gli accordi decentrati hanno validità quando vengono sottoscritti a livello provinciale dalle OO.SS. che rappresentano la maggioranza assoluta (50 per cento più uno).Sempre all’articolo 4, comma 5, è stato suggerito di inserire il termine di 48 ore per la comunicazione degli atti al Dipartimento. Ciò avviene quando non si raggiunge un accordo in ambito decentrato. E' stata pertanto cancellata la parte in cui le Segreterie nazionali dei sindacati e l'Ufficio per le relazioni sindacali del Dipartimento sono tenuti ad individuare ipotesi utili per il raggiungimento dell’intesa e la riapertura entro dieci giorni di nuove trattative in sede locale.
E’ stata anche suggerita la riconvocazione entro 10
giorni in sede nazionale.
Il Dipartimento ha poi consegnato una bozza relativa agli articoli 5 e 6
che saranno oggetto di discussione di mercoledì. Il SAP preliminarmente
ha invitato l’Amministrazione a modificare la parte normativa relativa al comma
3 dell’articolo 6, significando che erroneamente è stato indicato l’articolo 3,
comma 4, mentre in realtà si tratta dell’articolo 4, comma 4 che disciplina
l’efficacia degli Accordi decentrati. Eventuali suggerimenti possono
essere inviati tramite email alla Segreteria Generale SAP. Sul nostro
sito internet www.sap-nazionale.org è disponibile la bozza di Accordo Nazionale
Quadro con gli articoli fino ad oggi elaborati.
Emergenza rifiuti e OP non pagato
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’emergenza rifiuti in Campania diventa emergenza anche per il personale che, in alcuni casi, oltre a dover svolgere servizi delicati e pericolosi, non si vede riconosciuta neanche l’indennità di ordine pubblico. Abbiamo pertanto segnalato con forza al Ministero questa problematica: come è noto, infatti, nella provincia di Napoli e in tutta la regione sono impegnati da settimane centinaia e centinaia di donne e uomini della Polizia di Stato che provengono da altri uffici italiani ed in particolare dai Reparti Mobili e dai Reparti Prevenzione Crimine. Si tratta di operatori che fronteggiano la difficile situazione venutasi a creare con la cosiddetta "emergenza rifiuti" che è una tipica emergenza di ordine pubblico materiale. La maggior parte del personale è impegnato in località Pianura, frazione del capoluogo napoletano, dove forti sono le tensioni e i problemi con la cittadinanza per la riapertura della discarica. In prima linea, ovviamente, i Reparti Mobili che percepiscono, legittimamente e giustamente, l’indennità di ordine pubblico. Con loro, a svolgere le stesse tipologie di servizio ed in particolare quella di accompagnamento e scorta dei camion e dei furgoni carichi di rifiuti che giungono nella discarica col rischio di essere assaltati e bloccati dai manifestanti, vi sono gli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine di Bari, Lecce, Pescara, Potenza, Roma. Questi operatori, invece, percepiscono l’indennità di missione perché il loro compito – regolato da una ordinanza del Questore di Napoli – dovrebbe essere esclusivamente quello del controllo delle attività e degli esercizi commerciali. Un compito di prevenzione tipico di questi Reparti previsto solo sulla carta. In realtà, i servizi svolti sono tipicamente di ordine pubblico, come dimostrano le relazioni di servizio e gli impieghi svolti, oltre al coinvolgimento – purtroppo – negli scontri che sono avvenuti a Pianura. Ordine pubblico che per altro viene svolto senza adeguato equipaggiamento: emblematico il caso del personale di Pescara che è stato costretto a comprare della maschere filtrate in linea con la Legge 626/94. Risulta al SAP, che le incongruenze "interpretative" per concedere al personale in parola il riconoscimento dell’indennità di ordine pubblico, siano da ricercare, purtroppo, proprio al nostro Dipartimento ed in particolare presso la Direzione Centrale Anticrimine, che risulterebbe "contraria" all’estensione dell’emolumento.Si tratta di una questione sulla quale non c’è troppo da discutere: al servizio di ordine pubblico materiale deve corrispondere la specifica indennità. Aspettiamo dal Ministero una rapida, rapidissima risposta.
Da Fausto Dionisi a Luigi D’Andrea, per non dimenticare !
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rent’anni. Un tempo che sembra un’eternità. Un tempo prezioso che la mano assassina e terrorista ha deciso di strappare, come un fiore meraviglioso calpestato senza pietà, in nome di una ideologia violenta e settaria. Sono infatti passati trent’anni dalla morte di Fausto Dionisi, il giovane Agente di Polizia ucciso il 20 gennaio 1978 nel capoluogo toscano da un commando del gruppo terroristico "Prima Linea" che tentava di liberare alcuni "compagni" detenuti nel carcere delle Murate. Un delitto efferato che portò al grave ferimento anche dell’Agente Dario Atzeni, poi salvatosi dopo un difficile intervento chirurgico.Il SAP ricorda il sacrificio di questa giovane vita,
soprattutto perché dopo tre decenni siede nel nostro Parlamento Sergio D’Elia,
parlamentare della Rosa nel Pugno e segretario della Presidenza della Camera,
condannato all’epoca per concorso in omicidio. Una presenza che inquieta
e disturba, che offende la dignità della Polizia di Stato e di tutti gli
appartenenti che ogni giorno rischiano la vita.
E 31 anni fa, in un terribile e triste 6 febbraio, la banda Vallanzasca
trucidava e stroncava la giovane vita del maresciallo di pubblica sicurezza
Luigi D’Andrea in quel di Dalmine, in provincia di Bergamo. In queste
settimane e mesi di crisi della politica, con assassini di poliziotti condannati
presenti in Parlamento e con terroristi condannati a pene definitive – da Sofri
a Vallanzasca – per i quali si torna ciclicamente a parlare di provvedimenti di
grazia, possiamo soltanto urlare a gran voce il nostro sdegno, la nostra
vergogna, la nostra rabbia verso chi infanga la divisa della Polizia di Stato.
E la memoria dei nostri Eroi, da Fausto a Luigi, a tutti gli altri. Noi
non dimentichiamo. E non dimenticheremo!