Roma, 17 settembre 2007

 

Il SAP ha chiesto di essere convocato dal Ministro dell’Interno

Vogliono commissariare la Polizia

Dopo le performance del Governo Prodi nella Finanziaria 2007 con l’abrogazione delle Scuole di Polizia, gli Uffici Interregionali ed i 5 euro di aumento vero nel Contratto 2006-2007, il bello, probabilmente, ancora deve venire.

Durante l’estate CGIL-CISL-UIL e il Ministero dell’Interno hanno raggiunto un’intesa per portare negli Uffici di Polizia nuovo personale civile, mediante nuove assunzioni, al fine prospettato di liberare (cioè cacciare) i poliziotti dagli Uffici.

Al Viminale non si stanno preoccupando di assumere nuovi giovani Agenti, pur avendo trasformato i corsi degli Ausiliari in Reparti celeri (permanentemente aggregati).

Il problema è quello di assumere uscieri, segretari, archivisti ecc.

Non si sono preoccupati della mobilità ingessata dei Sovrintendenti e degli Agenti. Il problema per loro è quello di assumere nuovi commessi.

Tutto nero su bianco e i nostri Sindacati confederali ben si sono guardati dall’intervenire.

In realtà, come sappiamo, i poliziotti prestano servizio negli Uffici di Polizia per la redazione di atti e provvedimenti che vanno alla convalida dell’Autorità giudiziaria.

E nella stragrande maggioranza dei casi i poliziotti prestano servizio negli Uffici salvo che non occorra fare pattuglie, ordine pubblico, rafforzare l’azione di contrasto alla criminalità.

Nelle grandi Aziende il principio di mobilità dei lavoratori e quello della flessibilità dell’impiego sono gli strumenti principali di governo dei fattori produttivi.

Lunghe battaglie sindacali nelle relazioni industriali si sono sviluppate per produrre il motore della Fiat "Punto" anche di notte, per citare solo un esempio.

Questi principi di flessibilità e di mobilità sono assicurati dai poliziotti, che possono essere impiegati sempre e a qualunque orario, e sottopagati con indennità offensive.

E soprattutto, la conoscenza giuridica oltrechè amministrativa garantiscono la piena legalità dell’azione svolta.

Con l’intesa raggiunta tra il Ministro Amato ed i Confederali, si vorrebbe ingessare il sistema.

Verrebbero incrementati i civili negli Uffici che rivendicheranno scrivanie, orari diurni, funzioni di qualifica e persino lo sciopero.

Mentre secondo il dottor Sottile i poliziotti, anche quelli con 30 anni di servizio dovrebbero gettati in strada, persino a garantire quei servizi che i civili, il sabato e la domenica non effettuano.

Ed ancora, dopo 2 anni di Governo, il ministro Amato non si è ancora accorto che nelle Questure o nei Commissariati si svolgono funzioni di polizia amministrativa e non funzioni amministrative.

Questa è la ragione per cui con la Riforma del titolo II° della Costituzione, allo Stato e non alle Regioni è stata conferita la potestà legislativa sulla tutela dell’ordine e della pubblica sicurezza.

E la polizia amministrativa è funzione di Polizia non altro. E tuttavia la misura ancora non sembrava colma per rilasciare alle agenzie stampa una dichiarazione secondo cui 5.000 Agenti avrebbero rafforzato i servizi di controllo del territorio e al loro posto il Ministero "riconvertirà" i marescialli in esubero delle Forze Armate.

Noi non sappiamo se questo Ministro e l’attuale Governo hanno intenzione di mettere in liquidazione la Polizia di Stato.

O se i Sindacati Confederali che ai poliziotti hanno propinato 5 euro di aumento pensano di occupare una delle fondamentali Istituzioni dello Stato.

Ma con grande determinazione il SAP chiederà di restituire i civili alle Prefetture, perché le Questure e i Commissariati siano funzionali per chi ha scelto la divisa e non la scrivania.

Il SAP intende avviare una battaglia per rimandare a casa gli impiegati civili dell’Interno e per contrastare questa politica "commissariale" delle Confederazioni e dell’attuale Governo.

Con un telegramma al Ministro Amato abbiamo chiesto di essere urgentemente convocati.

Se questo non avverrà, c’è da scommettere che l’autunno sarà veramente caldo.

Facciamo appello a tutti i colleghi affinché possano valutare con attenzione ciò che sta accadendo e soprattutto i risultati dell’azione dei Sindacati confederali nella Polizia di Stato che, ancorché vietati dalla legge, sono stati eretti a governatori del sistema.

Ne riparleremo molto presto.

Contratto, Riordino e Previdenza: le priorità di azione del SAP

L’Esecutivo Nazionale del SAP che si è riunito a Rimini nelle giornate del 13 e 14 settembre ha analizzato la situazione venutasi a creare dopo la firma del Contratto e ha indicato le linee guida dell’azione del sindacato per i prossimi mesi.

Linee guida che confermano e danno forza all’impegno che la Segreteria Generale del SAP ha posto in essere nelle delicate fasi di contrattazione.

Per quel che riguarda l’Accordo 2006-2007 e le risorse, il SAP pretenderà con forza – nell’ambito dell’appro-vazione della Legge Finanziaria 2008 – il rispetto degli impegni presi dal premier Prodi che ha assicurato appostamenti di spesa aggiuntivi per la specificità del Comparto.

Specificità che sin dal 1999, sin dalla manifestazione del SAP contro le 18000 lire, ha significato risorse aggiuntive rispetto al tasso di inflazione programmata.

Risorse che per il Sindacato autonomo non possono essere inferiori a quelle messe in campo nel precedente Contratto 2005-2006 (200 milioni di euro per ogni anno del biennio). Il Sap sta inoltre organizzando alcune importanti iniziative relative alla validità costituzionale del Contratto stesso di cui presto renderemo edotto il personale.

La prossima legge di bilancio dovrà inoltre prevedere la prima tranche dei finanziamenti per il Riordino delle Carriere, anche considerando la presenza delle vecchie risorse disponibili pari a 130 milioni di euro. Occorrerà prevedere uno stanziamento non inferiore a 300 milioni di euro.

Tutto questo mentre al Senato l’iter della discussione sulla legge di Riordino elaborata dal Sap e approvata nella scorsa legislatura prosegue, grazie alla ripresentazione dello stesso disegno di legge da parte di alcuni parlamentari.

V’è infine, ma non meno importante, la questione della Previdenza. L’accordo raggiunto dalle grandi confederazioni e dal Governo per modificare il cosiddetto "scalone" della legge Maroni, la quale aveva escluso le Forze dell’Ordine e le Forze Armate, è troppo fumoso e non contiene garanzie per il nostro Comparto.

Abbiamo sollecitato con forza una convocazione del Governo sull’argomento pensioni, anche perché promessa nei mesi scorsi dallo stesso Esecutivo, al fine di trovare un percorso condiviso che consenta di mantenere nel delicato e fondamentale settore della previdenza una specificità che ci compete di diritto e che in passato ci è stata sempre riconosciuta.

La nostra mobilitazione, dunque, prosegue in queste importanti settimane di settembre e grazie alla spinta propulsiva del massimo organo direttivo del SAP, l’Esecutivo Nazionale, siamo pronti anche ad una nuova, grande mobilitazione di massa se le nostre richieste non verranno soddisfatte.

Anche perché l’obiettivo di Siulp e company è quello di far dimenticare in fretta ai colleghi questo "Contratto – vergogna" e di spostare tutte le risorse che la Finanziaria 2008 dovesse prevedere, per l’avvio delle trattative del nuovo Accordo 2008-2009 che dovrebbero partire a gennaio.

Un modo per gettare altro fumo negli occhi al personale e per svendere ulteriormente la Polizia di Stato agli interessi confederali e di chi si ostina a considerare i Professionisti della Sicurezza solo e soltanto dei "lavoratori".

Contratto, la verità sulla firma del dPR

Il procedimento legislativo del Contratto prosegue.

Dopo la deliberazione (scontata) del Consiglio dei Ministri dei primi di agosto, nella giornata dell’11 settembre, il Presidente della Repubblica ha firmato il d.P.R. relativo.

Adesso il testo dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti e se questo avverrà senza rilievi, il provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con la data, appunto, dell’11 settembre.

Al momento non è possibile fare alcuna previsione sulla pubblicazione in Gazzetta.

E certamente da escludere, come pure avevamo promesso gli "amici" del Siulp e del cartello, che gli "incrementi" possano essere disponibili dalla busta paga di settembre. Se tutto va bene, se ne parla ad ottobre.

Consapevoli del malumore crescente tra il personale per gli aumenti da fame in linea con l’inflazione programmata, oltre al "regalo" di 5 euro per la specificità, forse qualcuno in casa del Sindacato unitario si è spaventato per la pioggia di disdette in arrivo e magari guarda con relativa soddisfazione la possibilità di un rinvio degli "incrementi", illudendosi in queste settimane di iscrizioni di poter ancora menare per il naso i colleghi.

Purtroppo per Siulp e company, però, il personale non ha l’anello al naso e il SAP sta conducendo in tutte le città italiane, grazie all’insostituibile collaborazione delle Segreterie Provinciali e Regionali, una campagna di informazione corretta contro la disinformazione messa in opera da chi vuol nascondere la verità vera sul Contratto!

Il fallimento annunciato della "Giustizia"

A 13 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento di indulto voluto dall’attuale Governo e appoggiato da una fetta importante dell’opposizione di centrodestra, anche le statistiche ufficiali sono costrette a confermare i dati e le cifre che il SAP sin da subito aveva fornito e denunciato.

Rispondendo ad un question time alla Camera dei Deputati, il Ministro Santagata ha ammesso che la percentuale di detenuti arrestati in flagranza di reato o destinatari di provvedimenti cautelari, dopo essere stati scarcerati a causa dell’indulto, è pari al 22 per cento. In sostanza, un detenuto su quattro è rientrato in prigione.

Numeri che smentiscono il Sottosegretario alla Giustizia Manconi il quale non molto tempo fa aveva parlato di una cifra attorno al 15 per cento e che nelle settimane successive all’emanazione del provvedimento di clemenza, confrontandosi in tv proprio col SAP, aveva indicato percentuali ancora inferiori.

Tutto questo stride fortemente con i proclami di chi, nell’attuale Governo, chiede maggiore sicurezza per i cittadini, salvo aver fatto poco o nulla per impedire, lo scorso anno, l’approvazione dell’indulto.

Senza contare che uno studio pubblicato da alcuni quotidiani dimostra come questo provvedimento non sia stato vantaggioso neppure dal punto di vista economico per lo Stato e i cittadini: infatti, quelli che non pochi politici, riferendosi alla possibilità di aumento dei reati a causa della scarcerazione di migliaia di detenuti, hanno chiamato "effetti marginali", hanno costi sociali importanti.

Un detenuto costa infatti circa 70.000 euro l’anno allo Stato. Ma i crimini che può commettere una volta uscito, come è capitato, sono costosi per la società e secondo la ricerca a cui ci riferiamo, si può valutare il 150mila euro l’anno per ognuno degli interessati. Cioè, più del doppio del costo della detenzione.

Numeri che fanno il paio con il disastro dei tempi della Giustizia, dove per un attendere un verdetto di appello in sede penale occorrono mediamente oltre 1.400 giorni, ai quali si somma un anno circa di attesa per la Cassazione. Grazie all’indulto, come è noto, sono stati istruiti decina di migliaia di processi inutili: l’indulto del 2006 ha reso praticamente "virtuali" la maggior parte delle pene comminate, senza dimenticare i guasti della cosiddetta legge ex Cirielli del 2005 che ha dimezzato i termini di prescrizione, annullando di fatto molti processi prima dell’arrivo in Cassazione.

Cifre, dati, numeri noti da tempo a chi, come noi, opera sul campo e che, anche sulla scorta di analoghi provvedimenti di clemenza elaborati in passato, era possibile prevedere. L’unico obiettivo vero, quello di svuotare le carceri sovraffollate, è tragicamente fallito, visto che gli istituti di pena sono tornati a riempirsi come prima. La classe politica e chi costituzionalmente ha la prerogativa di elaborare le leggi non poteva non sapere queste cose.

A meno che, come scrive il settimanale l’Espresso, non si considera che in Parlamento la categoria più rappresentata è quella degli avvocati, gli onorevoli pregiudicati sono 24 e quelli indagati o salvati da prescrizione e amnistia un'ottantina. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca. Non lo abbiamo detto noi…

Reclutamento 1507 allievi Agenti

Prosegue l’iter del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di 1507 allievi Agenti della Polizia di Stato riservato, ai sensi di cui all’articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale in servizio o in congedo. I 3262 candidati risultati idonei alla prova scritta saranno sottoposti, dal 20 settembre al 15 novembre 2007, alle prescritte prove di efficienza fisica e agli accertamenti psico-fisici e attitudinali. Forze fresche di cui la nostra Amministrazione ha molto bisogno, anche per contrastare l’idea di chi vorrebbe utilizzare personale dell’esercito in esubero per compiti che non competono alle Forze Armate. Un grosso in bocca al lupo da parte della Segreteria Generale SAP a tutti i ragazzi impegnati nelle prove fisiche e attitudinali.

Corso per conduttori cinofili

Dal 19 novembre prossimo al 20 giugno 2008 si svolgerà, presso la Scuola di Nettuno, il terzo corso di qualificazione per conduttori cinofili di prevenzione generale e tutela dell’ordine pubblico, riservato a cinque unità di personale appartenenti ai Ruoli Agenti-Assistenti e Sovrintendenti.

Le sedi messe a concorso sono quelle di Catania, Milano, Padova. Le istanze vanno presentate entro il 10 ottobre.

Funzionari specialisti di Aereo ed Elicottero

Dal 19 ottobre prossimo al 21 febbraio 2008, l’Aeronautica Militare Italiana ha programmato presso la Scuola Sottufficiali di Caserta l’inizio del 19° Corso di formazione basica per Funzionari della Polizia di Stato, Ruolo Direttivo Specialisti di Aereo ed Elicottero. Il corso è rivolto a sei unità e in questi giorni sono in corso le selezioni, visto che il termine ultimo di presentazione delle domande porta la data del 15 settembre. Al termine, i Funzionari saranno assegnati ai Reparti Volo di Bologna, Reggio Calabria, Napoli, Abbasanta, Firenze e Venezia.

 

 

 

 

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