Roma, 10 settembre 2007

 

Dall’emergenza incidenti stradali ai lavavetri, fino ai sindaci – questori. Servono più Polizia e meno parole!

Sicurezza, ma i Questori li pensioniamo ?

Ci risiamo. La politica italiana continua a vivere di emergenzialità, di provvedimenti spesso fumosi e mal attuati che nascono da articoli di giornali, di dichiarazioni di intenti roboanti che poi non si sostanziano in nulla. Ma in tutto questo c’è uno svarione destinato a pesare. Che cosa faranno i Questori della Repubblica se ancora il Ministro dell’Interno continua a parlare dei Prefetti? Che cosa centrano i Prefetti con la lotta alla criminalità? Si sta forse preparando l’anticamera per il Segretario Generale della pubblica sicurezza ? A questo punto nulla è escluso, compresa la missione affidata al dott. Giovanni De Gennaro. Noi vogliamo mettere le mani in avanti. Se il Ministro Amato pensa di riportare la Polizia di Stato al Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza per far esaltare la figura del Prefetto che diventerebbe il nuovo Questore alle dipendenze dell’Autorità politica Sindaco, avrà certamente il SAP contro. La ragioni sono innumerevoli ma tutta questa attività del Ministro dell’Interno a noi appare davvero preoccupante. Probabilmente Amato avrebbe dovuto dare alle Forze di Polizia quelle risposte, sul tema contrattuale, che tutti noi aspettavamo. Non certo un accordo da 5 euro di incremento, avallato dal cartello dei 7 con cui ancora non sappiamo quale possa essere stato lo scambio politico. Sono solo supposizioni e congetture. Ma pensando male – come diceva l’On.le Andreotti - qualche volte ci si azzecca. Ma torniamo alla realtà. All’inizio dell’estate, come tutti ricordiamo, abbiamo avuto la cosiddetta "emergenza incidenti stradali" che poi si ripropone ciclicamente ogni anno senza che si diano mai risposte concrete. Ebbene, è stato emanato un decreto legge, si è detto che le sanzioni sarebbe state inasprite e che addirittura era previsto l’arresto… La verità è che la Polizia Stradale non ha i boccagli per gli etilometri perché il Dipartimento non ha le risorse. Adesso, partendo dal caso dei lavavetri fiorentini, è stata sollevata – per l’ennesima volta – la "emergenza sicurezza". Il cosiddetto pacchetto Amato, annunciato sui media, sempre che sia approvato in questi termini, prevede l’obbligo della custodia cautelare in carcere per chi commette rapine o furti in appartamento con violenza alle persone, processi veloci per reati che destano allarme sociale, l’esclusione delle misure alternative per chi è condannato per gravi reati, incentivi per i magistrati che lavorano nelle zone a rischio (e per poliziotti e carabinieri no, ci chiediamo?), più personale e risorse alle Forze dell’Ordine (fino ad oggi i fatti smentiscono questa promessa), intensificazione delle azioni di prevenzione contro le molestie sessuali e istituzione della figura del "tutor" per gli imprenditori che operano nelle zone a rischio.

Si era parlato poi dell’istituzione del reato di "questua molesta", ipotesi – pare – nata e morta in un giorno a causa del "niet" della sinistra radicale che appoggia l’attuale Governo. Il professor Sottile, inoltre, si è detto d’accordo con la proposta dell’Anci, l’associazione dei Comuni, di dotare i sindaci di alcuni poteri dei prefetti, con particolare riferimento all’ampliamento delle prerogative dei vigili e l’assegnazione di alcuni funzioni di polizia giudiziaria. Staremo a vedere.

La prima impressione è che, al di là dei giudizi di merito sui singoli provvedimenti che potremo fare soltanto quando questi saranno stati maggiormente dettagliati e non annunciati sui giornali, la demagogia ancora una volta la faccia da padrona. Ricordiamo, tanto per fare un esempio concreto, che alle Forze dell’Ordine non è consentito ad oggi intervenire sui lavavetri perché questi non commettono illeciti. E le norme emanate dai sindaci, come quello di Firenze, saranno annullate dai giudici.

In un Paese come il nostro dove l’omicidio, se patteggiato, assegna appena 8 anni di carcere e dove il furto resta praticamente impunito, non basta certo l’ordinanza di un sindaco a contrastare la microcriminalità. Nuove leggi e nuove norme vogliono spesso dire nuove pratiche e tanta burocrazia, quindi maggior impiego di personale negli uffici a scapito di quello impegnato in strada.

E anche in caso di approvazione delle nuove norme previste dal "pacchetto Amato", le cose non migliorerebbero, ma aumenterebbe la confusione tra competenze di sindaci e questori e prefetti, senza contare il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio.

Stravagante poi l’idea di utilizzare i militari in esubero dalle Forze Armate per compiti di Polizia: si tratta di persone non addestrate e non preparate. Piuttosto, si assumano i tanti ex Volontari in ferma breve che aspirano ad entrare nella nostra Amministrazione dopo aver fatto accurati corsi di addestramento.

Con la demagogia non si va da nessuna parte, senza contare che chi oggi propone misure "restrittive" sulla sicurezza, ieri era in prima linea nell’approvazione di provvedimenti di amnistia e indulto che, dati alla mano, hanno aumentato gli indici di criminalità nel nostro Paese.

Un’ultima annotazione sulla custodia cautelare.

Se interverranno modifiche, si tratterebbe della diciannovesima riforma dell’istituto in trentacinque anni. Riforme che in oltre tre decenni hanno oscillato tra garantismo e riforme: dal 1972, anno in cui sull’onda del prolungato arresto dell’anarchico Valpreda e delle violenze di piazza, il Governo Andreotti approvò la Legge 773 che introdusse per la prima volta la libertà provvisoria anche di fronte ad un mandato di cattura obbligatorio, passando per il decreto legislativo n. 12/1991 che, sulla scorta degli attentati mafiosi, stabilì che il Gip non poteva disporre misure cautelari meno gravi di quelle richieste dal Pm, fino al Dl 82/2000 del Governo D’Alema che ha sostanzialmente "adeguato" la custodia cautelare al rito abbreviato, la cui durata si era eccessivamente dilatata. Forse è ora di emanare leggi con raziocinio e senso dello Stato, e non sull’onda di questa o quell’emergenza.

Anche perché i primi a pagare il prezzo di queste "oscillazioni" sono i poliziotti.

I nostri stipendi non crescono (Istat)

Gli stipendi delle Forze dell'Ordine hanno registrato quest'anno un aumento di poco superiore allo zero, la crescita più bassa degli ultimi quattro anni. Si tratta di dati ufficiali Istat diffusi la scorsa settimana. L’ennesima conferma se mai ce ne fosse bisogno, della bontà delle rivendicazioni SAP contro la politica degli aumenti sulla base dell’inflazione programmata e i 5 euro di incremento vero per la specificità. Il gatto e la volpe possono continuare a sostenere ciò che vogliono, ma  pinocchio non si fa prendere in giro...

LAVORO:STIPENDI AL RALLENTATORE,CRESCITA MINIMA DA 2003/ANSA CONTRATTI SCADUTI PER 9 MLN; DA SINDACATI RICHIAMO AL GOVERNO (ANSA) - ROMA, 3 SET - Gli stipendi crescono al rallentatore con un ritmo ormai minimo, cosi' lento che non si vedeva da oltre quattro anni. A luglio le retribuzioni rilevate dall'Istat sono aumentate dell'1,8%, il tasso piu' basso dal giugno del 2003. Non solo, circa 9 milioni di dipendenti continuano a lavorare con un contratto scaduto, non rinnovato ne' nella parte normativa ne' nella parte economica. Tanto che, negli ultimi mesi, il divario con l'inflazione, di solito abbondantemente superata dall'andamento assai piu' rapido dei salari, e' andato progressivamente assottigliandosi fino ai dati dello scorso mese. Se a gennaio le retribuzioni sono cresciute del 3,2% e l'inflazione dell'1,7%, a luglio al +1,8% delle retribuzioni si e' infatti contrapposto il poco inferiore +1,6% dell'inflazione. A crescere meno di tutti sono state le buste paga delle forze dell'ordine (+0,3% rispetto a luglio dell'anno scorso), superate appena da quelle dei militari e del settore assicurativo (per entrambi +0,6%). Addirittura nulla e' stata invece la variazione per i pubblici esercizi ed alberghi, credito, scuola, ministeri, regioni e autonomie locali e per il servizio sanitario nazionale.

Il motivo sta soprattutto nel mancato rinnovo di molti contratti. A fine luglio quelli in vigore erano infatti appena il 25,7% del totale, in netta diminuzione rispetto al 40% di giugno. In termini assoluti gli accordi in vigore erano 40 per un totale di 3,4 milioni di dipendenti mentre quelli scaduti erano 36 per ben piu' numerosi 8,9 milioni di lavoratori. Il rallentamento della crescita delle buste paga, in piena polemica sul carovita e sui rincari di settembre, ma anche in pieno dibattito sulle tasse, ha scatenato sinistra e sindacati. (ANSA). OM 03-SET-07 20:13 NNNN

Esecutivo Nazionale SAP a Rimini

Nelle giornate del 13 e 14 settembre si riunirà, a Rimini, l’Esecutivo Nazionale del SAP che avrà al primo punto dell’ordine del giorno le questioni contrattuali e le battaglie che il sindacato autonomo si accinge ad intraprendere nelle prossime settimane. Un appuntamento cruciale del massimo organo di rappresentanza della maggiore organizzazione autonoma del Comparto Sicurezza dal quale discenderanno scelte molto importanti e che riferiremo sul nostro sito internet e sul prossimo Flash.

Indennità Polizia Postale: la situazione

Il SAP è intervenuto con forza presso il Dipartimento per il cronico ritardo dell’indennità di Polizia postale, dopo che nel mese di agosto erano state date rassicurazioni sui pagamenti. Com'è noto, deve essere pagata l’indennità postale relativa agli anni 2005, 2006. L’Ente poste ha versato al Ministero dell’Economia la somma di 1 milione di euro sia per il 2005 e sia per il 2006. Fondi già incassati dallo Stato. Tuttavia, il Ministero dell’Economia non ha riversato al Ministero dell’Interno l’intero ammontare delle somme ricevute, ma solo una parte (400.000 euro) per l’anno 2005. Conseguentemente, a breve, dovrà essere corrisposta dalla nostra Amministrazione solo questa prima tranche del 2005. La seconda parte 2005 (600.000 euro) è ancora "saldamente" nelle mani di Padoa Schioppa, come pure tutta l’indennità del 2006… E siamo alla fine del 2007! In sostanza, non siamo riusciti ad affermare che quei fondi, che non sono dello Stato ma dei poliziotti, non possono essere "lucrati" dal Ministero dell’Economia. Il SAP valuterà tutte le stradi percorribili in ogni sede competente e si batterà da subito per far introdurre nel pacchetto sicurezza una norma che risolva questo problema.

Fiamme Oro Sabaudia, ancora successi

Le Fiamme Oro di Sabaudia rendono ancora onore alla Polizia di Stato. Lo hanno fatto ai recenti Campionati del Mondo di Canottaggio che si sono svolti a Monaco di Baviera nel primo fine settimana di settembre. Medaglie d’argento per gli Assistenti Lorenzo Carboncini e Lorenzo Bertini, rispettivamente nel "quattro senza senior metri 2000" e nel "singolo pesi leggeri metri 2002". Ancora medaglia di bronzo per l’Assistente Salvatore Amitrano nel "quattro senza p.l. metri 2000". Infine, medaglie di bronzo per gli Agenti scelti Livio La Padula e Fabrizio Gabriele nella specialità "otto pesi leggeri metri 2000". Carboncini e Amitrano, inoltre, hanno qualificato l’imbarcazione per la quale hanno gareggiato per la partecipazione alle Olimpiadi di Pechini del 2008. Grandi risultati per grandi ragazzi che ogni volta ci emozionano e vincono! I più sinceri complimenti da parte della Segreteria Generale del SAP.

 

 

 

 

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