Roma, 30 luglio 2007
Firmata la preintesa sul Contratto 2006-2007. Martedì 31 luglio la sottoscrizione con il Governo a Palazzo Chigi. Prodi si è personalmente speso a trovare nuovi fondi per la specificità e per il Riordino delle carriere. C’è solo da aspettare.
Per non tornare indietro nelle retribuzioni!
E’ stata firmata la preintesa sul Contratto 2006-2007. Martedì 31 la formalizzazione dell’Accordo a Palazzo Chigi.
Le condizioni sono state quelle precedentemente descritte dal SAP. Condizioni che abbiamo sempre ritenute non compatibili con la tutela della dignità del personale delle Forze di Polizia. L’aumento è pari al tasso di inflazione programmata (4,46%) e quindi per definizione non costituisce un incremento. Le uniche somme che differenziano il trattamento di un poliziotto rispetto ad un altro impiegato dello Stato, il cui stipendio è parimenti incrementato del 4,46%, è il c.d. fondo di specificità. Questo stanziamento è stato falcidiato dall’ultima Finanziaria ed è passato da 400 Milioni del precedente Accordo a 40. Somme che ridistribuite hanno consentito un aumento (vero) di 5 euro.
Dopo mesi di polemiche il fronte sindacale si è forse riunificato. SAP, SAPPe, SAPAF e COCER Carabinieri hanno tenuto la barra diritta. Tutti hanno esplicitato il consenso alla firma del Contratto a condizione che il Governo rispetti il "Patto sulla sicurezza" accluso all’Accordo. Questo patto prelude a interventi normativi e retributivi di tutto rispetto. Non ultimo il Riordino delle carriere.
Il "pagherò" evidentemente si risolverà nei prossimi mesi con la Legge Finanziaria 2008. Non sappiamo se questo poteva essere fatto con la Finanziaria 2007 quando fummo da soli in piazza a contestarne il fondamento. Ma di certo si volta pagina. In realtà la pressione fiscale del 2007 ha ampiamente amputato questo piccolo incremento che, di per sé, appare del tutto insignificante. C’è solo da attendere che il Governo possa adempiere alle sue "obbligazioni".
Riportiamo di seguito il testo del PATTO e la dichiarazione a verbale della Consulta Sicurezza che verrà allegata alla sottoscrizione del Contratto, martedì 31 luglio. Per quanto concerne gli incrementi pari al tasso di inflazione programmata, che saranno erogati dal 1° settembre, pubblichiamo al termine del Flash l’allegata tabella.
LINEE GUIDA DEL PATTO PER LA SICUREZZA
Per il Governo e le parti sociali la sicurezza rappresenta una delle più importanti priorità strategiche che devono essere perseguite al fine di assicurare al Paese e ai cittadini condizioni di pace e di sereno e tranquillo svolgimento delle attività quotidiane personali, lavorative, collettive.
Esiste, infatti, una legittima aspirazione degli uomini a vivere e lavorare in condizioni di massima tranquillità ed il Governo deve essere il garante di questa legittima aspettativa di vita a cui giustamente tendono i cittadini, affinché si sentano finalmente affrancati dal timore che possa essere violato o, comunque, impunemente menomato il libero esercizio dei loro diritti fondamentali, in un contesto di regole chiare, certe, imparziali e concretamente applicate.
La sicurezza deve pertanto essere intesa come un vero e proprio bene della società, come effettiva tutela dei cittadini da ogni genere di rischio: dalla criminalità, sia diffusa che organizzata, alle aggressioni al nostro Paese, sia militari che terroristiche.
La sicurezza deve essere considerata come una irrinunciabile precondizione per la crescita del Paese e per il benessere economico-sociale della collettività.
Non può ragionevolmente esistere un sano e legittimo rilancio del Paese se non si pongono le condizioni attraverso le quali i cittadini e gli imprenditori possano lavorare, produrre benessere ed educare i giovani a fare altrettanto in condizioni di vita sempre più giuste e premianti verso coloro che agiscono nella legalità.
Legalità e sicurezza, sicurezza e legalità: un binomio inscindibile ma che può alimentarsi solamente a patto che coloro i quali vivono secondo i principi della legalità si sentano tutelati di fronte a quelli che, al contrario, operano nella illegalità.
La sicurezza, pertanto, non può e non deve essere considerata soltanto un obiettivo fine a se stesso, ma deve diventare lo strumento per il raggiungimento ed il mantenimento delle garanzie della collettività, nonché il volano per l'innesco di un processo collaborativo che coinvolga tutti gli attori in grado di contribuire significativamente al perseguimento di tali finalità.
E questa partecipazione "globale" diviene tanto più ineludibile quanto più si consideri che il concetto di sicurezza si é ormai ampliato, non potendosi oltremodo confinare alla sola persecuzione dei fatti penalmente rilevanti, ma dovendo al contrario ricomprendere quelle manifestazioni, riconducibili al fattore umano; comunque in grado di incidere sulla tranquillità sociale e sulla stessa percezione di sicurezza.
Il Governo e le parti sociali vogliono pertanto introdurre e consolidare il concetto di sicurezza partecipata e condivisa, affinché questo si diffonda in tutti i contesti in cui si affrontano i problemi connessi alla tranquillità ed alla vivibilità della collettività.
Non appare più dubitabile, infatti, che il patrimonio della sicurezza appartenga agli individui e alla collettività, che avverte, oggi più che mai, il forte desiderio di sentirsi sicura per poter sempre meglio apprezzare i beni di cui - a qualsiasi titolo - dispone.
A fronte di finalità così innovative ed ambiziose, si rende assolutamente necessario dare vita ad iniziative che rendano il bene prodotto dagli operatori del comparto sicurezza - difesa sempre più rispondente alle effettive esigenze delle diverse collettività in cui si articola il nostro Paese.
In un contesto del tutto nuovo occorre responsabilmente riconoscere che lo scenario è diventato più complesso ed articolato; oggi tutti si devono sentire parte interessata ed attiva per rendere questo Paese più giusto e sicuro.
Oggi i concetti vincenti sono: integrazione delle forze in campo e collaborazione, anche da parte di chi in passato si sentiva solo vittima ed oggi va invece aiutato ed incoraggiato a reagire fattivamente e correttamente.
Ma l'integrazione e la collaborazione si stimolano e si alimentano solo se Governo ed operatori del comparto nazionale sicurezza - difesa si impegnano a scrivere regole nuove per disciplinare un settore pubblico così importante per tutti i cittadini.
Serve oggi un impegno di grande respiro strategico perché l'obiettivo è diventato vitale ed irrinunciabile per il rilancio socioeconomico, non potendosi oltremodo continuare a procedere come se il problema della sicurezza non esistesse.
La sicurezza degli individui e della collettività non può essere racchiusa esclusivamente entro una cornice di numeri, percentuali e grafici.
La sicurezza è concretamente misurabile sul parametro dato dall'effettiva capacità dei cittadini di vivere appieno tutte le potenzialità che la società stessa è in grado di offrire loro.
L'eccezionale ed encomiabile impegno degli operatori del comparto sicurezza-difesa dimostra, quotidianamente, che quello della sicurezza è uno dei problemi più delicati ed urgenti del nostro Paese, a cui si è inteso fornire risposte concrete. A cominciare dalla legge finanziaria per il 2007, in cui, nonostante l'elevata criticità della finanza pubblica, gli operatori del comparto sicurezza - difesa hanno ricevuto un segnale comunque positivo.
Nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2008/2011 è stato poi ampiamente riconosciuto il valore strategico della sicurezza e della difesa, interna ed esterna, ai fini del rilancio dei Paese, assicurando uno spazio significativo all'esame degli strumenti da adottare.
Il Governo intende ora procedere ad una profonda analisi degli strumenti a disposizione per pianificare e gestire risorse, oltre che per stimolare corrette e strategiche forme di collaborazione. In tale quadro andranno adottate tutte le iniziative possibili per conferire la massima funzionalità a tutti gli ambiti e modelli organizzativi, in una logica di pieno coordinamento delle attività e nell'ottica di un efficace recupero di tutti gli spazi di razionalizzazione ed efficienza rispondenti al principio dello " spendere meglio". Ciò anche attraverso il rafforzamento del processo di revisione organizzativa e strutturale già avviato.
Per procedere in tale direzione, in un momento, quale quello attuale, in cui si vuole correttamente concertare con le forze sociali un percorso condiviso di rilancio del Paese, appare fondamentale che, così come è avvenuto per il restante pubblico impiego con la stipula della nota "Intesa", sia sottoscritto un documento di forte e concreto impatto, un "Patto per la sicurezza", che delinei una strategia di ampio respiro, caratterizzata da reciproci impegni, anche mediante le opportune, possibili modalità di confronto con le parti sociali.
Da un lato, il Governo, nel quadro complessivo delle decisioni che verranno assunte con la legge finanziaria 2008 e delle relative compatibilità, dovrà rafforzare adeguatamente le politiche di sostegno economico e normativo verso gli operatori del comparto sicurezza-difesa, riconoscendo il carattere prioritario di tali iniziative. Saranno altresì valorizzati i profili qualitativi e quantitativi delle prestazioni anche sulla base di modelli e sistemi valutativi differenziati per tener conto della peculiarità degli assetti organizzativi e delle condizioni operative, riconsiderando anche l'intero sistema indennitario e dei trattamenti accessori. II Governo assicurerà a tal fine un adeguato confronto con le parti sociali da concludere entro il 20 settembre 2007, contestualmente al processo di predisposizione della legge finanziaria ai fini dell'indicazione delle risorse aggiuntive necessarie da stanziare. Ciò in linea con le esigenze individuate nel presente documento.
Di converso, gli operatori del comparto, per la parte di loro competenza, si dovranno impegnare a rafforzare ulteriormente gli standard di sicurezza, peraltro già elevati, assicurando una sempre maggiore operatività, in un equilibrato sistema che tuteli diritti ed opportunità.
Sul tavolo di confronto per la sottoscrizione del "Patto per la sicurezza", in un contesto strategico finalizzato anche al recepimento delle istanze di cittadini ed imprese per il rilancio del Paese, si dovrà approfondire e sviluppare, ai fini di una sua compiuta definizione, la parte normativa del contratto 2006-2009 che, ovviamente, non potrà considerarsi esaurita con la sottoscrizione dell'odierno accordo o assorbita dai profili economici, che dovranno comunque rispondere a principi di perequazione delle fonti di alimentazione dei trattamenti accessori, a beneficio delle situazioni sottodimensionate sul piano finanziario.
In tale quadro di rinnovamento, culturale ed operativo, apposito, prioritario spazio dovrà essere dedicato alla specificità degli operatori del comparto sicurezza - difesa, attraverso una chiara definizione ordinamentale del relativo principio. Saranno a tali fini considerate anche le specifiche esigenze delle Forze di polizia per valorizzare adeguatamente le funzioni di ordine e sicurezza pubblica e di polizia economico finanziario. Con riferimento alle forze di polizia ad ordinamento civile, verrà avviato un approfondimento delle norme regolamentari di disciplina per verificarne l'adeguatezza rispetto alle attuali esigenze dei lavoratori. II Governo si impegna ad esaminare la questione complessiva scaturente dalle particolarità che differenziano il settore della sicurezza in senso stretto da quello della difesa militare.
Il concetto di specificità rende anche necessaria e urgente una riflessione complessiva sulla riforma ordinamentale delle carriere di tutti i ruoli, valutando anche gli aspetti relativi al personale direttivo e dirigente, allo scopo di poter definire un percorso graduale ed organico, da concludere entro la vigente legislatura, partendo dalle risorse già disponibili per tale finalità che verranno mantenute in bilancio fino alla definizione degli interventi normativi.
Con riferimento all'obiettivo generale di stabilizzazione del personale precario delle Amministrazioni pubbliche, ribadito da ultimo dal DPEF 2008/2011, il Governo si impegna ad approfondire, anche a seguito del necessario confronto, le problematiche del precariato del comparto sicurezza-difesa, tenuto conto dei peculiari modelli organizzativi e funzionali. Ciò anche ai fini delle occorrenti iniziative di modifica ed integrazione della legislazione vigente.
Di indubbia importanza sarà poi procedere, attraverso un tavolo già istituito, ad una riflessione sulla normativa che disciplina la rappresentanza militare e la specificità del comparto che, nel contemperare le esigenze relative alle particolari modalità operative che caratterizzano la funzione degli appartenenti alla carriera militare, riconoscano un ruolo effettivamente negoziale dei delegati attraverso dei percorsi democratici che esaltino il mandato di rappresentanza conferito dai lavoratori. In tale ottica e nello spirito di legalità e di migliore qualità democratica, va altresì considerata e data idonea soluzione anche alla problematica relativa ai sistemi di rilevazione della rappresentatività sindacale.
Uno specifico approfondimento verrà poi riservato ad interventi relativi alle procedure, materie e discipline dei procedimenti di negoziazione e concertazione esistenti.
Nel contesto organico su esposto di generale riconsiderazione e miglioramento delle condizioni di operatività dei lavoratori del comparto, saranno specificamente disciplinati i profili di adeguatezza, equità e perequazione dell'attuale normativa in materia di mense e buoni pasto, nella prospettiva di una mirata revisione.
Particolare attenzione dovrà essere altresì riservata alla formazione degli operatori del comparto sicurezza-difesa, nel quadro di una sempre maggiore tutela del lavoratore ed ai fini della qualità delle prestazioni rese.
L'obiettivo generale di implementazione della sicurezza dei luoghi di lavoro dovrà essere perseguito con attenzione, individuando quelle misure specifiche che le differenti condizioni operative richiedono. In tale contesto, assume rilevanza prioritaria la disciplina ed il riconoscimento della situazione degli addetti esposti alla presenza di amianto nei luoghi di intervento, anche con riguardo alle conseguenze patologiche.
Parimenti e sulla base dei medesimi presupposti, sempre in un'ottica di migliore funzionalità del comparto, sarà urgentemente definito il problema dell'adeguamento delle tariffe orarie delle prestazioni di lavoro straordinario, in vista dell'adozione di interventi di revisione sostenibili ed equi. Di pari passo, occorrerà che ogni Amministrazione verifichi i rispettivi sistemi di programmazione, distribuzione e di retribuzione del lavoro straordinario, al fine di privilegiare le esigenze operative e i lavoratori effettivamente impegnati a fronteggiarle.
Sarà altresì fondamentale procedere ad accelerare la realizzazione della previdenza complementare per i lavoratori dei comparto. A tal fine, saranno individuate soluzioni idonee e compatibili con la specificità del comparto dirette ad assicurare ai lavoratori il giusto grado di tutela previdenziale.
Analoga attenzione dovrà essere riservata, a partire dalla prossima sessione di bilancio, al problema alloggiativo degli operatori del comparto sicurezza-difesa. A tale fine, occorrerà valutare una nuova politica della casa, individuando un sistema efficace di agevolazioni ed incentivi, anche prevedendo la possibilità di coinvolgere soggetti terzi rispetto alla Pubblica Amministrazione.
Al fine di pervenire ad una armonica ed uniforme applicazione delle previsioni normative introdotte dai provvedimenti di negoziazione e concertazione, il Dipartimento della Funzione Pubblica potrà essere interpellato per dirimere possibili conflitti interpretativi.
Roma, 27 luglio 2007
DICHIARAZIONE A VERBALE
Accordo Comparto Sicurezza 2006-2007 parte economica
2006-2009 parte normativa
La CONSULTA SICUREZZA, la maggiore organizzazione del Comparto Sicurezza, composta dal SAP- Sindacato Autonomo Polizia, dal SAPPe-Sindacato Autonomo della Polizia penitenziaria, dal SAPAF-Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato,
PREMESSO
- che l’ipotesi di Accordo di lavoro 2006-2007 –parte economica- radicata esclusivamente sul recupero del potere di acquisto delle retribuzioni del personale delle Forze di polizia e delle Forze Armate nel limite del tasso di inflazione biennale del 4,46, interrompe una politica retributiva, riconosciuta nei precedenti Contratti e tesa a valorizzare e perequare i trattamenti retributivi e funzionali mediante stanziamenti aggiuntivi diretti a remunerare la specificità del Comparto;
- che per tali scopi , la CONSULTA SICUREZZA durante le trattative ha rivendicato almeno 450 Milioni per i trattamenti di specificità dal 2008 e il finanziamento del Riordino delle carriere con risorse non inferiori a 300-350 milioni spalmati su tre esercizi finanziari;
- che gli incrementi proposti a livello contrattuale non sono neppure idonei a remunerare le prestazioni lavorative tipiche del personale delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate (servizi notturni, festivi, ticket, straordinari);
- che la parte normativa del Contratto non risolve, altresì, il problema dell’estensione di diritti già riconosciuti al personale del pubblico impiego in regime delegificato (aggregazione prolungata ecc.);
- che a fronte di tali insufficienti incrementi contrattuali, per converso, tutti i dipendenti dei Comparti Sicurezza e Difesa hanno subito un inasprimento della pressione fiscale nel 2007, per effetto dell’aumento delle aliquote IRPEF pari a ben 4 punti (dal 23% al 27%) per la fascia Agenti-Ispettori e di 5 punti (dal 33% al 38%) per la fascia da Ispettore Capo a Vice Questore Aggiunto;
- che a seguito di un recupero inflativo pari al 4,46%, la pressione fiscale è aumentata per gli Agenti-Ispettori del 17,39% e per la fascia Ispettore Capo-Vice Questore Aggiunto del 15,15%;
- che in considerazione di quanto precede, la CONSULTA SICUREZZA ha posto come condizione essenziale di adesione all’Accordo la rimozione dei suddetti vincoli finanziari e normativi;
- che a seguito di tali rivendicazioni, il Governo si è impegnato attraverso un "Patto per la sicurezza" a rinvenire nuovi Fondi sulla prossima Legge Finanziaria 2008, diretti a fronteggiare un piano omogeneo di interventi normativi e finanziari, non ultimo per il Riordino delle carriere,
IMPEGNA
Il Governo all’esatto adempimento di tutti i punti contenuti nel documento "Linee guida del patto per la sicurezza" e, nella specie, per lo stanziamento di una somma non inferiore a 450 Milioni per i trattamenti di specificità e per l’avvio del procedimento legislativo diretto all’approvazione di una legge delega sul Riordino delle carriere, con l’avvertenza che il consenso espresso deve intendersi esclusivamente esplicitato in relazione agli impegni assunti nel "Patto per la sicurezza".
SAP SAPPE SAPAF
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Qualifica |
Parametro (attuale) |
Indennità pensionabile annuale (attuale) |
Totale emolumenti fissi parametri e indennità pensionabile (attuale) |
Incremento parametro mensile dal 1° settembre 2007 |
Incremento mensile indennità pensionabile dal 1° ottobre 2007 |
Aumento complessivo a regime (settembre 2007) |
Percentuale di aumento |
Percentuale di inflazione |
Differenza rispetto al tasso di inflazione Pari al 4,46% |
mancato recupero inflattivo annuo sul trattamento in godimento (in euro) |
Vice Questore |
23.175,00 |
9.326,40 |
32.501,40 |
127,50 |
13,00 |
140,50 |
4,3228 |
4,46 |
-0,1372 |
- 44,59 |
Commissario Capo |
22.325,25 |
9.153,60 |
31.478,85 |
122,83 |
12,70 |
135,53 |
4,3054 |
4,46 |
-0,1546 |
- 48,67 |
I.S. -Sost. Commissario |
21.475,50 |
8.860,80 |
30.336,30 |
118,15 |
12,30 |
130,45 |
4,3001 |
4,46 |
-0,1599 |
- 48,51 |
Ispett.Superiore +8 anni qualifica |
20.934,75 |
8.860,80 |
29.795,55 |
115,18 |
12,30 |
127,48 |
4,2784 |
4,46 |
-0,1816 |
- 54,11 |
Ispett.Superiore |
20.548,50 |
8.860,80 |
29.409,30 |
113,05 |
12,30 |
125,35 |
4,2622 |
4,46 |
-0,1978 |
- 58,17 |
Ispettore Capo |
19.776,00 |
8.461,20 |
28.237,20 |
108,80 |
11,80 |
120,60 |
4,2709 |
4,46 |
-0,1891 |
- 53,40 |
Ispettore |
19.158,00 |
8.198,40 |
27.356,40 |
105,40 |
11,40 |
116,80 |
4,2695 |
4,46 |
-0,1905 |
- 52,11 |
Vice Ispettore |
18.655,88 |
7.941,60 |
26.597,48 |
102,64 |
11,00 |
113,64 |
4,2725 |
4,46 |
-0,1875 |
- 49,87 |
Sovr.te capo + 8 anni |
18.926,25 |
8.161,20 |
27.087,45 |
104,13 |
11,30 |
115,43 |
4,2613 |
4,46 |
-0,1987 |
- 53,82 |
Sovr.te capo |
18.578,63 |
8.161,20 |
26.739,83 |
102,21 |
11,30 |
113,51 |
4,2449 |
4,46 |
-0,2151 |
- 57,52 |
Sovrintendente |
17.960,63 |
7.678,80 |
25.639,43 |
98,81 |
10,70 |
109,51 |
4,2711 |
4,46 |
-0,1889 |
- 48,43 |
Vice Sovrintendente |
17.342,63 |
7.641,60 |
24.984,23 |
95,41 |
10,60 |
106,01 |
4,2430 |
4,46 |
-0,2170 |
- 54,22 |
Assistente C. + 8 anni |
17.535,75 |
6.873,60 |
24.409,35 |
96,48 |
9,50 |
105,98 |
4,3417 |
4,46 |
-0,1183 |
- 28,88 |
Assistente C. |
17.226,75 |
6.873,60 |
24.100,35 |
94,77 |
9,50 |
104,27 |
4,3264 |
4,46 |
-0,1336 |
- 32,20 |
Assistente |
16.686,00 |
6.258,00 |
22.944,00 |
91,80 |
8,70 |
100,50 |
4,3802 |
4,46 |
-0,0798 |
- 18,31 |
Agente Scelto |
16.145,25 |
5.724,00 |
21.869,25 |
88,83 |
8,00 |
96,83 |
4,4276 |
4,46 |
-0,0324 |
- 7,09 |
Agente |
15.643,13 |
5.265,60 |
20.908,73 |
86,06 |
12,90 |
98,96 |
4,7329 |
4,46 |
+ 0,2729 |
+ 57,06 |
LEGENDA
Le somme su indicate relative al parametro e all’indennità pensionabile si riferiscono a prima dell’aumento contrattuale
La colonna 6 evidenzia l’incremento complessivo per ogni qualifica a decorrere dal settembre 2007
La colonna 7 mostra la percentuale reale di aumento per ogni qualifica
La colonna 8 indica la percentuale di aumento che sarebbe spettata sulla base dell’inflazione (4,46 per cento)
La colonna 9 segnala la differenza in percentuale tra inflazione e aumento per qualifica
La colonna 10 mostra, in euro, il mancato recupero inflattivo, in negativo per quasi tutte le qualifiche ad eccezione dell’Agente
Aumento pressione fiscale : (legge Finanziaria 2007) Art.1, comma 6 lettera b) legge 27-12-2006,n.296 con modifica art.11 TUIR 917/1986
Scaglione di reddito da 20.908 a 26.000 euro - nel 2006 pagava Irpef 23%
nel 2007 scaglione portato da 20.908 a 28.000 - paga il 27 %
aumento pressione fiscale del 17,39% (da Agente a Ispettore)
Scaglione di reddito da 26.000 a 32.501 euro - nel 2006 pagava Irpef 33%
nel 2007 scaglione da 28.001 a 32.501 - paga il 38 %
aumento del 15,15 % (da Ispettore Capo a V. Questore Aggiunto)