Roma, 2 luglio 2007
Contro l’aumento di 5 euro si consolida il fronte del no della Consulta Sicurezza con SAP, SAPPe, SAPAF e dei COCER CC e COCER GGFF. Pronti ad una nuova manifestazione nazionale a settembre, ottobre dopo quella del 5 dicembre 2006
Il Governo prova a ridurre il dissenso!
Le posizioni della Consulta Sicurezza SAP-SAPPe-SAPAF e dei Cocer si vanno sempre più uniformando nel tentativo di contrastare le "offensive" proposte del Governo in materia contrattuale: l’aumento vero di 5 euro al mese.
E’ risuonata forte la rivendicazione della specificità del Comparto Sicurezza rispetto all’appiattimento sostenuto dal Siulp e dal cartello (Siap, Silp, Uil, Consap, Coisp) con la nostra richiesta di ottenere almeno 400 milioni come nel precedente Accordo 2004-2005 e il ri-finanziamento del Riordino delle carriere. Il 26 giugno scorso, al terzo round della trattativa per il rinnovo dell’Accordo 2006-2009, la posizione dei Sindacati e dei Cocer è stata univoca e omogenea.
E il Governo ha cercato di limitare il dissenso, aprendo la strada ad un tavolo politico. Nel corso dell’incontro sono state diffuse le prime tabelle con incrementi relativi allo stipendio base proposti dal Governo.
Si tratta, come abbiamo sempre detto, di benefici pari al tasso di inflazione programmata, del solo stipendio tabellare (parametri). L’altro 50% dell’ammontare finanziario afferente il recupero inflattivo dovrà essere poi ridistribuito sulle altre voci stipendiali (assegno di funzione, indennità pensionabile).
Peraltro, la posizione dei COCER non poteva essere diversa dal momento che - insieme al SAP dal 1999 - conquistammo lo "sganciamento dal pubblico impiego" con stanziamenti aggiuntivi rispetto al tasso di inflazione programmata.
Sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org abbiamo pubblicato le ultime tabelle della Funzione Pubblica.
Durante l’incontro per il Contratto del 26 giugno, la Consulta Sicurezza (SAP, SAPPe, SAPAF) e i Cocer avevano chiesto un incontro al Governo per il Dpef e, due giorni dopo questa riunione, siamo stati convocati a Palazzo Chigi.
In realtà il tavolo politico era stato con forza chiesto dal COCER Carabinieri che, aveva minacciato di disertare le prossime riunioni ove l’Esecutivo non avesse accettato di avviare la concertazione sul Dpef.
In una nota, il Cocer CC sottolinea la volontà di rappresentare il personale dell’Arma, senza delegare alcuna altra organizzazione. Delega che il cartello dei 6 ha ampiamente offerto alle Confederazioni accettando incrementi pari al tasso di inflazione programmata.
In realtà la contraddizione di alcuni Sindacati(ni) appare clamorosa. Di giorno sono allineati al cartello confederale e la sera diffondono proclami contrari.
Sono gli stessi Sindacati, come il Coisp, che a gennaio 2007 hanno perso centinaia di iscritti, ma che invece sostengono il contrario.
Il SAP nell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi per la concertazione sul Dpef ha riaffermato l’autonomia del Comparto Sicurezza e il fatto di non voler delegare i Sindacati confederali a rappresentare il personale delle Forze di Polizia.
Nella riunione l’Esecutivo era rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, dal Vice Ministro dell’Interno Marco Minniti, dal Sottosegretario all’Economia e alle Finanze Nicola Sartor e dal Sottosegretario alla Difesa Marco Verbaschi. Il Governo, nell’illustrare il Dpef, ha promesso una Finanziaria 2008 ‘leggera’ rispetto alle precedenti, parlando di una minore incidenza degli oneri dovuti al debito pubblico e agli interessi da pagare in linea con i vincoli europei. Per altro, a parere del Sottosegretario Sartor, lo scenario ‘macroeconomico’ appare positivo e si stima una crescita del pil attorno al due per cento, crescita che dovrebbe favorire l’occupazione e tenere sotto controllo il tasso di inflazione.
Linee di tendenza macroeconomiche che corroborano le richieste del SAP.
Il Vice Ministro Minniti ha anche aggiunto che il Dpef prevede al primo punto un capitolo dedicato ai temi della sicurezza, della legalità e della crescita sociale. Vedremo in quali termini finanziari si tradurrà questo impegno.
Ciò nonostante, la parte governativa ha confermato l’esigenza di razionalizzare (=tagliare) ulteriormente le risorse destinate alle varie Amministrazioni e quindi alla sicurezza.
La Consulta Sicurezza (SAP, SAPPe, SAPAF), la più grande organizzazione del Comparto, ha evidenziato con forza questa contraddizione, poiché il quadro economico positivo e la necessità condivisa di mettere al primo posto le tematiche della sicurezza, non possono condurre alla riduzione della spesa pubblica.
Per questo è necessario inserire all’interno del Dpef degli impegni chiari e precisi in merito alle risorse per il Contratto delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, in particolare per il riconoscimento e il mantenimento della "specificità" mediante appostamenti aggiuntivi non inferiori a quelli del precedente Accordo (400 milioni di euro) e il Finanziamento del Riordino delle Carriere (1 miliardo di euro in tre anni).
Anche a palazzo Chigi, la posizione fortemente critica di SAP, SAPPe e SAPAF è stata condivisa dai Cocer Carabinieri, Guardia di Finanza ed Interforze. Tutti hanno parlato di "film già visto lo scorso anno", manifestando malumore e insoddisfazione per le scelte del Governo, soprattutto sul tema del (mancato) riconoscimento della specificità. A questa cruciale riunione per la concertazione tra il Governo e le parti sociali mancavano alcuni Sindacati di Polizia, tra cui il Coisp.
A conclusione delle riunioni con le varie parti sociali, il Gabinetto Prodi ha varato il Dpef, rinviando ad una ulteriore riunione, prevista per il 10 luglio.
L’appuntamento naturalmente, come lo scorso anno con la manifestazione nazionale del SAP del 5 dicembre, è rinviato alla Legge Finanziaria 2008.
Sarà quella la cartina al tornasole per capire dove andrà il Comparto Sicurezza.
Se vincerà il cartello di Siulp, Siap, Consap, Coisp, avremo i trattamenti degli operai (lavoratori di pubblica sicurezza) pari al tasso di inflazione programmata e 5 euro.
Se avremo la forza di mobilitare oltre il livello dei 70.000 per una probabile manifestazione nazionale del SAP in autunno, potremo avere la forza di difendere l’autonomia e l’indi-pendenza politica del comparto minacciata dai Sindacati collettori del rapporto Confederale.
Poliziotti in strada e in ufficio…
P
iù agenti in strada e meno negli uffici. Non capiamo a chi dovranno essere delegate le indagini di Polizia che, prevalentemente, si svolgono sui fascicoli e sulle carte.La ‘stella nascente’ del nascente Partito Democratico, il sindaco di Roma Walter Veltroni, ha visto troppi film americani, con inseguimenti e pedinamenti che non finiscono mai.
Durante la presentazione della sua candidatura alla guida della "nuova" forza politica, abbiamo riascoltato il vecchio refrain: i poliziotti vanno mandati via dagli uffici per farli lavorare in strada.
Il problema, in realtà, è vecchio e spesso i politici, che non conoscono la realtà dei nostri uffici ma si affidano soltanto ai suggerimenti Confederali di CGIL-CISL-UIL-UGL, pensano che sia possibile spostare qualche centinaio di poliziotti dagli uffici in strada, senza incidere sui livelli del contrasto alla criminalità.
Sono gli stessi amministratori che in una città come Roma gestiscono migliaia e migliaia di vigili urbani senza…….. (ognuno può completare la frase).
Naturalmente non vi è nulla contro i nostri colleghi, ma il rilievo è verso taluni amministratori a cui neppure il nostro condominio affideremo in gestione.
Che abbiano idee che servano a risolvere i problemi della sicurezza deve essere ancora dimostrato.
Immigrazione
I
l Consiglio dei Ministri ha varato il disegno di legge delega proposto dai Ministri Amato e Ferrero che modifica l’attuale normativa sull’immigrazione.Entro l’anno l’Esecutivo dovrà adottare un decreto legislativo per cambiare la "Bossi – Fini". I punti fermi di questo disegno di legge sono le "sponsorizzazioni" – regioni, enti locali, patronati, onlus, sindacati, associazioni potranno "garantire" per gli immigrati al fine di farli entrare regolarmente in Italia – e il progressivo "superamento" dei Cpt attraverso l’istituzione di un fondo che fornirà incentivi agli immigrati che si lasciano identificare e rimpatriare.
I problemi che questa nuova normativa potrebbe introdurre, dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica, sono molti, come è facile intuire. Per questo, il SAP seguirà con attenzione l’iter del decreto legislativo chiedendo al Ministero dell’Interno e al ministro Amato le opportune garanzie ed eventuali correttivi.
Competenze CMO
C
on circolare n. 757 del 26.3.07 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato reso noto il contenuto del decreto del Ministero della Difesa del 21.12.06, con il quale è stato operato il riassetto territoriale interforze delle strutture sanitarie militari, nonché la definizione delle nuove competenze delle Commissioni Medico Ospedaliere di I^ e II^ istanza.Al di là di una prima comunicazione dal Ministero dell’Interno relativa alle competenze territoriali delle C.M.O. (parliamo del 15 maggio scorso), poco o nulla è stato fino ad oggi chiarito in merito alla posizione del dipendente che, non condividendo il giudizio in prima istanza, decida di presentare ricorso.
Stando alla procedura oramai superata, l’operatore si limitava a non firmare il verbale dichiarando di non accettare il giudizio espresso dalla C.M.O, la quale provvedeva ad inviare il verbale direttamente alla Commissione di II^ istanza. In questo caso, il dipendente veniva posto in aspettativa, a disposizione dell’Ospedale Militare. Per contro, la nuova procedura prevede che il dipendente apponga, in ogni caso, la sua firma sul relativo verbale della C.M.O. di I^ istanza, potendo far ricorso alla Commissione di II^ istanza entro 10 giorni dalla data dell’accertamento dell’idoneità.
Il SAP pertanto ha interessato il Dipartimento affinché con celerità indichi la posizione economica/giuridica in cui viene collocato il dipendente che, non condividendo il giudizio in prima istanza, decida di presentare ricorso nei previsti termini.
Commissione Vestiario
C
ontinuano con buona frequenza le riunioni della Commissione ministeriale per la qualità e la funzionalità del vestiario, impegnata nella valutazione dei prototipi delle divise e degli accessori.I capi e le attrezzature analizzati sono di gran lunga migliori di quelli attualmente in uso, e ciò grazie al ricorso a standard qualitativi superiori ed all’attenta valutazione del parere degli operatori coinvolti nelle sperimentazioni.
Com’è noto si sta definendo principalmente il rinnovo di tutte le divise dei vari servizi operativi.
Gli unici problemi riscontrati, soprattutto dai componenti sindacali, riguardano l’operato del Dipartimento nella fase degli acquisti relativi al lungo periodo in cui la commissione non è stata riunita ed al noto ‘fenomeno’ che affligge i magazzini periferici dove arrivano capi con misure improbabili e caratteristiche qualitative raccapriccianti.
Resta da capire quali saranno le reali dotazioni finanziarie che toccheranno al settore del vestiario, unico vero elemento che consentirà di avere divise davvero funzionali.
Un altro ergastolo per l’assassina di Emanuele Petri
D
iventano definitivi gli ergastoli inflitti a tre esponenti delle cosiddette nuove brigate rosse per l’omicidio del consulente del lavoro Massimo D’Antona, avvenuto nel 1999.Parliamo di Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma.
Ricordiamo che la Lioce era già stata condannata all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio del nostro collega Emanuele Petri, nel marzo del 2003.
Ci auguriamo, a questo punto, che per la terrorista mai pentita scattino severi provvedimenti restrittivi al fine di evitare ogni collegamento con l’esterno ed in particolare con gruppuscoli ideologici e violenti che ancora esistono nel nostro Paese.
Giustizia, ancora una volta, è fatta!