Roma, 11 giugno 2007

 

Truffa continua

Continua la querelle sul Riordino delle carriere e la montagna di bugie che sono state scritte sull’argomento. A noi fa pensare, davvero, alla "truffa" continua. E non riusciamo a comprendere come il Sindacato unitario di oltre 28.000 iscritti, con centinaia di dirigenti, possa aver piegato la logica e la verità dei fatti rispetto a questo traguardo che risulta imprescindibile per l’ammodernamento della Polizia italiana. E non solo.

Iniziamo per questo dai comportamenti e dai fatti inequivocabili che si sono sviluppati negli anni. In prima analisi l’idea del Riordino delle carriere nasce nel SAP nel 1999. Non nel Siulp e neppure negli altri Sindacatini.E’ il Sindacato Autonomo che riesce a far approvare la legge sul mini-riordino del 2000 con i progetti di legge degli On.li Bastianoni, Del Bono, Scrivani, Frattini, Cicu, Pivetti. Provate a chiedere ai parlamentari citati!! A seguito di quell’intervento normativo migliaia di Assistenti capo hanno partecipato, nel 2000 alla selezione "per soli titoli" nel 70% del posti per la nomina a Vice Sovrintendente. Come sappiamo, la norma prevedeva questo percorso straordinario fino al 2004. Ad oggi devono ancora essere banditi i concorsi del 2001, 2002, 2003 e 2004 nella ripartizione: 30% per quiz; 70% dei posti per titoli. Ancora quella legge prevedeva il concorso, mai bandito, dei Vice Sovrintendenti per l’accesso al ruolo Ispettori. Ed infine, la Riforma del 2000 ha istituito la qualifica dei Sostituti Commissari.

A seguito di quella legge, il SAP volle un intervento della stessa natura che fosse strutturale. Non temporaneo. Un intervento che risultava ancor più urgente perché la riforma del pubblico impiego privatizzato, che aveva sostituito il regime pubblicistico della legge con il Contratto (D.L.vo 165/2001), aveva fortemente alterato il rapporto tra il personale civile delegificato e quello delle Forze di Polizia (in particolare la relazione tra i livelli funzionali e le aree).

Com’è noto, attraverso interventi di riqualificazione professionale, il personale civile ha assunto ruoli e funzioni addirittura superiori rispetto al personale da cui precedentemente dipendeva. Infine, la Riforma della carriera prefettizia del 2000, aveva "violentato" il rapporto tra i Funzionari di Polizia e quelli della ex parallela carriera prefettizia.

Tutto questo aveva portato il SAP a rivendicare il Riordino e a muoversi in quella direzione.

I fatti susseguenti sono pure noti. Alla fine del 2003, con un emendamento alla legge Finanziaria 2004, vengono stanziate le prime risorse per il Riordino. Si tratta dell’emendamento presentato in Senato dal Sen. Palombo che aumentava le accise sui tabacchi e sulle sigarette. Provvedimento scritto e sostenuto dal SAP che portava un gettito di circa 350 Milioni di euro. Il passo successivo è stato il disegno di legge delega e l’azione di rivendicazione del SAP con lo sciopero delle ferie del 2005. Come sappiamo, nonostante le bugie del Siulp, il provvedimento fu portato all’esame della Camera e fu approvato da quel ramo del Parlamento. Dissero e scrissero gli amici del Siulp che mancavano i fondi, che non vi era copertura e che non sarebbe mai stato approvato. Fu esattamente il contrario. L’ennesima bugia. La Camera approvò. E nessuno può disconoscere il valore e l’impegno di un Sindacato di Polizia che, da solo, riuscì a portare a casa un simile risultato. Successivamente, il Segretario del Siulp spese più di un intervento, negli incontri con il Governo per la concertazione relativa al Dpef e per la Legge finanziaria, per dirottare i fondi verso il Contratto. Disse apertamente e direttamente con l’enfasi propria di chi si crede padrone del vapore che il Riordino non si doveva fare. Senza riuscire nell’intento. Tant’è che oggi di riparla di Riordino perché in Senato sono stati presentati i progetti del SAP, ma non certo per l’impegno del Siulp e per il progetto di legge della Sen. Calipari. Altro che volontà di rivendicare il Riordino da parte del c.d. cartello!

Quando il nostro disegno di legge giunse in Senato – a gennaio 2006- questo non fu mai portato all’approvazione dell’Aula. Fu ingessato dalla Commissione Difesa e dal Sen. Contestabile che, più tardi, non fu neppure rieletto. La giustificazione resa fu quella che non vi erano i tempi per la cessazione della legislatura. La verità fu, invece, che il ministro Pisanu, intimorito dalle manifestazioni del Siulp e dei 7, preferì lasciare nelle casse dello Stato quel che restava del finanziamento iniziale (il nostro emendamento sui tabacchi e alcolici). Ricordiamo ancora oggi il tono trionfante del Siulp che aveva affossato il Riordino "truffa", poiché di truffa vi era solo l’informazione resa. Per anni il Sindacato unitario ha solo censurato e criticato, senza sostenere alcunché di alternativo. Oggi, migliaia di disedette lo hanno obbligato a muoversi. Chi avrà voglia potrà ripercorrere quella gran messe di notiziari Siulp del gennaio 2006 dove il nostro dava persino lezioni del regolamento parlamentare del Senato. La tesi era che la legge delega del SAP approvata dalla Camera era morta e sepolta per sempre. Così non era e non è stato. L’ennesima truffa informativa. Il disegno di legge fu ripresentato nella nuova legislatura ed è oggi calendarizzato per l’esame nelle Commissioni riunite 1^ e 4^. Esame che tutt’ora è in corso. Questi sono i fatti storici in rapida rassegna. Il Sindacato unitario ha la responsabilità politica di aver ingiustificatamente sabotato e affondato il Riordino approvato dalla Camera. E la diffusione di un progetto in articoli di Riordino targato Siulp aggrava questa responsabilità. Uno specchietto per le allodole, posto che l’unico strumento legislativo idoneo a realizzare questo fine è una legge delega. La ragione è semplice: il provvedimento delegato al Governo potrà essere assemblato dagli uffici legislativi dei singoli Corpi in modo da realizzare l’equiordinazione funzionale e quella relativa ai compiti dei singoli Corpi.

Dunque, per inciso, mai il testo del disegno di legge ostentato dal Siulp potrà essere valutato da un organo parlamentare. E’ come se si cercasse di riparare un computer con un martello e uno scalpello. Ma allora perché il Siulp ha pubblicato un atto che MAI, neppure per ipotesi, potrà essere portato all’approvazione delle Camere? E perché ha continuato nella sua falsa querelle? La riposta appare eloquente, per le stesse ragioni e le stesse bugie dette sull’argomento.

Ed ancora. Il Siulp scrive che il nostro Riordino non riguarda tutti. Solo una parte del personale. I lettori più attenti potranno leggere la Relazione tecnica al disegno di legge già approvato. (disponibile nella versione internet di questo Flash). Potranno constatare che il costo della nostra legge, suddiviso in tre anni, si avvicinava al Miliardo di euro. Lo sviluppo che il Governo Berlusconi voleva era: 2006, 2007 e 2008! Risorse che, senza la manifestazione del Siulp del dicembre 2005, avremmo oggi a disposizione del personale. Senza la manifestazione del Siulp e del cartello, non saremmo oggi qui a parlare del Riordino. I punti del progetto già approvato dalla Camera del SAP, sono scolpiti nei costi derivanti dall’iniziativa legislativa (leggasi Relazione tecnica al disegno di legge).

Questi si riassumono:

nella previsione di un’apertura per tutti gli Assistenti capo (mantenendo la sede) del ruolo Sovrintendenti;

nella prosecuzione della carriera degli Ispettori nel Ruolo direttivo;

nella dirigenzializzazione dei Vice Questori aggiunti.

Rispetto a questi tre temi centrali la risposta dal Sindacato Siulp è stata come al solito fumosa e demagogica: vogliamo eliminare le sperequazioni?????

Quali e con quali mezzi finanziari. Ma soprattutto, perché avete aspettato fino ad oggi (dal 1999) e l’unica azione che siete riusciti a partorire è stata quella di manifestare contro il progetto del SAP ???

Fino al oggi il maggiore Sindacato di Polizia si è permesso il lusso di svolgere la funzione di cassazione. Non fa nulla, ma pone solo veti. Non vuole il Riordino ma scrive di volerlo, rimanendo inerte per lustri. Non vuole lo Aganciamento dal pubblico impiego e organizza una manifestazione nella giornata del 4 dicembre 2006 contro il SAP, ma non contro il Governo. Considerando tutto questo e molto altro ancora, c’è da chiedersi: cosa hanno fatto i poliziotti per meritarsi il Siulp?

Il giudizio sulla truffa continua, è presto detto. Ognuno, dai fatti storici, può ricavare il proprio giudizio. Rimangono pochi dubbi sulla qualificazione del comportamento di chi ha informato e continua a dissimulare ciò che non esiste nella realtà.

Noi continuiamo per la nostra strada. Continuiamo a pensare che migliaia di Agenti non possono rimanere imprigionati nella qualifica di Assistente capo, 5° livello (parametro corrispondente). Che migliaia di Sostituti commissari, molti dei quali laureati, abbiano diritto al trattamento previsto per gli ex Segretari Amministrativi: l’accesso al ruolo direttivo. Ed infine che i funzionari abbiano diritto alla perequazione del trattamento con la carriera prefettizia. In Commissione Difesa presto ci confronteremo con i relatori, il Sen. Saporito e la Sen. Calipari.

La base di un testo unificato a livello di Commissione potrà far ripartire l’intero provvedimento in tempi brevi. Sicuramente sarà la ripetizione del nostro Riordino. C’è da sperare che le richieste per affossare il Riordino, cioè la separazione dei comparti Difesa e Sicurezza che nessuno in Parlamento vuole, non faccia distogliere lo sguardo da un’altra parte. In fondo il SAP da solo è riuscito a portare all’approvazione della Camera il suo Riordino. Nonostante tutto è riuscito a farlo ripartire in questa legislatura. Dobbiamo pensare che, se il Segretario generale del Siulp è stato costretto a ripensarci e a sostenere una legge di Riordinamento, l’abbia fatto perché forti sono risuonate le disdette di oltre 1500 aderenti al Siulp a gennaio 2007.

"La Padania" intervista il Segretario Generale

5 giugno 2007 - Non ci sono soldi per il gasolio dell’autopompa dei vigili del fuoco? I vigili del fuoco non paghino gli affitti. Così si è espresso il ministro dell’Interno Giuliano Amato. Parole, queste, che denotano - spiega il segretario generale del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, Filippo Saltamartini - «il profondo stato di coma della sicurezza nel nostro Paese». Il Governo guidato da Romano Prodi ha mandato in malora la sicurezza: «Negli ultimi 4 anni - ha spiegato mercoledì scorso Amato in audizione alla Camera - il ministero ha avuto un accrescimento del carico funzionale, ma ha perso un miliardo di euro di fondi e il suo bilancio è passato dai 25,5 miliardi del 2004 ai 24,4 del 2007». Tutto merito del Governo Prodi: «Questi dati - rimarca Saltamartini - sono stati imposti dalla legge finanziaria approvata la scorso dicembre. Sono tagli assolutamente incongruenti perché colpiscono alla cieca e non, viceversa, lo sperpero della spesa pubblica». Difficile non dare ragione a Saltamartini: «Tagliare sulla polizia e i vigili del fuoco significa tagliare sulle attività di un settore vitale come quello della sicurezza. Questi tagli porteranno la sicurezza alla paralisi. Un Paese serio non può tagliare un euro né alla sanità, né alla sicurezza, né alla scuola: ci hanno tolto l’aria che respiriamo per poter redistribuire, non si capisce a chi, il cosiddetto "tesoretto"». Il Governo Berlusconi, in 5 anni, aveva investito per il trattamento del personale della sicurezza 1,7 miliardi in più rispetto a quello che è stato investito dal Governo Prodi. Le basi di uno Stato avanzato e civile sono quelle che presuppongono che le risorse siano affidate prioritariamente alle funzioni strategiche: se non lo sono la difesa dalla criminalità, che senso ha affermare i principî di libertà?». Il personale delle forze di polizia (siano esse a ordinamento civile come la polizia di stato e la polizia penitenziaria o a ordinamento militare come i carabinieri e la guardia di finanza) e le forze armate (esercito, marina e aeronautica) è stato equiparato a quello del pubblico impiego: il rinnovo del contratto è fatto sulla base del tasso di inflazione programmata, ma - precisa il Sap - «noi non siamo dipendenti pubblici che chiudiamo gli uffici a "mezzogiorno". Lavorando 24 ore su 24, l’apparato della sicurezza svolge prestazioni atipiche». «Applicando il criterio del pubblico impiego, sono state lasciate scoperte le retribuzioni per le prestazioni particolari come sono i notturni, i festivi e i servizi all’estero. Il ministero non solo ha tagliato queste risorse, prevedendo un aumento contrattuale di 5 euro al mese, ma ha tagliato anche le risorse per il funzionamento dell’apparato, dalla benzina alla manutenzione delle vetture». La situazione è incandescente perché - oltre a tagliare alla cieca - la Finanziaria ha previsto l’abolizione, entro dicembre, di tutte le direzioni interregionali: «La Finanziaria ha indicato la chiusura del 10 per cento degli uffici. Sono state chiuse 7 scuole di polizia su 10. Altri tagli sono previsti nei prossimi mesi. In un Paese dove ci sono forme di criminalità organizzata piuttosto pericolose e in cui si riaffaccia il conflitto sociale, non era opportuno incidere sul bilancio del ministero degli Interni». Sono cifre preoccupanti quelle relative ai tagli: nel 2006 il Viminale si è visto sfilare dalla Finanziaria 217 milioni. Salasso anche per il fondo di solidarietà delle vittime (177,4 milioni in meno), per il dipartimento di pubblica sicurezza (25 milioni) e per quello dei vigili del fuoco (11,8 milioni). «Tagliare così pesantemente - fa notare Saltamartini - significa mettere gravemente a rischio il sistema. Immaginiamo cosa possa accadere se, a breve giro, non stanzieranno i soldi per la benzina: vorrà dire che andremo a piedi a fare i servizi». Ulteriore schiaffo alle forze di polizia e alle forze armate è stata la firma dell’accordo per l’utilizzazione delle risorse previste dal fondo di efficienza per l’anno 2006, siglato pochi giorni fa: «Si tratta di pochi spiccioli - commenta Saltamartini - pari a 4-5 euro al mese redistribuiti attraverso un fondo del Viminale. Sono soldi, tuttavia, che rientrano nel tasso di inflazione programmato: sono soldi, in sostanza, dei lavoratori». Il Sap punta il dito contro gli sprechi: «Perché non si taglia sulle auto blu? Perché i parlamentari non viaggiano con auto private visto che percepiscono laute retribuzioni?». Il guaio è che «non c’è una classe dirigente. Serve, ad esempio, il federalismo fiscale secondo cui ciascuno riscuote le risorse e ne risponde ai cittadini. Noi non abbiamo i soldi per comprare le autovetture, ma gli enti locali, soprattutto le regioni, continuano a comprare migliaia di auto blu per i loro funzionari e assessori». Rimpiangono il Governo del centrodestra le forze di polizia e le forze armate: «La Cdl aveva previsto, per noi, un trattamento diverso da quello dei dipendenti pubblici. Tutto questo era stato motivato con il fatto che ci occupiamo dell’ordine e della sicurezza pubblici. Con il nuovo Governo di sinistra le forze di polizia e le forze armate sotto la rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil. L’accordo sindacale per il quadriennio 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007 lo faremo ancora noi ma su input economici contrattati dalle confederazioni. La nostra autonomia è, oggi, virtuale». Diversi, per Saltamartini, i passi immediati da compiere: oltre al rinnovo dell’accordo sindacale, un piano pluriennale di spesa e del personale delle forze di polizia e armate. «Che senso ha - spiega - pagare gli affitti dei commissariati di pubblica sicurezza? Com’è mai possibile mandare in pensione 10 mila persone assumerne solo mille? Servono piani triennali di investimento pubblico e di razionalizzazione delle risorse. Così non si può andare avanti».

Filippo Poletti

Legittima difesa, una Sentenza che fa riflettere

La nuova disciplina sulla legittima difesa, introdotta da appena un anno, non autorizza quella che giornalisticamente viene definita "la filosofia del far west". Una recente Sentenza della Corte di Cassazione, la n. 12466 del 2007, ha affrontato il caso di omicidio di una donna che si era introdotta con l’inganno nel condominio dell’imputato per ottenere il pagamento del debito. La Sentenza sottolinea che, anche dopo l’introduzione di un nuovo comma 2 all’articolo 52 del Codice Penale, non è affatto permessa "una indiscriminata reazione" nei confronti di chi si è introdotto nella propria dimora, ma serve invece un attacco "nell’ambiente domestico" alla propria o altrui incolumità. Per effetto della modifica al Codice Penale introdotta dalla legge 59/2006 di cui s’è detto, veniva infatti "presunta" la proporzionalità della reazione violenta, sino anche alle estreme conseguenze, da parte di chi avvertisse un pericolo per la propria persona o anche per i propri beni, non solo in casa, ma pure in ufficio, in negozio o in uno studio. La Cassazione, con questa Sentenza, sembra "precisare" gli effetti della legge e confermare la necessità di un intervento della magistratura che, nel caso concreto, valuti l’inevitabilità e la natura del pericolo, assieme alla risposta del soggetto che si difende. Nel caso in questione, si è ritenuto che la persona uccisa non avesse né la forza fisica né l’interesse ad aggredire a mano armata la propria debitrice, ma volesse solo ottenere, pur non lecitamente, il pagamento di quanto dovuto.

Utl, resoconto esame congiunto

Sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org è disponibile il resoconto dell’esame congiunto, richiesto dal SAP, tenutosi a fine maggio per la disanima dello schema di provvedimento relativo all’istituzione dell’Ufficio tecnico-logistico provinciale. Tenendo conto dei vari suggerimenti espressi ed in particolare di quelli formulati dalla nostra organizzazione, il Prefetto Izzo – Direttore Centrale per i Servizi tecnico-logistici e della Gestione Patrimoniale – ha informato che adesso verrà formulata una proposta di provvedimento da sottoporre poi al parere delle oo.ss.

Corsi formazione mese di giugno

Il prospetto ministeriale relativo ai corsi di formazione di base, abilitazione, addestramento, aggiornamento, qualificazione, formazione specialistica e di specialità relativi al mese di giugno è disponibile nell’area dipendenti ps del nostro sito www.sap-nazionale.org.

Il Sap partner con l’International Fitness Tour

Con le tappe di Modena (9/10 giugno) e Riccione (16/17 giugno), si avvia anche quest’anno l’International Fitness Tour, la manifestazione dedicata ai giovani, alla musica e al fitness che prevede dieci tappe in tutta Italia, fino a settembre, dal nord al sud del Paese. Il Sindacato Autonomo di Polizia è partner della manifestazione e in ogni appuntamento, secondo il calendario disponibile sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, sarà presente con un proprio stand e con iniziative di promozione della sicurezza stradale per i giovani in collaborazione col Dipartimento di P.S.

Come sempre, con i fatti e non con le parole, dalla parte dei cittadini e del personale!

Memorial Day 2007

Si è concluso con il tutto esaurito il concerto di musica classica organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia in occasione del Memorial Day e tenuto al Teatro Comunale di Bologna. La manifestazione, giunta alla sua 15° edizione, è in diretta continuità con la precedente, nel maggio 2006. L’esperienza realizzata l’anno scorso ha consentito di verificare "sul campo" la bontà di questa proposta, per cui è stato possibile affermare che vale la pena percorrere la via intrapresa, in particolare su tre versanti: collaborazione con il Teatro Comunale, coinvolgimento di tutti i Cives, convergenza del ricordo non solo dei servitori dello stato ma anche di giornalisti, politici, religiosi e semplici cittadini che hanno pagato con la loro vita il loro impegno a favore della collettività. Siamo fieri di poter dire che anche quest’anno questi tre obiettivi sono stati raggiunti! La Musica e le parole sono state le protagoniste. Come ogni anno, infatti, è la musica a fare da sfondo e a dare voce al ricordo delle vittime del terrorismo, della mafia e di ogni forma di criminalità. Ma quest’anno anche la parola ha voluto accompagnare e tradurre in versi e in gesti letterari carichi di significato le sensazioni musicali di Vivaldi.

La parola legata alla musica dialoga con lei e la rende ancora più accessibile e limpida all’ascolto. Il momento più intenso, infatti, è stato il concerto tenuto dall’Ensamble Respighi che vanta e riunisce i più prestigiosi strumentisti che con l’attore Matteo Belli ha inciso il progetto innovativo sulle Quattro Stagioni di Vivaldi in cui si compiuta la sintesi tra parola e musica. Il concerto è stato, dunque, un elemento catalizzatore che è riuscito a far "convergere" in un solo evento la maggioranza delle risorse e degli obiettivi che ci siamo posti: trovare, anche attraverso la strumento dei mezzi di comunicazione sociale, come è un evento, la vera via della lealtà, della verità e del vivere comune. L’attore Matteo Belli è stato, infatti, la perla che quest’anno ha aggiunto valore all’evento e ne ha reso concreto l’intento: raggiungere la coscienza di tutti oltre a confermare l’intento morale e socio-culturale, già riconosciuto dal patrocino della Presidenza del consiglio dei Ministri e dal Conferimento della medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica.

I messaggi non devono e non vogliono essere nascosti. Così le gesta degli eroi contemporanei vittime della criminalità e della violenza devono avere la giusta declinazione in musiche, parole e temi con cui tutti devono confrontarsi per poterli tradurre in significati. Perché è solo rendendo presente e vivo il passato che da questo possiamo trarre i miglior indicatori di salvezza. L'evento ideato, infatti, per non dimenticare ha rappresentato uno strumento per ricordare e per poter dare i giusti riconoscimenti alle vittime e ai loro familiari ma anche al tempo stesso un monito per far sì che tali atrocità non si ripetano nel tempo. Per ciò l'ingresso gratuito è stato un ulteriore invito a partecipare al significato dell’evento e affinché tutti possano far propri i contenuti e i messaggi. A perfezione di tale obiettivo quest’anno è stato basilare l’elemento coinvolgimento. Attraverso, infatti, l’azione capillare della Fondazione del Monte e del Teatro Comunale, è stato possibile raggiungere tutto il territorio locale, coinvolgendo anche le scuole, gli insegnanti, e molte altre categorie di persone promuovendo sei borse di studio rivolte agli studenti delle scuole medie superiori per il miglior elaborato sul tema del Memorial Day.

Vogliamo entrare anche nelle case dei più giovani perché è da li che affermiamo con determinazione che si debba partire per far si che il ricordo si tramuti in monito ed educazione morale. Ponendo i giovani di fronte a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento (cfr. il Messaggio di Papa Benedetto XVI). Mai, nel passato, la Giornata della Memoria era stata preparata e celebrata con tanto dispiegamento di forze e di forme di partecipazione. Gli elementi positivi che la giornata della memoria può suscitare attraverso la promozione della dignità dell’essere umano è stato anche alla base del discorso del segretario nazionale del SAP. Ogni parte del suo discorso è stato contrassegnato da percorsi di approfondimento di una particolare "Via del comunicare umano": la coscienza, la lealtà, l’aggregazione che hanno attirato una buona partecipazione di tutte le categorie di persone a riflettere su questi temi. Tenendo conto di questi risultati positivi, ma anche delle difficoltà che avrebbe incontrato un discorso che superficialmente può sembrare politico, è in corso d’opera in questo discorso nuovo nei suoi sviluppi, la convinzione che si può e si deve smuovere la coscienza del Cittadino italiano. Tale discorso non poteva avere luce in un periodo migliore.

Questo l’auspicio del Segretario nazionale Gianni Tonelli: "Non avere rispetto per coloro che sono morti significa non avere rispetto per ciò per cui sono morti. Ecco il perché della nostra manifestazione, ecco il perché del nostro "Memorial Day", per non dimenticare, per non dimenticare i valori e gli obiettivi che con la loro opera questi eroi silenti intendevano perseguire. Quello che ci indigna è che nell’ultimo ventennio in maniera strisciante e silenziosa la macchina dispensatrice di privilegi a ex terroristi o pentiti di mafia ha lavorato a pieno regime e oltre il ragionevole necessario. Per tutti questi motivi noi ci opporremo con forza alla logica che omologa la banda armata e la strada della criminalità a strumenti per l’emancipazione politica economica e sociale dei singoli aiutiamo la cultura del popolo italiano a riaffermarsi, una cultura caratterizzata si dalla tolleranza, si dalla comprensione ma anche dalla giustizia, una cultura che aveva chiari confini di divisione tra bene e male tra giusto e sbagliato tra perdono e premio".

Con il dispiegarsi di tutte queste forze possiamo dire a gran voce e con gran soddisfazione che la Giornata della Memoria è nella coscienza e nel ricordo di tutti i cittadini bolognesi. Grazie a tutti ma soprattutto a tutte le autorità politiche che sono intervenute e hanno reso concreto l’incontro di intenti.

 

 

 

 

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