Roma, 6 novembre 2006

 

Si va strutturando la nostra manifestazione nazionale

E’ tempo di bilanci. E di azione. La manovra economica del Governo Prodi arranca alla Camera tra veti incrociati e iniziative politiche tendenti a ridurre il danno sociale delle singole categorie.

Protestano tutti. Per le Forze dell’Ordine, forse verrà rinnovato un Contratto di 20 euro mensili perché l’Esecutivo non ritiene di retribuire le prestazioni accessorie che noi del SAP abbiamo difeso sin dal Contratto del 1999 ad oggi con "lo sganciamento dal pubblico impiego".

E poi vi è per noi la partita cruciale del Riordino che deve essere finanziato nei prossimi anni. Nessun tavolo, come chiedono i Confederali del Siulp & C. ma una delega legislativa da portare all’approvazione delle Camere. Non abbiamo bisogno di rinvii ma di denaro contante. Senza questi segnali politici sarà lotta, così come abbiamo fatto sin dalla nostra nascita. Per prepararci all’evento che non si svolgerà al "Cinema", stiamo strutturando l’aspetto organizzativo della manifestazione con corteo nelle vie della Capitale. Perché il dissenso sociale da noi si celebra in queste forme. Certo, avremmo preferito che il Governo, nostro datore di lavoro si facesse carico dei nostri bisogni che risultano congruenti con un principio fondamentale del nostro Paese: la proporzionalità tra retribuzione e funzioni rese. Ma purtroppo la logica Confederale ci lega ai "lavoratori della Fiat" e non alle categorie Istituzionali come quelle della magistratura. E’ per questo motivo che accanto ai Sindacati Confederali è nato anche il SAP, ma anche il SAPPe e il SAPAF. In sostanza, la Consulta Sicurezza che è l’Organizzazione – piaccia o meno - più rappresentativa del Comparto Sicurezza. Quella cioè che si è presentata con la stessa piattaforma per conquistare i Parametri e lo Sganciamento dal pubblico impiego. Questa è la nostra storia e quando la Legge Finanziaria 2006 passerà all’esame del Senato, noi saremo in Piazza a difendere e manifestare per i diritti dei poliziotti. Gli stessi diritti che ci hanno portato alle manifestazioni di Ferragosto. Allora vi era un’altra compagine governativa. Oggi è un'altra. Ma la sostanza è sempre la stessa: difendere la Polizia ed i suoi appartenenti.

Napoli, l’Esercito non è la soluzione

La recrudescenza criminale a Napoli delle ultime settimane ha agitato i sonni della classe politica che, come al solito, propone soluzioni tampone sull’onda dell’emergenza e non interventi strutturali che il capoluogo campano attende da decenni. L’idea di inviare l’Esercito, al momento tramontata, non può risolvere il problema della camorra e della criminalità a Napoli che, innanzitutto, trova origine nei problemi economici e nel degrado sociale di alcune parti della città. La necessità vera, al di là delle parole, è quella di investire realmente sulla sicurezza, sulle Forze dell’Ordine, sul personale, sui mezzi e sulle strutture. Questo come primo passo. Poi occorre investire sui giovani perché se un ragazzo resta disoccupato e trova facili possibilità di guadagno con le organizzazioni criminali, è difficile fargli comprendere da che parte deve stare. Il Sindacato Autonomo di Polizia queste cose le dice da anni. Ma, ogni volta, l’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un muro di gomma. Un muro che vacilla, ipocriticamente, solo quando qualche cittadino onesto o qualche poliziotto resta steso sul manto stradale.

CRIMINALITA' NAPOLI: SAP, INVIO ESERCITO SAREBBE INFRUTTUOSO (Ansa) - Roma, 31 ott - 'Non e' un conflitto tra organi dello stato. Mandare ragazzi giovani con armi da guerra in una citta' come Napoli senza avere poteri di polizia e senza conoscere, soprattutto, le norme del diritto penale e di procedura penale, penso che sia antieconomico e infruttuoso dal punto di vista del contrasto alla criminalita' '. Lo ha detto al Gr1 il segretario generale del Sap Filippo Saltamartini, ribadendo la sua contrarieta' all'ipotesi di inviare a Napoli l'esercito per combattere la criminalita'. 'Noi riteniamo -ha aggiunto- che bisogna usare al meglio tutti gli strumenti ordinari che un paese democratico ha. Ricorrere alla forza armata significa ricorrere a strumenti eccezionali che avvicinano l'Italia piu' al Libano che ai paesi occidentali'.(ANSA). TAM 31-OTT-06 14:45 NNNN

CRIMINALITA' NAPOLI: SAP, NO A ESERCITO MA MAGGIORI RISORSE

(Ansa) - Napoli, 2 nov - Il Sindacato autonomo di polizia (Sap) in una nota - firmata da Ernesto Morandini, Antonio Iavarone e Giuseppe Canonico, rispettivamente segretario nazionale, provinciale e regionale - esprime 'preoccupazione per l'acutizzarsi della violenza criminale nel capoluogo partenopeo' e 'nel ricordare che da anni il Sap ha chiesto con forza alle autorita' politiche ed istituzionali risposte concrete ed efficaci, chiede a tutti una seria riflessione che vada al di la' dell'emotivita' del momento e delle enfatizzazioni dei mass media'. Il Sap ritiene 'che la soluzione efficace al problema Napoli non vada ricercata in una ennesima militarizzazione che mortificherebbe la citta' 'libanizzandola' e non risolverebbe i problemi della sicurezza perche' i ragazzi di leva e i volontari in ferma breve, a cui va tutto il nostro rispetto, non hanno la professionalita' specifica e l'esperienza delle forze dell'ordine, senza contare che non godono dei poteri di polizia necessari per contrastare la criminalita''. 'L'invio di un primo contingente di 1.000 unita' di personale, come proposto dal ministro Amato - prosegue la nota -, rappresenta certamente un segnale positivo. Ma non basta. Perche' il governo Prodi non ha stanziato in Finanziaria le risorse necessarie per assumere definitivamente i 1.360 agenti ausiliari che a fine anno rischiano di andare a casa. Perche' i finanziamenti per il Comparto Sicurezza sono stati ulteriormente ridimensionati e non si puo' pretendere di combattere organizzazioni come la camorra con autovetture di polizia che hanno 150.000 km, con mezzi e strutture fatiscenti, con uomini e donne in divisa che, in una citta' come Napoli, sono carenti, come organico, ormai da molti anni'. Il Sap ritiene, inoltre, 'che il problema non vada ricercato, come qualcuno tenta di insinuare, negli attuali vertici di polizia del capoluogo partenopeo che, anzi, riescono a svolgere bene il loro lavoro tra mille difficolta' quotidiane. Il problema sicurezza - prosegue il sindacato - non puo' essere fatto ricadere sulla testa dei poliziotti che ogni giorno rischiano la vita in strada. La sicurezza ha un costo. E se non s'investe, si rischia soltanto di fare propaganda. Non si puo' friggere il pesce con l'acqua, recita un vecchio proverbio napoletano. Qualcuno, a Roma come a Napoli, dovrebbe cercare di imparare qualcosa dalla saggezza della cultura popolare partenopea'. (ANSA). COM-LN/BOM 02-NOV-06 17:10 NNNN

Un nuovo caso D’Elia al Viminale?

Nei giorni scorsi il quotidiano Libero ha pubblicato un interessante articolo, integralmente disponibile sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, relativo alla vicenda dell’ex brigatista rosso Roberto Del Bello, 46 anni, finito in carcere nel 1981 e condannato con sentenza definitiva – riferisce il giornale – per banda armata a quattro anni e sette mesi di prigione. Del Bello, divenuto negli anni Segretario veneziano di Rifondazione Comunista, oggi è il collaboratore principale, il segretario particolare, del "nostro" Sottosegretario agli Interni, Franco Bonato. La notizia, ovviamente, ha suscitato clamore, anche se l’interessato – come il parlamentare D’Elia – si è difeso dicendo, in sostanza, che per le sue "colpe" passate ha già espiato. Il Sindacato Autonomo di Polizia ha preso posizione chiedendo al Premier Prodi, con la Segreteria Generale, la revoca delle deleghe al Sottosegretario Bonato, se dovesse risultare vera la collaborazione con l’ex brigatista. La nostra Segreteria veneta ha espresso, con un bel comunicato a firma di Michele Dressadore, tutte le proprie perplessità, riprese in un lungo lancio di agenzia Ansa che riportiamo. Altri articoli di giornale e un’ampia rassegna stampa sono disponibili sul nostro sito internet. Il Sap su questa vicenda non intende lasciare correre.

TERRORISMO:SAP, PRODI TOLGA DELEGA A SOTTOSEGRETARIO INTERNO SE E' VERO CHE TRA SUOI COLLABORATORI CONDANNATO X TERRORISMO

(Ansa) - Roma, 2 nov - 'Da parte del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, aspettiamo le revoca delle deleghe del Sottosegretario all'Interno, Franco Bonato, se dovesse risultare vero quanto denunciato oggi dal quotidiano Libero circa l'assunzione, tra i suoi collaboratori, di un condannato per reati di terrorismo'. Lo sostiene il Segretario Generale del Sap, Filippo Saltamartini. 'Dopo il caso dell'onorevole D'Elia -prosegue Saltamartini- pare profilarsi un'altra situazione a dir poco discutibile. Nella maggioranza che sostiene l'attuale Esecutivo cominciano ad essere troppi coloro che si sono macchiati di reati violenti e contro le Istituzioni democratiche. Un intervento del premier Prodi e' assolutamente urgente e necessario'. (ANSA). TAM 02-NOV-06 16:46 NNNN

GOVERNO: SAP, PRODI REVOCHI DELEGHE BONATO

Roma, 2 nov. (Adnkronos) - 'Da parte del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, aspettiamo le revoca delle deleghe del Sottosegretario all'Interno, Franco Bonato, se dovesse risultare vero quanto denunciato oggi dal quotidiano Libero circa l'assunzione, tra i suoi collaboratori, di un condannato per reati di terrorismo'. Lo afferma il Segretario Generale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), Filippo Saltamartini. 'Dopo il caso dell'onorevole D'Elia -prosegue Saltamartini- pare profilarsi un'altra situazione a dir poco discutibile. Nella maggioranza che sostiene l'attuale Esecutivo cominciano ad essere troppi coloro che si sono macchiati di reati violenti e contro le Istituzioni democratiche. Un intervento del premier Prodi e' assolutamente urgente e necessario'. (Sin/Zn/Adnkronos) 02-NOV-06 16:55  NNNN

EX BR DEL BELLO: SAP, PRODI REVOCHI DELEGHE BONATO

(Agi) - Roma, 2 nov. - Revocare le deleghe del sottosegretario all'Interno Franco Bonato, se dovesse risultare vero quanto denunciato oggi da un quotidiano circa l'assunzione, tra i suoi collaboratori, di un condannato per reati di terrorismo. E' quanto Filippo Saltamartini, segretario generale del Sap, dice di aspettarsi dal presidente del Consiglio Romano Prodi. "Dopo il caso dell'onorevole D'Elia - prosegue Saltamartini in una nota - pare profilarsi un'altra situazione a dir poco discutibile. Nella maggioranza che sostiene l'attuale Esecutivo cominciano ad essere troppi coloro che si sono macchiati di reati violenti e contro le Istituzioni democratiche. Un intervento del premier Prodi e' assolutamente urgente e necessario". (AGI) Red/Oll 021705 NOV 06 NNNN

TERRORISMO: DEL BELLO; SAP, NOTIZIA LASCIA ESTERREFATTI

(Ansa) - Venezia, 2 NOV - Dopo il caso dell'On. D'Elia, ex terrorista di Prima Linea nominato nella Segreteria della Presidenza di Montecitorio, scoppia ora sulla stampa nazionale la vicenda del segretario particolare di Francesco Bonato, Sottosegretario all'Interno. Lo afferma il Sindacato Autonomo di Polizia, ricordando che Roberto Del Bello e' stato condannato per aver militato nella colonna veneta delle Brigate Rosse. La stagione dei delitti politici di matrice eversiva, specie quelli commessi dal temibile gruppo della stella a cinque punte - ricorda il Sap - ha lasciato una lunga scia di sangue nel Veneto ed in particolare a Mestre: Gori, Taliercio, Albanese, Niedda sono nomi che restano nella storia della citta' veneziana, purtroppo come martiri della barbarie. 'Vedere i protagonisti di quella stagione di violenza rivestire ruoli di preminenza nelle istituzioni democratiche - afferma il sindacato di Polizia - non puo' che suscitare netta disapprovazione, pensare poi che si muovano nelle stanze del Viminale, cuore e cervello della sicurezza interna del paese, lascia del tutto esterrefatti'. Il Sap, 'che segue da sempre le meno celebrate e meno sfavillanti vicende delle vittime della furia terrorista - continua la nota - sa bene che si tratta di storie ancora aperte, di ferite non ancore rimarginate e per le quali non e' sufficiente la mera conclusione degli iter giudiziari per vedere la chiusura'. 'Sembra che per questi personaggi - attacca il sindacato - debba valere uno strano principio secondo il quale la fine della pena, la revoca delle misure applicate in conseguenza dei loro atti, determini di fatto la cancellazione totale del passato: prima a sostenere o realizzare la lotta armata alla democrazia e poi a garantire il governo democratico del Paese. Insomma, buoni per tutte le stagioni'. Strano pero' - rileva ancora la nota - che per fare 'il mestiere di poliziotto o magistrato (le professioni che venivano sistematicamente colpite dalle armi dei terroristi) sia richiesto un passato privo della seppur minima macchiolina. Giustissimo! Ma se si sono commessi delitti anche gravissimi, se si e' passati per le patrie galere di questo Stato perche' lo si voleva rovesciare, si puo' invece diventarne un altissimo dirigente'. Il Sap, in relazione al caso D'Elia, annuncia di aver raccolto nel Veneto 'migliaia e migliaia di firme di cittadini che rifiutano l'idea di avere fra chi li rappresenta e li governa degli ex terroristi'. 'A questi politici scelti per importanti incarichi, a D'Elia che sara' probabilmente a Padova per il congresso del suo partito e a Del Bello che da proviene proprio da Venezia - aggiunge il Sindacato Autonomo di Poizia - consigliamo una passeggiata lungo 'i percorsi della memoria', tragitti costellati di monumenti, cippi, targhe e ricordi vari di quelle persone che gli anni di piombo hanno lasciato esanimi sul selciato, eroi che questo Stato non ha ancora adeguatamente celebrato concedendo l'istituzione di un 'Memorial Day' loro dedicato'. 'Noi lo facciamo tutti gli anni, assieme ai sopravissuti di quella mattanza assurda - conclude il documento -. A chi ha scelto e nominato degli ex terroristi per tali mansioni chiediamo invece di valutare seriamente l'opportunita' delle dimissioni'. (ANSA). COM-CO/MO 02-NOV-06 19:35 NNNN

Sap: doppia indennità servizi esterni alle scorte

Com’è noto, con circolare n. 557/RS/01/20/1060 del 24 maggio scorso, il Dipartimento ha comunicato le determinazioni dell’Ufficio Ordinamento in merito alla possibilità di corrispondere l’indennità per servizi esterni in misura doppia qualora, nella medesima giornata lavorativa, un dipendente venga impiegato in due servizi che presentino le caratteristiche per essere qualificati "esterni". Ebbene, il Ministero ha ritenuto che "nell’ipotesi in cui il personale sia comandato, nell’arco della medesima giornata lavorativa, in due servizi esterni diversi, (disposti con formali ordini di servizio, organizzati in turni anche non continuativi e svolti all’esterno degli uffici o presso enti e strutture di terzi), ad esso dovrà essere attribuita una indennità per ciascuno dei servizi svolti". Alla luce di tutto ciò, il SAP ritiene che gli operatori del Servizio scorte e sicurezza vantino – al pari degli altri - il diritto a percepire la doppia indennità per servizi esterni, in virtù della particolare tipologia dell’orario di servizio svolto. Questi colleghi, difatti, operano a giorni alterni percependo un’unica indennità per servizio esterno, sebbene siano impiegati per un tempo pari al doppio dell’orario ordinario (12 ore continue). Inoltre, ai fini del calcolo della produttività, le presenze giornaliere degli operatori del Servizio scorte e sicurezza vengono calcolate in misura doppia per ciascuna giornata lavorativa. Tale circostanza sottende – evidentemente - all’orien-tamento ministeriale di considerare il turno di 12 ore effettuato dagli operatori in oggetto quale somma di due distinte giornate lavorative, con le conseguenze amministrative, giuridiche ed economiche che ne discendono. Il SAP pertanto ha chiesto al Dipartimento di corrispondere la doppia indennità di servizio esterno agli operatori del Servizio scorte e sicurezza.

Quando il certificato non serve

Quante volte, al personale di Polizia, succede di essere costretto a terminare anticipatamente l’attività di servizio a causa di un malore, magari dopo aver espletato oltre metà del servizio stesso (oltre tre ore)? Ebbene, a seguito di numerosi quesiti posti dai nostri iscritti sull’argomento, il SAP ha chiesto al Dipartimento di voler dirimere i dubbi interpretativi circa la posizione amministrativa del personale nel caso di specie, avendo cura di confermare la prassi di non richiedere certificato e/o referto medico, né il recupero successivo delle ore non lavorate. A parere del Sap, tale interpretazione è rispondente alla ratio sottesa ad altre disposizioni normative afferenti i servizi della Polizia di Stato, come i servizi esterni, la cui indennità viene concessa "al personale impiegato nei servizi esterni di durata non inferiore a tre ore", ex art. 9 DPR 164/2002. Dunque, niente certificato medico. Attendiamo, anche su questo argomento, una rapida determinazione ministeriale.

Trasferimenti Funzionari

Il Dipartimento ha disposto una serie di trasferimenti che interessano Dirigenti e Funzionari. Si tratta di tredici movimenti relativi a Questure e Specialità. La velina ministeriale è disponibile sulla striscia scorrevole del nostro sito internet www.sap-nazionale.org.

 

 

 

 

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