Roma, 17 luglio 2006

 

La Camera dei Deputati discute la mozione sollecitata dal Sap sull’affaire D’Elia.

Accordo raggiunto per un provvedimento di indulto

Il SAP contro l’elezione degli assassini dei Poliziotti

Da questa posizione non ci muoveremo di un millimetro. La Camera dei Deputati, chiamata nei giorni scorsi a discutere una "mozione" del Sap al fine di evitare che a cariche istituzionali possano accedere condannati per reati gravi contro la persona e le istituzioni democratiche, specie se si tratta di assassini di Agenti di Polizia, ha evitato l’ostacolo, con una discussione che, per alcuni tratti, è davvero parsa surreale. E mentre andava in onda il dibattito, il SAP manifestava con un sit-in sotto Montecitorio per non dimenticare i nostri caduti e la nostra Storia.

Alla difesa della memoria e della storia personale di chi ha perso la vita per difendere lo Stato, molti parlamentari hanno preferito la loro utilità personale, le loro convenienze. E a chi un tempo voleva abbattere la nostra democrazia e oggi ambisce a rappresentarla, è stato riservato un trattamento da eroe. A noi è apparsa davvero surreale la solidarietà che un esponente di AN ha espresso all’On.le D’Elia.

Nella discussione se un criminale possa sedere a Montecitorio o meno, sono stati opposti i cavilli e le sofisticherie pseudo-giuridiche di chi davvero non sappiamo che cosa possa fare nel Parlamento italiano.

E poi l’esaltazione mediatica: l’intervista del deputato Sergio D’Elia al Corriere della Sera, che è disponibile anche sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org, parla da sola. Il parlamentare risponde anche a una domanda riguardante la nostra richiesta di dimissioni, facendo chiaramente capire di non volerne sapere e tornando sul trito refrain di non poter continuare a pagare per colpe passate. Peccato che Fausto Dionisi, il nostro giovane collega che da trent’anni riposa sotto una lapide, non possa pensarla allo stesso modo e, soprattutto, non possa più dire la sua. Dunque, via libera agli ex terroristi in Parlamento in nome di una amnistia della memoria che offende ed indigna. La Commissione Giustizia della Camera, dal canto suo, ha invece dato via libera lo scorso 13 luglio ad un indulto che, dopo gli ulteriori passaggi in aula (previsti entro la fine del mese), metterà in libertà non meno di 12.000 detenuti, anche recidivi. L’unica limitazione per questi "soggetti", in buona parte extracomunitari che come è noto hanno il più alto tasso di recidiva, sarà quella di non tornare a delinquere nei prossimi cinque anni, pena il ritorno in carcere. Troppi, tanti interrogativi affollano la nostra testa. Chi è stato condannato per l’uccisione di un poliziotto siede in Parlamento, per non parlare di chi ha già goduto o presto godrà dei provvedimenti di Grazia. Chi è finito in carcere per aver commesso reati, dopo essere stato faticosamente acciuffato dalle Forze dell’Ordine, rischia nelle prossime settimane di tornare in strada. Il Sap, sorretto dalla forza di tanti aderenti e dalla solidarietà di tantissimi cittadini, continua la sua battaglia nelle piazze, negli uffici, sui giornali, attraverso la rete internet. Una battaglia al fianco dei parenti delle vittime della criminalità, una lotta senza se e senza ma. Siamo convinti di essere nel giusto. E per questo vogliamo andare avanti.

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D' ELIA: SAP, ARROGANTE SUA RICHIESTA AMNISTIA 'ASSASSINI MAI DEBBONO SEDERE IN PARLAMENTO' (ANSA) ROMA, 13 lug - 'L' amnistia delle sue responsabilita', che il deputato Sergio D' Elia chiede dalle pagine del Corriere della Sera, sottolinea l' arroganza di chi, con uno sconto di pena che in appena 12 anni ha chiuso la sua storia criminale, pensa che vittime del terrorismo e i loro parenti possano essere considerati delle mere accidentalita' politiche'. Lo dichiara il segretario generale del Sap, Filippo Saltamartini, commentando l' intervista rilasciata oggi dal parlamentare della Rosa nel Pugno al quotidiano. 'La verita' - sostiene Saltamartini - e' che oggi Caino, dagli scranni del Parlamento, pretende anche di rappresentare Abele e di impedire che siano scritte le ipotesi di indegnita' che la nostra Costituzione prevede per l' assunzione dell' Ufficio di deputato. La nostra battaglia per impedire che possano accedere a cariche istituzionali coloro che sono stati condannati per gravi e violenti reati, specie con l' assassinio di molti agenti e funzionari di polizia, proseguira' senza sosta insieme alle associazioni delle vittime anche se parte dei parlamentari hanno voluto difendere un presunto diritto del Parlamento'. 'Contrariamente a quanto dice nell' intervista l' ex capo di Prima Linea – prosegue il segretario del Sap - non c' e' alcuna volonta' di strumentalizzare alcunche', a danno del suo partito o della maggioranza di Governo, perche' i fatti sono cosi' evidenti e scandalosi che non resta altro che farli conoscere alla maggioranza degli italiani. Il problema - conclude - resta che i killer di poliziotti, magistrati, giornalisti o semplici cittadini mai debbono sedere in uno scranno parlamentare. Se questo e' avvenuto, la nostra democrazia e' malata e il livello etico e' ai livelli di guardia'. (ANSA). NE 13-LUG-06 17:47

Il comunicato stampa di Mariella Magi Dionigi

Voglio innanzitutto ringraziare quanti tra deputati, senatori, consiglieri com-unali, provinciali e regionali, rappresentanti delle Forze dell’ Ordine, singoli cittadini e rappresentanti di molte altre realtà sociali in questi giorni mi hanno manifestato la loro profonda, sincera solidarietà e condivisione piena al mio sentire.
Un grazie particolare a quei deputati che hanno dato voce alle vittime del terrorismo.
Voce e solidarietà, non strumentalizzazione.

In riferimento alla discussione in aula di oggi, non posso far altro che prenderne atto e sot-tolineare la grande lontananza del Palazzo dal sentimento popolare che ho constatato durante la discussione.

Praticamente si è detto agli italiani tutti che si puo’ uccidere e far uccidere, tanto poi anche se solo ti dissoci, puoi ottenere la riabilitazione e diventare deputato, anche ministro e perché no anche Presidente della Repubblica.

Continuero’ sempre a ripetere che l’ elezione e la successiva nomina di D’Elia sono state quantomeno inopportune, anche se si è riabilitato e impegnato nel sociale. Doveva fermarsi li’.

Non vedo differenza tra chi spara e chi ha dato quell’ arma.

Non c’è desiderio di vendetta nelle mie parole, c’è solo desiderio di giustizia vera che non avro’ mai, anche perché Fausto non potrà mai avere una seconda opportunità di vita.

Questo è quello che decisero per lui e per tutti gli altri D’Elia e compagni.

Ai deputati e ai rappresentanti del Governo e delle Istituzioni che sono intervenuti cosi’ atti-vamente, con tanto calore , con tanta passione e solidarietà nei confronti di D’ Elia rivolgo l’ invito ad essere coerenti e a rinunciare alla scorta delle Forze dell’ Ordine, visto che non tengono in alcun conto il valore della loro vita.

Mariella Magi Dionisi

Divisione Polizia Anticrimine

Nella giornata del 12 luglio si è svolto al Dipartimento un esame congiunto per l’analisi della bozza di decreto recante la riorganizzazione della Divisione Polizia Anticrimine delle Questure. La delega-zione del SAP, composta dai Segretari Nazionali Nicola Tanzi e Francesco Quattrocchi, ha sot-tolineato l’importanza che tale riassetto comporta nell’economia gestionale delle Questure, rimarcando la necessità – già formulata a fine maggio con il previsto parere – di provvedere alla correzione di alcune disposizioni contenute negli articoli 1,2 e 4 della bozza in questione, che rischiano di provocare una situazione di natura conflittuale in relazione all’autonomia investigativa della Squadra Mobile e della Digos.

Il Sap, altresì, ha sottolineato la mancanza di pianificazione circa l’orga-nico che l’Amministrazione intenderebbe approntare per far fronte ai mutati ed accresciuti compiti del personale, spesso già insufficiente, presente in seno alle Divisioni Anticrimine delle Questure. Inoltre, la nostra o.s. ha ritenuto scarsamente indicato il profilo di coordinamento delle Direzioni interregionali verso le nuovi Direzioni Anticrimine (art. 5 della bozza), oltre alla carenze che si intravedono nella diretta responsabilità centrale in relazione ai flussi informativi di natura analitico-statistica ed investigativa.

Polizia stradale

Lo scorso 13 luglio si è svolta al Ministero una riunione, convocata dall’Amministrazione, per discutere con i sindacati la materia dei turni di servizio relativi ai maggiori impieghi di Polizia stradale nei fine settimana estivi. Per il SAP erano presenti i Segretari Nazionali Gianni Tonelli e Nicola Tanzi. In particolare, tali servizi si svilupperanno nel periodo intercorrente tra il 14 luglio e il 20 agosto p.v. e riguarderanno numerose località di vacanza tra le quali: Jesolo (VE), la riviera romagnola nelle province di Rimini e Ravenna, il litorale ponentino nelle province di Roma e Latina, il litorale della maremma toscana in località Grosseto, Alghero e la costa Smeralda. Ai servizi di prevenzione e repressione si affiancheranno azioni per promuovere una campagna informativa realizzata dalla fondazione Ania per la sicurezza stradale. La sensibilizzazione che si intende operare è indirizzata soprattutto alle giovani generazioni e nello specifico agli effetti deleteri dell’abuso di alcolici e ai rischi connessi nell’attività di guida. La campagna promossa nel 2006 rappresenta la terza edizione dell’iniziativa che ha riscontrato negli anni precedenti significativi risultati. A tale fine gli orari di servizio della turnazione subiranno alcune modifiche rispetto a quanto previsto nell’A.N.Q., ossia : lunedì riposo; martedì 19/01; mercoledì 13/19; giovedì 7/13; venerdì 7/13; sabato 00/06 o 01/07; domenica 00/06 o 01/07. Il Sap, in considerazione della particolare utilità riscontrata negli anni precedenti, ha dato il proprio assenso alla turnazione sopra indicata subordinando il proprio parere favorevole alla precisa volontà da parte degli operatori di prestare detto servizio. L’Amministrazione si è impegnata affinché sotto l’aspetto economico e logistico venga corrisposto al personale il trattamento migliore possibile alloggiando lo stesso in albergo, pasti al ristorante e riconoscendo il trattamento economico di ordine pubblico. In sostanza, il Sap ha ritenuto di consentire il sacrificio al diritto dei colleghi in funzione delle alte finalità perseguite, del trattamento che verrà riservato agli operatori e alla volontaria adesione dei singoli a detto servizio. Non appare pleonastico ricordare che su tale materia il Sindacato Autonomo di Polizia ha mostrato negli anni precedenti e anche in quello in corso una particolare sensibilità partecipando in qualità di sponsor al "Tim tour" con l’organizzazione di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione sulla guida in sicurezza. La circolare ministeriale relative alle ultime iniziative in tal senso del Dipartimento è disponibile sul nostro sito internet

www.sap-nazionale.org

Indennità trasferta, arretrati non pagati

La Finanziaria 2006 (comma 213) aveva soppresso l’indennità di trasferta di cui alle leggi n. 417 e n. 513 del 1978 per le Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, nonché per le Forze armate. Successivamente, la legge 51 del 23.2.2006 di conversione del D.L. 273/2005, ha apportato modifiche al comma succitato, disponendone la non applicabilità al personale delle Forze armate e di polizia. Alla luce di ciò, il Ministero, con circolare n. 333-G/2.1.05(07/06) del 7.3.2006, a rettifica di quanto rappresentato con circolare n. 4/2006 del 1.2.2006, ha comunicato il ripristino dell’indennità di trasferta prevista dagli artt. 1 delle leggi 417 e 513 del 1978, nonché delle indennità supplementari sui biglietti di viaggio del 10 e 5 per cento di cui all’art. 14 della l. 836/73. Nella predetta circolare si specificava, altresì, che l’indennità di missione veniva ripristinata a far data dal 1° marzo 2006, mentre, per la disciplina dei servizi effettuati nel periodo compreso tra il 1° gennaio e 28 febbraio 2006, si attendeva l‘esito di un quesito posto alla Ragioneria Generale dello Stato. Tuttavia, ad oggi, l’Ufficio Ragioneria dello Stato (IGOP) non ha ancora disposto lo sblocco delle risorse per la liquidazione delle somme spettanti al personale della Polizia di Stato e relative ai servizi di missione svolti nel mese di gennaio/febbraio 2006, né, tanto meno, ha comunicato alcuna determinazione in merito. Il Sap, pertanto, ha chiesto con urgenza al Dipartimento di sollecitare presso le competenti sedi la definizione dell’annoso con-tenzioso, fonte di comprensibile disagio per il personale interessato, nel rispetto del diritto alla giusta e legittima retribuzione.

Indennità servizi esterni

Com’è noto, con circolare n. 557/RS/01/20/1060 del 24 maggio scorso, Il Ministero ha comunicato le determinazioni dell’Ufficio Ordinamento in merito alla possibilità di corrispondere l’indennità per servizi esterni in misura doppia qualora - nella medesima giornata lavorativa - un dipendente venga impiegato in due diverse tipologie di attività che presentino le caratteristiche per essere qualificate "esterne". Una circolare certamente positiva per il personale che viene incontro alle richieste avanzate dal Sap. Si sono però evidenziate alcune incongruenze che rendono a volte difficile la concreta applicazione del beneficio. L’indennità in questione, infatti, viene riconosciuta alla presenza dei presupposti prescritti ed individuati nell’espletamento di un’attività qualificata "esterna", organizzata anche in turni non continuativi, disposta con formali ordini di servizio. Per ciò che riguarda la durata del turno di lavoro, l’art. 9 del DPR 164/02, introducendo un’importante innovazione, stabilisce che questa non deve essere inferiore alle tre ore. Il Dipartimento ha ritenuto che "nell’ipotesi in cui il personale sia comandato, nell’arco della medesima giornata lavorativa, in due servizi esterni diversi (disposti con formali ordini di servizio, organizzati in turni anche non continuativi e svolti all’esterno degli uffici o presso enti e strutture di terzi), ad esso dovrà essere attribuita una indennità per ciascuno dei servizi svolti". V’è qui una contraddizione in termini difficilmente superabile. A parte l’ipotesi astratta della possibilità di espletare due turni mediante il ricorso allo straordinario programmato, appare evidente che ove i due turni risultassero conseguenza di esigenze operative (straordinario emergente), ben difficilmente sarà possibile emanare "un formale ordine di servizio". E’ facilmente intuibile che in queste circostanze – attesa la natura imprevedibile e contingente dei compiti di polizia - difficilmente sarà possibile anticipare tali compiti mediante "formali ordini di servizio", con ciò venendo meno ab origine ed in maniera assoluta uno dei requisiti prescritti ai fini della corresponsione dell’in-dennità. Il Sap ha quindi chiesto al Dipartimento l’emanazione di una direttiva urgente affinché siano meglio specificate le modalità attuative della circolare del maggio scorso, anche per evitare difformità di applicazione che cominciano a registrarsi in alcuni uffici.

Produttività 2005

Il SAP ha chiesto, con una nota urgente indirizzata al Ministero dell’Interno, che sia convocata la riunione delle delegazioni trattanti, al fine di chiudere l’intesa sul fondo di produttività 2005. Dovrebbero, infatti, essere noti al Ministero dell’Interno tutti i dati relativi alle prestazioni rese dal personale della Polizia di Stato, liquidabili con il predetto Fondo. Ciò consentirebbe di pagare tali emolumenti al massimo nel prossimo mese di settembre.

Code contrattuali e arretrati

I compensi e gli arretrati che si sono maturati con l’Accordo relativo alle c.d. code contrattuali 2005-2006 saranno posti in pagamento con lo stipendio del corrente mese di luglio.

Iniziativa Sap Veneto

Il SAP Veneto, assieme all' associazione culturale GardArt, ha organizzato per il 19 luglio - sala teatro Mabilia, Mestre (VE) - un monologo teatrale dal titolo "Un uomo di nome Giobbe". L’iniziativa, che si configura come un utile coda della manifestazione "Per non dimenticare 2006", è certamente suggestiva e mette in scena la figura di un uomo giusto fino alla prova estrema. Un uomo di cui, in questi tempi in cui tutto si dimentica e i valori veri rischiano di perdersi, si sente estremo bisogno.

 

 

 

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