Roma, 23 gennaio 2006

La legge delega in dirittura d’arrivo alla Camera. Costerà a regime 600 ml di euro

Riordino, un piccolo passo dalla Legge

Manca un piccolo passo per approvare la Legge sul Riordino delle carriere. Contrariamente a quello che i Sindacati confederali hanno scritto e dicono con le loro critiche è il quotidiano La Repubblica a confermare quello che il SAP ha anticipato da molti mesi.

La Legge delega è una buona legge.

Naturalmente, siamo contenti della mobilitazione dei sindacati, perché sono anni che false mobilitazioni non hanno più difeso la nostra categoria. Hanno sempre supinamente sottoscritto anche i Contratti di 18.000 lire facendoli figurare come conquiste. Su questo punto siamo ben lieti che si riavvii un confronto, anche se non era mai successo che fosse organizzata una mobilitazione contro una legge a favore dei poliziotti e che La Repubblica definisce elettorale, per criticarne i costi.

Ma anche noi manifesteremo a favore.

A Roma, davanti a Montecitorio.

Le cifre sugli incrementi che sono state snocciolate dal giornale di Eugenio Scalari sono chiare. Non benefici per pochi, ma un organico intervento per tutti.

I Sindacati di polizia contrari dicono, invece, che hanno dato i soldi solo ai dirigenti. E ciò è falso. Dicono che la delega non ha copertura. E questo è pure falso perché la legge non potrebbe essere neppure approvata né il Presidente Ciampi potrebbe promulgarla. I Poliziotti capiranno questa contraddizione. Adesso la Delega deve somministrare risorse alla base, e agli altri operatori della sicurezza, e non le elemosine per i "lavoratori" della Pubblica Sicurezza.

Se gli oppositori riusciranno a bloccare questo Riordino, si assumeranno la responsabilità di questo danno. Della stessa entità di quella che abbiamo subito per l’ostruzionismo sui parametri. Il personale statale sin dal 1984 ottenne la revisione dei livelli. Quelli del 4° andarono al 5° e cosi via. Noi abbiamo avuto lo stesso risultato a gennaio 2005. Per merito del SAP perché nessun altro sindacato aveva rivendicato i Parametri.

La storia adesso si ripete. Ma, se non passa questa legge, fino a quando un carabiniere o un poliziotto dovranno essere considerati militari di truppa o "lavoratori" di pubblica sicurezza con la stessa configurazione giuridica ed economica degli operai ex 5° livello?

Noi pensiamo che sia necessario professionalizzare gli uomini e le donne delle Forze di polizia come sino ad oggi non è stato fatto, partendo dall’affermazione della formazione permanente.

Va in questa direzione il nostro sforzo per i corsi di formazione e per le lauree brevi. Perché i codici e le leggi, i diritti dei cittadini e la potestà coercitiva è materia legale e non, come vorrebbero gli oppositori della Riforma, strumenti per asservire ai diktat dei vertici confederali.

L’operazione lavanderia sulle cifre del contratto, sulle code contrattuali, e su questo Riordino non avrà efficacia.

Per questa legge delega, la conferma delle cifre che solo noi abbiamo diffuso. E l’ha fornita un giornale importante della sinistra come La Repubblica.

Dal congresso dal SAP nel giugno 2004 fino ad oggi, 1.421.000 persone hanno ciccato il nostro sito www.sap-nazionale.org ; ogni settimana questo giornale è scaricato in media da 25.000 persone.

Se si aggiunge che il SAP rappresenta il 25% dei poliziotti con un trend in crescita, non ci faremo intimidire nel sostenere gli interessi "puri" dei Poliziotti, molti dei quali dovranno riconfigurare la loro posizione in ordine al sindacato da cui farsi rappresentare.

Alcuni mesi fa avevano detto che la Riforma non era stata presentata. Poi che non sarebbe stata mai approvata dalle Commissioni. Ed ancora che non sarebbe stata mai calendarizzata per la votazione. Avevano chiesto che le risorse del

Riordino fossero dirottate sul contratto. Siamo, invece, alla stretta finale. Stretta finale in tutti i sensi poiché coincide con la fine della legislatura.

Ma noi andremo avanti per la nostra strada. Così come da soli non sottoscrivemmo il contratto delle Lit 18.000.

Non abbiamo neppure detto che il Siulp è servo di qualcuno, come loro hanno scritto.

Saremo, evidentemente, ancora una volta in pochi Sindacati liberi e indipendenti, ma in compagnia di centinaia di migliaia di poliziotti, ai quali questa legge assicura una maggiore dignità che non quella riconosciuta fino ad oggi.

Così come da soli conquistammo lo sganciamento dal pubblico impiego, che ha significato – per tutti i poliziotti- anche per quelli iscritti ad altri Sindacati, ottenere aumenti superiori al tasso d'inflazione programmata.

Incrementi che non abbiamo potuto notare, perché siamo sempre considerati "lavoratori" del 5° livello.

Non ci facciamo neppure intimidire dall’arroganza confederale, guarnita dalle altre piccole sigle.

La storia oggi si ripete, come negli anni successivi alla riforma della polizia. Allora eravamo 1000, oggi siamo decine di migliaia in più.

Logiche ideologiche, con profondo senso di appartenenza politica, cercano di opporsi alla legge di Riordino delle carriere.

Senza il SAP, i potenti sindacati Confederali non avrebbero mosso un dito per migliorare le condizioni retributive e di carriera dei poliziotti. Oggi, addirittura si parano contro.

Da soli abbiamo fatta molta strada, anche se il resto deve ancora venire.

Noi non sappiamo se la Riforma delle carriere sarà approvata in Parlamento, tuttavia utilizzeremo anche noi ogni forma di protesta per evitare la schiavitù dei poliziotti rispetto alle logiche della politicizzazione della polizia.

Il divieto frustrato dei sindacati di polizia di non aderire ad associazioni esterne ha prodotto questi risultati: l’eterodirezione. Naturalmente non di tutti, perché sigle storiche del sindacalismo hanno mantenuto una pur minima ma essenziale autonomia.

Ci dispiace che in questa battaglia con il SAP non ci siano i COCER, che erano insieme a noi nel dicembre 1999.

Non sappiamo quanto contavamo allora. Se di più del 20% o di meno. Restano i fatti e questa è ormai Storia del Sindacato di Polizia, una pagina di cui andiamo orgogliosi e che ci spinge ad essere ottimisti sulla legge del Riordino.

Ci piace quindi approfittare di questa sfida del Sindacato unitario, perché in realtà si semplifica anche il panorama della rappresentanza.

Uno contro uno.

Che uno, il SIULP ed affini, rappresenti il 70% e noi il 30 % non è un elemento particolare. La ruota gira, su e giù, ma la legge viene approvata dal Parlamento non dai Sindacati Confederali a cui spetta il diritto di esprimere il dissenso.

I poliziotti sapranno giudicare se sia giusto rimanere appuntati o sovrintendenti; Ispettori o direttivi; funzionari direttivi o dirigenti con la bocciatura di questa legge sul riordino.

A parti rovesciate anche noi, nel 2000, volevamo il finanziamento dei parametri.

Gli altri, si accontentarono della Legge delega senza una lira. Firmarono il Contratto e dissero che era una loro vittoria.

Oggi, mutatis mutandis, questa Delega è una sconfitta !

Noi siamo convinti che il Riordino delle carriere debba essere approvato. E se questo avverrà, saremo stati da soli. Non ci sono più i tempi per modifiche o per introdurre altri elementi.

Il tempo sarà certamente galantuomo.

Non vogliamo "vedere", come a Poker, se non passerà questa legge delega, cosa faranno i prossimi governanti. Se saranno più bravi o meno.

In ogni caso, la nostra battaglia, ancora una volta, l'abbiamo fatta con coerenza e coraggio.

Per sostenere il diritto degli Agenti di polizia di non essere meno dei cucinieri.

Per cercare di difendere gli Ispettori che non sono Marescialli.

Per dire che i Funzionari di polizia svolgono funzioni di responsabilità più elevate dei prefettizi e dei diplomatici.

E per rinforzare la funzione sociale, giuridica e funzionale di tutto il Corpo di Polizia.

Anche se in questo momento siamo una minoranza "sindacale", ci possiamo vantare di essere stati coerenti.

Di essere riusciti a portare in Parlamento la discussione sul Riordino delle carriere e sulla Difesa legittima.

I nostri interlocutori non sono gli altri Sindacati, bensì il Parlamento di cui rispetteremo fino in fondo tutte le decisioni che saranno adottate.

Siamo anche convinti del fatto che la sintesi massima nel conflitto d'interessi sociali possa essere risolta esclusivamente dalle Camere.

Per tutto questo non abbiamo voluto neppure ipotizzare nessun tipo di scontro, specie con altri colleghi di altri sindacati.

Ma nessuno ci può dire quello che dobbiamo fare, né provocatoriamente addossarci degli epiteti poco corretti.

Ciononostante la radice di questo bisogno di cambiamento che abbiamo introdotto è molto forte e nessuno potrà fermarla !

La Repubblica Forze armate, blitz sugli aumenti pressing di Fini su Tremonti

Roma, 18 gennaio 2005. Blitz di fine legislatura di governo e maggioranza per approvare un aumento generalizzato di retribuzioni e qualifiche per tutti corpi dello Stato: esercito, carabinieri, polizia, Guardia di Finanza, polizia penitenziaria e forestali. A pochi giorni dalla chiusura delle camere, lunedì scorso, 16 gennaio, l'aula di Montecitorio ha esaminato un testo, frutto dell'unificazione di varie proposte dopo il passaggio nelle commissioni difesa e affari costituzionali, che conferisce una delega al governo per riordinare le carriere del personale delle forze armate. L'esame è stato fissato per martedì prossimo ma manca il parere della commissione bilancio (ieri è mancato il numero legale): in realtà i conti infatti non quadrano. La finanziaria del 2004 aveva infatti stanziato per le forze armate circa € 114 milioni come importo di spesa a regime, ma a conti fatti il costo è salito a circa € 650 milioni perché gli aumenti, inizialmente previsti solo per i gradi bassi (agenti, sergenti e marescialli) ora sono stati allagati anche agli altri gradi (commissario di polizia, maggiori e colonnelli). La partita è piuttosto grossa e riguarda 200.000 uomini nelle nostre forze di sicurezza. In ballo c'è lo sblocco delle carriere, gli avanzamenti, le unificazione di ruolo tra qualifiche inferiori e superiori, con il conseguente aumenti di stipendi e del costo del lavoro che sarà, secondo le valutazioni tecniche, tra i 600 e gli € 800 per dipendente. "Dopo un immobilismo durato cinque anni, a pochi giorni dalla chiusura delle camere si tenta di approvare un provvedimento dal carattere demagogico" , spiega Gian Claudio Bressa della Margherita. Spinto dal centrodestra, soprattutto da AN, il provvedimento è stato oggetto anche di una lettera riservata di Gianfranco Fini al ministro dell'economia Tremonti dove si raccomandava di rimuovere ostacoli all'approvazione.

Via 20 settembre tuttavia non sembra affatto intenzionata a fine legislatura ad allargare i cordoni della borsa appena portata a casa tra 1000 pericoli la finanziaria 2006.

Tornando a provvedimento si tratta di un mastodontico "avanti march" per 200.000 militari. Il passaggio da una qualifiche all'altra non sarà automatico, ma i meccanismi sono quelli soliti: si va dai concorsi interni, ai corsi di formazione, alla semplice progressione di carriera per anzianità di servizio. Il ruolo di agenti assistenti di polizia sarà unificato con quello dei sovrintendenti di polizia e dei sergenti delle forze armate: un passo in avanti che prevede un costo per addetto di € 600 in più e che riguarda 86.600 unità. Il passaggio in avanti del livello retributivo e di inquadramento dei sovrintendenti di polizia riguarderà circa 28.000 unità e costerà fino a € 800 per ciascun elemento. Circa € 11 milioni costerà invece il riallineamento i circa 44.000 marescialli di esercito e carabinieri mentre 34 milioni serviranno per gli aumenti per circa 45.000 ispettori. Infine la prevista "dirigenzializzazione" di 15.000 funzionari di polizia e ufficiali di esercito e carabinieri con una spesa di € 50 milioni.

SICUREZZA:SAP,NO A RIORDINO CARRIERE E' POSIZIONE IDEOLOGICA (ANSA) - ROMA, 19 gen - ''I sindacati che non vogliono il riordino delle carriere esprimono esclusivamente una posizione ideologica, tanto piu' se si pensa che nella legge finanziaria del 2004 sono state stanziate delle risorse che devono essere ancora impiegate''. Lo afferma in una nota il segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap) Filippo Saltamartini. ''Spetta al parlamento e alla maggioranza - prosegue Saltamartini - assumersi la responsabilita' di approvare la delega legislativa attualmente all'esame delle Camere perche' questo e' un impegno che era stato assunto in modo formale dallo stesso governo il 14 maggio 2002 a margine del contratto collettivo nazionale di lavoro di tutte le forze di polizia e forze armate''. Dunque, aggiunge, ''la stragrande maggioranza degli appartenenti alle forze di polizia e alle forze armate attenda questo provvedimento che non a caso e' riservato alla legge e non alla contrattazione collettiva''. Una posizione, dice ancora, ''appoggiata anche dal Sapaf del Corpo Forestale dello Stato, da rappresentanti di categoria degli stessi Cocer e da altri sindacati di polizia'' Il Sap sottolinea che ''se non passa la riforma, il comparto sicurezza subira' una forma di socialismo reale e di dittatura del proletariato'' e per questo chiede al premier Berlusconi, al sottosegretario Letta, ai vicepresidenti del Consiglio Fini e Tremonti e ai ministri Pisanu, Castelli, Baccini, Giovanardi e Alemanno ''una rapida approvazione del provvedimento''. (ANSA). GUI 19-GEN-06 17:22

DIFESA: COCER ESERCITO 'C', MAI CONTRARI A RIORDINO RUOLI FORZE ARMATE DAI VOLONTARI 'PIENO APPOGGIO PER USCIRE DA ATTUALE STAGNAZIONE DI CARRIERA' Roma, 20 gen. (Adnkronos) - ''Il Cocer Esercito non ha mai deliberato ufficialmente una posizione contraria al provvedimento di riordino dei ruoli delle Forze armate in discussione alla Camera''. E' quanto precisano i delegati del Cocer Esercito categoria C (volontari) sottolineando che ''i vari comunicati che sono usciti negli ultimi giorni sono solo posizioni di singoli delegati che non costituiscono la maggioranza dell'Esercito'' avvertendo che ''sono possibili tentativi di strumentalizzazione politica e della rappresentanza militare''. I delegati ricordano che ''si tratta di un provvedimento che ha il pieno appoggio della categoria dei volontari dell'Esercito, circa 50.000 uomini e donne, i due terzi delle Forze armate, che grazie a questo provvedimento usciranno dall'attuale stagnazione di carriera e, conseguenzialmente, economica che li mantiene attualmente per i circa 35 anni lavorativi nel grado di caporale, azzerando motivazione e crescita professionale. I volontari -afferma ancora la nota- rigettano l'eventuale strumentalizzazione in corso del proveddimento che avviene da parte di alcune categorie di personale militare, solamente perche' una volta tanto si tratta di un provvedimento destinato a categorie meno abbienti''.

(Sin/Pe/Adnkronos) 20-GEN-06 11:31 NNNN

SICUREZZA:SAP MARTEDI' DAVANTI P.CHIGI PER SOSTENERE RIORDINO

(ANSA) - ROMA, 20 GEN - "La maggioranza degli appartenenti alle forze di polizia e alle forze armate è favorevole alla legge di riordino delle carriere perché premia soprattutto la professionalità degli operatori che sono in prima linea per garantire la sicurezza del Paese e contrastare la criminalità". Lo afferma il Sap che martedì prossimo, insieme al Sapaf, sarà in piazza davanti a Palazzo Chigi e a Montecitorio per sostenere la legge delega di riforma delle carriere del personale all'approvazione della Camera. "Respingiamo con forza - afferma il segretario generale del

Sap, Filippo Saltamartini - i tentativi di strumentalizzazione di sindacati e rappresentative che sono distanti anni luce dagli interessi reali della base e i cui dirigenti rappresentano ormai poco più che se stessi. Non è mai accaduto che organizzazioni sindacali manifestassero contro provvedimenti favorevoli ai

propri rappresentati". "Il riordino delle carriere - rileva - è un provvedimento che permetterà a decine di migliaia di uomini e donne in divisa di poter crescere professionalmente e culturalmente, garantendo soprattutto una perequazione con il restante personale del pubblico impiego". "Il tentativo dei sindacati confederali - prosegue Saltamartini - di rappresentare in maniera distorta gli interessi di un comparto, quello della sicurezza, nasconde la volontà surrettizia di livellare e umiliare ulteriormente la professionalità degli operatori della sicurezza, già mortificati negli anni passati dall'avanzamento, nell'ambito del pubblico impiego, dei ruoli prefettizi, diplomatici e civili".

18:47 (ANSA).

Movimenti Dirigenti e Funzionari

Una serie di importanti movimentazioni di primi dirigenti, vice questori aggiunti e funzionari di Polizia è stata disposta dal Dipartimento nei giorni scorsi con una velina che porta la data del 17 gennaio. Sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org è disponibile il documento integrale che il Ministero ha trasmesso al Sap.

Concorso interno da Ispettore Sup.

Sul Bollettino Ufficiale del personale del 19 gennaio scorso è stato pubblicato il bando del concorso interno, per titoli ed esami, a 97 posti da Ispettore Superiore. Bando e modulo di domanda sono disponibili sul nostro sito internet www.sap-nazionale.org. Può partecipare al concorso il personale che, alla data del 31 dicembre 2002, rivesta la qualifica di Ispettore Capo della Polizia di Stato e sia in possesso del titolo di studio di scuola media superiore o equivalente. Le domande di partecipazione al concorso, redatte su carta libera conformemente al modello (vedi ns. sito internet) e dirette al Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale per le Risorse Umane – Area I Concorsi, dovranno essere presentate agli Uffici o Reparti di appartenenza entro il termine perentorio di giorni trenta, decorrente dalla data di pubblicazione del concorso sul Bollettino Ufficiale del personale. Gli esami consistono in una prova scritta ed un colloquio. La prova scritta, per la quale i candidati avranno a disposizione sei ore, consiste nella stesura di un elaborato sul seguente programma: elementi di diritto penale e di diritto processuale penale, anche disgiuntamente, ovvero elementi di diritto amministrativo con particolare riguardo alla legislazione speciale in materia di pubblica sicurezza.

Il colloquio verte, oltre che sulle materie oggetto della prova scritta, anche su elementi di diritto costituzionale, nonché sull’ordinamento e sui regolamenti dell’Amministrazione della pubblica sicurezza.

Convenzione Sap Università di Perugia, verso scadenza termini iscrizione e novità

Il numero di preiscrizioni al corso di laurea per funzionario giudiziario e amministrativo dell’Università di Giurisprudenza di Perugia, oggetto della Convenzione sottoscritta con il Sap, continua a crescere anche in queste ultime settimane di gennaio.

E’ la testimonianza del successo di una iniziativa seria che nasce con l’obiettivo di far crescere professionalmente e culturalmente tutti i colleghi.

Ricordiamo che il termine ultimo per l’iscrizione è quello del 31 gennaio prossimo.

Comunichiamo, inoltre, che l’Università di Perugia ha concesso – soltanto per gli iscritti al Sap – la possibilità di una dilazione della seconda rata di immatricolazione.

Rammentiamo, altresì, le opportunità che la Convenzione fornisce. Agli Agenti e ai Sovrintendenti possono essere riconosciuti fino a 121 crediti su 180 necessari per conseguire la laurea, 129 sono invece i crediti a disposizione per gli Ispettori.

E’ possibile iscriversi al secondo e, in alcuni casi, anche al terzo anno, con la possibilità – per i più bravi – di laurearsi rapidamente.

Per iscriversi, come è noto, è necessario compilare il modulo di prescrizione che è possibile scaricare dal nostro sito internet

www.sap-nazionale.org

Informazioni e preiscrizioni: tel. 06 46200514 www.sap-nazionale.org/unipg email:unipg@sap-nazionale.org

 

Fiamme Oro, ancora successi

Le Fiamme Oro sono l’orgoglio della Polizia di Stato e il Sap, ancora una volta, è lieto di portare all’attenzione dei tanti lettori del nostro Flash l’ennesimo successo di un collega.

Trattasi dell’Agente Enrico Fabris, che ha conquistato la medaglia d’oro nella specialità pista lunga del pattinaggio di velocità ai Campionati Europei norvegesi.

E speriamo che questi continui e costanti successi siano un buon viatico per le Olimpiadi torinesi, ormai prossime!

Comitato Nazionale Pari Opportunità

E’ tornato a riunirsi a Roma, nella giornata del 20 gennaio, il Comitato Pari Opportunità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il Sap, rappresentato dal Segretario Provinciale di Vibo Valentia Angela Vergallo, ha posto con forza la questione dell’articolo 42 del DLgs 151/01, relativo alla tutela della maternità e all’assegnazione temporanea. Come è noto, da parte del Dipartimento c’è da tempo una mancata applicazione del DLgs in questione, nonostante numerose sentenze frutto anche di battaglie e ricorsi del Sap. Il Comitato si riunirà il prossimo 22 febbraio avendo come punto principale all’ordine del giorno proprio la questione dell’articolo 42. Il Sap ha sollecitato il Dipartimento affinché i lavori del Comitato possano procedere celermente e le convocazioni possano avvenire con cadenza regolare.

 

 

 

 

 

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