Banca Dati DNA, conferenza stampa Sap - An
E’ stato presentato al Senato e illustrato nel corso di una conferenza stampa,
il disegno di legge relativo alla Banca dati nazionale del DNA per la raccolta
delle impronte genetiche dei soggetti che abbiano commesso reati puniti con la
pena della
reclusione non inferiore ad un anno. Il disegno di legge, d’iniziativa del
Senatore Giuseppe Valditara (nella foto con Saltamartini), ha lo scopo di
permettere l’identificazione degli autori di un reato, alla stessa stregua delle
impronte digitali. Le nuove scoperte scientifiche consentono di comparare i dati
dei profili del DNA rilevati nelle diverse scene del crimine, con quelli
raccolti nella nuova banca dati. Particolarmente utile, in altri Paesi, si è
dimostrato questo strumento di indagine per l’individuazione di autori di reati
“seriali”, quali le violenze sessuali, il sequestro di persona, le rapine e così
via. L’istituzione di una banca dati del DNA, con una criminalità sempre più
transnazionale, permetterebbe di garantire una maggiore fruttuosità nelle
investigazioni. Questa è una battaglia che anche il Sindacato Autonomo di
Polizia porta avanti da tempo.
“A noi spesso è apparso – ha detto in conferenza stampa il Segretario Generale
del Sap Filippo Saltamartini - che in Italia la lotta alla criminalità debba
essere fatta con mezzi spuntati o con strumenti obsoleti. Deve essere chiaro che
l’Italia –tra i Paesi dell’U.E.- è una di quelle poche Nazioni che ancora non si
è decisa ad adeguarsi alle nuove scoperte scientifiche. Per questo motivo - ha
concluso il Segretario Generale- abbiamo l’obiettivo di riportare, finalmente,
al centro del sistema investigativo, non più i cloni, i pentiti o le
intercettazioni telefoniche, ma la ‘nostra’ Polizia Scientifica”.