IMMAGINI DELLA VISITA DELL' ON. BOSCO E DEL SEN. MORO A GORIZIA
11 Novembre 2001
Arrivo a Gorizia, all'esterno della Caserma Massarelli con il Segretario Provinciale
Subito a colloquio con un clandestino appena munito del decreto di espulsione e quindi "libero". Un pediatra di nazionalità turca, parla più di qualche lingua, è una persona di cultura, ma cosa farà tra quindici giorni da clandestino.
Entriamo alla Caserma Massarelli, il Senatore Moro con il Segretario Nazionale Franco Maccari e con il Segretario Regionale Olivo Comelli
Altri momenti della visita
Nel piazzale della Caserma Massarelli clandestini in attesa di essere fotosegnalati
Mentre ci rechiamo all'adiacente Valico della Casa Rossa
I COMMENTI DELLA STAMPA
IL PICCOLO DEL 12/11/2000 CLANDESTINI Visita a sorpresa dei parlamentari Francesco Moro e Rinaldo Bosco della Lega Nord«E’ una falla nel sistema Schengen» Doveva essere il secondo, importante blitz sul tema dell’emergenza immigrazione, ma giornata non poteva essere più sfortunata. Quando ieri pomeriggio il senatore Francesco Moro e il deputato Rinaldo Bosco della Lega Nord hanno messo piede alla confine della Casa Rossa i clandestini - fatto più unico che raro - quasi si contavano sulle dita di una mano. Gli uffici della polizia di frontiera, generalmente bloccati da decine di donne e bambini, erano vuoti, mentre nelle due stanze ricavate nella caserma Massarelli gli extracomunitari presenti saranno stati una quarantina. Davvero piccoli numeri per una realtà goriziana dove ormai si ragiona in centinaia di presenze.La singolare coincidenza, comunque, non ridimensiona l’emergenza clandestini. Ne sono convinti i due rappresentanti leghisti che, dopo aver visitato le strutture di polizia cittadine, sono ripartiti verso Roma annunciando battaglia. «Sarà mia premura denunciare nuovamente il caso-Gorizia al presidente della Commissione Schengen, Fabio Evangelisti - ha annunciato Moro che del comitato è il segretario - Così come mi attiverò affinchè i componenti della commissione visitino il confine italo-sloveno e i problemi consenguenti il flusso inarrestabile di extracomunitari. L’escalation dei rintracci ha ormai raggiunto livelli tali da rendere opportuno e urgente un ulteriore sopralluogo da parte dell’organismo europeo».La visita di Moro e Bosco fa seguito a un analogo blitz compiuto sabato 4 novembre dal vicepresidente della Camera, Carlo Giovanardi. Accompagnati dal segretario nazionale del Sindacatl autonomo di polizia, Franco Maccari, e da quello isontino, Angelo Obit, i due rappresentanti leghisti sono stati accolti dal questore Umberto d’Acierno che ha provveduto ad illustrare come si cerca di fronteggiare l’emergenza. I parlamentari leghisti hanno anche visitato la Questura e alcuni valichi secondari. «Oggi abbiamo potuto verificare come Gorizia rappresenti una falla nel sistema Schengen - hanno osservato - che non può essere fronteggiato dalla polizia anche a causa della scarsità dei mezzi messi loro a disposizione dallo Stato». Nelle intenzioni dei due parlamentari leghisti, vi è la proposta di istituire nel capoluogo isontino di un Centro d’accoglienza. «Importante sarà, in prospettiva, anche il ruolo che sarà rivestito dall’europol - ha concluso Moro - affinchè le indagini vengano coordinate a livello internazionale nella ricerca dei mercanti d’uomini».
IL MESSAGGERO VENETO DEL
12/11/2000 IMMIGRAZIONE. Ieri visita alla
Massarelli e sul confine dei leghisti Moro e Bosco Il Parlamento si mobilita
«Questa situazione è incredibile».
Lunedì un’interrogazione in aula Volti
attoniti e una domanda a fior di labbra: ma cosa sta succedendo a Gorizia?
Sembravano chiedersi proprio questo i due ospiti che, ieri pomeriggio, hanno
visitato la caserma Massarelli di Casa rossa: il senatore Francesco Moro,
segretario della Commissione Schengen, e l’onorevole Rinaldo Bosco, entrambi
militanti nelle file della Lega Nord, hanno mantenuto fede a una promessa che,
pare, molti altri esponenti di spicco del mondo politico hanno segnato (o presto
segneranno) nella propria agenda. Urge verificare, toccare con mano il problema
e farsene portavoci a Roma: l’emergenza clandestini al confine italo-sloveno,
con i suoi quotidiani "bollettini" da capogiro, comincia a preoccupare
e a fare notizia anche in campo nazionale. Ma, a livello nazionale, se ne sa
poco o niente. Come ha dimostrato il confronto di ieri tra gli onorevoli ospiti,
decisi a inquadrare e risolvere una situazione oramai insostenibile e i
dirigenti del Sindacato autonomo di polizia, guidati dal segretario nazionale,
Franco Maccari, e da quello provinciale, Angelo Obit. In una voluminosa rassegna
stampa, consegnata ai rappresentanti leghisti e al loro accompagnatore, il
commissario provinciale Federico Razzini, la cronistoria dei fatti, nei racconti
dei sindacalisti tutto il resto: dal biasimo per le condizioni in cui i
poliziotti sono costretti a operare, ai timori legati al rischio di infezioni
che gli extracomunitari potrebbero portare con sé, alla speranza di vedere
presto realizzato un centro di assistenza, una struttura diversa da quella di
accoglienza in quanto non finanziata con soldi comunali.
Dalle parole ai fatti. Moro e Bosco sono stati invitati a visitare i locali
della Massarelli, un edificio in cui trovano sede alcuni uffici della Questura e
che da mesi viene praticamente utilizzato anche come ricovero per la prima
accoglienza delle centinaia di clandestini rintracciati dalle forze dell’ordine
e in attesa del rilascio del decreto di espulsione. Poche decine quelli in fila,
ieri, per gli accertamenti di rito, ma sufficienti a rendere l’idea del
problema: alcuni, terminato il pasto che i poliziotti distribuiscono all’ora
di pranzo e all’ora di cena, se ne erano da poco andati, altri (quelli
"stipati" nella vicina palazzina della Polizia di frontiera) erano
stati respinti in Slovenia. Un vero colpo di fortuna, visto che la Polizia
italiana riesce a riaccompagnare oltre confine appena il 17% dei clandestini
rintracciati a Gorizia (come previsto da un preciso accordo internazionale).
Salvo rispedirveli entro le quattro del pomeriggio, perché oltre quell’ora il
giudice sloveno "stacca" e la pratica (clandestino compreso) è
rimandata alle 8 del giorno successivo. Questo e
altri aspetti paradossali del fenomeno-immigrati hanno corredato la visita di
Moro e Bosco. A riceverli c’era anche il questore d’Acierno, che li ha
accompagnati in quello che un tempo era l’Ufficio automezzi e che ora è
impiegato per la schedatura, la raccolta delle impronte digitali e la
fotosegnalazione dei clandestini. Un’autentica catena di montaggio, dove
quattro dipendenti della Questura lavorano praticamente senza sosta. Il
vaso è colmo. Al senatore Moro le conclusioni: «Lunedì stesso presenterò un’interrogazione
parlamentare e una richiesta al presidente della mia commissione, affinché
ponga rimedio a questa situazione che ha i connotati dell’incredibile. Anche
perché credo che la pazienza dei poliziotti abbia un limite».
LA PADANIA DEL 12/11/2000 GORIZIA / In 10 mesi un’invasione al confine di Nord Est. Ogni giorno gli irregolari entrano a centinaia Dalla Slovenia 12mila clandestiniRinaldo Bosco (Lega Nord): «È il fallimento della legge Turco-Napolitano» |
all’inizio dell’anno sono già 12.000 i clandestini individuati e respinti alla frontiera con la Slovenia. Solo ieri sono stati centodieci i clandestini di diverse nazionalità, per lo più curdi iraniani e turchi, con donne e bambini al seguito, fermati dalle forze dell’ordine di Gorizia, dopo aver passato il confine italosloveno in varie zone della città. Questi ultimi 110 sono stati portati alla caserma "Massarelli" della Polizia di Stato che si trova nei pressi del valico internazionale della Casa Rossa, prima di essere trasferiti a piccoli gruppi all’Ufficio Stranieri della Questura di Gorizia per le fotosegnalazioni. Una parte dei clandestini è stata respinta in Slovenia, mentre gli altri sono stati espulsi dal territorio nazionale. Per Francesco Moro senatore della Lega Nord e segretario del Comitato Bicamerale per Schengen, quanto accade alla frontiera di Gorizia «È la dimostrazione lampante che, a due anni dall’entrata in vigore, la legge Turco-Napolitano in materia di immigrazione è del tutto inefficace».Moro ha compiuto insieme al deputato leghista Rinaldo Bosco e al segretario nazionale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), Franco Maccari, una visita nel capoluogo isontino per verificare la situazione di quello che lo stesso Bosco ha definito «il buco Schengen della frontiera europea» a causa dell’impossibilità pratica da parte di tutte delle forze dell’ordine operanti sul confine di bloccare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. La delegazione ha inoltre incontratao il questore di Gorizia, Umberto D’Acierno. Oltre alla scarsità di mezzi a disposizione della Polizia, la delegazione ha rilevato anche la precarietà delle procedure per il fermo e l’identificazione dei rintracciati. Secondo Moro, è necessario che il comitato bicamerale Schengen compia quanto prima un ulteriore sopralluogo lungo il confine tra Italia e Slovenia. |