del 31 gennaio 2001

 

CRONACA REGIONALE

 

Clandestini, il Viminale si «dimentica» Gorizia

Enzo Bianco: «Quel rapporto è di qualche tempo fa, l’attenzione del governo per la vostra regione è massima»


GORIZIA - L’emergenza clandestini? Ovunque, tranne che in Friuli-Venezia Giulia. Questo, almeno, secondo il Viminale. Perché nel dossier «Dall’emergenza alla programmazione» presentato ieri dal ministro dell’Interno Enzo Bianco del caso Gorizia con le sue centinaia di immigrati approdati ogni giorno, non vi è proprio traccia.
Tredici pagine fitte fitte di dati, tabelle, statistiche, raffronti. Possiamo sapere tutto sugli sbarchi in Puglia, dei mezzi sequestrati in Calabria e Sicilia, confrontarli con il 1999, studiare le «quote» di ingressi, quanti stranieri abbiamo allontanato e quanti espulso in Italia, e anche quanti immigrati erano presenti al settembre 2000 con permesso di soggiorno (dai 154.788 del Marocco a 1 cittadino del Suriname). Eppure del Friuli-Venezia Giulia e della sua emergenza, delle pattuglie miste e degli accordi bilaterali non vi è praticamente traccia.

Sorge il dubbio: quanto vissuto dalla scorsa estate lungo il confine italo-sloveno è solo un’allucinazione collettiva? Eppure, a confrontare i dati in una «classifica» che nessuno vorrebbe mai compiere, anche l’emergenza isontina ha la consistenza. Se dal primo gennaio al 31 ottobre scorso in Puglia sono stati rintracciati circa 16 mila clandestini, nella sola fascia confinaria di Gorizia gli extracomunitari che hanno varcato Casa Rossa sono stati oltre 15 mila. Non solo: il Friuli-Venezia Giulia spicca per la maggior incidenza di stranieri sulla popolazione residente (con un 3.8% contro la media del 2.6%).

Emergenza fantasma quanto il confine fantasma? È lo stesso ministro dell’Interno, Enzo Bianco, a svelare l’enigma. «Quel dossier condensava gli interventi svolti temporalmente quando ancora ci trovavamo di fronte ad altre situazioni, ad altri flussi massicci d’immigrazione clandestina peraltro anche profondamente diversi da quelli che hanno interessato in questi mesi il Friuli - spiega il ministro -. Nel prossimo rapporto, quindi, speriamo di poter registrare e porre all’attenzione della comunità internazionale il lavoro e i successi che stiamo cercando di conseguire in Friuli-Venezia Giulia grazie anche, e lo voglio sottolineare e ribadire, alla sensibilità e alla collaborazione che alcune amministrazioni e molte comunità locali hanno offerto ai nostri uomini».

«Proprio attraverso il vostro giornale vorrei quindi tranquillizzare i cittadini dell’intero Friuli-Venezia Giulia: - conclude il ministro Bianco - l’attenzione del governo per questa regione è massima e abbiamo inviato in questi mesi alcuni tra i nostri uomini più preparati per affrontare concretamente le emergenze che si sono manifestate».
Appuntamento al prossimo dossier, dunque. Perché, come ha commentato anche il sottosegretario all’Interno, Di Nardo, «i risultati ottenuti a Gorizia sono un incoraggiamento ad andare avanti. Le pattuglie miste e l’ottimo lavoro dei magistrati stanno dando risultati eccezionali che confermano la bontà dell’azione di governo».
Roberta Missino

CRONACA DI GORIZIA

 

Il Sap torna alla carica: «Urge un reparto volo»


Per la segreteria provinciale di Gorizia del Sap (Sindacato autonomo di Polizia) è necessaria «la costituzione di un reparto volo nel Friuli-Venezia Giulia per le esigenze connesse a questi territori. Come chiediamo da tempo contestualmente è urgente anche il potenziamento del Reparto volo di Venezia con la dotazione di elicotteri adatti al volo notturno». La presa di posizione è strettamente connessa all’uso degli elicotteri nell’ambito dell’operazione italo slovena delle pattuglie miste per il controllo del confine allo scopo di contenere il fenomeno dell’immigrazione clandestina.
«L’attuale servizio di vigilanza di parte del confine - afferma il Sap - nonostante la professionalità degli specialisti e dei piloti impegnati, rimane vincolato alla disponibilità e ai «prestiti» più o meno gratuiti di altri reparti di volo. E’ pertanto urgente provvedere all’acquisto di altri velivoli così da rendere maggiormente efficiente, sotto il profilo tecnico, il Reparto volo di Venezia in prospettiva della costituzione di un analogo reparto anche in questa regione».

Intanto proseguono, anche se centellinati, i rintracci degli immigrati clandestini. Quattro uomini turchi sono stati infatti fermati dalle Volanti che, dopo averli fotosegnalati, hanno richiesto e ottenuto la riammissione in Slovenia.