del 26 novembre 2000

 

CRONACA DI GORIZIA

 

Intercettati altri 77 Clandestini: protesta davanti alla caserma .

Una nota del Sap


Altri arrivi di clandestini, un presidio di protesta davanti alla caserma Massarelli, alla Casa rossa, e una presa di posizione del Sap, sindacato autonomo di polizia, hanno caratterizzato la giornata di ieri sul fronte dell’immigrazione.

Una giornata che ha confermato, se ancora ce ne fosse bisogno, che Gorizia è uno dei punti caldi della "questione clandestini". Tanto che per il 30 è annunciato l’arrivo del sottosegretario Brutti. E mentre si parla di un centro di prima accoglienza per clandestini all’ex Kennedy (giovedì l’iniziativa dovrebbe essere vagliata dagli organi diocesani), ieri le forze dell’ordine hanno intercettato altre 77 persone. Le squadre volanti hanno bloccato 53 clandestini, ossia 29 turchi, di cui 26 uomini, due donne, un bambino, 20 iraniani (10 uomini, 5 donne, 5 bambini), un iracheno e tre algerini. La Polfer ha bloccato altri otto clandestini, e cioè sette iraniani (quattro uomini, due donne e un minore) e uno jugoslavo. Le pattuglie della Polizia dell’immigrazione e di frontiera hanno rintracciato ancora 14 clandestini, di cui nove iracheni, quattro donne della Sierra Leone e un macedone. Infine, due sono gli iraniani bloccati dalla Guardia di finanza. La maggior parte è stata ospitata alla Massarelli in attesa dell’espletamento delle formalità burocratiche.

E proprio davanti alla Massarelli, ieri pomeriggio, c’è stato un presidio organizzato dal Movimento ecologista studentesco Terre offese. Scopo dell’iniziativa è quello di denunciare le condizioni dei migranti che sono trattenuti e chiedere l’apertura di un centro di prima accoglienza.

Dal canto suo, in una nota, il Sap, dopo alcune frasi polemiche nei confronti del questore, ha rilevato che ieri i clandestini, ai quali sono stati distribuiti indumenti asciutti dalla Caritas, sono stati fatti accomodare in cortile, anche se pioveva, in quanto bisognava ripulire la loro stanza. Il Sap lamenta poi che il valico di Vencò, a Dolegna, abilitato al transito internazionale, non ci sia nemmeno un collegamento con il Centro elaborazione dati della Polizia per controllare i soggetti che transitano.