del 26 febbraio 2001

Clandestini, Bossi vuole una rete di 260 chilometri

 

IMMIGRAZIONE Clandestini, Bossi vuole una rete di 260 chilometri MILANO - Gli immigrati clandestini? Colpa del governo di centrosinistra se entrano in Italia. Per fermarli, basterebbe poco: una semplice rete metallica. Anche se lunga 260 chilometri. Ne è convinto Umberto Bossi, il leader della Lega che, dopo la trasferta napoletana in casa degli alleati di An, ieri è tornato nella sua Lombardia, a Busto Arsizio, dove ha partecipato a una fiaccolata contro gli ingressi illegali di extracomunitari . «A Gorizia - ha spiegato il Senatùr - ci sono 260 chilometri di frontiera dove passano gli extracomunitari provenienti dall' Est. Per evitare l' ingresso illegale si può tirar su una rete e posizionare un po' di camionette della polizia. Ma la sinistra fino adesso non ha preso provvedimenti». Il perché, Bossi lo spiega subito dopo: «Perché in Friuli passano mezzo milione di clandestini all' anno che, una volta che potranno votare, porteranno alla sinistra 2 milioni e mezzo di voti in più nell' arco di 5 anni». Da Londra, invece, davanti ai 55 leghisti iscritti nella locale sezione del Carroccio, Giancarlo Pagliarini ha spiegato le ragioni dell' intesa con il Polo. «Non abbiamo fatto l' accordo con Berlusconi per gestire il potere - ha detto il capogruppo dei deputati del Carroccio -. L' accordo è un mezzo per raggiungere il fine della Lega, che si può sintetizzare nella parola d' ordine "essere padroni in casa nostra"». Pagliarini ha aggiunto che «essere padroni in casa nostra significa, nella traduzione del linguaggio amministrativo, vivere in un Paese dove c' è più responsabilità. Quindi si tratta di trasferire dei compiti, delle responsabilità e delle risorse finanziarie dal centro al sistema comuni, province, regioni». È per questo, ha proseguito il parlamentare, che «è nata la Lega. Questo è sempre stato il nostro unico obiettivo: i mezzi per raggiungerlo sono state le proposte come il federalismo, la proposta di legge per avere le province autonome. E l' accordo con Berlusconi è un altro mezzo». Per questo, ha concluso l' esponente del Carroccio, per avere un «Paese a responsabilità diffusa, la Lega ha messo per iscritto con Berlusconi il trasferimento dei poteri in fatto di ordine pubblico, sanità e istruzione».