del 21 novembre 2000

 

CRONACA DI GORIZIA

 

L’emergenza clandestini richiama troupe e parlamentari in un inedito tour tra Italia e Slovenia

Politici e media affollano il confine

Visita a sorpresa dell’onorevole Franz (An): «Bianco venga subito a Gorizia»


«Il ministro dell’Interno Bianco deve decidersi a venire a Gorizia. Ma lo dove fare subito, senza preavviso, per osservare con i propri occhi la gravissima situazione logistica che si è creata alla caserma Massarelli dove i clandestini invadono gli stessi settori operativi destinati ai poliziotti». Dallo stupore all’indignazione. Il caso-Gorizia è riuscito a sorprendere anche Daniele Franz. L’onorevole udinese di Alleanza nazionale nelle cui interrogazioni spesso ricorrono le tematiche confinarie e dell’inadeguatezza dei mezzi delle forze dell’ordine (l’ultima, il 15 novembre, è riferita al famigerato elicottero per il controllo notturno) si è trovato dinanzi a un’emergenza i cui contorni sfuggono man mano si avvicinano a Roma.
Artefice ieri mattina di un blitz lungo la fascia confinaria, accompagnato dai segretari del Sap nazionale Franco Maccari e isontino Angelo Obit, Franz ha visitato la caserma Massarelli e gli uffici alla Casa Rossa dove ad attenderlo c’erano rispettivamente il vicequestore Renato Giuliano e il dirigente della polfrontiera Luigino Amorosa.

Il copione, nella sua drammaticità, è ormai lo stesso. Vengono sciorinati i dati dei rintracci (ormai si vola verso i 13 mila dall’inizio dell’anno), della mancanza di un Centro di smistamento dove ospitare i clandestini, dell’incapacità di poter garantire un adeguato pattugliamento alla città. E poi gli arretrati nell’invio delle schede di fotosegnalamento (ben 9 mila da marzo) che hanno spinto Maccari e Obit ad ammettere, sconsolati, «Ci sono migliaia di cittadini che non risultano all’Europa: e se tra questi vi fosse un pericoloso terrorista?».

Dopo Giovanardi e i leghisti Moro e Bosco, il caso-Gorizia ieri si è così riproposto a un nuovo parlamentare, nella speranza che alle promesse seguano i fatti. Qualsiasi. Almeno un accenno di riscontro. Franz, in tal senso, è lapidario: «Una volta a Roma andrò subito a parlarne con Bianco - assicura - E’ un’emergenza da trattare senza facili demagogie, nella consapevolezza che urge il potenziamento delle forze di polizia, una rete di collaborazione internazionale che non c’è, una riforma legislativa.

Tutti aspetti, però, che non consentono soluzioni rapide».

Il blitz ha poi toccato i punti deboli del confine, dalla Transalpina a Salcano in un «tour» sempre più affollato di giornalisti e troupe di testate locali e nazionali. E’ dai tempi dei carri armati lungo il confine che non si registrava una tale presenza di media. Questa mattina, intanto, un servizio sull’emergenza clandestini sarà trasmesso a «Uno mattina», mentre sabato 25, alle 12.30, ne parlerà la trasmissione di Rai Tre «Mediterraneo».