del 19 novembre 2000
PRIMO PIANO
Non sono nocivi e individuano la presenza di esseri umani sui
mezzi di trasporto
Gorizia ai raggi X e gamma
GORIZIA - Dispositivi da 007 nella lotta all’immigrazione clandestina. Con
grande «discrezione», il Viminale ha varato un Piano di sicurezza che prevede
l’acquisizione di apparati di altissima tecnologia da utilizzare anche lungo
la linea confinaria del Friuli-Venezia Giulia. Coperti da segreto, una serie di
test sono già stati realizzati a Gorizia e proprio nel capoluogo isontino
dovrebbero essere rafforzati, con urgenza, i mezzi investigativi e di controllo
del territorio.
Ma come si cercherà di rendere meno vulnerabile questo confine invisibile? Il Dipartimento della pubblica sicurezza invierà a Gorizia un «sistema mobile per il controllo non invasivo» che, utilizzando raggi X e raggi gamma non nocivi, permetterà di esaminare le unità di carico. Gli investigatori della polizia dell’immigrazione potranno poi contare sugli «analizzatori di biossido di carbonio», ovvero dei sofisticati apparati che consentono di accertare la presenza di esseri umani all’interno di mezzi di trasporto.
È invece ancora allo studio l’impiego anche a Gorizia di una speciale «centrale mobile di telesorveglianza» che sperimentata con successo allo scalo ferroviario di Bolzano: testata da febbraio ad ottobre, ha consentito di rintracciare 191 stranieri nascosti sui treni e 299 in stazione, riducendo il fenomeno dei transiti illegali verso la Germania attraverso Bolzano.
L’impiego di tali tecnologie, oltre a consentire un maggiore rintraccio di clandestini, permetterà di prevenire drammi come quello avvenuto a Dover dove decine di immigrati trovarono una morte orrenda nei containers nei quali erano stati stipati. Metodologie investigative più raffinate che sono state anche al centro di una riunione della «task force» dei capi delle polizie dell’Unione europea tenutasi recentemente a Parigi. Il potenziamento tecnologico sarà esteso a tutto il territorio nazionale e verrà attuato anche grazie ai finanziamenti per 2.154 miliardi di lire previsti nel Quadro comunitario di sostegno 2000-2006.
Ma non è tutto. Le tanto contestate lacune del
«famigerato» accordo bilaterale con la Slovenia in tema di riammissione dei
clandestini hanno i giorni contati. Dopo una fitta attività diplomatica che si
è susseguita negli ultimi mesi, la prossima settimana verrà ufficializzata la
revisione di alcuni aspetti operativi nella cooperazione transfrontaliera.
L’occasione verrà dalla visita a Lubiana del Capo della polizia Giovanni De
Gennaro, che fa seguito a quella effettuata a Roma dal suo «collega» sloveno.
Grazie a questi accordi, per facilitare i rimpatri verso la Slovenia l’orario
di giornaliero di riammissione dei clandestini verrà prolungato di tre ore.
Verranno infine potenziati i pattugliamenti congiunti dei territori confinari,
ora in fase di rodaggio.